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Autore: bookscansavealife    27/08/2013    2 recensioni
Lisa, sedicenne italiana, ragazza estremamente particolare, amante della buona musica e dell'inglese.
Studierà in un college londinese al posto di fare il quarto anno in Italia.
Si aspetta di tutto da questi 9 mesi, ma non sa che tutto potrà accadere.
"Continuate a leggere, non ve ne pentirete (o forse sì?)."
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Erano due anni che aspettavo di tornare in Inghilterra.
Due lunghissimi anni passati tra amori freddi, troppo studio e musica "rozza e casinista".

La prima volta che andai in Inghilterra fu nell'estate tra il primo e il secondo liceo, in vacanza studio. Me ne innamorai perdutamente.

"Finalmente, finalmente, finalmente!"

Tutto ciò che avevo in testa era questo. In Inghilterra stavo bene, mi sentivo veramente felice. Andare lì a studiare per nove mesi al posto di studiare in Italia sarebbe stato fantastico. Fortunatamente, il "troppo studio" era servito a vincere una borsa di studio che avrebbe aiutato i miei a coprire le spese del college. E che college!
La struttura si trovava a Londra città, nel meraviglioso quartiere di Kensington. Non vedevo l'ora di andarci.
Penso che vi stiate chiedendo se andassi da sola. La mia risposta è no. Con me c'era la mia migliore amica: Barbara, diciassette anni, directioner sfegatata. Non avevamo scelto lo stesso college, perché lei avrebbe studiato per 3 mesi.

Così, pronte prontissime, piene zeppe di zaini e valigioni, andammo in aeroporto. Facemmo il check-in e tutta la solita prassi che si fa quando si prende un aereo. Prima di imbarcarci, salutammo mamma, papà, fratelli, nonni, zii, cugini, prozie, estetiste dei maggiordomi delle propropro cugine della trisavola di papà, cani, gatti, pesci rossi, pappagallini, tartarughe... Insomma, tutti. 
Ci accomodammo nei nostri posti riservati e sistemammo i bagagli a mano.
- Lì, ma ti ricordi due anni fa? Eravamo così piccole e gasate...- esclamò Barbara, mentre rispondeva agli ultimi messaggi sul suo Iphone.
- Già... - sospirai io, facendo la stessa cosa.
Sullo schermo apparve "1 nuovo messaggio in 1 conversazione su Whatsapp"
"E adesso chi è che non ho salutato?"
Vidi il mittente. Luca.

Mi strinsi nella poltrona, cominciando a giocare con le tre collanine che avevo al collo, facendole saltare sulla lingua simbolo dei Rolling Stones che avevo sulla mia canotta nera. Fui scossa da un brivido di freddo ed infilai il mio felpone extra-large nonostante i 40° gradi fuori. Contemplai l'ala dell'aereo che vedevo fuori dal finestrino. Non volevo leggere quel messaggio.
"Ehi rossa, mi mancherai tantissimo. Ci sentiamo stasera quando arrivi, non vedo l'ora di sentirti, ti amo. "
Mi chiamava rossa per via della mia chioma rosso ruggine naturale, ma utilizzava questo nome solo quando doveva dirmi qualcosa di importante.
Ah già, dimenticavo. Luca era il mio ragazzo. Vent'anni, alto, riccio, castano, occhi verdi, sorriso perfetto, intelligente ma anche estremamente spaccone e sciupafemmine.
Stavamo insieme da un anno, ma nell'ultimo periodo lo sentivo molto freddo. Mi contattava raramente, uscivamo solo se gli andava. 
Giravo e rigiravo l'helix, il mio piercing all'orecchio, mentre incontrai gli occhioni castani di Barbara. 

- In questo momento hai gli occhi grigi, ti ha scritto Luca? - domandò lei, smaniosa di vedere il messaggio. Annuii, deglutendo rumorosamente.
I miei occhi cambiavano colore a seconda dell'umore e del tempo, ma quando diventavano grigi, voleva dire che c'era qualcosa che non andava.
- Mannaggia a me che lascio trasparire tutto! - risi, passandole il telefono.
Lesse il messaggio più e più volte, cercando di fare la sensitiva e capire cosa volesse dire. Mi guardò come per dire "Stasera vi lasciate e domani ti metterai con un lord inglese!".
- Rispondigli dai, che stiamo per partire - affermò lei, mettendosi la cintura, - Tanto già sai cosa ti deve dire. E tu già sai chi sono Giorgia, Valentina, Svetlana, Rossana, Anna e Maria! -
Scoppiammo in una fragorosa risata. Sapevo benissimo chi erano quelle là e ruotai gli occhi in segno di disappunto.
- Quanto è vero che sei alta 1 e 78, che hai le lentiggini e che sei un'idiota, se non gli rispondi ti abbraccio! - 
E ci abbracciammo. Mi sarebbe mancata tantissimo, anche se non saremmo state lontane.
"L'aereo è pronto per il decollo. Mi raccomando di spegnere i cellulari. Non appena sarà in quota, potrete utilizzare i vostri apparecchi elettronici in modalità aereo. Buon viaggio!"
Non potevo ancora crederci. Mi sarei lasciata tutto alle spalle e avrei iniziato una vita nuova.

"Finalmente, finalmente, finalmente!"
  
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