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Autore: RedFoxx    27/08/2013    4 recensioni
Salve a tutti ☺️
Questa storia narra di regni in crisi e di due ragazzi che cercheranno di migliorare la situazione.
La coppia principale sarà SasuNaruSasu.
Dal testo:
«E così la famigerata Volpe Nera ha deciso di farsi vedere.» Sogghignò la guardia con la lancia. [..]
[...] lui è il principe Sasuke Uchiha, erede al trono ma penso che tu lo sapessi già. E tu sei?»
[...]«Forza compagno. Il viaggio e lungo e tu devi uccidere mio fratello.»
é la prima ff che scrivo, quindi siate clementi :')
Spero di avervi incuriosito e buona lettura:)
-2017= Sto revisionando tutti i capitoli, correggendo errori e cambiando qualche frase. Per ora sono stati modificati i primi quattro.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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E salveeee! Da quanto tempo! Lo so, scusate. Sono in ritardo come sempre.
Spero che abbiate passato delle belle vacanze, ma va be, non voglio annoiarvi :)
Spero che il capitolo vi piaccia e ricordatevi la lasciare qualche recensione, che mi fa sempre piacere leggere
le vostre opinioni!
baci,

RedFoxx

Capitolo 13


Rivelazioni, bagno e amore





Sasuke si svegliò quando i primi raggi illuminavano la spoglia stanza. Ancora con la vista appannata, volse il capo e sorrise debolmente notando l’assassino dormire beatamente. Sembra così puro, così innocente. Appunto, sembra.
 
I raggi del sole lentamente acquistavano terreno e appena raggiunsero il viso di Naruto, aprì gli occhi di scatto, vigile e pronto. Si guardò intorno e quando vide Sasuke gli sorrise.
 
«Buongiorno.»
 
«’Giorno.»
 
Sasuke si alzò, prese i suoi vestiti.
 
«Vado ai bagni. Tu riposa ancora un po’.»
 
Naruto richiuse gli occhi, sorridendo ancora. Sasuke passando per andare alla porta, si fermò di fianco al letto dell’altro e gli diede un tenero bacio. L’assassino tenne gli occhi chiusi, ma il sorriso si ingrandì notevolmente.
 
 
 
 
 
Dopo essersi lavati entrambi e cambiati, si diressero alle cucine. Sakura era sveglia da più tempo e trafficava ai fornelli insieme alle altre donne e uomini. Appena li scorse sulla soglia rivolse loro un sorrisone e si avvicino con due colme tazze piene di latte caldo.
 
«Buongiorno! Dormito bene signorine?»
 
I ragazzi presero la tazza offerta e dal vassoio un fetta di pane con una generosa dose di marmellata sopra. Si sedettero e guardarono Sakura lavorare allegramente. Sasuke finì per primo, ripose tutto nel lavandino.
 
«I cavalli mi attendono. Purtroppo il fieno non vola nei loro box.»
 
Naruto, vedendolo uscire, gli volse un cenno col capo e si leccò i residui di marmellata dalle dita. Avrebbe avuto un’ora di tempo libero prima di dover servire la colazione, così ne approfittò per cominciare già il lavoro in biblioteca.
 
-Potrei cercare i soliti scomparti segreti. Magari potrei scoprire qualcosa di interessante.-
 
Essendo presto, non c’era anima viva nella stanza, così poté frugare liberamente. Il periodo passato a rubare gli aveva insegnato che ogni famiglia aveva un posto segreto e di solito era in biblioteca. Passaggi, scomparti ormai non avevano più segreti per lui. A passo sicuro, andò dove c’erano i libri che probabilmente nessuno legge mai. Quelli dove è scritta la contabilità della vita a palazzo e cose del genere. Cose noiose, per qualcuno che non se ne intende.
 
Li tolse tutti e li pose per terra in una pila ordinata. Cominciò a tastare il legno del ripiano finchè non sentì un’irregolarità sotto i polpastrelli. Lo premette e dal ripiano sopra cadde un libro. Si scansò in tempo, grazie ai suoi riflessi, altrimenti il libro l’avrebbe preso in pieno sulla testa.
 
Stava per prendere una sedia, quando sentì una voce chiamarlo. Era negli scaffali di mezzo, per cui aveva qualche secondo prima che lo scoprissero.
 
Rimise tutti i libri al loro posto e appena sistemò l’ultimo sbuccò Kakashi tra gli scaffali.
 
«Naruto, è ora. Sbrigati.»
 
«Si, certo.»
 
Il ragazzo seguì l’uomo lungo i corridoi.
 
«Ma che ci facevi in quella sezione della biblioteca?»
 
Naruto cercò di sembrare naturale.
 
«Mi sembrava di aver visto qualcuno, ma evidentemente mi sbagliavo.»
 
Kakashi sembrò credergli e gli mise in mano il vassoio con due tazze di latte caldo, aromatizzato con la cannella.
 
«Sai già a chi portarle no? Dai, sbrigati.»
 
Naruto prese coraggio e tenendo alto il vassoio con la mano destra e tenendo il braccio sinistro dietro la schiena, si avviò verso la sala da pranzo.
 
Appena entrò, il capo-cameriere gli fece cenno di servirli. Si diresse a testa alta e servì le ciotole al re e al suo braccio destro. Il re gli rivolse un sorriso e lo ringraziò. Naruto imbarazzato e sorpreso, farfugliò qualcosa e si rifugiò nelle cucine.
 
Finita la colazione, tutto il personale si trovò nelle cucine: Kakashi doveva fare un annuncio.
 
«Bene, sedetevi tutti. Allora, penso che saprete tutti che i Regni sono in guerra tra loro. Padre e figlio rappresentano le opposizioni e tutte queste battaglie stanno rovinando le nostre terre. Ebbene, tra cinque giorni re Fugaku sarà d’arrivo qua con la sua scorta per riunirsi con re Itachi e discutere per siglare una pace.»
 
Sasuke strabuzzò gli occhi e se non fosse collegata al cranio, la mascella sarebbe caduta per terra e rotolata via. Si girò a guardare Naruto in cerca di conferme, ma l’assassino era sconvolto tanto quanto lui.
 
Entrambi guardarono Sakura che li fissò di rimando. Non furono gli unici a stupirsi della notizia.
 
«Tra 2 giorni sarà qua con la sua corte, e tutti noi dovremo collaborare per preparare gli alloggi. Saranno degli ospiti d’onore, per cui al lavoro. Il palazzo sarà tirato a lucido. Avanti, muovetevi.»
 
Naruto dovette allontanarsi dalla biblioteca e aiutare gli altri servi a lucidare l’argenteria, la sala dei trofei e pulire tutto ciò che c’era da pulire.
 
La giornata passò frenetica e arrivarono la sera che si trovarono entrambi in camera distesi a peso morto nei loro letti con le braccia e le gambe doloranti.
 
«Sono sfinito.»
 
«Idem.»
 
Naruto guardò fuori dalla finestra e vide che la luna stava sorgendo.
 
«Devo andare. Se tra due giorni il castello si popolerà ancora di più farei più fatica a muovermi indisturbato.»
 
Uscì svelto dalla stanza. Quella notte aveva due destinazioni: la biblioteca e l’ultimo piano, dove alloggia il re.
 
Decise di andare prima al piano di sua maestà. Arrivarci non fu difficile. Si era annotato gli orari del cambio delle guardie e bastava passare il momento opportuno. Il piano si apriva con un lungo corridoio, con decine di porte su ogni lato e guardie davanti ad ognuna di essa. Una debole luce proveniva dalla stanza sul fondo per cui presumeva che il re quella notte avrebbe alloggiato lì. Acquattato nell’angolo al buio, nessuna delle guardia riusciva a vederlo. Se ne stette lì, annotando gli orari dei cambi e tutte le particolarità del luogo.
 
Si passò un amano tra i capelli, scompigliandoli. Decise di spostarsi un po’ e si nascose  dietro una delle colonne appoggiate la muro. La luce fioca del lume appeso non lo illuminava e essendo più vicino alla porta del sovrano, riuscì a captare brandelli di conversazione delle guardie.
 
«…e allora mi fece pagare 5 monete d’oro per una birra. Ti rendi conto? Dovrebbero farlo chiudere! Quel ladro!»
 
«Hai ragione! Continua ad alzare i prezzi. Che morto di fame... Comunque lo sapevi che verrà anche un'altra persona insieme a re Fugaku? Dicono che sia l’ambasciatore di qualche paese lontano.»
 
«Davvero?»
 
«Si, un paese in mezzo al deserto in teoria.»
 
«Interessante. Chissà come… »
 
La porta della camera da letto si spalancò all’improvviso e ne uscì il re Itachi.
 
Le guardie si zittirono e scattarono sull’attenti.
 
«Che branco di idioti che siete. Con le vostre inutili chiacchiere avreste potuto svegliarmi, ma per vostra fortuna ero ancora sveglio. »
 
«Ci scusi, vostra altezza. Le serve qualcosa?»
 
«Si, ho sete. Ma andrò io. Con la vostra stupidità potreste perdervi nel castello.»
 
Detto ciò, si incamminò nel corridoio, e stava vendendo proprio nella direzione dove era nascosto Naruto.
 
L’assassino indietreggiò, cercando di restare sempre nell’ombra, tenendo sempre lo sguardo fisso sul sovrano che si stava avvicinando.
 
Riuscì ad arrivare alle scale senza essere visto e cominciò a fare le scale senza far rumore.
 
-Gli ultimi gradini! Posso farcela…-
 
Fece gli ultimi 6 gradini con un balzo, atterrò piegando leggermente le ginocchia per attutire l’atterraggio.
 
«Hei tu!»
 
Il re apparve in cima alla scala. Naruto si alzò, ma rimase com era, voltandogli le spalle.
 
«Voltati.»
 
Il ragazzo si voltò lentamente e rapido fece un profondo inchino e rimase lì, guardando il pavimento, finchè non sentì il re che gli fu di fronte.
 
«Alzati.»
 
Itachi rimase sorpreso quando incontrò gli occhi azzurri e limpidi del cameriere.
 
«Che cosa ci fai sveglio a quest’ora della notte? E in questa zona del castello?»
 
Naruto lo guardò restando calmo e cercando di elaborare una scusa convincente, ma l’unica cosa che riuscì a dire fu
 
«Potrei porle la stessa domanda, vostra maestà.»
 
Subito si pentì di ciò che disse, e abbassò il capo, cercando di sembrare contrito.
 
Itachi sorrise.
 
«Ci vuole fegato per rispondere così al sovrano. O coraggio o stupidità, dipende dal mio umore e sei fortunato: sono di buon umore. Accompagnami alle cucine e servimi da bere.»
 
Naruto annuì col capo e subito si voltò. A passo sicuro si diresse alle cucine: prima arrivava, prima chiudeva sta faccenda.
 
Itachi, dal canto suo, si chiedeva cosa ci facesse quel tipo in giro di notte.
 
Fecero il tragitto in religioso silenzio e gli unici rumori erano i passi del sovrano. Arrivati alle cucine, Naruto spalancò la porta e si fece da parte, in modo che l’altro potesse passare per primo. Il re si sedette e attese, mentre l’altro prendeva un bicchiere e lo riempiva con l’acqua che c’era nella caraffa e glielo porse. L’altro lo bevve tutto d’un fiato e si alzò.
 
Lo sovrastava di altezza di parecchi centimetri e si avvicinò, mentre Naruto cercava di non indietreggiare. Quando gli fu vicinissimo si fermò: un altro passo e si sarebbero toccati.
 
«Si può sapere cosa ci facevi in quella zona del castello a quest’ora della notte?»
 
«Non riuscivo a dormire, così ho pensato di fare due passi.»
 
«Fare due passi dici? Vicino le mie stanze? Che strana coincidenza vero?»
 
«Non sapevo dove stessi andando. Devo ancora imparare i vari corridoi.»
 
Il re fece un altro passo: ora le punte delle loro scarpe si toccavano quasi. Gli posò le mani sui fianchi e lo attirò a sé. Si abbasso e gli sussurrò all’orecchio.
 
«Ti conviene tornare negli alloggi dei servitori ora, altrimenti potrei non rispondere delle mie azioni.»
 
Naruto arrossì involontariamente e con delicatezza sgusciò via dalla presa dell’altro. Fece un profondo inchino e mormorò:
 
«Con permesso.»
 
E si allontanò di corsa, fino ad arrivare alla sua stanza. Si chiuse con foga la porta alle spalle, tanto che Sasuke si svegliò di soprassalto. Con gli occhi mezzi chiusi e i capelli arruffati si mise a sedere sul letto e cominciò a guardarsi intorno nella stanza.
 
«Chi è? Che succede?»
 
«Niente tranquillo, torna pure a dormire.»
 
«Ok va bene. Notte Naruto.»
 
S’infilò nel letto,sotto le coperte.
 
«’Notte, Sasuke.»
 
 
 
 
 
 
 
Nello stesso momento, dall’altra parte del castello…
 
«Voglio che indaghiate su un servo. È uno dei camerieri ed ha i capelli scuri e gli occhi azzurri.»
 
«Certo, manderemo qualcuno ad indagare.»
 
«Non qualcuno, voglio il migliore.»
 
Konan guardò re Itachi curiosa.
 
«Allora lo farò io personalmente.»
 
Si voltò e attraverso la stanza, ma quando mise una mano sulla maniglia non seppe resistere alla curiosità.
 
«Come mai questo interessamento per un servo?»
 
Itachi continuò a scrivere e le rispose senza alzare lo sguardo.
 
«é misterioso e voglio scoprire cosa nasconde.»
 
La donna si mise il cappuccio, e uscì silenziosa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sasuke si svegliò, infastidito dal raggio di sole che filtrava dalla finestrella. Si stropicciò gli occhi e decise di girarsi sull’altro fianco, ma qualcosa aveva occupato l’altra metà del letto. Una testolina bruna aveva rivendicato mezzo cuscino e il ragazzo sorrise vedendo l’espressione beata sul viso dell’assassino.
 
«Bello»
 
Sussurrò. Con la mano, delicatamente, scostò i capelli dal viso dell’altro. Due occhi cerulei si spalancarono guardando allarmati chi lo avesse toccato, e quando riconobbe il principino, si rilassò visibilmente.
 
«Buongiorno e spero che il mio letto sia stato comodo stanotte.»
 
Naruto annuì e si stiracchiò.
 
Poi, basito, guardò la finestra. Se il sole entrava con quell’angolatura…
 
«SASUKE, SIAMO IN RITARDOOO!»
 
Con un balzo scese dal letto, si cambiò indossando i vestiti da cameriere.
 
«Muoviti!»
 
Sasuke, rapido si cambiò e in meno di un minuto, i due sfrecciava per i corridoi fino alle cucine. Sakura li stava aspettando e prima che potessero dire qualcosa ficcò in bocca ad entrambi una fetta di pane.
 
«Forza, muovetevi. Sasuke, sono già venuti a chiedermi dove fossi, ti conviene muoverti ed andare alle scuderie. Naruto, manda giù in fretta che tra poco devi servire la colazione.»
 
Entrambi bevvero con  avidità le loro tazze di latte, poi il principe scappò fuori e Sakura diede a Naruto una teiera bollente.
 
«Ecco il thè alla menta. Ora muoviti.»
 
Il ragazzo cercò di camminare il più in fretta possibile e quando varcò la soglia della sala da pranzo vide che gli altri camerieri si stavano già affaccendando intorno al tavolo. Deciso, camminò verso il re e gli riempì la tazza. Dopo aver svuotato tutto il contenuto delle varie tazze degli ospiti, tornò di corsa alle cucine. Non si accorse però, che una donna, all’apparenza una nuova cortigiana, lo aveva osservato.
 
La donna si alzò, fece il giro del tavolo, e prima di uscire, si chinò all’orecchio del re per sussurrargli una cosa. Itachi impallidì leggermente e annuì col capo, poi facendo finta che niente fosse successo, tornò a parlare col tesoriere del castello.
 
 
 
 
 
 
 
La giornata si protrasse tra il lavoro in biblioteca e il servire i pasti, anche se l’assassino notò una certa freddezza nell’atteggiamento del re. La sera, tornò in camera, convinto di trovarci Sasuke, e invece era vuota. Chiuse la porta e andò verso i bagni Sasuke si stava versando sulla testa i secchi di acqua, frizionandoli con la mano, per levare la polvere e la sporcizia. Naruto gli si avvicinò da dietro e lo abbracciò, appoggiando la testa sulla schiena dell’altro.
 
Sasuke, allarmato, guardò chi ci fosse dietro di se e riconoscendolo sorrise.
 
«Ciao.»
 
«Ciao.»
 
Sasuke si girò nell’abbraccio e lo strinse al petto.
 
«Devi ancora lavarti?»
 
Naruto annuì.
 
«Bisogna rimediare, puzzi.»
 
Lentamente lo spogliò e sorrise nel vedere che Naruto arrossiva di più ogni volta che toglieva un nuovo indumento e quando rimase nudo, la tonalità del viso faceva concorrenza ai pomodori più maturi.
 
Sasuke riempì il secchio e con delicatezza lo versò sulla testa dell’altro, scombinandogli i capelli.
 
«Mi piaci di più biondo.»
 
Naruto aprì gli occhi.
 
«E io ti preferisco moro.»
 
Lasciò cadere il secchio per terra e prendendo il viso dell’assassino tra le mani, si chinò per baciarlo. Fu un semplice sfioramento di labbra, ma bastò ad entrambi per scoprire che non ne avevano abbastanza.  Approfondirono il contatto, mordendosi le labbra a vicenda e quando il principe chiese l’accesso leccando il contorno delle labbra dell’altro, l’assassino non  si fece pregare e cominciarono una lotta tra lingue.
 
Naruto spinse  l’altro sul muro e gli passò le mani sul torace. Sasuke ribaltò le posizioni e mise una gamba in mezzo a quelle dell’altro. Una mano gliela mise dietro la nuca, avvicinando di nuova la bocca alla sua, mentre l’altra passò per il petto e poi sempre più giù, arrivando alla virilità che si stava risvegliando. Prese a massaggiarglielo e a giudicare dai gemiti, Naruto approvava e vederlo così, eccitato, con gli occhi chiusi e la bocca semi aperta in cerca di aria, gli fece perdere il controllo. Lo prese in braccio, e l’altro allacciò le gambe dietro la schiena, e dolcemente lo penetrò. L’assassino soffocò l’urlo di dolore sulla spalla dell’altro che rimase immobile, in attesa di un cenno dell’altro di continuare. Dopo pochi minuti udì un flebile sussurrò
 
«Vai.»
 
Lentamente, prese e muovere il bacino avanti e indietro, poi sempre più veloce quando sentì gli ansiti di Naruto. Nonostante il male, un piacere immenso cominciò a diffondersi nel corpo. Piegò la testa indietro appoggiandola al muro. Sasuke si avventò sul suo collo scoperto, mordendo la pelle e baciandola dove rimaneva in segno rosso. Le spinte aumentarono finchè non vennero praticamente insieme. Le gambe gli cedettero e crollarono a terra, l’uno in braccio all’altro, riprendendo fiato.
 
Naruto era venuto, sporcando sia se stesso che l’altro. Il principe, tastandosi la pancia disse
 
«Forse dovremmo lavarci.»
 
Si lavarono l’un l’altro e quando finirono presero i vestiti e tornarono in camera.
 
Quella notte Naruto non andò in perlustrazione, ma rimase a letto, accanto al principe.
 
 
 
 
 
 
Intanto, dall’altra parte del castello….
 
 
«Sappiamo l’identità del servo. Konan l’ha riconosciuto e sinceramente mi sorprendo che sia qui.»
 
Itachi seduto dietro il tavolo pieno di documenti, rimase in attesa alzando il sopracciglio.
 
«E quindi? Chi è»
 
L’assassino si sedette di fronte al re.
 
«Si chiama Naruto ed è un assassino. Orfano, fu allevato alla Setta e divenne un assassino formidabile. Poi scappò con un traditore e finora non eravamo mai riusciti a scovarlo.»
 
Il re rimase visibilmente sorpreso. Un assassino si aggirava indisturbato all’interno delle mura che avrebbe dovuto considerare sicure.
 
«Vuole che lo eliminiamo, maestà?»
 
«No, per il momento no. Di sicuro sarà qui per uccidermi, ma vorrei attendere. Però vorrei avere sempre due assassini davanti le mie stanze. Non si sa mai, capisci?»
 
«Certo, riferirò al capo.»
 
L’assassino uscì lasciando il re a rimuginare sulla strategia da prendere.
 
 
 
 
 
Dopo quella notte, tutto cambiò.
 

 
 
 
 
 
Spero vi sia piaciuto :) recensite mi raccomando!
Al prossimo capitolo!

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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