-Scott
cosa vuoi?- risposi un tantino seccata, la giornata andava di male in
peggio, era l'ultima persona che avrei voluto incontrare in quel
momento, il mio ex ragazzo.
-Voglio parlare con te!- disse
salendo gli scalini della veranda
-non abbiamo niente da dirci
e ora vattene per favore!-
-voglio che torniamo insieme, non
capisco perchè la fai così lunga ti ho
già detto che mi dispiace
ma ora tu mi sembra che stia esagerando!- disse iniziando a
innervosirsi
-ah io starei esagerando?!- ero già abbastanza
nervosa senza che ci si mettesse anche lui, pensavo che fosse un
bravo ragazzo all'inizio, ma poi si rivelò per quello che
era,
geloso possessivo e violento scoprii a mie spese, litigavamo spesso
ma quando volò il primo schiaffo decisi di farla finita, lui
però
non era dello stesso parere e da quando ci eravamo lasciati non
faceva che darmi il tormento.
-Senti quello che è successo è
stata anche colpa tua, sei tu che mi hai fatto arrabbiare!-disse
prendendomi per il polso
-stai scherzando vero?- era assurdo-
lasciami mi fai male!- dissi cercando di divincolarmi dalla sua
presa
-ehi c'è qualche problema?-
Guardai alle spalle
di Scott da dove proveniva la voce che avevo appena sentito e con mia
grande sorpresa e sollievo vidi Axel, il ragazzo che mi aveva salvato
poco prima, ma che ci faceva qui? Forse non era il momento
più
adatto per chiederlo.
-E tu chi sei?vattene e fatti gli affari
tuoi!- disse Scott voltandosi verso Axel
-Scott finiscila!!-
dissi temendo che avrebbero fatto a pugni
-sono quello che ti
farà un occhio nero se non la lasci e te ne vai subito!!-
disse
avvicinandosi
-razza di stupido, ora ti faccio vedere io!-
Scott mi spinse via facendomi cadere, andando furioso a passo di
carica verso Axel che al contrario non sembrava minimamente
preoccupato, Scott tentò di tirarli un pugno ma Axel lo
schivò e ne
tirò uno a sua volta colpendo l'avversario dritto sul naso.
-Ora
sparisci!-
-Bastardo questa me la paghi!- disse mentre si
teneva la mano sul naso sanguinante, si girò verso di me-
non
finisce qui!- poi finalmente se ne andò
Axel venne verso di
me- tutto ok?-
-si grazie- dissi mentre mi rialzavo – oggi è
già la seconda volta che mi salvi, mi sto indebitando con te-
Lui
sorrise e poi mi chiese -ma quello chi era?-
-il mio ex
ragazzo- dissi sospirando- ma tu che ci fai da queste parti?-
-ah
già! me ne stavo dimenticando, sono venuto a riportarti
queste-
disse sventolandomi davanti agli occhi le mie chiavi- le ho trovate
per terra, penso che ti siano cadute prima!-
-bene, ora siamo
a tre con i salvataggi, pensavo di dover restare fuori casa fino a
sera, grazie mille!- dissi prendendo le chiavi -beh, posso almeno
offrirti un caffè?- gli chiesi mentre aprivo la porta
-certo
volentieri!- rispose seguendomi in casa.
-Et-chì...accidenti
ci manca solo il raffreddore adesso...-
-dovresti andare a
cambiarti, se non vuoi prenderti un accidenti!-
-già, arrivo
subito tu accomodati, fa come se fossi a casa tua!- dissi mentre
salivo le scale.
Solo in quel momento mi resi conto che avevo
fatto entrare un perfetto sconosciuto in casa mia, ma del resto quel
ragazzo mi aveva già salvato tre volte nel giro di un'ora,
mi
sembrava il minimo invitarlo ad entrare e, dopo tutto pensai che
fosse degno di fiducia.
Entrai in camera mia e, mentre passavo
mi guardai allo specchio, era meglio se non lo facevo; sembravo un
gatto annegato, decisi di non stare troppo a pensarci e corsi subito
ai ripari mettendomi degli abiti asciutti e legando i capelli ancora
bagnati in una coda di cavallo.
Più
o meno sistemata, decisi di proposito di non riguardarmi allo
specchio per non spaventarmi, cambiare idea e decidere di non
scendere, ma feci un respiro e mi avviai al piano di sotto, dove Axel
mi aspettava ancora in piedi davanti alla porta.
-Ma sei
rimasto lì tutto il tempo?potevi almeno sederti...-
-volevo
aspettarti e, non volevo sembrare maleducato!-
-ora mi sento
io la maleducata...vieni preparo il caffè!- dissi
dirigendomi in
cucina con Axel al seguito.
-Hai una casa molto bella...-
disse guardandosi intorno
-grazie...-risposi mentre trafficavo
con la moka
-i tuoi sono al lavoro?-
-più o meno...-
dissi mentre maledicevo quel dannato aggeggio d'acciaio che non ne
voleva sapere di aprirsi
-in che senso?...scusa forse non sono
affari miei...- disse pentito della domanda pensando di essere
invadente
-no figurati, non è un segreto di stato...-lui si
rese conto che la caffettiera stava avendo la meglio su di me e
sorridendo divertito dalla scena mi fece segno di dargliela, forse
perchè avrebbe voluto bere il caffè entro sera,
ci mancava solo che
se lo dovesse preparare da solo, ero davvero un asso con gli onori di
casa, alzai gli occhi al cielo rassegnata e la passai a lui che la
aprì in mezzo secondo- grazie...dicevo, mio padre non l'ho
mai
conosciuto mentre mia madre è partita per una spedizione in
Egitto...-riuscii finalmente a concludere il discorso e a mettere
l'arnese maledetto sul fuoco.
-Quindi vivi qui da
sola?-
-già...e di te che mi racconti invece?non ti ho mai
visto da queste parti?-
-no, infatti sono arrivato da poco, mi
sto ancora ambientando!-
-ah capisco...sei qui con i tuoi
genitori?-
-non proprio...diciamo che sono ospite da parenti
per ora...-
nel frattempo partì il coro dell'halleluia perchè
ero riuscita finalmente a dargli il caffè...
-ti sei già
iscritto a scuola?-
-si giusto oggi...per quello mi trovavo da
quelle parti-
-beh per mia fortuna!...-dissi sorridendo, lui
fece lo stesso.
Andammo avanti per un po' a parlare del più e
del meno, scoprii che aveva diciotto anni e che era al quinto anno,
aveva viaggiato parecchio con la sua famiglia, anche se era rimasto
un po' sul vago, forse non gli andava di parlarne o forse era solo
una mia impressione, decisi di sorvolare, poi la mia attenzione si
focalizzò di nuovo sulla sua collana.
-Che collana
particolare...è un regalo?-
-si diciamo di si...-se la sfilò
per farmela vedere- poi mi fissò- ehi sei un pò
pallida sicura di
stare bene?-
-come? Si, si non preoccuparti...et-chi...- come
non detto!- forse non proprio... è davvero bella- dissi
prendendo in
mano la collana- lui si irrigidì improvvisamente, forse
aveva paura
che la rompessi, poi gliela restituì, fece un sospiro,
sembrava
deluso...o forse ero io che avevo le traveggole probabilmente avevo
la febbre, in effetti non mi sentivo molto bene.
-Beh adesso
vado...grazie mille per il caffè!-
-che dici sono io che devo
ringraziare te!- dissi alzandomi, un po' troppo velocemente,
perchè
traballai appoggiandomi al tavolo
-piano...- disse
sorreggendomi per paura che cadessi- non penso che tu stia bene,
dovresti andare a riposare-
-già, penso anche io!- poi,
ritrovato un minimo di equilibrio, lo accompagnai alla porta.
-Posso
stare tranquillo a lasciarti da sola?- disse sulla soglia di
casa
-ma certo! sono grande e vaccinata!- dissi
scherzando
anche lui sorrise- ok...allora ci vediamo a
scuola!-
-Grazie ancora- poi se ne andò e io mi andai a
buttare sul letto.
Ero davvero sfinita, chissà per cosa poi, mi sentii la fronte, in effetti ero un pò calda, ma non avevo nessuna voglia di alzarmi e dopo alcuni minuti mi addormentai.