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Autore: Sephora_    27/08/2013    4 recensioni
Ariel, o meglio Eliana Ariel Montgomery.
Lei è una normale ragazza: timida, gentile, aggraziata, innocente, stupenda.
La vita è stata ingiusta con lei, ha perso la mamma quando aveva solamente dieci anni. Dalla morte della madre, ha vissuto con il padre: ricco imprenditore pieno d’impegni, che dopo poco tempo dalla morte della moglie si risposò con una donna piena di sé ed egoista. O meglio, chiamata da Ariel: la strega.
La sua vita non è bella, la sua vita è un po’ come quella di Cenerentola.
Ma, cosa succede se un giorno dovesse incontrare un ragazzo? Un ragazzo affascinante, seducente, sfacciato, misterioso.
Riuscirà lei a tirare fuori il meglio di lui? Riuscirà a togliere quell’ ombra, quel mistero da quel ragazzo e dai suoi occhi?
Oppure sarà tutto tempo sprecato e la deluderà?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

< Ahahahah! Ma non mi dire, veramente? >
< Si, e quando poi mi sono girata sono scivolata giù per terra. Infatti mi fa ancora male la caviglia. >
< Santo cielo, che frana che sei Ariel. >
< Senti chi parla. Può capitare, fare la ballerina non è semplice. >
Sorseggio un altro po’ di cioccolata. Harry mi ha portato in un bar caldo e accogliente, insistendo di offrirmi qualcosa. Ed ora siamo seduti ad un tavolo che parliamo della mia caduta di oggi. Lo guardo, i suoi occhi hanno qualcosa di speciale, sono di un verde così intenso, ma hanno un’ombra dentro. Come se nascondesse dentro di se qualcosa. Fino ad ora è stato piacevole stare con lui. Non si è rivelato così cattivo come mi hanno raccontato, e nemmeno ha approfittato di me. Anche se la paura, è tanta dopo ciò che mi ha raccontato Karolina.
< Beh, se vuoi piccola, posso provvedere io a curarti la caviglia.. >
I suoi occhi ad un tratto, da un verde smeraldo, così bello e lucente, diventano di un verde più scuro, quasi come un verde muschio e la sua pupilla diventa più piccola. Sento una grande mano calda, poggiarsi sulla mia gamba. Mi irrigidisco e sussulto. Rimango immobile continuando a bere la mia cioccolata. Sento il suo respiro avvicinarsi al mio collo. Sento come una scossa partire dal centro della schiena e salire sempre più su.
< Mi piaci Ariel, vorrei invitarti ad uscire. >
Il cuore mi si blocca, dentro la mia testa, risuona solamente una cosa: il battito del mio cuore. Sento la testa pulsare. “Mi sta invitando ad uscire” penso. “Questo vuol dire stare da soli, io e lui. Ma anche ora siamo da soli. Cosa diamine può succedere?” ripeto a pensare mentalmente. Pian piano il respiro inizia a calmarsi. Lo guardo negli occhi.
< Mi stai dando un appuntamento? >
< Se lo vuoi chiamare così, beh, hai centrato dolcezza. Domani sera ti vengo a prendere io. >
< Ma non sai dove abito.. >
< Ho i miei informatori Eliana Ariel Montgomery. >
Sento il sangue gelarsi nelle vene. Come fa lui a sapere il mio nome completo? Nemmeno le mie amiche lo sanno. La paura inizia a farsi sentire. Mi sposto impercettibilmente da lui. Mille paure si impossessano di me.
< Alle otto sarò sotto casa tua dolcezza. Oh, dimmi se il tuo numero è corretto. >
Dopo mezzo istante mi arriva un messaggio. I miei occhi cercano i suoi velocemente, e quando li trovo, i suoi inchiodano i miei.
< Ma come.. >
< Ho i miei informatori dolcezza. A domani signorina Montgomery. >
Vedo che si alza e senza guardarmi si dirige verso l’uscita. Prima d’uscire del tutto, mi lancia un occhiolino e poi sparisce dalla mia vista. Rimango da sola, seduta al bar. “Come fa a sapere di me? Chi può essere ad averlo informato così bene? Che sia veramente cattivo come dicono?” penso. Mille domande, zero risposte. Dopo aver finito la cioccolata, mi alzo ed esco lentamente dal bar.

* * *

Harry

< No Tom, stai tranquillo. Miss Montgomery non sospetta niente. >
< Certo fratello che hai fatto un bel colpo. Una bella riccona eh. Qual è il tuo piano? >
Sposto i miei folti ricci dalla fronte. Sorrido al mio amico.
< Secondo te? E’ soltanto un’altra delle tante. E’ una bambolina da aggiungere alla miacollezione. E’ così, così pura, innocente. Mi fa andare fuori di testa. >
< Hai intenzione di portartela a letto? >
< Si, ma devo cogliere la giusta occasione, e quando ci sarà beh.. sarà la fine per lei. >
< Chissà se è ancora.. >
< Non ti so dire, una ragazza così bella, non penso sia ancora intatta. >
Sento Tom ridere.
< Sarai il suo peggiore incubo vero? Cadono tutte come delle pere difronte il tuo “charm” Harry. >
< Modestamente amico, io sono Harry Styles. >
Sorseggio della birra. Sono a casa del mio amico, sul divano e con un bel film di auto da corsa davanti. Finisco il mio calice di birra e istintivamente, i miei occhi si chiudono. Come un flash, due occhi blu come il mare si impossessano di me. Lei è bellissima, pura, innocente, e i suoi occhi sono qualcosa di veramente stupendo, non ho mai visto degli occhi così belli. Riapro i miei e vedo il mio amico al cellulare. Poco dopo riaggancia.
< Che succede amico? >
< Nulla di che amico. Harry, facciamo una scommessa? >
Si avvicina a me.
< Che tipo di scommessa? >
Lo guardo negli occhi, in modo duro.
< Se entro una settimana, tu non riesci a portarti quella ragazza a letto, tocca a me. >
Guardo il mio amico. Sento come una cosa dentro di me. Accetto, tanto, io non perdo mai le scommesse.
< D’accordo, se fra sette giorni non ci riesco, allora è il tuo turno. Ma fino ad allora, gira alla larga da lei, è mia. > lo dico fra i denti grugnendo.
< Tranquillo Styles. >
Guardo il mio amico con aria di sfida. “Che vinca il migliore” pensai.

* * *
Ariel

Sono passate ventiquattro ore, e l’ora dell’appuntamento si fa sempre più vicina. Inizio ad essere abbastanza nervosa. Le mie amiche non sanno niente, e non devono sapere niente. Lentamente, mi alzo dal divano. In casa, c’è un leggero sottofondo musicale di Mozart, e mille domestiche che spolverano, puliscono e lavano. Esco dal salotto e salutando le domestiche, salgo in camera mia. Entro e pian piano, scivolo lungo la porta di legno di ciliegio. “Chissà come andrà” penso. Una leggera musichetta arriva al mio orecchio. Mi alzo e pian piano mi dirigo vero la sorgente di quella musica. Afferro il mio cellulare: Harry. Sento la gola seccarsi. Apro il messaggio.

“ Da: Harry.
Ciao dolcezza, mancano due ore, e finalmente potremmo passare una serata insieme. Mi raccomando, vestiti elegante. Ti stupirò. Harry x. “

Guardo il display: che aveva in mente quel ragazzo? Sospirando, mi vado a preparare. Entro nel mio armadio ed opto per un abito monospalla, lungo in velo turchese; delle decolté con tacco basso e un bracciale argento. Preparo la borsetta e poi mi dirigo a fare una bellissima doccia.
Entro dentro e mi libero di tutti gli indumenti, gettandoli fuori. Sento il caldo getto dell’acqua sulla mia pelle nuda. Chiudo gli occhi, rigenerandomi. Una bella doccia, ci voleva. Quando finisco, esco avvolgendomi in un grande accappatoio e inizio a prepararmi per quella serata, che si prospettava alquanto misteriosa.
Dopo una mezz’ora sono pronta. Scendo lentamente le scale che portano alla hall della mia casa. Quando giungo alla rampa finale, sento una voce roca, provenire dal salotto.
< Alfred? >
Arrivo in salotto, e la scena che trovo davanti è alquanto sconvolgente. Harry, è in piedi nel mio salotto, ancor più bello di quanto me lo ricordassi e con in mano un bicchiere di liquore. Spalanco gli occhi e mi avvicino velocemente a lui. Gli sottraggo il bicchiere dalle mani.
< Eh no bello mio, se vuoi uscire con me, niente alcol. >
Sento i suoi occhi posarsi sulla mia figura. La sua sagoma si avvicina alla mia, facendolo sembrare ancora più alto. Due mani, grandi e calde, si poggiano sui miei fianchi delicatamente, e con un gesto rude, sento il suo torace schiacciare contro il mio petto e il suo bacino altrettanto. Sento le mie gote arrossire quando i nostri bacini vengono a contatto; quel gesto così rude, mi scuote un pò. Cerco di staccarmi, ma con scarso risultato.
< Sei uno schianto Ariel, veramente, sei.. >
La sua voce roca, viene interrotta dall’arrivo di una terza persona.
< Signorina Montgomery le volevo dire ch.. Scusatemi, ho interrotto qualcosa? >
 Mi stacco immediatamente, diventando ancora più rossa di come lo ero.
< N..no Alfred, assolutamente. Dimmi. >
< Le volevo dire, che ha chiamato suo padre, purtroppo, la strega, vuole passare le sue vacanze natalizie fuori casa e quindi non torneranno per le feste. Mi dispiace signorina. >
< Capisco.. > sospiro.
< Può sempre contare su di noi, signorina. >
< Ti ringrazio Alfred, sei un tesoro. >
< Per lei questo ed altro signorina. >
Sorrido, quell’uomo, sa sempre come tirarti su.
< Beh, allora, possiamo andare piccola? >
Sento una sensazione di caloria, impossessarsi del mio corpo. Gli occhi di Alfred, si posano sul mio fianco, dove c’è ancora poggiata la mano di Harry. I suoi occhi oscillano dalla mano grande di Harry, al mio viso.
< Ehm, beh, noi, noi andiamo Alfred. Non so quando torno. >
< Stia attenta signorina, per qualsiasi cosa, chiami. >
< Tranquillo. Buona serata.>
< Anche a voi. >
Vedo Harry salutare Alfred, con una gentile stretta di mano e dirigersi al mio fianco per poi aprirmi la porta e farmi uscire. Giunti fuori dal cancello, vedo un enorme fuori strada parcheggiato davanti la villa.
< E’ tuo, Harry? >
< Si piccola, è mio. >
< Complimenti, è bellissimo. >
Gentilmente, mi apre la portiera, ed io salgo su. Pochi minuti dopo, sento la portiera del posto guida aprirsi e una figura slanciata sedersi al mio fianco. Appena realizzo d’essere da sola, in macchina con Harry, la paura si impossessa di me. Inizio a tremare inconsapevolmente.
< Che c’è, Ariel. Hai paura di me, piccola? Non voglio mica mangiarti.. >
Una sua mano, sfiora la mia guancia bianca con il dorso. Sussulto.
< Sei così bella Ariel.. >
Sento un’atmosfera pesante intorno a noi. Il mio respiro, inizia a diventare sempre più irregolare. Il suo viso, si fa sempre più vicino al mio. Le sue labbra, sfiorano il mio collo. Chiudo gli occhi. Un piccolo fremito, attraversa tutto il mio corpo. Ad un tratto, non sento più nulla e riaprendo gli occhi, vedo spuntare al lato del suo viso, due fossette. Harry sta sorridendo. Pochi minuti dopo, ci ritroviamo per strada, diretti verso una destinazione ignota.

* * *

< Harry, ma dove stiamo andando? >
< Siamo arrivati piccola. Purtroppo abbiamo incontrato un po’ di traffico. Eccoci. >
Quando Harry abbassa il finestrino del mio posto, rimango incantata. Ci troviamo a Little Venice, uno dei quartieri più romantici di tutta Londra. Mi volto a guardare Harry, ma non lo trovo al mio fianco. Inaspettatamente sento una calma presa sulla mia mano. Mi volto e vedo Harry che mi invita a scendere dall’autovettura. Elegantemente scendo e dopo aver chiuso la macchina, ci dirigiamo verso il ristorante, rigorosamente italiano, che da sullo specchio d’acqua.
Dopo esserci accomodati al nostro tavolo, strettamente riservato a noi, il cameriere ci porta i menù per poter ordinare.
< Cosa scegli, amore? >
Sussulto a sentire quel piccolo soprannome. Se non era che ero stata messa in guardia, l’avrei anche potuto interpretare come una parola romantica, ma avevo paura, e ogni minima azione, la facevo col passo di piombo.
< Io prendo delle lasagne, e per secondo una bistecca. >
Vedo Harry sorridermi e voltarsi verso il cameriere. Non so perché, ma anche il cameriere, sembrava un po’ intimorito dalla presenza incombente di Harry. Pochi minuti dopo, quel povero ragazzo, scappa con le ordinazioni.
< Quindi.. >
La voce roca di Harry, risuona nella mia testa.
< Perché a volte quando sei vicino a me tremi? Hai paura di me? >
Alzo il mio sguardo, e due iridi verdi, mi fissano serie. Deglutisco sentendo la gola seccarsi.
< Ma che vai pensando Harry, certo che no, solo che.. mi sento in imbarazzo a volte. Non ci conosciamo bene e poi, non ho molta confidenza con i maschi. >
< Nel senso che non hai avuto molti uomini nella tua vita? >
< No ne ho proprio avuti a dire la verità. >
< Quindi sei ancora intatta..?>
Sussulto a quella domanda. Sento le mie gote diventare pian piano sempre più rosse. Una caloria invade il mio corpo.
< Importa così tanto sapere la mia intimità? >
< Si. >
Il suo tono di voce roco mi fa venire i brividi. Mi mordo le labbra e abbasso lo sguardo.
< Quanti anni hai, Harry. >
< Diciannove, tu? >
< Diciotto. >
< Capisco, ma ancora non hai risposto alla mia domanda. >
< Harry è imbarazzante, non ho intenzione di rispondere. >
Cala un silenzio imbarazzante tra di noi, che viene spezzato dall’arrivo del cameriere che ci porta le bibite a tavola. Inizio a guardare le mie unghie quando ad un tratto sento una mano calda sul mio ginocchio. Sussulto. Pian piano la sento salire e soffermarsi sulla mia coscia. Ringrazio la mia felice idea di aver messo un abito lungo. Un sussurro attira la mia attenzione, vedo gli occhi di Harry farsi più intensi. Si avvicina al mio orecchio..
< Allora, non mi resta che scoprirlo da solo.. >
Sento il respiro bloccarsi e l’aria non passare più nei polmoni. Che intende? Cosa vuole farmi? Inizio a respirare in modo affannoso. Sento la testa, girare in modo pauroso.
< Si. >
< Cosa si, Ariel? >
< Sono ancora intatta.. >
Abbasso lo sguardo imbarazzata. Sento la sua mano scivolare dalla mia coscia. Sollevo lo sguardo e un sorriso compiaciuto si fa spazio sul suo volto.
< Strano sai? Avrei scommesso in un no.. Ma evidentemente mi sbagliavo, sei troppo innocente Ariel, e questa cosa, mi attira troppo. >
Rimango spiazzata dalla sua affermazione. Non so più come agire. Fortunatamente i nostri ordini arrivano e in silenzio, iniziamo a cenare.
 

#Spazio Autrice

Ed ecco come promesso, il terzo capitolo. Che dire, un capitolo pieno di intrighi e di rivelazioni.
Harry mette su un vassoio d’argento il suo piano, e accetta la scommessa con il suo amico.
Che ne sarà della nostra Ariel, ma soprattutto, Harry, vincerà la scommessa?
Tutto nel prossimo capitolo, ma soltanto se recensite.
Buonanotte girls, un bacio.
Sephora. x

  
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