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Autore: Yasha 26    13/08/2013    13 recensioni
- E così hai deciso di andartene davvero Aki? Sicuro di non volerci ripensare? -
- No Kagome, preferisco andare via. Starti vicino è troppo complicato per me, lo sai. Vederti tutti i giorni e non poterti amare, mi sta uccidendo. -
- È un vero peccato perdere un ottimo avvocato e amico come te Aki. -
Un altro pezzo della mia vita se ne va. Che tristezza. Lui però lo capisco. Sono anni che Akitoki è innamorato di me, dai tempi dell’università. Se solo mi fossi innamorata di lui, invece di quell’essere orribile di InuYasha!
Ancora oggi, dopo più di cinque anni. ripenso al giorno in cui mi abbandonò per la sua carriera.
Lo amavo così tanto.
Credevo che la nostra fosse una storia d’amore perfetta, come quelle dei film, invece, dopo cinque anni, se ne uscì con “ho trovato lavoro a Londra”, è partito ed è sparito per sempre dalla mia vita.
Così mi sono ritrovata ad annegare in un mare di ricordi e di promesse perdute nel vento.
Ora è ritornato, ma non gli permetterò di stravolgere la mia vita e quella di Sayuri!
INCOMPIUTA. IN REVISIONE GRAMMATICALE
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Ritornare in Giappone dopo cinque anni mi sembra così strano.
Ammetto che mi è pesato lasciare New York, ma non potevo farne a meno. La mia ex moglie mi stava facendo impazzire! Ma cosa mi è venuto in mente di sposare Kikyo? Mi devo essere proprio rimbecillito quando le ho chiesto di sposarmi.
In effetti l’unico motivo che mi ha avvicinato a lei è stata la somiglianza con Kagome…l’unica donna che abbia mai amato.
Non avrei mai dovuto lasciarla. Me ne sono pentito ogni singolo giorno in questi cinque anni.
L’ho persa per colpa della mia stupidità, per la mia indecisione.
Eravamo fidanzati da ben cinque anni. Tutto andava bene finché purtroppo non morì mia madre di leucemia. Non so cosa scattò in me in quel periodo. Mi sentivo parecchio giù di morale, forse perché mi ritenevo colpevole della sua morte. Fatto sta che sentii il mio amore per Kagome diminuire sempre di più. Mi disturbava perfino sentirne la voce.
Così presi una decisione che non avrei mai dovuto prendere…decisi di prendermi una pausa di riflessione lontano da lei. Dovevo riordinare le idee.
Lei non meritava di avere accanto un uomo che non riusciva neppure a sopportare la sua presenza col rischio magari di trattarla male.
Quando le dissi che volevo una pausa di riflessione e che mi trasferivo a Londra cominciò a piangere disperata. Mi chiedeva di non lasciarla, che sarebbe morta di dolore…in quel momento mi sentì un vero stronzo per quello che le stavo facendo ma non potevo fare altrimenti.
Arrivato a Londra comincia subito il nuovo lavoro come avvocato in una grossa azienda ospedaliera.
Passate le prime due settimane cominciai a ricevere continue chiamate e messaggi di Kagome.
Mi sentivo soffocare dalla sua insistenza.
Avevo deciso di allontanarmi per capire cosa provavo ma lei non me ne dava la possibilità così decisi di cambiare numero in modo da non essere più disturbato da quelli che credevo sarebbero stati piagnistei per farmi ritornare…altra grande bastardata che le feci.
Nell’ospedale in cui lavoravo conobbi una brava psicologa di nome Cathrine. Ci incontravamo spesso al bar dell’ospedale.
Lei capì al volo che avevo qualcosa che mi tormentava. Sotto sua insistenza decisi di fare alcune sedute nel suo studio privato in cui uscì fuori che non riuscivo ad elaborare il lutto della morte di mia madre perché mi ritenevo colpevole del fatto di non essere compatibile con lei per il trapianto di midollo.
Feci fare quel dannato test di compatibilità a tutti quelli che conoscevo ma nessuno risultò compatibile.
Vidi morire mia madre senza poter far nulla per lei.
Col tempo grazie a Cathrine capì che il mio allontanarmi da Kagome non era dovuto dal non amarla più, ma da una mia incapacità di esprimere sia il dolore che l’amore. Soffrivo in pratica di una specie di apatia.
Capito questo mi riscoprì più innamorato che mai di Kagome così ritornai in Giappone dieci mesi dopo, abbandonando il lavoro e la vita che mi stavo costruendo a Londra, con la speranza di farmi perdonare da Kagome, che di sicuro non avrebbe voluto parlarmi subito. Ma io avrei lottato per farmi ascoltare e perdonare.
Di certo non mi aspettavo mi accogliesse a braccia aperte, ma ero scioccamente convinto che mi amasse ancora.
Infondo erano passati solo dieci mesi.
Invece le cose non andarono come previsto.
Appena rimesso piede a Tokyo mi diressi a casa sua con ancora le valigie. Era ancora l’alba. Pensavo di aspettare un po’ per svegliarla.
Ero pieno di tante speranze per il nostro futuro, finché non vidi affacciarsi alla finestra della sua stanza Miroku a petto nudo.
Rimasi scioccato nel realizzare che loro due andassero a letto insieme.
Anzi più che scioccato direi disgustato.
Di tutto mi sarei aspettato ma non certo che lei mi avrebbe dimenticato così presto per mettersi col suo migliore amico.
Sì…migliore amico un corno! Quei due erano così uniti perché si sono sempre piaciuti!
Avrei dovuto capirlo tutte le volte che li trovavo ad abbracciarsi e a fare i finti fidanzatini.
E sono perfino sicuro che ci sia stato qualcosa tra loro anche mentre eravamo ancora fidanzati.
Ero geloso del loro attaccamento ma ho sempre cercato di vederlo solo come un rapporto fraterno…tzs con tuo fratello non ci vai a letto però!
Le è bastato poco per dimenticarmi!
Altro che morire di dolore per me se la lasciavo! Si è rifatta subito.
Colto dalla rabbia decisi di ripartire subito e di andarmene via. Chiamai mio fratello che lavorava in America così mi trasferì lì, dove mi feci una carriera e una reputazione come avvocato squalo dato che non perdevo nessuna causa, soprattutto quelle che riguardavano i divorzi.
Oh quanto mi divertivo quando facevo ottenere tutto il patrimonio al mio assistito tradito!
Per principio non accettavo mai di prendere le parti del coniuge che era la causa della rottura del matrimonio. Accettavo solo quando capivo chi era la parte lesa tra i due.
Mia cognata ha sempre sostenuto che il motivo fosse il mio sentirmi tradito dalla mia ex e dal mio migliore amico…chissà può essere.
Poi due anni fa l’errore più grande della mia vita…Kikyo! Donna molto bella fuori, ma assolutamente vuota dentro.
La sposai perché mi ricordava tantissimo Kagome, ma a lungo andare notai che non c’era paragone tra loro due.
Kagome era il caldo Sole e Kikyo la fredda Luna, una era la pace e l’altra la discordia, la prima era la vita e la seconda la morte.
Dire che fossero il giorno e la notte è riduttivo.
Mia moglie era fredda, calcolatrice, attaccata ai soldi in un modo quasi volgare. Non era mai allegra o felice dei viaggi che le facevo fare in giro per il mondo in mezzo alla natura che io ho sempre amato. Si lamentava che il posto non era di lusso per lei.
Con Kagome invece ci rifugiavamo in paesini poco abitati, in campagna, dove si godeva della pace e della tranquillità che solo la natura e la semplicità può darti.
Resomi conto dell’impossibilità a continuare la mia vita con Kikyo le chiesi il divorzio. Non la sopportavo più!
Per liberarmi delle sue inutili richieste ho deciso di ritornare in Giappone per poter riprendere un po’ di fiato dalle sue pretese sulla casa, sui soldi, sui villini e il resto delle mie proprietà, peccato che lei non abbia ancora capito che ci siamo sposati in divisione dei beni quindi ciò che è mio resta tale! Stupida ignorante!
Alla mia segretaria avevo chiesto di controllare quale studio importante ci fosse in Giappone in modo da mantenere alti i miei standard, così mi avvisò che la più famosa e prestigiosa era lo studio legale ASK che si occupava di consulenza per le più grandi multinazionali del mondo e per le principali istituzioni finanziarie giapponesi, banche, assicurazioni ed enti pubblici occupandosi di una vasta gamma di questioni legali, penali e civili.
Lo studio era stato formato da tre soci ma a causa dell’estromissione di uno di essi per motivi personali ne ricercavano un altro con altrettante potenzialità…ottimo lavoro per me quindi!
Se solo mi fossi premurato di controllare personalmente a chi appartenesse lo studio adesso non mi troverei qui. Da quello che mi ha riferito la mia segretaria la responsabile era una certa Sango Taijiya, infatti è con lei che ho preso accordi.
Adesso vengo a scoprire che la ASK appartiene proprio alla donna che non avrei più voluto rivedere al mondo!
Quando quella che si è presentata come Sango mi ha presentato il capo dello studio legale mi è preso un colpo nel ritrovarmi difronte Kagome in tutta la sua bellezza. Fasciata in un tailleur nero aderente che ben mostrava il suo corpo formoso, decisamente diverso da come lo ricordavo, il viso truccato da donna di classe, i lunghi capelli corvini stirati alla perfezione facevano di lei una donna dall’aspetto provocante e ammaliante.
A primo impatto sono rimasto paralizzato. Non immaginavo di ritrovarmela davanti, ma quando ho visto in che modo ha reagito mi sono preoccupato. Ha iniziato a tremare, è sbiancata improvvisamente e si vedeva che faticava a respirare. L’ho vista quasi accasciarsi a terra e ho capito che stava male.
Quando ha detto alla sua amica di chiamare Miroku mi si è spezzato qualcosa dentro. Stavano ancora insieme quei due.
Ho visto la sua amica chiamare disperata Miroku che è arrivato praticamente subito correndo da lei non prima di avermi lanciato uno sguardo quasi omicida notando la mia presenza.
Nel frattempo Kagome sembrava essere assente anche ai richiami.
Miroku le ha dato delle gocce sotto la lingua e l’ha stesa sul divano. Dopo un po’ il respiro di Kagome è tornato regolare e appena si è ripresa lui l’ha riportata a casa sua.
Vorrei tanto sapere che diavolo le è preso! Sembra sia rimasta scioccata di vedermi.
Io e la sua socia rimaniamo fermi in silenzio per diversi minuti a guardare la porta da dove sono usciti quei due…è lei a prendere la parola…
-Tu…tu sei…”quell’InuYasha” quindi? Oh Kami Kagome mi ucciderà! Questa non me la perdona di certo! L’ho fatta grossa! L’ho fatta grossa!!!-       inizia a strillare la ragazza con la quale avevo preso accordi per la società
-Io non capisco…ma che le è successo? E’ impazzita forse?-     chiedo in modo scontroso. Rivedere lei e Miroku mi ha messo di pessimo umore
-Idiota! Quello era uno dei suoi attacchi di panico! Kagome non è pazza…chiaro?-        sbotta l’amica trucidandomi con lo sguardo
-Uno dei suoi attacchi? Quindi le capitano spesso. Mi chiedo come abbia fatto a diventare avvocato se non sa reggere le sue emozioni! Non è una cosa professionale questa!-       mi lamento sbuffando
-Lei non aveva questi attacchi da anni! È rivedendo te che le è successo ancora! Povera me mi farà a fette quando si riprenderà! Posso considerarmi morta! Senti è meglio annullare il contratto che hai firmato! Kagome non vorrà mai avere niente a che fare con te. Troveremo un altro socio e sono sicura che tu troverai un altro studio dove lavorare!-           dice lei nervosa prendendo il contratto
-Io non credo proprio! Questo studio sembra essere il migliore del paese quindi non ho intenzione di annullare un bel niente solo perché la tua amica soffre di isterismo! Ho firmato un contratto e a meno ché non ci sia un valido motivo legale per cui annullarlo io non intendo farlo! Se Kagome avrà problemi ad accettare la mia presenza può sempre andarsene. Io non lo farò!-      rispondo categorico
Non ho certo intenzione di perdere una buona opportunità per le sue stupide crisi!
-Sei…sei…un essere viscido! Kagome non se ne andrà mai da questo studio! Lo ha messo in piedi lei con molta fatica e tu non glielo porterai via capito? Troverò un modo per sbatterti fuori razza di pallone gonfiato, presuntuoso e arrogante!-        urla lei uscendo dall’ufficio e lasciandomi solo
Ma sono entrambe pazze queste due??
Mi guardo intorno e noto che la scrivania dov’era seduta Kagome è piena di foto. Mi avvicino per guardarle e quello che vedo mi lascia un po’ confuso…ci sono molte foto di una bambina dai lunghi capelli neri, avrà sì e no quattro  o cinque anni. È una bellissima bambina, chissà di chi è figlia. Non ci sono foto coi suoi genitori. Ma forse è la figlia di Sota, il fratello maggiore di Kagome che si è trasferito a nord del paese insieme alla moglie. Se non ricordo male prima di andarmene a Londra  Kagome mi disse che sarebbe diventata zia. Era molto felice all’idea. Forse questa è la sua nipotina, anche se a dir la verità non somiglia affatto a Sota.
Stanco di starmene in un ufficio vuoto me ne torno a casa mia. Devo riflettere. Non sarà facile dividere il lavoro con Kagome, soprattutto perché il mio amore per lei non è mai cessato in questi anni, e temo che lavorando con lei sarò spesso costretto ad incontrare Miroku e magari vederli baciare. Che schifo non riesco neppure a pensarci!
Lo so che infondo è tutta colpa mia però non credevo che avrebbero fatto così presto a dimenticarsi di me, quasi come se non aspettassero altro quei due.
Il giorno dopo mi reco allo studio pronto ad una guerra che sono sicuro si scatenerà appena metterò piede in ufficio, sempre ammesso che Kagome si presenti. Mi stupisco di trovarla già davanti al computer a lavorare. Quando entro lei mi guarda e si toglie gli occhiali, che devo dire le danno un’aria ancora più sexy, facendo una cosa che mai mi sarei immaginato…
-Oh buongiorno InuYasha!-         mi saluta sorridendo come se nulla fosse
La tensione nell’aria si potrebbe tagliare con un coltello. La sua amica ha un’espressione che non promette niente di buono.
-Bu…buon giorno Kagome…Sango…-        saluto io confuso
-Buon giorno a te InuYasha.-           ricambia quest’ultima con aria sofferente
-Mi spiace per come sono andate le cose ieri. Non era certo il miglior modo per darti il ben venuto in questo studio, comunque…siamo ancora in tempo quindi…ben venuto alla ASK! Il tuo ruolo qui sarà quello di terzo socio dello studio in modo attivo, ovvero il tuo ruolo non si limiterà a controllare solo quello svolto dagli altri avvocati che lavorano per noi ma dovrai anche occuparti di cause che richiedono il tuo particolare intervento. Di solito delle cause più difficili  e particolari da gestire ce ne occupiamo noi soci, tipo casi di omicidio e maltrattamenti. Noi difendiamo solo la parte offesa sia chiaro! Quindi è un ordine preciso che mai difenderemo imputati accusati di omicidio, ma solo le vittime! Su questo siamo d’accordo?-           mi spiega lei con una naturalezza tale da fare paura
-Per me va bene. Nemmeno io ho mai difeso assassini o presunti tali.-        rispondo cercando di essere anche io naturale
Devo ammettere che non è facile gestire la situazione che si è venuta a creare. Kagome parla come se fossi una persona che non conosce, col quale non ha mai condiviso un passato. Sembra si rivolga con un qualunque socio che avrebbe potuto prendere il mio posto. Non capisco che intenzioni ha. Ogni sorriso che mi fa è di circostanza, forzato fino all’estremo.
-Bene questi sono i casi di cui ti dovrai occupare. Il più importante è quello della piccola Ayako Takada, otto anni, ritrovata morta nei pressi di uno dei cinque laghi del Fuji, il Kawaguchi. Il medico legale dice che la bambina è stata strangolata con un cavo  elettrico. L’unico sospettato al momento è Mizuki Kawamura l’elettricista che giorni prima era andato a fare dei lavori proprio nella casa della piccola Ayako. Trova tutto quello che riesci sul passato di Kawamura. Voglio quel bastardo in carcere. Il nostro studio è affiliato di uno studio investigativo, parla con loro per tutto quello che ti serve.-          dice consegnandomi il fascicolo e uscendo dall’ufficio di corsa
Vorrei seguirla e parlarle ma non credo sia una buona idea anche perché lo sta già facendo la sua amica.
Credo sia meglio sederci e parlare della questione rimasta sempre irrisolta tra noi.
Guardando la scrivania di Kagome noto che non vi è neppure più una foto…come mai le ha tolte?
Bah…comunque, iniziamo a studiare questo caso perché mi sembra piuttosto delicato riguardando la morte di una bambina, anche se non sarà facile. A quanto ho capito non ci sono prove che l’assassino sia davvero l’elettricista. Il semplice fatto che la vittima sia stata strangolata con un cavo non implica per forza che l’omicida sia l’elettricista. Il cavo è stato trovato o si presuppone solamente sia stato quello l’oggetto usato per ucciderla? E se il cavo è a disposizione della polizia scientifica…ci sono possibili prove riconducibili a Kawamura? Vedremo…
Al comportamento di Kagome penserò dopo.
 
 
 
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Oh Kami che rabbia che ho dentro! Mi sento come un vulcano che rischia di esplodere da un momento all’altro! Fingere indifferenza è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto!
-Kagome! Ehi Kagome non correre così!-         mi ferma Sango venutami dietro
-Dimmi Sango che c’è? Hai bisogno di qualcosa?-       chiedo tranquilla
-Sì! Ho bisogno di sapere che ti è preso prima! Cos’erano tutti quei sorrisi e quell’atteggiamento indifferente che hai mostrato a quel bastardo? Io pensavo che lo avresti fatto volare dalla finestra invece gli hai dato un incarico di cui volevi occuparti tu…perché?-
-Oh tranquilla Sango, andrà via! Dovresti conoscere come lavoro no? Quando voglio una cosa la ottengo sempre!-      rispondo fredda
-Lo so quanto sai essere spietata nel tuo lavoro e credimi… se io fossi il diavolo non ti vorrei all’inferno per quanto mi fai paura quando ti impunti su qualcosa, ma questo non  è lavoro Kagome! E’ la tua vita…e quella di Sayuri.-
-E credi che non lo sappia Sango? Secondo te perché mi comporto come se fosse una dura battaglia legale quella che devo affrontare? Solo così non mi farò sopraffare dal mio cuore. Dopo quello che mi hai detto ieri, cioè che lui non ha intenzione di andarsene, è inutile urlare e sbraitare. Devo agire per vie traverse e l’astuzia è una di quelle! Troverò un modo per farlo andare via di sua iniziativa, devo solo trovare il suo punto debole e premere ben bene su quello. E fingendo di essere sua amica ho più possibilità di riuscirci!-         dico sorridendo nel pregustarmi la mia vendetta
-Kagome…mi fai davvero paura così. Hai uno sguardo così terrificante che ghiaccia il sangue nelle vene!-       dice la mia amica guardandomi
-Bene vuol dire che il mio metodo funziona! Devo dire addio alla povera Kagome che ha sofferto piangendosi addosso! Devo uscire fuori gli artigli perché stavolta ne va della felicità di mia figlia e per lei farei di tutto! Anche uccidere se fosse necessario!-      affermo sicura
-Oh cielo Kagome! Non starai mica pensando di uccidere InuYasha?-      mi chiede preoccupata
-Ma…ma Sango…sei scema o cosa? Certo che non lo farei! Era un modo di dire!-
Questa ragazza a volte mi preoccupa!
-Menomale! Non vorrei trovarmi costretta a difenderti per omicidio!-        sospira lei sollevata
A volte è proprio scema! Povera me!
Ritornate in ufficio trovo InuYasha intento a studiare il fascicolo con tutto quello che riguarda il caso che gli ho affidato. Ne avrà di lavoro da fare. Per Aki non c’erano prove sufficienti per incastrarlo, ma sono sicura che sia lui l’assassino della piccola Ayako, infatti mi occuperò anche io del suo caso. Non credo che InuYasha ne sarà in grado ma voglio metterlo comunque alla prova. E poi io so come ottenere le mie prove…non sarebbe la prima volta che mi occupo di casi che sembrano irrisolvibili. InuYasha non è mai stato un tipo tanto sveglio e dubito lo sia diventato in cinque anni.
-Kagome posso farti una domanda?-      mi chiede all’improvviso guardandomi
Accidenti in questi anni non è cambiato per niente. Anzi è diventato ancora più bello.
-S…sì dimmi pure.-
-Perché hai tolto le foto che avevi ieri sulla scrivania?-      mi chiede spiazzandomi
Oh accidenti le aveva già viste! E adesso che gli dico? Che faccio? Aiutatemi Kami!
-Ah beh…occupavano troppo spazio.-       rispondo cercando di restare più calma possibile
Perché mi ha chiesto delle foto di Sayuri? Oh no! Non può aver capito che è sua figlia solo dalla foto!
-E’ una bella bambina. Chi è? La figlia di Sota?-       mi chiede lui
La…figlia…di Sota? Crede che sia di Sota?
Grande stupido e ottuso cervello di InuYasha! Non mi deludi mai!
-Sì! Sì è proprio la figlia di Sota!-        rispondo felice e nervosa allo stesso tempo
Ma perché non ho pensato prima ad una scusa del genere? Forse perché mio fratello ha un maschio e non una femmina, ma le bugie dovrebbero essere facili da inventare! Perché io non ci sono mai riuscita?
-Ha davvero una figlia bellissima!-        mi dice rimettendosi a lavorare
Non so il perché ma la sua frase mi ha fatto venire un crampo allo stomaco. Senza saperlo ha detto che sua figlia è bellissima.
Cerco di ricacciare via le lacrime che sento pungermi gli occhi e Sango lo nota.
-Kagome non è che potresti andare a controllare cosa sta combinando Mayu con le fotocopie? Le aspetto da mezz’ora!-         mi dice dandomi un pretesto per poter uscire dalla stanza
-Vado subito!-        rispondo fiondandomi fuori come un razzo
Dopo aver preso dei bei respiri ricacciando via le lacrime mi reco da Mayu a controllare le fotocopie, almeno per far finta.
Dato che erano pronte le ho portate a Sango, ringraziandola con un sorriso che lei ha subito ricambiato.
Arrivo alle sette di sera stanca morta come se avessi partecipato ad una maratona. Fingere di non volergli saltare al collo per ucciderlo è stato pesante.
Finalmente torno a casa dalla mia bambina a godermi un po’ di relax.
-Sono tornata!-
-Mammina ben tornata! Sai oggi Buyo mi ha graffiato la mano, guarda…-        mi dice mostrandomi il graffietto sul dorso della mano
-Oh povero il mio amore! Vieni diamo un bacino alla bua così passa!-         le dico dandole un bacio sulla mano
-Grazie mamma ora non brucia più!-         ride trotterellando via
-Ben tornata tesoro. Com’è andata oggi?-       mi chiede ansiosa
Le ho detto del ritorno di InuYasha e anche lei come me è preoccupata che la sua presenza possa causare danni.
-Per adesso bene mamma. Sto cercando di tenerlo buono. Voglio trovare il modo di fargli tornare la voglia di  ritornarsene a casa sua. Ho saputo proprio oggi che era sposato. Magari se fa pace con la moglie se ne va lasciando noi in pace.-        le spiego col cuore gonfio di dolore
Sapere che si è sposato mi ha fatto terribilmente male. La mia testa lo sa che non me ne dovrebbe fregare nulla, però il cuore non vuole capirlo.
-Piccola mia mi spiace vederti soffrire così!-       mi dice lei abbracciandomi
-No tranquilla mamma non sto soffrendo. Sto bene.-       le mento per tranquillizzarla
-Kagome, sei madre anche tu, non serve ricordarti che capisci al volo i sentimenti di Sayuri vero?-     mi dice lei con chiare allusioni impossibili da non cogliere
-No mamma. Hai ragione!-      ammetto piangendo sulla sua spalla
Io lo amo ancora, nonostante tutto! Sono una stupida! Una cretina! Averlo di nuovo davanti mi fa soffrire ma non devo farmi battere dal mio cuore. Devo lottare contro l’amore che sento. Devo dimenticarlo una volta per tutte senza rimandare più questo momento.
-Ora vai su a pulirti il viso dal trucco colato cara. Io vado a mettere la cena in tavola.-     mi dice mia mamma accarezzandomi dolcemente
-Grazie mamma.-
-Di nulla figlia mia.-
Dopo la cena mi rilasso felice sul mio letto. Temo che stanotte non dormirò. Ieri mi hanno fatto dormire le gocce che mi ha dato Miroku ma ora come faccio?
Oh cielo sto cominciando di nuovo con le mie fobie nel rivolere i farmaci per dormire! Piantala Kagome! Devi essere forte da sola senza quelle porcherie che ti hanno avvelenato il sangue per oltre tre anni! Su girati e mettiti a dormire!
 
Sì, girati e mettiti a dormire…come non detto! Sono le due di notte e io non ho chiuso occhio. Uff! Quanto vale uscire e cominciare a prendere informazioni su quell’elettricista.
Hiro dovrebbe esserci a quest’ora.
Arrivata al viale dove di solito si prostituisce lo vedo appoggiato ad un palo a contare dei soldi.
-Hiro! Ancora qui ti trovo vero?-      mi lamento avvicinandomi
Hiro è un bel ragazzo di ventitré anni che si prostituisce sia con uomini che con donne da quando aveva sedici anni. L’ho conosciuto quattro anni fa per via di una causa in cui lui era un testimone.
Dato che pratica la malavita mi rivolgo spesso a lui come informatore. Sa molte cose e temo che un giorno potrei non rivederlo più in vita. Ho provato a farlo uscire dal giro ma lui non ha voluto dicendo che con questo lavoro guadagna molto di più che con un lavoro normale.
-Oh ciao Lady Ice! Qual buon vento? Info o bottarella?-       mi chiede lui col suo solito sorriso malizioso
-Mah…fammi pensare…una bottarella non mi dispiacerebbe da un bel ragazzo come te.-          rispondo per vedere la sua faccia, che come immaginavo è tra lo stupito e lo scioccato
-Chiudi la mascella Hiro o tra un po’ ti cadrà per terra!-         lo schernisco io divertita
-Ma…ma tu…hai detto che…-        balbetta incredulo
-Hiro stavo scherzando dai! È ovvio che vengo per informazioni no? Tu mi fai sempre la stessa domanda ogni volta che vengo e stavolta ho voluto farti uno scherzetto!-           confesso facendogli l’occhiolino
-Ma tu guarda un po’! E io che mi stavo già preparando mentalmente per darti una delle mie prestazioni migliori…che tristezza! Allora bellezza di ghiaccio... che ti serve?-       mi dice incrociando le gambe
-Prima cosa non chiamarmi bellezza di ghiaccio! Mi servono informazioni su un elettricista di nome Mizuki Kawamura. Sai niente su di lui?-
-Kawamura hai detto? Mmmmh…il nome non mi è nuovo. Per adesso non so dirti nulla ma torna fra una settimana e vediamo che scopro.-
-Una settimana? Non riesci a fare un po’ prima?-
-Bellezza non posso andare dal capo e dirgli “ehi sai niente su un certo Kawamura?”. Ci vuole tempo per certe cose! Ma dimmi di cosa è accusato?-
-L’omicidio di una bambina di otto anni a scopo sessuale.-
-Quindi un pedofilo? Bene almeno ho un elemento in più.-        mi dice scrivendosi ciò che gli ho detto
-Ehi pupa…che bel culo! Quanto vuoi per tutta la notte?-       ci interrompe uno dei soliti porci schifosi che cerca prostitute
-Un milione di yen se ce li ha!-     rispondo infastidita senza nemmeno girarmi a guardarlo
Di solito con questa risposta scappano.
-Ok sali!-      dice sicuro il porco, mi prende in giro?
-Veda di andarsene o le do un colpo di scarp…giudice Yoro?-          urlo sorpresa quando voltandomi riconosco l’uomo che è in macchina
-Avvocatessa Higurashi? Ma lei che ci fa qui?-
-Io il mio lavoro! E lei? Viene a cercare prostitute con una moglie che l’aspetta a casa?-       chiedo furiosa
-Beh ecco io…la prego non dica a nessuno di quello che è accaduto o sarei rovinato!-       mi supplica lui sconvolto
-Se ne vada a casa da sua moglie e da suo figlio! E tenga quel coso nei pantaloni!-          rispondo imbarazzata quando vedo qualcosa che avrei preferito non vedere sbucare fuori dai suo pantaloni aperti
Lui si copre subito e se ne va via come un razzo.
Povero Koga e pensare che è sempre stato convinto che suo padre fosse uno dei pochi uomini onesti rimasti al mondo.
-Tutti porci maniaci gli uomini! Pure quelli sposati!-         dico schifata
-Io no mia Lady! Perché non provi per credere?-       continua scherzando Hiro
-No grazie, sto bene da sola!-
-Come fai a non avere rapporti sessuali da cinque anni Kagome? Non ti manca essere tra le braccia di uomo che ti da piacere?-
-Tu come diavolo fai a sapere se vado o meno a letto con un uomo da cinque anni?-       domando sorpresa e con una vena pulsante sulla fronte
-Si capisce che sei ancora innamorata del padre di tua figlia.-       risponde lui serio osservando la mia reazione
-Ti sbagli! Comunque non mi serve il piacere fisico per stare bene.-
-Sì come no! Racconta una palla più credibile!-
-Non è una bugia Hiro! Non mi serve il sesso. Mi bastano il mio lavoro e mia figlia!-
-Sicura? Vogliamo vedere se è vero?-         mi dice avvicinandosi e infilando una mano sotto l’orlo della gonna
-Ehi ma che accidenti fai?-        gli chiedo bloccandogli la mano
-Voglio vedere se è vero che non ti serve il sesso, fammi provare no?-        insiste prendendomi le mani con forza e provando a baciarmi
-Assolutamente no! Ma sei impazzito? Lasciami!-      gli urlo arrabbiata scansandomi
-Kagome smettila di fare la santa vergine, cazzo! Il fatto di avere una figlia e di avere avuto una brutta esperienza non vuol dire che tu debba passare da sola il resto della vita!-        mi risponde lasciando la presa sulle mie mani e allontanandosi di qualche passo da me
-Io non faccio la santa vergine! Mi difendo solo dagli uomini che come te in testa hanno solo il pensiero di spassarsela una notte e via! Poi quando non vado più bene mi abbandonano, magari incinta!-          replico più infuriata che mai
-Ma perché non capisci che gli uomini non sono tutti uguali a quello che hai conosciuto? E’ vero molti sono dei veri bastardi ma altri darebbero la vita per la donna che amano! Non fare di tutta l’erba un fascio! Rifatti una vita!-
-Non voglio più continuare questa conversazione! Ci vediamo tra una settimana quando avrai le informazioni che mi servono!-         dico fredda andandomene in macchina

Perché? Perché sembra che tutti ce l’abbiano con me? Non possono proprio lasciarmi in pace?
Io non voglio un altro uomo accanto che mi tradisca e deluda! Che mi abbandoni senza motivo. Preferisco stare da sola e non soffrire più! Già mi basta soffrire ancora per quell’idiota!
Sto bene così. Voglio stare bene così!

Ritornata a casa mi stendo vicino mia figlia che dorme serena e beata sul suo letto.
La mia bambina è fatta grande. Fra meno di due settimane compirà cinque anni. Ancora ripenso con immenso dolore al giorno in cui è nata.
I dottori non si erano accorti che Sayuri aveva qualcosa che non andava. La misero in incubatrice essendo nata prematura tre mesi prima della data prestabilita, ma senza farle analisi e controlli. Fu Miroku a notare due ore dopo il parto il colorito bluastro del suo visino e la sua difficoltà a respirare. I suoi polmoni non erano ancora formati correttamente essendo solo alla ventiseiesima settimana, quindi non respirava come avrebbe dovuto malgrado l’ossigeno dell’incubatrice. Serve a poco l’ossigeno se non viene inspirato. Un paio d’ore in più e la mia bellissima bambina sarebbe morta. Se non fosse stato per Miroku che la tolse immediatamente dall’incubatrice intubandola e somministrandole dei farmaci per sollecitare la respirazione mia figlia adesso sarebbe al cimitero.
La mia piccola è rimasta intubata per due mesi, sottoposta ad ogni tipo di farmaco che l’aiutasse a sviluppare correttamente tutti gli organi. Aveva solo il 50% di probabilità di sopravvivere, ma per fortuna lei ce l’ha fatta.
Ma è da quel giorno che cominciarono i miei attacchi di panico perché ogni volta che vedevo il suo piccolo corpicino martoriato da tubicini alla gola, sondini alle braccia, al naso e alla bocca mi sentivo morire. La colpa era stata mia. Se non fossi andata a cercare quel disgraziato mia figlia non avrebbe passato tutto questo.
Quando Sayuri poté tornare a casa mi sentì peggio. In ospedale sapevo che era seguita da Miroku ma a casa chi l’avrebbe seguita? Avevo paura che smettesse di respirare improvvisamente. Entravo subito nel panico più totale. Mi sentivo morire. In quei momenti credevo davvero che sarei morta lasciando mia figlia orfana.
Molte volte la notte chiamavo Miroku perché vedevo Sayuri respirare affannata, o almeno ero solo io a vederla così perché per tutti era un respiro normale, ma io ero convinta del contrario.
Quel poveraccio decise di trasferirsi per un paio di mesi a casa mia, in modo da tranquillizzarmi e poter dormire in santa pace anche lui. Aveva un suo letto ma quando avevo quegli attacchi maledetti gli chiedevo di dormire nel letto con me, mi sentivo protetta immaginando scioccamente che al suo posto ci fosse InuYasha ad abbracciarmi. Solo così riuscivo a dormire.
Sono stata anche la causa della rottura con la sua ex, che non vedeva di buon occhio il rapporto che mi legava e mi lega tuttora a Miroku. Era assolutamente convinta che la mia fosse una scusa per portamelo a letto. Sinceramente la situazione avrebbe dato fastidio anche a me, lo confesso. Comunque siamo sempre stati chiari, non ci siamo mai nascosti e mai avremmo avuto rapporti oltre quelli di una profonda amicizia. Poco male…Miroku ha conosciuto Sango che è davvero una bravissima ragazza e soprattutto ha capito che cosa mi lega tanto a Miroku quindi non ne è gelosa. E poi anche lei sa che sono ancora innamorata dello stronzo purtroppo.
Quando mi sono ripresa dallo stato ansioso grazie ai farmaci che mi dava Miroku ho fatto causa all’ospedale che stava per far morire mia figlia ottenendo un bel risarcimento che mi ha permesso di mettere su lo studio insieme ad Aki e a Sango. In questi anni ho lottato per arrivare a questo punto e non permetterò a nessuno di strapparmi ciò che è mio!
Accarezzando mia figlia sulla testa la vedo aprire gli occhi assonnata.
-Mamma tutto bene?-       mi chiede lei stropicciandosi gli occhi
-Sì piccola, scusami ti ho svegliata.-       le dico dispiaciuta
-Non fa niente. Dormi con me mammina? Abbracciate strette strette?-
-Ma certo amore! Dai fammi un po’ di spazio.-      le dico infilandomi sotto le coperte e abbracciandola forte a me
-‘Notte mamma!-
-Sogni d’oro bambina mia.-       le dico dandole un bacio sulla fronte mentre lei ricade subito nel mondo dei sogni
Sayuri non ti dividerò con nessuno. Perdona il mio egoismo che ti terrà lontana da tuo padre, ma tu non hai bisogno di un tipo del genere accanto.
Tu sai che il tuo papà è disperso a causa di un incidente in mare. Che roba poetica si è inventato mio nonno accidenti!
Io non ho saputo dire nulla quando mi hai chiesto perché tu non avevi un papà come gli altri bambini. Se non fosse intervenuto il nonno non so cosa ti avrei risposto.
Mi dispiace vederti tutti i giorni pregare i Kami di far ritornare il tuo papà chiedendo al mare di ridartelo. Mi spezza il cuore privarti di questa parte importante della tua vita ma non è stata una mia scelta e adesso è troppo tardi per tornare indietro.
Lui non dovrà fare parte della tua vita. Ha avuto la sua possibilità e l’ha sprecata ignorandomi. Io non dirò bugie nel non parlargli adesso di te. Ometterò solo questo particolare, che resterà un segreto di chi conosce la verità.
 
 
 



















 
 
Ciao  ^_^  eccomi ritornata ^_^ vi sono mancata???   ( Come un mal di pancia =_= nd voi )    ( T_T nd me)
Dato che adesso sto molto meglio mi sono rimessa all’opera, che bello  >_<
Adesso conosciamo il punto di vista di InuYasha…che come sempre è molto stupido nel trarre conclusioni e fare guai.
Ovviamente Inu non ha pensato che la bambina delle foto potesse essere la figlia di Kagome scambiandola addirittura per la figlia di Sota ^_^
Per quanto riguarda la nascita di Sayuri non mi sono dilungata nella spiegazione del suo problema perché troppo lungo da spiegare. Mi sono riferita ad una sindrome che causa la morte di oltre il 50% dei prematuri…si chiama “Sindrome da distress respiratorio neonatale” (NRDS)
Kagome vuole allontanare InuYasha ma ci riuscirà o combinerà solo dei guai??
Chissà ^_^ baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3
 
Grazie per gli auguri di pronta guarigione *___*   siete dolcissimissimi   <3_<3
   
 
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