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Autore: miyuki90    27/08/2013    5 recensioni
Maya, diciassettenne apparentemente normale, ma che in realtà è destinata a grandi cose, grazie a un misterioso ragazzo scoprirà di possedere un antico potere e di avere un importante compito da assolvere.
Riscoprendo se stessa e la sua missione dovrà imparare a usare i suoi poteri e capire di chi fidarsi.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Scott cosa vuoi?- risposi un tantino seccata, la giornata andava di male in peggio, era l'ultima persona che avrei voluto incontrare in quel momento, il mio ex ragazzo.

-Voglio parlare con te!- disse salendo gli scalini della veranda

-non abbiamo niente da dirci e ora vattene per favore!-

-voglio che torniamo insieme, non capisco perchè la fai così lunga ti ho già detto che mi dispiace ma ora tu mi sembra che stia esagerando!- disse iniziando a innervosirsi

-ah io starei esagerando?!- ero già abbastanza nervosa senza che ci si mettesse anche lui, pensavo che fosse un bravo ragazzo all'inizio, ma poi si rivelò per quello che era, geloso possessivo e violento scoprii a mie spese, litigavamo spesso ma quando volò il primo schiaffo decisi di farla finita, lui però non era dello stesso parere e da quando ci eravamo lasciati non faceva che darmi il tormento.

-Senti quello che è successo è stata anche colpa tua, sei tu che mi hai fatto arrabbiare!-disse prendendomi per il polso

-stai scherzando vero?- era assurdo- lasciami mi fai male!- dissi cercando di divincolarmi dalla sua presa

-ehi c'è qualche problema?-

Guardai alle spalle di Scott da dove proveniva la voce che avevo appena sentito e con mia grande sorpresa e sollievo vidi Axel, il ragazzo che mi aveva salvato poco prima, ma che ci faceva qui? Forse non era il momento più adatto per chiederlo.

-E tu chi sei?vattene e fatti gli affari tuoi!- disse Scott voltandosi verso Axel

-Scott finiscila!!- dissi temendo che avrebbero fatto a pugni

-sono quello che ti farà un occhio nero se non la lasci e te ne vai subito!!- disse avvicinandosi

-razza di stupido, ora ti faccio vedere io!- Scott mi spinse via facendomi cadere, andando furioso a passo di carica verso Axel che al contrario non sembrava minimamente preoccupato, Scott tentò di tirarli un pugno ma Axel lo schivò e ne tirò uno a sua volta colpendo l'avversario dritto sul naso.

-Ora sparisci!-

-Bastardo questa me la paghi!- disse mentre si teneva la mano sul naso sanguinante, si girò verso di me- non finisce qui!- poi finalmente se ne andò

Axel venne verso di me- tutto ok?-

-si grazie- dissi mentre mi rialzavo – oggi è già la seconda volta che mi salvi, mi sto indebitando con te-

Lui sorrise e poi mi chiese -ma quello chi era?-

-il mio ex ragazzo- dissi sospirando- ma tu che ci fai da queste parti?-

-ah già! me ne stavo dimenticando, sono venuto a riportarti queste- disse sventolandomi davanti agli occhi le mie chiavi- le ho trovate per terra, penso che ti siano cadute prima!-

-bene, ora siamo a tre con i salvataggi, pensavo di dover restare fuori casa fino a sera, grazie mille!- dissi prendendo le chiavi -beh, posso almeno offrirti un caffè?- gli chiesi mentre aprivo la porta

-certo volentieri!- rispose seguendomi in casa.

-Et-chì...accidenti ci manca solo il raffreddore adesso...-

-dovresti andare a cambiarti, se non vuoi prenderti un accidenti!-

-già, arrivo subito tu accomodati, fa come se fossi a casa tua!- dissi mentre salivo le scale.

Solo in quel momento mi resi conto che avevo fatto entrare un perfetto sconosciuto in casa mia, ma del resto quel ragazzo mi aveva già salvato tre volte nel giro di un'ora, mi sembrava il minimo invitarlo ad entrare e, dopo tutto pensai che fosse degno di fiducia.

Entrai in camera mia e, mentre passavo mi guardai allo specchio, era meglio se non lo facevo; sembravo un gatto annegato, decisi di non stare troppo a pensarci e corsi subito ai ripari mettendomi degli abiti asciutti e legando i capelli ancora bagnati in una coda di cavallo.

Più o meno sistemata, decisi di proposito di non riguardarmi allo specchio per non spaventarmi, cambiare idea e decidere di non scendere, ma feci un respiro e mi avviai al piano di sotto, dove Axel mi aspettava ancora in piedi davanti alla porta.

-Ma sei rimasto lì tutto il tempo?potevi almeno sederti...-

-volevo aspettarti e, non volevo sembrare maleducato!-

-ora mi sento io la maleducata...vieni preparo il caffè!- dissi dirigendomi in cucina con Axel al seguito.

-Hai una casa molto bella...- disse guardandosi intorno

-grazie...-risposi mentre trafficavo con la moka

-i tuoi sono al lavoro?-

-più o meno...- dissi mentre maledicevo quel dannato aggeggio d'acciaio che non ne voleva sapere di aprirsi

-in che senso?...scusa forse non sono affari miei...- disse pentito della domanda pensando di essere invadente

-no figurati, non è un segreto di stato...-lui si rese conto che la caffettiera stava avendo la meglio su di me e sorridendo divertito dalla scena mi fece segno di dargliela, forse perchè avrebbe voluto bere il caffè entro sera, ci mancava solo che se lo dovesse preparare da solo, ero davvero un asso con gli onori di casa, alzai gli occhi al cielo rassegnata e la passai a lui che la aprì in mezzo secondo- grazie...dicevo, mio padre non l'ho mai conosciuto mentre mia madre è partita per una spedizione in Egitto...-riuscii finalmente a concludere il discorso e a mettere l'arnese maledetto sul fuoco.

-Quindi vivi qui da sola?-

-già...e di te che mi racconti invece?non ti ho mai visto da queste parti?-

-no, infatti sono arrivato da poco, mi sto ancora ambientando!-

-ah capisco...sei qui con i tuoi genitori?-

-non proprio...diciamo che sono ospite da parenti per ora...-

nel frattempo partì il coro dell'halleluia perchè ero riuscita finalmente a dargli il caffè...

-ti sei già iscritto a scuola?-

-si giusto oggi...per quello mi trovavo da quelle parti-

-beh per mia fortuna!...-dissi sorridendo, lui fece lo stesso.

Andammo avanti per un po' a parlare del più e del meno, scoprii che aveva diciotto anni e che era al quinto anno, aveva viaggiato parecchio con la sua famiglia, anche se era rimasto un po' sul vago, forse non gli andava di parlarne o forse era solo una mia impressione, decisi di sorvolare, poi la mia attenzione si focalizzò di nuovo sulla sua collana.

-Che collana particolare...è un regalo?-

-si diciamo di si...-se la sfilò per farmela vedere- poi mi fissò- ehi sei un pò pallida sicura di stare bene?-

-come? Si, si non preoccuparti...et-chi...- come non detto!- forse non proprio... è davvero bella- dissi prendendo in mano la collana- lui si irrigidì improvvisamente, forse aveva paura che la rompessi, poi gliela restituì, fece un sospiro, sembrava deluso...o forse ero io che avevo le traveggole probabilmente avevo la febbre, in effetti non mi sentivo molto bene.

-Beh adesso vado...grazie mille per il caffè!-

-che dici sono io che devo ringraziare te!- dissi alzandomi, un po' troppo velocemente, perchè traballai appoggiandomi al tavolo

-piano...- disse sorreggendomi per paura che cadessi- non penso che tu stia bene, dovresti andare a riposare-

-già, penso anche io!- poi, ritrovato un minimo di equilibrio, lo accompagnai alla porta.

-Posso stare tranquillo a lasciarti da sola?- disse sulla soglia di casa

-ma certo! sono grande e vaccinata!- dissi scherzando

anche lui sorrise- ok...allora ci vediamo a scuola!-

-Grazie ancora- poi se ne andò e io mi andai a buttare sul letto.

Ero davvero sfinita, chissà per cosa poi, mi sentii la fronte, in effetti ero un pò calda, ma non avevo nessuna voglia di alzarmi e dopo alcuni minuti mi addormentai.

  
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