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Autore: Katniss_Lovegood    26/08/2013    1 recensioni
Emily, un'adolescente amante della natura e della libertà, chiusa in una gabbia creata dal mondo che la circonda, trova un ragazzo che la libererà, e le farà capire che per essere liberi non bisogna per forza essere soli. La loro storia complicata sarà devastata da un omicidio, e un inganno proverà a separarli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi avvicino facendo attenzione a non inciampare tra i rametti secchi sul terreno, mentre lui si stacca dall'albero e rimane immobile a guardarmi, con le mani in tasca, in attesa.
Quando sono abbastanza vicina da vedere il mio riflesso sui suoi occhi, vedo la sua soddisfazione e felicità repressa nel suo sguardo.
«Sapevo che saresti tornata» dice con un filo di voce, ma in tono sicuro.
«Forse lo sapevo anche io.. In fondo..» abbasso lo sguardo sui miei piedi come un bambino timido alla recita scolastica.
Ed si appoggia di nuovo all'albero e mi fa cenno di accomodarmi, come se fosse a casa sua: mi siedo per terra, facendo attenzione a non pestare pigne e rametti.
«Sei stata al mare oggi? So che stavi per andarci» inizia Ed con aria noncurante.
Mi convinco sempre di più che questo ragazzo abbia un qualche potere psichico con cui mi riesca a leggere nella mente.
È assurdo.
È spaventoso.
È ambiguo.
«Stai tranquilla, non ti leggo nella mente» dice.
Ecco! Lo ha appena fatto! È assolutamente inquietante. Forse dovrei cercare di non pensare a niente ed agire d'istinto, così la smetterà.
«Ti piacciono i film?» mi chiede cambiando argomento.
«Si, direi di si..»
«Qual è il tuo film preferito?»
«Non so, direi.. Il Favoloso Mondo di Amélie».
Non ho neanche il tempo di chiedergli qual è il suo che il suo viso sembra si sia illuminato di gioia; mi prende per un braccio e mi annuncia che andremo a guardare Il Favoloso Mondo di Amélie.
Non riesco ancora a realizzare di star andando a casa sua, perché mi ci sta già mezzo trascinando, con passo carico e un sorriso in volto.

«Ciao papà, noi andiamo su a guardare Il Favoloso Mondo di Amélie!» annuncia Ed, neanche entrato in casa, ad un uomo invisibile, che dopo qualche secondo si affaccia da dietro un macchinario pieno di ruggine, grasso e olio. Il suo volto è pieno di rughe, e sembra che ognuna di queste possa raccontare una parte della sua vita; i capelli e la barba corta e ispida sono bianchi quasi del tutto. Ci guarda -forse sarebbe meglio dire "mi guarda"- e strizza l'occhio a Ed.
«Vieni» Ed mi prende per mano e mi fa salire le scale che portano al piano di sopra.
Nel corridoio del primo piano troviamo una ragazza alta, snella e con i capelli castani, quasi neri. I suoi occhi sono incredibilmente verdi e penetranti, come quelli di Ed. Non a caso questa ragazza si rivela sua sorella.
Mi lancia uno sguardo che incenerisce, ma Ed non sembra farci caso. Ci presenta.
«Lei è Emily. Emily, ti presento Eleanor»
Faccio per stringerle la mano, ma lei non la prende, mi sorride freddamente.
«Ciao Eleanor. Che bel nome! Eleanor come Eleanor Rigby!»
Mi guarda sempre negli occhi, sembra che stia cercando di penetrare nella mia mente per scoprire i miei pensieri.
«No,» dice con voce sempre fredda «Eleanor Rigby andava a raccogliere il riso davanti alle chiese. Eleanor Rigby era sola.»
Mi sento decisamente a disagio, ma credo che sia stata meglio questa risposta di un "chi è Eleanor Rigby?".
Almeno conosce i Beatles.

Dopo mezz'ora di film Ed mi mette il braccio intorno alla spalla e, anche se non vorrei, per non correre troppo, diciamo, appoggio automaticamente la testa alla sua spalla.
Guardiamo il resto del film così. Si sta bene, mi sento protetta, anche se forse sto correndo troppo. In realtà non lo so, perché non ho mai avuto un ragazzo.
Fortunatamente Ed non tenta di baciarmi, sa che non lo avrei tollerato.
Dopo aver finito di guardare il film dico che sarebbe ora che io vada, Ed non dice niente e mi accompagna alla porta.
«Allora, ci vediamo un'altra volta?» mi chiede appoggiandosi al muro con il braccio.
«Ehm.. Ok, direi di si». Perché esito sempre? Sono davvero così insicura?
«D'accordo, allora a presto!»
Mi saluta con un bacio sulla guancia. Sento la mia faccia infuocarsi, sono certa di essere rossa come un peperone.
In fondo, credevo che fosse peggio.
  
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