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Autore: appver    27/08/2013    0 recensioni
Clara era sola fin da quando era la mondo. Figlia unica di una famiglia media. Ragazza stana di una una classe normale. Era nata sotto una bolla di vetro[...] Decide di scrivere la verità che sta dietro alle bugie della sua vita.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro diario, so di non avere più 8 anni ma mi rende felice poter confidare a te ciò che mi succede nella vita. Credo che la vita sia fatta per essere vissuta al massimo, ma io non ci riesco come vorrei. Sono intrappolata in questa giostra sulla quale le persone salgono solo per farci un giro veloce per poi sparire. Essere soli è bello fino a quando non ti accorgi che con la tua solitudine allontani gli altri.. Come si può essere cosi stupidi ed idioti. Rovino la mia vita ancora prima di riuscirla a vivere. Odio profondamente questa situazione ma da essa non riesco più a scappare. Come posso essere cosi me lo spieghi? Ho sedici anni e dovrei vivere la vita con spensieratezza, con non curanza, ma ogni volta che ci provo faccio solo casini. Sono fatta cosi e anche se cerco di cambiare le cose, cercando cosi di cambiare me stessa, quelle stesse cose restano immutabili. Da quando la scuola è finita riesco solo a stare ferma qui a fissare il nulla, il vuoto ed è quasi come se il vuoto attorno a me ora facesse parte davvero di me..


“ Clara ti prego smettila di scrivere in quello stupido quaderno e ascoltami una buona volta” la voce di sua madre risuonava a Clara come quella di un robot mentre cercava di finire i discorsi con se stessa.

“Clara!” la voce divenne sempre più forte e metallica. urla.

“Cosa c’è mamma? Ti ho sentito, ti ho sentito benissimo.. cosa c’è di cosi importante?” era sempre cosi tutti i giorni e non sarebbe finita sicuramente da un giorno all’altro.

Clara era costretta a subirsi la solita ramanzina tutti i santi i giorni, e tutti i giorni riprometteva alla madre sempre la stessa cosa.

“Lo so mamma, ti prometto che chiamerò le mie amiche per uscire, ok?” la sua voce era cosi convincente che la madre e credeva quasi sempre e il resto delle volte sperava che la figlia in qualche modo cambiasse idea e facesse davvero ciò che ogni volta le prometteva.

Era la sua vita fatta di sconforto e solitudine che la faceva stare bene e solo di quello aveva bisogno. Credeva che il mondo dovesse essere cinico come lo era lei, fino a quando il destino non si mise in mezzo. L’estate che passava avrebbe portato con se delle novità che neanche Clara si sarebbe mai aspettata. Lei era sempre stata una di quelle ragazze che durante la “vacanza” dalle vacanze aveva passato il suo tempo distesa all’ombra del suo ombrellone con un buon libro in mano, e tra una pausa e l’altra avrebbe approfittato del mare con lunghi e rilassanti bagni.


[…]credo che la migliore cosa di questo viaggio sia la musica. Come diavolo si possono passare tre ore in auto senza un pò di musica.. e mamma che le avrebbe passate in silenzio. Uff credo che appena scesa da questa stretta auto scapperò e stavolta per davvero, non farò come l’ultima volta. Ho deciso affitterò una barca e me ne andrò solcando tutti i mari e oceani-soprattutto oceani- come in quei bellissimi film che ho visto con papà.  Uff la mia fantasia galoppa mentre questa diavolo di auto va piano come una lumaca. Non riuscirò mai a superare due settimane con i miei, anche se mi sono portata con me i miei fantastici libri compreso It.


Clara era rannicchiata sui sedili posteriori dell’auto di suo padre, mentre dedicava un po’ di tempo al suo diario che ormai era diventata la sua unica fonte di sfogo. Era rinchiusa in quell’auto da almeno due ore e ne mancava ancora una per arrivare in Basilicata destinazione villaggio. Clara era sempre stata nei villaggi sin da piccola e le piacevano molto. Ma quest’anno era diverso, Tutto le sembrava diverso. Non le andava di passare due settimane in un villaggio con i suoi genitori, avrebbe preferito starsene a casa per i fatti suoi.

^^^^^

“Ciao, senti tu sei l’animatore che si occupa dei ragazzi?”

“Si, faccio parte dello Young”

“Bene, potrei entrare anche io”

“Beh.. certo” rise. Clara era stata trascinata da sua madre vicino ad un ragazzo alto e muscoloso che a quanto sembrava era uno degli animatori, anche se alla ragazza lui non sembrava molto un animatore.

“Allora lei vorrebbe far parte dello Young, può?”

“Certo, quanti anni hai?”

“16”

“Allora certo, io mi chiamo Luca e per ora puoi andare dove sono tutti quei ragazzi.. io arrivo subito” le sorrise, e quel sorriso fu per Clara la cosa più bella di quei due giorni.

Per due intere giornate era stata insieme ai suoi e per una volta era felice di essere stata trascinata da sua madre in quella cosa. I ragazzi di cui parlava Luca erano seduti al bar del villaggio e parlavano tra di loro, come se si conoscevano da una vita e il suo arrivo non suscito in loro alcun interesse. Quando un delle ragazze iniziò a parlare con lei, Clara non se n’era nemmeno accorta, risultando cosi una ragazza tra le nuvole.

“Come ti chiami, allora?”

“Clara, mi chiamo Clara”

“Piacere Clara io sono Zoe” la ragazza le stinse la mano e per almeno quelle poche ore le cose per Clara sembravano cambiate.

Credo davvero che quella ragazza sia simpatica, ma qualcosa mi dice di stare attenta. Ho sviluppato un odio cosi profondo per le tipe come quelle che solo esserle amica mi disgusta, ma per stare lontana dai miei me la farò piacere. Stasera cenerò con loro e spero che anche gli altri mi diano confidenza.. non voglio essere quella strana anche in un posto dove non mi conoscono, almeno per una volta voglio essere una di quelle che se ne fregano.. almeno per una volta!

  
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