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Autore: Vivian Gerardi    27/08/2013    5 recensioni
Tutto iniziò con il loro matrimonio, ero il testimone di nozze del mio migliore amico, Rufy.
Era un ragazzo sempre allegro, con una vivacità che ti contagiava, avevamo passato tutta la vita insieme.
Una sera come tante trascorsa con i nostri più fidati amici la vide, la ragazza più bella di tutto il mondo secondo i suoi occhi, la sua regina, si precipitò da lei e subito fu primo amore.
I mesi passarono e oltre a Nico Robin, la ragazza di Rufy, si aggiunse anche una strana ragazza, Nami era il suo nome.
La più bella e stronza donna che i miei occhi videro in tutta la vita, lei sapeva già cosa voleva dalla vita, un marito ricco, fare soldi a palate con il suo frutteto di mandarini e avere dei bambini.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nefertari Bibi, Roronoa Zoro, Tashiji, Trafalgar Law | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ottavo Capitolo.




Passarono i mesi e riuscimmo a tenere la nostra relazione segreta.
Non volevamo che la gente iniziasse a parlare e ogni volta che andavamo dal medico a fare visitare Anja, ci provava con Nami ma, lei era mia.
L’assistente sociale era l’unica che sapeva della nostra unione, ci rimase male a detta di Nami, ma a me non importava.
“Zoro tra una settimana Anja fa un anno!”
“Allora?” le chiesi mentre mi allenavo per casa con la bimba che mi seguiva.
“Allora? Bisogna organizzare una festa, invitare tutti i nostri vicini!”
“Ma se vai d’accordo solo con Bibi, suo marito ti molesta ogni volta che ti vede, per non parlare di Brook che ti chiede costantemente di che colore hai l’intimo, Frankie che ti tratta da ragazzina, cosa che sei..”
“Però stanotte non ti dispiaceva quello che ti faceva questa mocciosa.” E si indicò.
Al pensiero della notte d’amore che avevamo passato mollai il peso a terra e la presi per la vita.
Quando ad un tratto mi sentii tirare per i pantaloni, era Anja era in piedi, lo aveva fatto altre volte ma sembrava che volesse dirci qualcosa.
La guardammo e prese un bel respiro, stava camminando da sola, una bimba sveglia, neanche dodici mesi e già camminava senza l’aiuto di nessuno.
Iniziammo ad applaudire come se avesse vinto chissà quale premio.
Ma la felicità non durò molto, una chiamata tanto attesa mi rovinò tutto.

La musica del telefono di casa ci ricompose.
“Pronto?”
“Salve sono il signor Mihawk, c’è Zoro?”
“Si glielo passo subito..”
“È per te..” mi disse Nami, strano non mi chiama mai nessuno.
“Si salve sono Zoro..”
“Sono Mihawk, spero si ricordi di me!” e come dimenticarlo mi stracciò ad una gara “lei ha vinto fra tanti due anni di allenamento con me!”
“Ah fantastico lo dico a mia…”
“Mi dispiace ma non sono accetti famigliari negli allenamenti, ma può trasferirsi con loro”
“Sisi perfetto entro quando posso…”
“Tra un mese esatto deve presentarsi qui, se nel caso non venisse la proposta non può esser riutilizzata”
“Perfetto allora a presto!”
“Lo spero…”
E riattaccò il telefono, dovevo solo dirlo a Nami, la cosa non mi sembrava al quanto semplice.
Mi promisi di dirglielo a breve ma non ebbi il coraggio, avrei aspettato la fine del compleanno di Anja, aveva troppe cose da organizzare.
I giorni passarono velocemente e il compleanno della bambina era all’ordine del giorno, mentre mi allenavo in giardino arrivò Sanji.
“Testa verde, si vocifera in giro che tu abbia una grossa offerta di lavoro e che ve ne andrete da qui...”
“Non lo so ancora, Nami non lo sa...”
“Fai presto a dirglielo o il bel medico lo farà al tuo posto! Sai è un viscido, ci ha provato anche con Bibi, ma lei non ci è cascata e anche a Frankie e Brook non piace molto, ha quello sguardo tetro...”
“Grazie del consiglio... aspetto la fine del compleanno e poi la metterò al corrente...”
“Spero che non ti superi nel tempo...”
“Non credo proprio sopracciglio arruffato...” quanto mi sbagliavo
“Uomo avvisato mezzo salvato!”


Il mattino seguente il quartiere era in subbuglio per la festa, la casa era piena di addobbi e di regali, non sapevamo più dove metterli.
“È tutto pronto vero Bibi?”
“Si Nami, Sanji ha preparato tutto, Frankie ha costruito un bel castello fuori e Brook canta le sue canzoni, sarà una festa fantastica; Zoro te che regalo hai fatto alla piccola?”
“È una sorpresa!” e uscii lasciandole con la pulce nell’orecchio.
Quando uscii fuori vidi Law, cosa ci faceva alla festa?
“Zoro, vedo che sei ancora qui! Pensavo andassi via!”
“Tu fatti gli affari tuoi se no...”
“Se no cosa? Mi picchi, mi tagli a fette? Scommetto che Nami non lo sa ancora!”
“Non osare dirle nulla!” non so come ma non persi la pazienza
“Cosa mi deve dire Zoro?” era Nami con in braccio Anja.
“Niente di importante dai iniziamo a festeggiare ne abbiamo per tutto il giorno su su”
“Fai come vuoi, però più tardi me lo dirai, chiaro?”
“Come sempre...”
Mi girai per dirgliene quattro ma non lo trovai più, si era come volatilizzato.
La giornata di festeggiamenti passò tranquillamente, tutti si divertivano, anche Nami era felice, sorrideva come mai e mi convinsi che forse era meglio rinunciare.
“Zoro, Nami sono arrivati gli esami che deve fare l’atleta per quando vi trasferite” ecco che va all’attacco.
“Ma di cosa stai parlando Law?”
“Come Nami, non ti ha detto nulla Zoro? Ha una grande offerta di lavoro, e ve ne andrete!”
Sempre i bastoni fra le ruote doveva mettere.
“Zoro di cosa sta parlando?”
“L’altra settimana quando squillò il telefono e volevano me, ricordi, era il più forte spadaccino che il mondo abbia mai visto e mi ha reclutato fra tanti; vuole che mi trasferisco da lui ad allenarmi per due anni e pensavo di portarvi con me…”
“STAI SCHERZANDO? E SOLO ORA ME LO DICI? NO, NOI NON CI VENIAMO! QUI ABBIAMO UNA FAMIGLIA, I NOSTRI VICINI, IL MIO NEGOZIO... COME HAI POTUTO FARCI UNA COSA DEL GENERE!”
“Nami ti prego calmati...”
“Non mi calmo, io non ti voglio più vedere, io ti amo e tu ci abbandoni cosi? Pensavo che tenessi ad Anja invece niente, sei il solito egoista di sempre…” e scappò in casa.
Rimasi fermo li, con gli occhi di tutti che ci fissavano, una figura così non l’avevo mai fatta.
“Ora Nami sarà solo mia…” la voce di quel viscido mi fece andare su tutte le furie, pronto a farlo fuori mi diressi da lui, ma tre uomini mi bloccarono la strada.
“Fratello non farlo è ciò che vuole, Nami ti sta guardando dalla finestra!” Frankie provava a calmarmi.
“Ha ragione, non farla stare male più di quanto lo sia già...” alle parole di Brook la mia ira calò.
“Vai a farti un giro, poi torna, ma non fare nulla qui, fallo per Anja” Sanji era l’ultimo che parlò.
Feci come dissero mi allontanai da li, dal dolore che avevo procurato a Nami e ad Anja.
Quando mi girai, Law era davanti alla porta pronto ad entrare, l’avevo persa.
Le tre settimane prima della mia partenza erano tesissime, andavo a prender Anja alla mattina e stavamo insieme poi al pomeriggio la portavo da Nami, c’era sempre quel rovina famiglie.
“Domani parto, posso tenerla con me stasera?”
“Va bene almeno esco con Law...” mi dava il volta stomaco solo a sentirlo nominare.
“Ok.. Ci vediamo alle sei. Ciao”
L’orgoglio non mi permise di spiegare o di dichiararmi.
“Ciao” e se ne andò via, via da me.
Andai a prendere Anja, era più bella del solito, mi chiesi se avrei avuto l’occasione di rivederla nei due anni che fossi andato via o di sentirla parlare.
Restammo tutta la notte a giocare e a divertirci, non volevo che l’ultima sera insieme la passasse dormendo, ma era pur sempre una bimba di un anno.
Crollò fra le mie braccia come al solito, giocando con i miei orecchini, ormai era un rito il suo, quando in dormi veglia disse due paroline che mi scaldarono il cuore.
“No pattire...”
Lo sapeva anche lei, sapeva che me ne sarei andato, ma non potevo restare e guardare Nami crescere la figlia del mio migliore amico con Law, non potevo permettermelo.
Alla mattina seguente Nami venne a prenderla sul presto, destino quel giorno l’assistente sociale doveva farci visita e lei doveva spiegare tutta la faccenda da sola, anche in quella occasione l’abbandonai.
“Vedo che hai fatto le notti piccole mocciosa?” ero curioso, volevo sapere se aveva fatto l’amore con lui.
“A te non dovrebbe importare”
“Allora è un No..” ero sollevato
“Non ho detto questo!”
Una pugnalata mi trafisse il cuore, salutai alla svelta Anja e me ne andai, non aveva più senso rimanere.
Arrivai in aeroporto e mi misi ad aspettare l’aereo, pronto a dimenticare tutto.
“E poi ha incontrato una vecchietta ed ha raccontato la sua vita, come se si volesse togliere un peso giusto giovanotto?”
“Si vecchia ma ora non importa più sto andando via..”
“Non è scappando che i problemi si risolvono… signorino da retta a una rimbambita come me, segui il cuore e fai la scelta giusta...”
Furono come una sveglia quelle parole, presi la mia borsa e corsi via, corsi dal mio cuore.
Appena arrivato in casa non c’era nessuno, tutto chiuso a chiave.
“È andata via Zoro, non so dove però!”
Bibi mi diede la notizia Sarà andata a festeggiare pensai, feci marcia indietro, avevo perso l’occasione della mia vita, il cuore e la figlia del mio migliore amico in un sol giorno.
Dovevo svagarmi e mi diressi nel nostro posto ad ammirare il tramonto, domani sarebbe stato un altro giorno.







Ma sei matta Vivian ad aggiornare cosi presto? Vuoi far finite il mondo?
Siiiiiii ahahah:)
Ok lo sclero non ci stava, o forse si?
Comunque spero che nonostante ci sia Law sia piaciuto, mi preparo ai mille insulti!
A presto e grazie a tutti!
Un bacione!
Vivian!

  
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