Se vuoi essere felice, se
vuoi essere libero, impara ad amare. Ad amare, e a lasciarti amare.
© Fabio
Volo, E’ una Vita che ti Aspetto
Tutto
quello che ora Loki desidera è affondare i denti nella disgrazia dei suoi
nemici. Desidera sentirne il sangue sotto la lingua, le urla nelle orecchie.
Sif sbraccia nella speranza di liberarsi dalle nuove catene che la trattengono,
stavolta al muro della sala del trono mentre Loki si allontana da lei camminando all’indietro.
-Non sperare nell’aiuto dei Vendicatori.-
carezzevole schiude le labbra in un sorriso e Sif, folle di rabbia,
inarca la schiena puntando i piedi a terra e tenta di sradicare le catene.
Inutilmente.
Seduta a terra, bolle nell’odio e nella frustrazione mentre appunta gli occhi
sul viso di Loki.
-L’amore ha salvato uno di loro,ma colui che lo rifiuta, non può essere salvato
dalle catene del Caos.-
Upper West Side
Lincoln Center
Il corpo di Peggy pare doversi sfaldare al primo colpo d’aria.
Crepato, spellato, è accartocciato verso
l’interno come una foglia caduta, Steve
si impone di non guardarlo mentre afferra Sharon per le spalle e la
solleva come se pesasse cinque chili e non cinquantacinque.
La ragazza manda un urlo, spinge le mani contro di lui, tenta di allontanarlo.
Troppo spaventata per aprire gli occhi, grida mentre Steve combatte per tenerla ferma.
-Sharon. Sharon, sono io. SHARON!-
affonda le dita nei capelli della ragazza, le blocca la testa, cerca di
farsi guardare. Sharon solleva le palpebre e lo fissa con gli occhi velati di
pianto.
-Steve?-
Si abbracciano stretti sul pianerottolo. Il corpo minuto di Sharon quasi
scompare fra le braccia di Steve. La ragazza affonda il viso nell’incavo della
sua spalla, piange come una bambina mentre Steve le accarezza il capo.
Harrison si avvicina al corpo della zia, si inginocchia con un singhiozzo. Non
la tocca, anche se solleva una mano. Svuotato a forza dall’anima, sembra dover finire in polvere alla minima
pressione.
Steve la osserva, ma no, non la riconosce.
Non ha idea di chi sia e di quanto sia stato folle ancora una volta il destino
con lui a fargli incontrare e alla fine amare la nipote del suo primo
amore.
Non ha idea che nove mesi dopo la sua
ibernazione , nella ruota del Monastero del Sacro Cuore a Parigi è stato lasciato un bambino. Un minuscolo
bimbo dagli occhi blu e i capelli castani.
Non sa che quel bambino, suo figlio, è vissuto fino all’età adulta.
Non sa che è quel amabile signore di mezza età che ogni mattina incontra al parco, intento a ritrarre
le anatre nello stagno, e che più di una volta ha incrociato il suo sguardo e
gli ha sorriso.
Non sa che la cameriera bionda che ha salvato durante l’attacco dei Chitauri a
Manhattan si chiama Glory ed è sua nipote.
Non lo sa. Non ha idea.
Scoprirà presto che Peggy, la sua Peggy, è morta dopo avergli donato un ultimo
sguardo, ma non saprà mai i segreti che si è portata dietro morendo per Sharon.
Non saprà di avere una famiglia, un figlio che gli somiglia più di quanto lui
creda e una graziosa nipotina bionda come lui.
Continuerà a vivere credendo di avere un solo bene, i Vendicatori e la
ragazza che lontana da sé che ora bacia
e accarezza incurante della sua solita timidezza.
Stark
Industries
Ufficio del Direttore
Steso sul divano in pelle che Pepper ha fatto venire a posta
dall’Italia, Lenus è convinto di stare per rimettere l’anima agli dei. Geme inarcando
la schiena mentre affonda le dita nella
spalliera. Soffre in una maniera indicibile, il suo essere così diverso,
speciale, lo sta facendo assistere all’Apocalisse con il sonoro a tutto volume
sparato nella testa.
Tony che l’ha lasciato nell’ufficio vuoto di Pepper ha chiuso a chiave
la porta e gli ha infilato un cellulare acceso fra le mani e mentre vola verso
la Stark Tower lo sente gemere penosamente.
-Fa male Avram?-
Tony si blocca in mezzo al cielo strigliato da comete urlanti, mentre
Lenus apre gli occhi. Loki lo sovrasta e nonostante il suo sorriso racconti una
soddisfazione sfrenata, i graffi sulle sue guancie dicono che almeno una
battaglia l’ha persa.
- Sei venuto a gongolare Loki?-
Loki si siede sul bordo del divano, spingendo il fianco contro quello di Lenus.
Solleva una mano, ma invece di colpirlo,
accarezza il viso dello stregone
-Sono venuto a vedere come ci si sente ad aver fallito il proposito
della vita.-
-Non ho fallito.-
-Sì, invece.-
Loki appoggia le mani ai lato del capo di Lenus
- Quello che ho fatto, tutto quello che ho fatto nella mia vita, è stato
finalizzato a questo giorno.-
-Gli Avengers…-
- Pensi davvero che non abbia messo in conto i tuoi adorati Vendicatori?-
Lenus socchiude gli occhi mentre le
labbra di Loki gli sfiorano l’orecchio - L’arciere si sarà anche liberato, ma
il mostro è ancora mio. Quando il Caos pianta i suoi semi, non è possibile
estirparli se si rifiuta la cura.-
Tony ha la sensazione di avere in gola della cenere, Lenus fissa il soffitto a
occhi sgranati.
-Vorrei che tu potessi goderti la distruzione mio buon amico, ma…- torna a
fissare Lenus - Sei troppo pericoloso. E’ ora di dirci addio.-
Si alza, sfila dalla cintura lo stesso stiletto che ha usato per uccidere Sigyn
e lo impugna con entrambe le mani - Dimmi addio Avram.-
-ADDIO!-
Manhattan
-Vicinanze Stark Tower-
Iron man che stramazza su
un tetto a terrazza è un elemento di secondo piano in un dramma più grande.
Tony sfila il casco con entrambe le mani e si guarda attorno intontito.
Nelle orecchie gli è deflagrata l’eco di un esplosione enorme , seguita da un
crepitio di fine comunicazione - AVRAM! AVRAM! PORCO GIUDA DIMMI CHE NON SEI
MORTO STREGONE DI MERDA!-
Tony urla nel casco come se fosse aggrappato al parapetto nel pozzo, ma la sua
voce si perde nel silenzio. Ringhia un -MERDA.- Infilandolo di nuovo e
schiacciandolo con il palmo aperto. Sale sul cornicione della terrazza. Lo
sguardo che rivolge alla strada distante da lui una trentina di metri è di un secondo, ma poi, torna a guardarla
zoomando.
-Darcy?-
Gli occhi blu di Darcy
faticano a distinguere i dettagli della figura che le ha appena sbarrato la
strada. La scorre, dall’alto verso il basso, più volte , mentre rivoli di
sangue le scorrono lungo il viso da un profondo taglio che ha sulla fronte
quasi all’attaccatura dei capelli.
Tony solleva la visiera, lo sguardo appannato della ragazza scatta verso il suo
viso.
-Tony.-
Le labbra piene di Darcy si tendono in un sorriso mentre lo stomaco di Tony si
accartoccia. In un secondo si rivede
correre verso il pozzo d’acqua piovana dove
Nala è stata finita , si rivede sbucare nella piccola radura e
scontrarsi con quel corpicino riverso nell’acqua putrida.
-Che è successo?-
Tony Stark non è un uomo affettuoso, ma quando Darcy gli tende le braccia
sfinita, scatta verso di lei aiutandosi con i propulsori e la stringe a sé un attimo prima che cada a terra.
-Darcy!Darcy che è successo?-
Il guanto destro dell’armatura si stacca e Darcy apre gli occhi alla prima carezza che Tony
Stark fa da non sa più quanto tempo - Bruce è impazzito. Abbiamo incrociato
Loki per strada e…-
Tony sgrana gli occhi mentre la voce di Loki gli rimbomba nella testa -Il
mostro. Hulk.-
-Natasha l’ha inseguito.-
-E ti ha lasciato sola?-
Darcy annuisce, ma una fitta di dolore alla testa le strappa un singhiozzo.
-Tony.-
-Dimmi.-
-Mi fai un favore?-
Tony annuisce mentre la solleva. Deve trovare Hulk, ma non può lasciarla sola.
-Se piango un pochino. rimane fra noi?-
Tony la stringe a sé con maggiore fermezza -Te lo prometto.-
Stark Tower
-Atrio-
Natasha cade in un mucchio
e Noelle non riesce a trattenere un grido terrorizzato. Si addossa alla
parete stringendosi addosso Harley e
trattenendo per i capelli Tony junior.
Natasha geme, rumorosamente, sollevando il capo. La forza di volontà vorrebbe
spingerla ad alzarsi ancora, ma il corpo impreca e la lascia sul pavimento.
Sputa un grumo di sangue mentre segue i
movimenti di Hulk verso Noelle.
Il gigante verde si avvicina, ringhiando.
Negli ultimi tre anni Hulk è rimasto sepolto , schiacciato in un angolo
della coscienza di Bruce che ha letteralmente fatto di tutto per espellerlo
come un tumore.
Ora che è di nuovo lui a comandare, sembra del tutto intenzionato a sgranchirsi
le gambe.
-Hulk…SPACCA!-
Noelle ha solo il tempo di spingere via
i due bambini che la sbracciata di Hulk la colpisce in pieno.
Cade su un fianco, rotola, e rimane
inerme sentendo il braccio formicolare come intorpidito e il fianco dolere
atrocemente.
-Noelle!-
Hulk incombe sul corpo
immobile di Noelle, Natasha cerca di alzarsi appoggiandosi al muro, ma una
fitta di dolore al ginocchio destro la blocca e la ributta a terra. Allunga una
mano e sotto le dita sente l’osso sporgere dal pantalone della tuta.
Impreca, in russo , digrignando i denti - Nà huy! [*]- sibila.
Hulk alza un piede, intenzionato a
schiacciare la testa di Noelle come una noce,
Harley imbocca la via delle scale tenendo Junior fra le braccia, e la
voce di Tony risuona nell’atrio deserto.
-Bruce.-
Non c’ha pensato ad infilare l’armatura.
Noelle si sente una vera cogliona mentre
tenta di fare la conta dei danni.
Ha sicuramente il braccio rotto e probabilmente anche le costole. Le gambe sembrano funzionare ancora, visto
che riesce a muoverle, e le ferite sotto
le bende che le coprono il viso hanno ripreso a sanguinare.
E’ ridotta ad una pezza e Hulk è intenzionato ad ucciderla.
-Bruce.- bisbiglia, prima che la voce di Tony le giunga alle orecchie come un
allucinazione.
Alza il capo, Tony sta avanzando tenendo
le mani sollevate, Noelle sgrana gli
occhi -Papà!?-
Il primo colpo, per Tony, arriva quando
si rende conto che, per la prima volta, Noelle l’ha chiamato papà.
Fine
capitolo:
Il segreto per
sfuggire al controllo di Loki è l’amore. Sentimento che Bruce si è sempre
rifiutato di provare. http://www.youtube.com/watch?v=EEQEw34jwRo
Un video dedicato a Sharon e Steve :D se vi va dateci uno sguardo.
Note e
DISCLAMERS:
[*] TRADUZIONE: Al
cazzo. Doverosa precisazione: Non sono russa,
quindi non ho idea se, spulciando internet, ho trovato fregnacce. Se
qualche cultore della lingua è in ascolto,
in caso di gaffe grossolana, mi perdoni e si faccia sentire per
eventuali correzioni u.u
[**]
La storia di Peggy è stata
rielaborata dalle mie abili (magari) zampette. Quindi, voi cultori del fumetto, mettete giù quelle
torce è.é