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Autore: Ino chan    26/08/2013    2 recensioni
## SEGUITO di Just close your eyes.##
Pioggia. Freddo. Nuvole. Neve. Freddo.
Le stagioni ormai sono solo nomi, il sole è sparito dai cieli. Il giorno è fatto di una grigia luminosità che rende tutto freddo e asettico, la notte è buia e senza stelle. Quella cappa di nuvole nere che ha coperto la terra come un pugno sembra diventare ogni giorno più fitta e scura.
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Clint Barton/Occhio di Falco, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ' Ragnarǫk'
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Se vuoi essere felice, se vuoi essere libero, impara ad amare. Ad amare, e a lasciarti amare.
© Fabio Volo,  E’ una Vita che ti Aspetto

 

 

 

Tutto quello che ora Loki desidera è affondare i denti nella disgrazia dei suoi nemici. Desidera sentirne il sangue sotto la lingua, le urla nelle orecchie. Sif sbraccia nella speranza di liberarsi dalle nuove catene che la trattengono, stavolta al muro della sala del trono mentre Loki  si allontana da lei camminando all’indietro.
-Non sperare nell’aiuto dei Vendicatori.-  carezzevole schiude le labbra in un sorriso e Sif, folle di rabbia, inarca la schiena puntando i piedi a terra e tenta di sradicare le catene. Inutilmente.
Seduta a terra, bolle nell’odio e nella frustrazione mentre appunta gli occhi sul viso di Loki.
-L’amore ha salvato uno di loro,ma colui che lo rifiuta, non può essere salvato dalle catene del  Caos.-

 

 

Upper West Side
Lincoln Center

 

Il corpo di Peggy  pare doversi sfaldare al primo colpo d’aria. Crepato, spellato,  è accartocciato verso l’interno come una foglia caduta, Steve  si impone di non guardarlo mentre afferra Sharon per le spalle e la solleva come se pesasse cinque chili e non cinquantacinque.
La ragazza manda un urlo, spinge le mani contro di lui, tenta di allontanarlo. Troppo spaventata per aprire gli occhi, grida mentre  Steve combatte per tenerla ferma.
-Sharon. Sharon, sono io. SHARON!-  affonda le dita nei capelli della ragazza, le blocca la testa, cerca di farsi guardare. Sharon solleva le palpebre e lo fissa con gli occhi velati di pianto.
-Steve?-
Si abbracciano stretti sul pianerottolo. Il corpo minuto di Sharon quasi scompare fra le braccia di Steve. La ragazza affonda il viso nell’incavo della sua spalla, piange come una bambina mentre Steve le accarezza il capo.
Harrison si avvicina al corpo della zia, si inginocchia con un singhiozzo. Non la tocca, anche se solleva una mano. Svuotato a forza dall’anima,  sembra dover finire in polvere alla minima pressione.
Steve la osserva, ma no, non la riconosce.
Non ha idea di chi sia e di quanto sia stato folle ancora una volta il destino con lui a fargli incontrare e alla fine amare la nipote del suo primo amore.  
Non ha idea che nove mesi dopo la sua  ibernazione , nella ruota del Monastero del Sacro Cuore a Parigi  è stato lasciato un bambino. Un minuscolo bimbo dagli occhi blu e i capelli castani.
Non sa che quel bambino, suo figlio, è vissuto fino all’età adulta.
Non sa che è quel amabile signore di mezza età che ogni  mattina incontra al parco, intento a ritrarre le anatre nello stagno, e che più di una volta ha incrociato il suo sguardo e gli ha sorriso.
Non sa che la cameriera bionda che ha salvato durante l’attacco dei Chitauri a Manhattan si chiama Glory ed è sua nipote.
Non lo sa. Non ha idea.
Scoprirà presto che Peggy, la sua Peggy, è morta dopo avergli donato un ultimo sguardo, ma non saprà mai i segreti che si è portata dietro morendo per Sharon.
Non saprà di avere una famiglia, un figlio che gli somiglia più di quanto lui creda e una graziosa nipotina bionda come lui.
Continuerà a vivere credendo di avere un solo bene, i Vendicatori e la ragazza  che lontana da sé che ora bacia e accarezza incurante della sua solita timidezza.

 

Stark Industries
Ufficio del Direttore

 

 

Steso sul divano in pelle  che Pepper ha fatto venire a posta dall’Italia, Lenus è convinto di stare per rimettere l’anima agli dei.  Geme  inarcando la schiena  mentre affonda le dita nella spalliera. Soffre in una maniera indicibile, il suo essere così diverso, speciale, lo sta facendo assistere all’Apocalisse con il sonoro a tutto volume sparato nella testa.
Tony che l’ha lasciato nell’ufficio vuoto di Pepper ha chiuso a chiave la porta e gli ha infilato un cellulare acceso fra le mani e mentre vola verso la Stark Tower lo sente gemere penosamente.
-Fa male Avram?-
Tony si blocca in mezzo al cielo strigliato da comete urlanti, mentre Lenus apre gli occhi. Loki lo sovrasta e nonostante il suo sorriso racconti una soddisfazione sfrenata, i graffi sulle sue guancie dicono che almeno una battaglia l’ha persa.
- Sei venuto a gongolare  Loki?-
Loki si siede sul bordo del divano,  spingendo il fianco contro quello di Lenus. Solleva una mano, ma invece di colpirlo,  accarezza il viso dello stregone  -Sono venuto a vedere come ci si sente ad aver fallito il proposito della vita.-
-Non ho fallito.-
-Sì, invece.-
Loki appoggia le mani ai lato del capo di Lenus  - Quello che ho fatto, tutto quello che ho fatto nella mia vita, è stato finalizzato a questo giorno.-
-Gli Avengers…-
- Pensi davvero che non abbia messo in conto i tuoi adorati Vendicatori?-
Lenus socchiude gli occhi mentre  le labbra di Loki gli sfiorano l’orecchio - L’arciere si sarà anche liberato, ma il mostro è ancora mio. Quando il Caos pianta i suoi semi, non è possibile estirparli se si rifiuta la cura.-
Tony ha la sensazione di avere in gola della cenere, Lenus fissa il soffitto a occhi sgranati.
-Vorrei che tu potessi goderti la distruzione mio buon amico, ma…- torna a fissare Lenus - Sei troppo pericoloso. E’ ora di dirci addio.-
Si alza, sfila dalla cintura lo stesso stiletto che ha usato per uccidere Sigyn e lo impugna con entrambe le mani - Dimmi addio Avram.-
-ADDIO!-
 

 

Manhattan
-Vicinanze Stark Tower-

 

 

Iron man che stramazza su un tetto a terrazza è un elemento di secondo piano in un dramma più grande. Tony sfila il casco con entrambe le mani e si guarda attorno intontito.
Nelle orecchie gli è deflagrata l’eco di un esplosione enorme , seguita da un crepitio di fine comunicazione - AVRAM! AVRAM! PORCO GIUDA DIMMI CHE NON SEI MORTO STREGONE DI MERDA!-
Tony urla nel casco come se fosse aggrappato al parapetto nel pozzo, ma la sua voce si perde nel silenzio. Ringhia un -MERDA.- Infilandolo di nuovo e schiacciandolo con il palmo aperto. Sale sul cornicione della terrazza. Lo sguardo che rivolge alla strada distante da lui una trentina di metri  è di un secondo, ma poi, torna a guardarla zoomando.
-Darcy?-

 

 

Gli occhi blu di Darcy faticano a distinguere i dettagli della figura che le ha appena sbarrato la strada. La scorre, dall’alto verso il basso, più volte , mentre rivoli di sangue le scorrono lungo il viso da un profondo taglio che ha sulla fronte quasi all’attaccatura dei capelli.
Tony solleva la visiera, lo sguardo appannato della ragazza scatta verso il suo viso.
-Tony.-
Le labbra piene di Darcy si tendono in un sorriso mentre lo stomaco di Tony si accartoccia. In un secondo  si rivede correre verso il pozzo d’acqua piovana dove  Nala è stata finita , si rivede sbucare nella piccola radura e scontrarsi con quel corpicino riverso nell’acqua putrida.
-Che è successo?-
Tony Stark non è un uomo affettuoso, ma quando Darcy gli tende le braccia sfinita, scatta verso di lei aiutandosi con i propulsori e la  stringe a sé un attimo prima che cada a terra.
-Darcy!Darcy che è successo?-
Il guanto destro dell’armatura si stacca e Darcy  apre gli occhi alla prima carezza che Tony Stark fa da non sa più quanto tempo - Bruce è impazzito. Abbiamo incrociato Loki per strada e…-
Tony sgrana gli occhi mentre la voce di Loki gli rimbomba nella testa -Il mostro. Hulk.-
-Natasha l’ha inseguito.-
-E ti ha lasciato sola?-
Darcy annuisce, ma una fitta di dolore alla testa le strappa un singhiozzo.
-Tony.-
-Dimmi.-
-Mi fai un favore?-
Tony annuisce mentre la solleva. Deve trovare Hulk,  ma non può lasciarla sola.
-Se piango un pochino. rimane fra noi?-
Tony la stringe a sé con maggiore fermezza -Te lo prometto.-

 

Stark Tower
-Atrio-

 

 

Natasha cade in un mucchio e Noelle non riesce a trattenere un grido terrorizzato. Si addossa alla parete  stringendosi addosso Harley e trattenendo per i capelli Tony junior.
Natasha geme, rumorosamente, sollevando il capo. La forza di volontà vorrebbe spingerla ad alzarsi ancora, ma il corpo impreca e la lascia sul pavimento.
Sputa un grumo di sangue mentre  segue i movimenti di Hulk verso Noelle.
Il gigante verde si avvicina, ringhiando.  Negli ultimi tre anni Hulk è rimasto sepolto , schiacciato in un angolo della coscienza di Bruce che ha letteralmente fatto di tutto per espellerlo come un tumore.
Ora che è di nuovo lui a comandare, sembra del tutto intenzionato a sgranchirsi le gambe.
-Hulk…SPACCA!-
Noelle ha solo il tempo di  spingere via i due bambini  che  la sbracciata di Hulk la colpisce in pieno. Cade  su un fianco, rotola, e rimane inerme sentendo il braccio formicolare come intorpidito e il fianco dolere atrocemente.
-Noelle!-

 

 

Hulk incombe sul corpo immobile di Noelle, Natasha cerca di alzarsi appoggiandosi al muro, ma una fitta di dolore al ginocchio destro la blocca e la ributta a terra. Allunga una mano e sotto le dita sente l’osso sporgere dal pantalone della tuta.
Impreca, in russo , digrignando i denti -
Nà huy! [*]- sibila.
Hulk alza un piede, intenzionato a schiacciare la testa di Noelle come una noce,  Harley imbocca la via delle scale tenendo Junior fra le braccia, e la voce di Tony risuona nell’atrio deserto.
-Bruce.-


 

Non c’ha pensato ad infilare l’armatura.
Noelle si sente una vera cogliona mentre  tenta di fare la conta dei danni.  Ha sicuramente il braccio rotto e probabilmente anche le costole.  Le gambe sembrano funzionare ancora, visto che riesce a muoverle,  e le ferite sotto le bende che le coprono il viso hanno ripreso a sanguinare.
E’ ridotta ad una pezza e Hulk è intenzionato ad ucciderla.
-Bruce.- bisbiglia, prima che la voce di Tony le giunga alle orecchie come un allucinazione.
Alza il capo,  Tony sta avanzando tenendo le mani sollevate,  Noelle sgrana gli occhi -Papà!?-
Il primo colpo, per Tony, arriva quando  si rende conto che, per la prima volta, Noelle l’ha chiamato papà.



 

Fine capitolo:

 

Il segreto per sfuggire al controllo di Loki è l’amore. Sentimento che Bruce si è sempre rifiutato di provare. http://www.youtube.com/watch?v=EEQEw34jwRo Un video dedicato a Sharon e Steve :D se vi va dateci uno sguardo.

 

 

Note e  DISCLAMERS:

 

[*] TRADUZIONE: Al cazzo. Doverosa  precisazione: Non sono russa, quindi non ho idea se, spulciando internet, ho trovato fregnacce. Se qualche  cultore della lingua  è in ascolto,  in caso di gaffe grossolana, mi perdoni e si faccia sentire per eventuali correzioni u.u
[**]  La storia di Peggy è stata rielaborata dalle mie abili (magari) zampette. Quindi,  voi cultori del fumetto, mettete giù quelle torce è.é

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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