Benché un guerriero venga definito un cane o una belva,
per lui l’importante è vincere
THE ROSE AND THE SWORDS
Capitolo 9
Il gruppetto guidato da Itachi
era composto da cinque membri, oltre a Naruto e Neji aveva reclutato anche
altri due giovani soldati, Rock Lee con il quale aveva già svolto una missione
e un certo Chouji, nessuno al villaggio si fidava di lui, tutti lo
consideravano troppo pigro e troppo dedito a mangiare per preoccuparsi di ciò
che gli stava attorno ma per Itachi non era così, per lui Chouji aveva delle
grandi potenzialità.
Una volta montati a cavallo era
stato difficile seguire le tracce lasciate dai rapitori sia perché era già
notte fonda, sia perché erano veramente molto poche.
Dopo un po’ però si erano
imbattuti nella pista giusta e l’avevano seguita fino a raggiungere una radura
sulla quale si erano accampati per il resto della notte.
Anche loro furono svegliati dal
tepore del sole del mattino e dopo un frugale pasto erano subito ripartiti.
“Sei sicuro di seguire la pista
giusta Itachi? Per me dovevamo proseguire verso nord!”
“Sono sicuro Neji non
preoccuparti, so seguire una pista”
“Anch’io se per questo! Credi di
poter arrivare un bel giorno a palazzo e dare ordini? Come hai osato chiedere
la mano della mia promessa sposa?”
“E’ meglio evitare di fare questi
discorsi in pubblico Neji o sarò costretto a dichiarare la tua natura!”
“Ma tu come…”
“Non sei stato prudente la notte
prima di partire per la guerra!”
“Tu…tu non dirai proprio niente”
“Per ora no, non ce n’è ancora
bisogno…ma fai attenzione, io sono disposto a tutto per ottenere ciò che
desidero”
“Non mi sorprende, infondo sei il
fratello di un traditore”
Itachi fece per sguainare la
spada ma Chouji gli bloccò il polso. L’Uchiha riprese fiato e sorrise a Neji
spronando il cavallo a riprendere la corsa.
Intanto la preoccupazione di
Naruto cresceva, il suo senso di colpa era molto vasto, temeva che la sua
signora, la sua migliore amica, non lo perdonasse e questo per lui sarebbe
stato peggio che morire.
Sasuke aveva appena finito di
mangiare quando si alzò per invitare gli altri a riprendere il cammino
“Abbiamo già perso troppo tempo,
non posiamo rallentare la marcia. A questo punto ci dobbiamo dividere, tu Kiba
vieni con me, gli altri proseguiranno verso nord”
“Perché Kiba? Vengo io con te!”
“Mi dispiace Ino, ma così ho
deciso e così si farà, non voglio discussioni inutili e poi tesoro, ti ho già
detto che le cose facili non mi interessano quindi non avresti speranza con me!
Prova a rallegrare un po’ Gaara, non ha più parlato dopo il suo fallimento di
ieri mattina!”
“Tsk” fece la bionda indignata.
“Vieni Akane, sali sul cavallo”
“Per te sono la principessa
Akane!”
“Si, certo principessa…ora
sali” le porse la mano per aiutarla a
salire ma la ragazza la rifiutò e montò in sella senza il suo aiuto.
L‘Uchiha sorrise tra se e la
imitò subito incitando il cavallo al galoppo.
La brezza del mattino sferzava i
loro corpi durante la corsa. Il cavallo sul quale stavano in groppa era veloce
come il vento, nero come la pece, senza la minima imperfezione, correva tra gli
alberi fitti della foresta.
Sarebbe stato uno splendido sogno
per Akane se solo accanto a lei ci fosse stata la persona che desiderava,
sentiva il contatto con il corpo di Sasuke dal quale traeva calore per il suo,
percorso da brividi di freddo e desiderava fosse quello di Itachi, non era
difficile immaginarlo perché la loro somiglianza fisica era notevole.
“Non è meraviglioso principessa?
Poter correre liberi nel vento senza dover dare spiegazioni a nessuno, senza
essere sottomessi ad alcun padrone”
“La vita che fai tu, non è quella
di un uomo libero…”
A Sasuke, le parole si smorzarono
in gola, nel profondo sapeva che Akane aveva ragione ma non l’avrebbe mai
ammesso, soprattutto con se stesso.
Poi d’improvviso un tonfo,
seguito subito da un altro e a breve una scarica di elettricità illuminò il
cielo. In un momento, il cielo si riempì di nuvole nere cariche di abbondante
pioggia e dopo pochi istanti cominciarono a rilasciarla facendola piombare sul
terreno sottostante.
“Bene, ci serviva proprio un bel
temporale! Cancellerà le nostre tracce! Oh scusami principessa, per te non è
una buona notizia!”
“Itachi mi troverà lo stesso!”
“Staremo a vedere, e poi chi ti
assicura che ti stia cercando? Tu sei promessa ad un altro, o sbaglio?”
Akane non rispose, sapeva che le
parole di Sasuke contenevano una grande verità, ma sapeva anche quello che
aveva visto e quello che Itachi aveva fatto. Lui le aveva dichiarato il suo
amore mentre Neji l’aveva tradita con Naruto, si, lei era convinta che Itachi
l’avrebbe cercata e trovata, ne era sicura, perciò sorrise senza farsi
accorgere e tornò a guardare davanti a se.
“Sasuke, a me sembra che la
situazione stia peggiorando, non possiamo proseguire con questa pioggia, non si
vede più niente è troppo pericoloso”
“Fermati pure se vuoi, io vado
avanti, ci rincontreremo al deposito delle armi di Orochimaru”
“D’accordo, io mi trovo un
riparo, mi dispiace ma non voglio giocarmi la pelle per un temporale!”
“Il solito codardo! Ci si vede”
Sasuke affondò i talloni sui
fianchi del cavallo che acquistò ancora più velocità.
Nonostante le miglia percorse la
pioggia non accennava a diminuire, ormai erano passate un paio d’ore da quando
avevano lasciato Kiba indietro, Akane sentiva il freddo nelle ossa ma Sasuke
imperterrito continuava a voler proseguire
“Se continuiamo così ci prenderà
una polmonite”
“Preferisci morire di fame che
arrivare da Orochimaru e ti preoccupi di prendere la polmonite?”
“Sei insopportabile! Dobbiamo
trovare un riparo, anche il cavallo è stanco, è da stamattina che non ci
fermiamo”
“Quando sarà il momento
riposeremo”
“Già, per l’eternità!E io non
voglio morire accanto a te!”
“Nessuno morirà…”
Sasuke tirò le redini verso di se
per far rallentare il cavallo ma un fulmine piombò proprio a pochi centimetri
dal muso dell’animale che spaventato s’impennò disarcionandoli.
I due piombarono a terra, Sasuke
si rialzò subito indeciso sul da farsi, infatti di fronte a lui, sia il cavallo
che Akane stavano scappando, in fretta decise di inseguire la ragazza anche
perché il cavallo era ormai troppo lontano ed era sicuro che sarebbe riuscito a
recuperarlo più tardi.
La giovane correva più veloce che
poteva, il terreno sotto i suoi piedi era divenuto fanghiglia, aveva tolto le
scarpe, troppo scomode per correre e si stava inoltrando alla cieca verso un
territorio completamente sconosciuto.
“Fermati stupida! Che credi di
fare, credimi, è meglio la mia presenza che quella dei briganti e delle bestie
feroci che si aggirano da queste parti”
“Stammi lontano, io voglio tornare
a casa, troverò qualcuno che mi ci porti”
“Si, forse rimanderanno i tuoi
resti a casa, torna qui, tra poco sarà buio e i lupi cacciano di notte…fai come
ti pare, io sono stanco di seguirti, mi metterò in questa caverna, accenderò un
bel fuoco e mi riscalderò ben bene, tu fai pure come ti pare”
Akane si era già inoltrata nella
foresta, poteva ancora sentire le parole di Sasuke ma la sua voce si faceva
sempre più lontana.
“Lo odio, io tornerò a casa da
sola, anche se…non conosco minimamente la strada, abbiamo cavalcato così tanto
che ho perso l’orientamento, maledizione, lo detesto”
Poi un fruscio, due occhi
brillavano tra le fronde…la paura si era impossessata di lei, non riusciva a
muovere un muscolo…
Arrabbiata con se stessa
indietreggiò di qualche passo andando a finire contro un ostacolo che prima non
c’era, senza voltarsi gridò con tutto il fiato che aveva in gola.
“Zitta, o sveglierai l’intera
foresta” si sentì dire, mentre da dietro il cespuglio spuntò fuori una lepre,
“Ti sei spaventata per un coniglietto!”
“Certo, stai attenta, ci sono le
bestie feroci, ci sono i briganti, l’intera foresta ti vuole uccidere!!Ti odio,
ti detesto di più ogni minuto che passa”
“A parte il fatto che non ho
detto proprio così, e poi mi sembra di averti visto sollevata dalla mia
presenza, credo che tu sappia che qui, per ora, io sono il male minore”
“E’ per questo che ti odio”
aggiunse dandogli le spalle e dirigendosi verso la caverna.
Intanto la pioggia cominciava a
smettere di scendere mentre le tenebre avvolgevano sempre di più il mondo o
meglio quello che per loro era il mondo, quel piccolo lembo di foresta immerso
in una distesa infinita di verde.
La notte passò in fretta e mentre le fiamme crepitavano ancora,
un profumo diverso si diffuse nella grotta. I raggi del sole erano
già caldi e l’astro era ben alto nel cielo, Akane si
svegliò, aprì prima un occhio e poi l’altro e vide
di fronte a se il ragazzo che l’aveva rapita intento a preparare
qualcosa da mettere sotto i denti.
La rugiada si era già asciugata sulle foglie degli alberi che
coprivano loro la vista del cielo, il paesaggio era meraviglioso
davanti agli occhi della giovane che non aveva la forza di
apprezzarlo…
“Vedo che finalmente ti sei svegliata, sto preparando qualcosa da mangiare”
“…”
“Allora? Non hai fame?”
“Ho già detto che non voglio mangiare”
“Peccato, credo che il leprotto che hai trovato ieri sera sia squisito”
“Non dirmi che l’hai ucciso!”
“Certo! Non avrei dovuto?”
“Sei un mostro! Che male ti aveva fatto quella povera
bestiola!Non potevi evitare di ucciderla vero? Per te tutto ciò
che si muove merita di morire!”
“Non proprio tutto ma la maggior parte delle cose si!”
“Non vedo l’ora che qualcuno ti tratti come tu fai con il
resto del mondo! Arriverà il momento in cui qualcuno ti
farà pagare tutta questa tua superbia e crudeltà”
“Non credo che arriverà mai quel giorno”
“Mai dire mai Sasuke Uchiha”