Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: thevampireheart    27/08/2013    2 recensioni
'Mi girai verso lo specchietto che avevo messo nell'armadietto. Ero rossa!
Non mi piaceva affatto quella sensazione! Essere umani era più difficile di quanto avessi previsto!'
Tratto dal capitolo 1.
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jeremy Gilbert, Nuovo personaggio, Tyler Lockwood, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


2 capitolo

 

Grazie al cielo era finita quella mattinata di torture. Tutto era nuovo per me.

Ero davanti lo specchio, avevo lunghe gambe per camminare, dei vestiti, e delle cose colorate sul viso. Di solito avevo una lunga coda per nuotare, non avevo vestiti, né trucchi.

Gli umani erano strane creature che cercavano sempre di essere le prime in tutto, che parlavano male delle altre persone, e non gli importava di far male, l'importante era la propria salvezza.

In tutto quello schifo, c'era solo una cosa bellissima da vedere. Le donne sorridere e arrossire davanti a un ragazzo; i loro occhi lucidi, che brillavano alla luce del sole parlando del proprio amato; le loro lacrime o le loro grida isteriche; i loro baci casti sulle labbra e il loro modo di esprimere affetto con un abbraccio.

L'amore tra gli umani guariva ogni cosa, faceva apparire meravigliosa la loro vita. No ne mostrava il dolore e la parte oscura, il tormento, o la sete di vendetta, il rancore, la rabbia, la cattiveria, la voglia di uccidere, la paura, l'invidia.

La cosa più brutta era che proprio l'amore portava a tutto questo.

Tornando a casa non riuscii a non fermarmi e ad osservare una coppietta litigare.

Si poteva vedere la disperazione negli occhi di lei, il dolore e la voglia di gridare al mondo, la sete di vendetta, e l'intenzione di metter fine a tutto. Il suo cuore batteva piano, lento, in una cantilena che la cullava.

Lui non sapeva che dire, o cosa fare, sembrava inerme a tutto, nullo.

Era questa l'umanità. La felicità e la disperazione.

 

Un altro giorno di scuola, ora di chimica, piuttosto noiosa credo! Entro e scruto attorno a me, era la prima volta che l'avrei fatta. “Siediti pure lì, Alison.” disse il professore indicandomi un bancone.

Mi sedetti su uno dei due sgabelli e posai la borsa.

Gilbert vatti a sedere accanto a Brown!”il ragazzo raggiunse sbuffando lo sgabello accanto a me e si sedette.

Mi guardò e mi sorrise, così io ricambiai felice di quel gesto. Forse sarebbe stato presto un mio amico.

Beh benvenuta! Saremo compagni di laboratorio quindi...” disse lasciando la frase sospesa.

Grazie.”sorrisi per l'ennesima volta, passando per una stupida!

Durante l'ora nessuno dei due parlò di qualcosa al di fuori della lezione. “Vi lascio un compito a coppia con il vostro compagno di laboratorio! Sarà tutto scritto in questo foglio.”consegnò a ognuno di noi un foglio dove veniva spiegato il lavoro che avremmo dovuto fare.

Bene. Ci mancava pure il compito di chimica!”commentò acido Jeremy.

Sarebbe stato bello passare un po' di tempo con qualcuno che non fosse Melissa, visto che stavo incominciando ad annoiarmi seriamente in questa città!

Come ci mettiamo d'accordo?”chiesi rivolta verso di lui.

Ti lascio il mio numero, ne parliamo dopo!” mi consegnò un foglietto e scappò via.

Iniziamo bene. Sono sicura che non gli stavo molto simpatica! Ecco, ci volevano solamente persone che mi ignorassero e mi prendessero per strana!

Nessuno osava avvicinarsi a me. Tutti mi fissavano e si scambiavano frasi all'orecchio, sembravo un fenomeno da baraccone!

Uscii fuori da scuola vedendo Jeremy fumare sopra un muretto da solo.

Mi volevo avvicinare a lui ma qualcosa mi diceva che era meglio non immischiarmi. Così andai a casa.

 

Ero sul mio letto cercando di capire la noiosa storia del seicento!

Non avevo nessuna voglia di studiare... non aveva senso sapere tutte quelle cose sciocche e inutili!

Ad un tratto il mio telefono iniziò a vibrare, lo presi, e vidi scritto il nome di Jeremy.

Pronto?”dissi. “Ciao, scusami, disturbo?”mi chiese. Stava camminando sicuramente! “No, dimmi.”risposi preoccupata. Sentivo di doverlo aiutare, era una strana sensazione.

Qua a casa mia c'è la seconda guerra mondiale e... e non saprei dove andare.”si ammutolì come se si fosse pentito di avermi chiamato. “Vieni, tanto mi stavo annoiando a studiare storia!”ero felice che mi avesse contattato per qualcosa che non riguardasse la scuola! O forse ero semplicemente che avesse pensato a me e basta.... decisamente essere umani non semplificava niente.

Grazie mille io...”lo interruppi immediatamente. “Ti aspetto, l'indirizzo te lo mando tramite messaggio, ciao!”chiusi la chiamata e gli scrissi come avevo fatto due ore prima per dargli il mio numero.

Corsi immediatamente di sotto. “Melissa aspetto un amico quindi vatti a rinchiudere subito in camera!”sorrisi e lei mi guardò maliziosa. “Un amico di letto?”chiese pettegola. Si stava ambientando molto come umana! Già aveva una personalità molto particolareggiata.

Ma cosa dici?! E' un mio compagno di classe, niente di più.”sbuffai, era la solita!

E' carino almeno?”continuò stuzzicandomi.

Vattene subito!”gridai sentendo il campanello, così lei si arrese e andò di sopra. Io andai alla porta e aprii.

Ciao!”mi sorrise. In quella circostanza non potetti non ricambiare a quel sorriso meraviglioso.

Accomodati!”mi scostai e lo feci entrare.

Andiamo nella mia stanza?”gli chiesi sperando che non avesse una mente alla Melissa!

Ehm... certo.” gli feci strada e una volta arrivati chiusi la porta.

Lui scrutava la mia stanza. Forse non era molto bella però mi rispecchiava molto... compreso il disordine sulla poltrona!

Se ti va puoi raccontarmi quello che senti.”si girò verso di me, forse ero stata troppo schietta. “Vedo nei tuoi occhi un velo di malinconia... nessuno meglio di una sconosciuta può capirti no?!”dissi l'ultima frase ironica per cercare di smozzare quella tensione.

Sul suo viso comparse un sorriso tirato e si sedette per terra, appoggiando le spalle al mio letto, così io mi accomodai accanto a lui.

Da quando i miei genitori sono morti è tutto cambiato in casa mia. Poi succedono tante cose strane nella mia vita. Una dopo l'altra, ed io ci sto terribilmente male. No ne posso più di questo schifo!”anche se non mi guardava riuscivo a percepire ogni sua sensazione, e la sentivo come se fosse mia.

Appena toccai il suo braccio sentii una scossa in tutto il corpo. Spaventata ritirai la mano.

Sai, io ho passato la mia vita rinchiusa in un castello da sola, e i miei genitori non passavano mai del tempo con me. Così io mi facevo lunghe nuotate per andare lontano e mi fermavo poi a vedere il tramonto che colorava il mare blu.”dissi tutto con una tale malinconia che ora le lacrime che avevo sempre visto sul viso degli umani, le trovavo anche sul mio.

Appena si girò verso di me, con la mano asciugai il mio viso e feci un piccolo sorriso. “Perdere i propri genitori è bruttissimo, ma sono sicura che loro non vorrebbero mai vederti triste per loro. Sicuramente se ti potessero parlare ti incoraggerebbero ad andare avanti e goderti la vita così come è! Senza rimpianti, senza odio, ma solamente con tanto amore. Tu puoi farli felici solo se tu sei felice!”non sono mai stata saggia, e quindi mi stupii anche io di tutto quello che avevo detto, ciononostante lui mi sorrise e mi abbracciò.

Sentivo il suo calore umano scaldare anche me, e il suo cuore battere velocemente, come se stesse cantando.

Grazie. Mai nessuno era riuscito a farmi sentire... meglio. Neanche mia sorella!”quando i nostri corpi si separarono lo guardai negli occhi. “Ti posso giurare che non sapevo di avere un lato da maestrina sulla vita!”entrambi scoppiammo a ridere.

Sono fortunato ad averti come compagna di laboratorio!”mi fece l'occhiolino e io sorrisi. “Ed io sono felice che passeremo un bel po' di tempo insieme a causa del compito di chimica così potrò romperti con le mie sagge confessioni!”scherzai. Ero felice. Si, proprio come una semplice umana. Potevo ritenerlo un amico, e potevo anche lasciare andare il pensiero che lui mi ritenesse antipatica.

 

O mamma mia che sei mielosa! Secondo me dovevi consolarlo con un bacio!”disse Melissa preparando la cena.

Infuriata, presi una sua ciocca rossa e gliela tirai facendole abbassare il capo.

Ai!”gridò.

Così impari!”così dicendo andai sul divano.

 

Sbrigati! Sei in ritardo!”gridò la rossa dal piano di sotto.

Si!”scesi le scale di corsa, rischiando di rompermi l'osso del collo, però ero così in ritardo che non riuscii ad accorgermi delle gravità che potesse portare il collo rotto. “Vado!”gridai.

Entrai in classe con il fiatone. La professoressa di latino mi guardò furiosa ma non disse niente, a tal punto mi andai a sedere al mio solito posto.

Non ti facevo così ritardataria!”mi sussurrò Jeremy sorridendo, io come risposta gli feci solo una linguaccia.

 

Erano passate due settimane da quel giorno. Il compito di chimica con Jeremy era andato per il meglio, e inoltre ci aveva fatto legare molto.

Ci vedevamo ogni pomeriggio con la scusa di studiare e poi uscivamo. Non è un fidanzamento o una cotto, ma un'amicizia bellissima che cresce sempre più.

Per la prima volta Jeremy mi ha invitato a casa sua per i compiti, prima d'ora non lo aveva mai fatto, perchè sapeva che in casa non c'era un'aria molto bella da respirare. Ma si era convinto, e aveva deciso di affrontare tutto.

La tua casa è... è bellissima!”dissi guardandomi attorno. Mi sorrise e andammo in camera sua.

Mettiamoci sul letto.”disse. Quando fummo entrambi seduti parlò.

E'... strano.”sussurrò. “Mi fa piacere che tu mi abbia invitato.”sorrisi e lui ricambiò.

Jeremy la zia...”una ragazza entrò in camera sua, ma appena mi vide si bloccò.

Il fratello si alzò subito. “Lei è mia sorella Elena!”la ragazza sorrise.

Ciao.”disse facendo un gesto anche con la mano. “Piacere, Alison!”dissi alzandomi anche io.

La guardai per bene. Non poteva essere. Era la seconda doppelganger di Tatia Petrova.

Non era possibile. Non riuscivo a credere che fosse veramente viva, anche dopo il sacrificio. Era un miracolo.

Ehm... io vi lascio studiare... comunque, Jeremy io sto uscendo con Stefan. Ciao!”mi sorrise di nuovo e poi abbandonò la stanza.

Stefan... Stefan Salvatore.

Mia sorella è abbastanza strana lo so!”scherzò buttandosi sul letto e poi mi fece segno di avvicinarmi. Appena fui in ginocchio sul letto mi tirò verso di lui e caddi sopra il suo petto.

Sei un cretino!”gli sussurrai ironica. Lui mi guardò incantato. No, non farlo Gilbert! Mi alzai mettendomi seduta. “La matematica ci aspetta!”

 

Melissa non crederai mai alle mie parole!”gridai chiudendo la porta di casa.

Non mi dire che hai baciato Jeremy!”disse sbucando dalla cucina. “Ma finiscila! Si parla di cose serie.” la sua faccia mutò subito e mi invitò a seguirla in cucina.

La sorella di Jeremy è Elena, la doppelganger, la ragazza per cui i Salvatore litigano.”subito lasciò perdere i pomodori che stava tagliando. “Ma è impossibile! Dovrebbe essere morta.”disse Melissa fissando un punto impreciso.

Non so cosa sia successo, ma sicuramente la regina ti dirà tutto.”le dissi.

E' ora che ti spieghi ogni singola cosa di questa storia, e del compito che svolgerai sulla terra.”

Era il momento delle verità.

 

______

Ciao a tutti, volevo informare che i personaggi di TVD ci sono quasi tutti. E che la storia parte da dopo il sacrificio, ma molte cose sono diverse. 

I personaggi di TVD che ci saranno sono: Jeremy,Tyler,Damon, Stefan, Elena, Jenna, Alaric, Bonnie, Caroline, Matt, Klaus.

Jenna informo che nella mia storia è ancora VIVA anche se è un vampiro. 

Ora la storia sarà completamente stravolta quindi niente Rebekah ecc.. ;) se avete domande fate pure :)

Questa è Alison:


E questa Melissa: 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: thevampireheart