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Autore: Pervinca Potter 97    27/08/2013    4 recensioni
E se la mano di Effie avesse pescato Peeta anche per la mietitura dell'edizione della Memoria, ed Haymitch si fosse offerto al posto suo?
Peeta/Katniss ed Effie/Haymitch, ma la storia è essenzialmente incentrata sulle dinamiche ed i personaggi
«Hey» sbotta «cosa diavolo stai facendo, dolcezza?»
Allargo gli angoli della mia bocca in modo spropositato, così che sia evidente la falsità del mio sorriso.
«Che domande, voglio solo abbracciare un mio carissimo amico...»
Haymitch indietreggia troppo e finisce per inciampare nelle lance, facendole cadere sparse con un fracasso che distrae lui e l'intera sala. Ne approfitto per stringerlo.
Annuso il suo collo alla ricerca di una conferma dei miei sospetti, ma il fragrante e spinoso odore di dopobarba mi impedisce di fare sentenze.
Sto per alzarmi delusa, pronta a riempirlo di domande quando mi rendo conto che Haymitch non ha mai usato dopobarba.
Solo costretto da Effie. E sempre ed esclusivamente tre gocce.
Nei circa tre secondi che mi rimangono prima che si renda conto di cosa sta accadendo serro la sua mascella fra le mie mani, facendo leva ed aprendogli la bocca.
La puzza penetrante e sconvolgente di liquore bianco mi avvolge, spingendomi al vomito.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non abbiamo bisogno di nascondere i nostri talenti come abbiamo fatto la prima volta, ci conosciamo e ci siamo studiati abbastanza da eliminare ogni possibile fattore sorpresa una volta in arena. Tuttavia attirare più attenzione di quanta ne abbia già è l'ultimo dei miei desideri, e per un po' mi tengo ugualmente lontana dall'arco.
Dopo aver trascorso la prima mezz'ora a mimetizzarmi con i tributi del 6, decido di passare alle piante. Riconoscere i morsi della notte l'anno scorso è stata la mossa decisiva, dopotutto.
Consulto l'enorme tabellone con attenzione, per poi far scivolare l'occhio nella stanza, alla ricerca di Haymitch.
Per quanto sia ancora un po' irritata non posso fare a meno di preoccuparmi per lui, rendendomi conto della scarsezza delle sue abilità. Insieme a Chaff sta tentando con due coltelli di fare a pezzi un manichino. Dietro di loro c'è una scatola di lance che devono aver utilizzato prima.
Haymitch è sicuramente molto migliorato dalla prima volta che abbiamo provato le lame insieme a Peeta, ma i colpi che non vanno a segno sono troppi.
Trafiggendo ripetutamente la testa della figura con la sola mano che possiede, Chaff riesce ad ottenere il doppio del suo punteggio. Assumo un'espressione corrucciata in direzione di Haymitch, e mi sforzo a mantenerla finché non vengo notata.
Inaspettatamente, ricevo in cambio un occhiolino al posto dei soliti insulti. Non faccio in tempo a meravigliarmi che aprendo le umide labbra il mio compagno riesce subito a rovinare il momento.
«Ehilà ragazza di fuoco, che ne dici di venire a studiare con noi cattivoni le armi che l'anno scorso ti hanno quasi uccisa?»
Il cervello mi dice di ignorarlo e continuare a riconoscere piante, per poi metterlo finalmente a tacere in privato. Ma c'è qualcosa nel tono di voce che ha usato che non mi convince. Sfodero un sorrisetto sarcastico e mi avvicino ai due.
Ridono sguaiati. Più che di cattivoni, mi sa che la coppia verso cui mi sono diretta sia formata da due specialissimi esemplari di coglioni.
Continuo a sorridere, ma non mi fermo. Sono a pochi centimetri da Haymitch quando comincia ad indietreggiare preoccupato.
«Hey» sbotta «cosa diavolo stai facendo, dolcezza?»
Allargo gli angoli della mia bocca in modo spropositato, così che sia evidente la falsità del mio sorriso.
«Che domande, voglio solo abbracciare un mio carissimo amico...»
Haymitch indietreggia troppo e finisce per inciampare nelle lance, facendole cadere sparse con un fracasso che distrae lui e l'intera sala. Ne approfitto per abbracciarlo.
Annuso il suo collo alla ricerca di una conferma dei miei sospetti, ma il fragrante e spinoso odore di dopobarba mi impedisce di fare sentenze.
Sto per alzarmi delusa, pronta a riempirlo di domande quando mi rendo conto che Haymitch non ha mai usato dopobarba.
Solo costretto da Effie. E sempre ed esclusivamente tre gocce.
Nei circa tre secondi che mi rimangono prima che si renda conto di cosa sta accadendo serro la sua mascella fra le mie mani, facendo leva ed aprendogli la bocca.
La puzza penetrante e sconvolgente di liquore bianco mi avvolge, spingendomi al vomito.
Rabbia e frustrazione cominciano a farsi largo verso di me, per penetrare attraverso la pelle ed attraversarmi dalla testa ai piedi.
«Haymitch. Abernathy!» grido, velenosa. Gli uomini della sicurezza cominciano ad osservare la situazione, pronti ad intervenire nel caso facessi male al tributo.
Cosa che effettivamente voglio fare. Cerco di immobilizzarlo a terra, ma è pur sempre il doppio di me e riesce ad impedirmelo. Poco prima di ritrovarmelo in piedi davanti a me riesco a lanciare uno sputo che lo prende direttamente in un occhio.
Gli agenti si avvicinano, pronti ad intervenire, e prima che possa sferragli un pugno vengo bloccata dal braccio solido del primo.
«Tu mi fai schifo! Mi disgusti! Tanti sforzi abbiamo fatto, e tu ci vieni contro così! Mi fai vomitare! Aspetta che lo sappia Peeta..» sbraito, mentre vengo spinta via. Non sembra interessargli molto di quanto sto dicendo, Chaff mi ha rubato completamente la sua attenzione porgendogli un fazzoletto per asciugarsi l'occhio. Riempio la bocca di saliva per riservarne una parte anche per lui, ma una volta sputata riesce ad arrivare solamente a pochi centimetri dai miei piedi.
Atala mi rimprovera, ricordandomi le regole, ma io non riesco a fare altro che scalpitare e pensare delusa a quanto è appena successo.
Per scaricare lo stress trascorro il resto delle ore di allenamento al tiro con l'arco, cercando di non guardarmi intorno e restare concentrata sugli uccelli di gomma che il responsabile mi lancia per aria.
Sono così concentrata che i gridolini di ammirazione di chi si è voluto fermare a guardarmi sembrano arrivarmi all'orecchio da un altra galassia. Quando la campanella di fine sessione suona mi avvicino alla postazione dei coltelli, da dove il mio compagno non si è evidentemente mosso. Ne prendo quattro ed uno dopo l'altro gli lancio dritti al cuore del manichino, tagliandolo in due.
Senza nemmeno degnarmi di guardarlo corro fuori alla ricerca di Peeta. So che è l'unico che capirebbe come mi sento, e che quanto è accaduto lo sconvolgerà quanto me. Eppure, una volta trovato nel nostro piano ed urlato "Haymitch ha bevuto" ancora prima di salutarlo, sebbene visibilmente preoccupato dalla notizia mi rivolge una domanda che sconvolge me ancora una volta.
«Katniss, perché te ne preoccupi tu?»
Il suo sguardo è dolce e le sue braccia calde. Non mi sono nemmeno accorta di averlo abbracciato.
Annaspo alla ricerca di una risposta, fino a quando non mi accorgo che la risposta più giusta è quella più ovvia.
«È...è nostro amico, Peeta...e sarà mio alleato in arena...così, bevendo...non avrebbe nessuna possibilità di...»
«Shhh...»
Il mio mentore mi zittisce, continuandomi a coccolare. Mi fa strano chiamarlo così, eppure mi ritrovo ad ubbidire, curiosa di sentire quanto ha da dire. Spero tanto parole rassicuranti, ma non le ottengo. Ho come l'impressione che questo ruolo stia cambiando il modo di porsi di Peeta. E non mi sta bene.
«Parlerò io con Haymitch, va bene? Ma tu non ti devi preoccupare troppo. Quest'anno ci sarà solo un vincitore, in arena, come sempre, quasi. È brutto da dire, ma dovresti essere solo contenta se un concorrente ha deciso di eliminarsi da solo.»
Sto per ribattere quando con decisione mi serra le labbra con l'indice.
«Anche se non è un semplice concorrente. E lo so, so meglio di te che non lo è. Vado a cercarlo.»
Si alza e se ne esce prima che possa dire qualcosa. Lo odio, odio il fatto che in questi giorni sembra non volere neanche sentirmi parlare. Dire la mia. Lui ed Haymitch.
La senzavoci dai capelli rossi entra inaspettatamente con una tazza di the. La accetto grata. Sono al terzo sorso quando delle grida provenienti dalla camera al mio fianco mi colgono di sorpresa.
Sono di Peeta. Peeta sta urlando. Contro Haymitch.
Sorrido soddisfatta, e mi prometto di andare a dormire con lui questa notte.
I successivi giorni di allenamento passano in fretta; Haymitch si guarda bene dall'alcool, consapevole dei nostri regolari controlli, ma non rinuncia alla compagnia di Chaff.
Mi sono ritrovata a stringere, mio malgrado, un qualche legame con gli altri vincitori. Haymitch ha insistito così tanto ad ampliare il nostro duo che Peeta si è convinto, sebbene sia ancora dubbioso per la mia incolumità. Non ha ancora capito che sono spacciata. Per farli contenti ho trascorso quindi un paio d'ore in più con Mags e Finnick, del 4, e i due del 3. I Favoriti li chiamano "Rotella e Lampadina" e ridono alla loro vista, ma a mio parere Wiress e Beetee sono avversari validi almeno quanto gli altri. Forse più pericolosi, vista la loro incontrastata intelligenza. Sono stati loro a farmi notare il campo di forza che gli Strateghi hanno alzato tra noi e la loro comoda posizione.
Opera del Capo, senz'altro, adesso non ho proprio idea di come sconvolgerli.
«Farai comunque casini, dolcezza» mi sussurra Haymitch, poco prima di entrare per la sessione. È visibilmente agitato, si sforza di nascondermi le mani tremanti, la maglietta inzuppata di sudore. «È semplicemente nella tua natura.» aggiunge.
Annuisco, sentendomi confortata. Ha capito che quello che voglio dare a Panem quest'anno non sarà la vittoria. Sarà l'esortazione. Sarà lo spettacolo per dare inizio alla ribellione.
Vengo chiamata circa cinque minuti dall'entrata del mio compagno. Non faccio in tempo a preoccuparmi per Haymitch, per la probabile cattiva impressione che avrà dato di sé, che mi ritrovo addosso tutti gli occhi degli Strateghi.
La situazione è molto cambiata dall'anno scorso.
La stanza è stata risistemata alla perfezione, niente che possa suggerirmi i trucchi degli altri tributi. Adocchio un manichino.
Sento ancora il loro sguardi su di me, i vecchi colleghi di Seneca Crane, probabilmente consapevoli della mia colpa, di ciò che ha portato alla sua scomparsa.
Se non lo sanno, forse è giusto che qualcuno arrivi ad informarli.
Mi avvicino ai colori della mimetizzazione, intingo l'intera mano nell'umida e viscida vernice nera.
Mi avvicino al manichino, e capisco che posso permettermi di osare di più. Nemmeno la morte ormai può farmi paura, e so che quei venti idioti non possono fare niente alla mia famiglia. So che di questo non potranno riferire nulla a chi sta più in alto di loro.
Scrivo il nome, mi avvicino agli archi. La mia mano sporca lascia l'impronta sull'impugnatura.
Incocco la freccia, lanciandola nel totale silenzio stupefatto caduto nella stanza. Gli strateghi sembrano quasi aver perso la capacità del respiro.
Colpisco un filo sopra al cuore, all'altezza della E.
Presidente Snow.
Colpisco dove so che tiene la sua rosa.
Mi congedano, freddi e sì, lo so, preoccupati.
La sera arriva presto, decido di non rivelare niente né a Peeta né ad Haymitch. Mi chiudo nella mia camera, all'improvviso non sono poi così tanto sicura delle conseguenze che avrà questa mia uscita.
E se gli Strateghi infrangessero la regola della totale privacy per informare il Presidente Snow? Mia madre, Prim non avrebbero scampo.
Ma sono pur sempre abitanti di Capitol City. Infrangere le regole è inaudito, a meno che tu non voglia finire in sangue e merda.
Quando Effie mi chiama per i risultati, sono già più rilassata. Peeta mi prende per mano, contento di vederti ma inequivocabilmente preoccupato per me. Gli sorrido, cercando di ignorare l'ansia. I gran voti dei Favoriti passano fin troppo velocemente. Wiress e Beetee si prendono un bel 7 a testa. Finnick sorprende con un 11, Mags mi commuove con un 8. Gli altri non li vedo quasi, sapendo quanto poco manchi ai risultati di Haymitch. Non voglio vederli. Ma quando annunciano un 10, non voglio crederci.
«Haymitch come...cosa hai fatto?» chiedo con un tono più alto del solito. Peeta ed io siamo così piacevolmente sorpresi che l'ansia riesce persino a lasciare lo spazio per un sorriso, anche se breve. Effie è la più entusiasta di tutti, si è addirittura lanciata in un abbraccio che Haymitch ha insospettabilmente accolto volentieri.
«Niente con l'intenzione di uccidere te, dolcezza. E tu?» mi risponde, sorseggiando il suo tanto odiato succo di frutta.
La presentatrice ha appena pronunciato il mio nome, in sala torniamo al silenzio.
«Niente con...»
Katniss Everdeen
«l'intenzione...»
Distretto 12
«di uccidere...»
Con un punteggio di...
«...te.»
Dodici.


PP Space

Tenete duro! Ancora un capitolo sulle interviste, e poi saremo in arena! I capitoli dell'arena saranno divisi in giornate e di circa duemila parole l'uno. Aggiornerò più spesso, e spero mi saranno perdonati questi capitoletti noiosi :)
  
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