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Autore: Fenrir_23    27/08/2013    6 recensioni
Storia ambientata 25 anni dopo la partenza di Ash da casa. Il protagonista è il figlio di Ash.
"Qual era il Pokèmon migliore per lui? ... Quello che sicuramente l’attirava di più era Charmander."
La pokéball non ebbe nemmeno bisogno di dondolare. Si chiuse al primo tocco. La ragazza misteriosa la raccolse da terra e si avvicinò a Mat, porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
“Piacere, io mi chiamo Maky. E tu?”
Ash osservò il microscopico apparecchio nella mano del professore.
“Un microchip…” Sussurrò, leggendo la piccolissima scritta incisa su di esso. “Team Rocket, fabbrica Dark Pokémon.”
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Delia Ketchum, Gary, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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                            ZIE, CUGINI E CUGINE

                                    


Matthew e Maky erano arrivati a Cerulean City nel pomeriggio e, dopo aver fatto riposare i loro Pokémon, avevano deciso di andare subito alla palestra.

In quel momento Mat stava aspettando la compagna di viaggio – che aveva fatto un salto al Pokémon Market –  seduto su di una panchina, e decise di approfittarne per chiamare il Prof. Gary Oak: prese il Pokédex, che ora fungeva anche da videotelefono, e compose il numero del laboratorio di Pallet.
“Heilà, Matthew!” Lo salutò lo studioso di Pokémon, intento a farsi del tè.
“La disturbo, professore?”Chiese cortesemente il ragazzino.
“No no, anzi.” Gary sorseggiò un po’ della bevanda che aveva appena finito di preparare.”Sono nel bel mezzo della mia pausa pomeridiana, quindi ho tutto il tempo che vuoi.”
Appoggiò la tazza sulla scrivania, raddrizzando la videocamera.
“Allora, raccontami che progressi hai fatto!”
Matthew frugò nello zaino, mostrando poi tutto soddisfatto la medaglia sasso al professore.
“Guardi qui! L’ho vinta con le mie mani!”
“Oh molto bene …”Gary si passò una mano fra i capelli. ”Sai, mia figlia Lily ha da poco preso anche la medaglia Cascata, e ora è diretta a Vermilion City.”
Matthew si morse le labbra.
“Davvero?”
Oak annuì con un cenno della testa, tornando a sorseggiare il suo tè. ”Ha anche già catturato ben quindici Pokémon!”
Mat diventò verde dall’invidia. Possibile che Lily fosse sempre così avanti? Era tutta apparenza, si disse.
“Io ne ho pochi ma buoni.” Provò a giustificarsi, mentre Charmander si faceva spazio per guardare nello schermo del Pokédex.
“Oh, il mio Charmander!” Esclamò Gary, alla vista del Pokémon.”Devo ammettere che è in ottima forma, complimenti ragazzo!”
“Sa professore … ho avuto uno spiacevole imprevisto.” Raccontò Matthew, rabbuiandosi un poco.
“Uno del Team Rocket aveva rapito Charmander.”
Gary si fece subito più serio:”Il Team Rocket dovrebbe essere sparito ormai da anni.” Affermò, scuro in volto.
“Mi creda professore, erano loro”Ribatté il giovane allenatore. “Abbiamo trovato un rifugio proprio sotto al Monte Luna, non ha sentito la notizia?”
“In questi giorni sono molto occupato con una ricerca, quindi non sto seguendo la TV.”Spiegò Gary, gesticolando.”Comunque, abbiamo chi? Non stai viaggiando da solo? E come hai fatto a recuperare Charmander?”
Proprio in quel momento Maky comparve alle spalle di Mat.
“Sono io la sua compagna di viaggio, professore.”
Gary ridusse gli occhi a due fessure, nello sforzo di osservarla.
“Tu sei la ragazza che due anni fa ha combattuto contro Ash dopo aver vinto il torneo di Johto.”
Affermò l’uomo.
Maky si fece sfuggire un sorriso.”Complimenti professore, ha una memoria d’acciaio.” Poi tese la mano verso lo schermo del Pokédex in un gesto immaginario.
“Comunque piacere, io sono Maky Rainblack.”
“E così sei tu che l’hai aiutato?”Continuò a domandare Gary. “Mat è stato fortunato a incontrarti.”
La ragazza si grattò la testa, in imbarazzo, ma prima che potesse aggiungere altro Oak le fece un’altra domanda.
“è vero che Team Rocket è tornato?”
Maky annuì cupamente.”Sì, glielo posso assicurare.”
Matthew s’indispettì per quella scarsa dimostrazione di fiducia, ma non ebbe il tempo di protestare.
“Oh, maledizione!”Esclamò Gary.”Quel maledetto Snorlax sta di nuovo svuotando la mia dispensa, ciao ciao ragazzi!”
Lo schermo del Pokédex si fece nero di colpo, indicando che la chiamata era terminata.
“Allora, andiamo a prenderci la medaglia Cascata?” Lo incitò Maky.
Matthew annuì, preparandosi psicologicamente ad affrontare suo cugino, che da poco era diventato capo palestra.
 
                                                           



La palestra di Cerulean City si distingueva per la grossa figura di un Dewgong che si stagliava sull’edificio. All’ingresso erano appesi diversi manifesti riguardanti gli spettacoli acquatici che si sarebbero tenuti nei giorni seguenti.
“Wow, non sarebbe male vederne uno!” Esclamò Maky, entusiasta.
“Già … “ Commentò Matthew, acido. ”Proprio una bellezza.”
Da piccolo aveva sempre amato quelle esibizioni, ma da quando anche suo cugino, l’unico figlio delle zie di Mat, aveva iniziato a prenderne parte come una della star assolute, non le aveva più potute sopportare.
Entrò nell’edificio senza farsi troppi problemi, mentre Maky lo seguiva osservando con curiosità ogni particolare. Alla biglietteria furono accolti da una raggiante donna di mezz’età dai lunghi capelli biondi – evidentemente tinti – e i grandi occhi verdi.
“Matthew, caro, è da così tanto tempo che non ti vedo!”
Mat ebbe appena il tempo di ripararsi con le braccia, che si ritrovò stretto contro il seno della zia.
“Sono così contenta che tu abbia approfittato del tuo viaggio per fare un salto dalle tue care zie!”
Il ragazzino rispose con un sorrisetto sghembo, preferendo non puntualizzare che era passato di lì piùper la medaglia che per altro.
“Zia Daisy, io vorr-“
“E questa ragazza chi è?” Esclamò la donna, guardando Maky.”Mat, è un po’ troppo grandina per te, sai?”
L’allenatrice arrossì di disappunto, lanciando uno sguardo al compagno di viaggio con la pretesa di chiarire la questione.
“N- no zia, hai frainteso.” Cercò di spiegare lui.”Lei è sola una mia compagna di viaggio.”
Quella rispose con una risatina, mentre tornava dietro al bancone della biglietteria e si accingeva a parlare al microfono.
“Il personale della palestra è pregato di recarsi nella hall!”
Le spalle di Matthew ebbero un tremolio. Le sue tre zie Daisy, Violet e Lily – ogni volta quel nome lo rimandava inevitabilmente ad un’altra ed irritante Lily – avevano rispettivamente un figlio maschio, due figlie piùpiccole di Mat di qualche anno e altre quattro figlie, piùgrandi di tre anni. Per un totale di sette cugini che lo avrebbero assalito in massa entro pochi minuti.
Mat non ebbe nemmeno la forza di salvare Charmandar e Maky dalle grinfie della zia Daisy, che ora si era concentrata su di loro.
Il ragazzino sentì fin da lontano il rumore dei passi del vero e proprio branco di parenti che stava per arrivare e fu quasi tentato di scappare. Prima che quel pensiero potesse avere la forza di tentarlo, però, si trovò stretto fra le braccia adoranti delle sue cugine maggiori, mentre le altre due schiamazzavano intorno a loro.
“Oh Matthew, sei qui!”Gridarono quelle in coro, stordendolo.
Tutte loro lo adoravano, anche se il ragazzino era di tutt’altra opinione. Non poteva dire di detestarle, ma odiava essere stritolato in quel modo ogni volta che le vedeva.
Quando le varie cugine ebbero finito di strapazzarlo a dovere, toccò alle altre due zie, Lily e Violet.
“Ti sei fatto davvero grande.” Esclamò quest’ultima, mentre lo guardava negli occhi. Mat fu grato a Daisy che attirò l’attenzione di tutti battendo le mani per farsi sentire.
“Suvvia ragazze, non siamo scortesi.” Esclamò la donna bionda.”Qui c’è anche un’altra persona, la compagna di viaggio del nostro caro nipote e cugino; è buona educazione presentarsi.”
Charmander approfittò di quell’occasione per scappare e rifugiarsi al fianco di Matthew.
Tutte le ragazze si schierarono in fila, iniziando a presentarsi a Maky.
“Io ho cinque anni e mi chiamo Marion.”Disse la piùpiccolina, una bimba lentigginosa dai capelli biondi tenuti in due codini che le davano un’aria da monella.
“E io sono sua sorella, Laila.”Aggiunse un’altra, che aveva dei lunghi capelli blu e gli occhi castani come la madre. Loro erano le figlie di Violet.
Poi fu il turno delle cugine grandi.
“Noi siamo Emily, Rosy, Miriam e Luna.” Disse a nome di tutte, la maggiore, Emily, per l’appunto. Avevano tutte un anno di differenza, partendo dalla più grandeandavano dai venti ai diciassette anni. Emily e Rosy assomigliavano in modo impressionante a Lily, mentre Miriam e Luna avevano i capelli mori ed erano le uniche ad essere ricce in famiglia.
Maky sembrò sfinita da quelle presentazioni, tanto che inizialmente non ebbe nemmeno la forza di ribattere.
La “ciliegina sulla torta” arrivò alla fine, Mat lo capì dalla cadenza dei passi che rimbombavano in fondo al corridoio, ancora prima di sentirlo parlare.
“E io sono Leon, l’ultimo dei cugini sensazionali: piacere.
Era un ragazzo sui quindici anni, innegabilmente di bell’aspetto. Il suo fisico era modellato da anni di nuoto e spettacoli acquatici e, essendo abituato ad esibirsi fin da piccolo, aveva un portamento fiero e composto. Secondo Mat solo tremendamente altezzoso.
I suoi occhi sottili erano dello stesso colore di quelli del cugino – verde acqua – e i capelli rosso fuoco erano legati in una coda. Aveva un neo vicino all’occhio sinistro, proprio come quello di Daisy, sua madre.
“Sono contento di vederti, Mat.” Disse, sorridendo.
Lui s’imbronciò subito, rispondendo con un brontolio cupo. In verità, anche se lo trovava dannatamente insopportabile sotto alcuni aspetti, gli era particolarmente legato, ma ovviamente non l’avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura.
Leon si avvicinò al cuginetto, osservando prima Charmander e poi Maky.
“E questa bella ragazza chi è?” Domandò, sicuro di aver già fatto colpo.
L’allenatrice non si fece impressionare.
“Hey, bello.” Gli rispose a tono. ”Guarda che io avrò a occhio e croce almeno tre o quattro anni in piùdi te, quindi vedi di non fare il galletto.”
Mat adorò la sua compagna di viaggio per il modo in cui aveva smontato Leon, facendogli perdere per un attimo la solita aria da vanitoso che si portava dietro.
“Immagino che tu sia qui per la medaglia Cascata. ”Continuò il ragazzo, ignorando Maky e facendo un occhiolino a Mat.”In tal caso, vieni caro cugino.”
Maky fece per aggiungere che anche lei voleva sfidare il capo palestra ma, prima che ne avesse il tempo, fu trascinata via dalle zie di Matthew, che la stavano invitando a raggiungere le tribune della palestra per assistere all’incontro.
Guardò i due ragazzi che si allontanavano, sospirando di rassegnazione.
 
 
 
 
 






 
Salve gente … avevo detto che in questo capitolo si sarebbe saputo qualcosa su Misty ma le presentazioni mi hanno preso piu spazio del previsto. Comunque non temete, nel prossimo sentirete sicuramente parlare di lei, su questo non ho dubbi.
Vorrei ricevere altri commenti, ma non so piu come chiederlo a chi legge  =_=
 
   
 
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