Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: j3yinlove    27/08/2013    2 recensioni
quella sera non dovevo lavorare, ma Margaret aveva il figlio con la febbre alta e mi chiese di sostituirla!
Io non conoscevo ancora molta gente nella "grande mela", vivevo lì da soli 4 mesi; quindi non avevo di meglio da fare!
Fare una sera in più da barista non mi avrebbe sconvolto la vita, almeno non quanto quell'inaspettato incontro.
Lui era scontroso, impertinente e fin troppo affascinante per permettermi di dargli corda. Ero una barista squattrinata che viveva in un monolocale in un piccolo quartiere che avrebbe fatto ribrezzo persino agli scarafaggi, e dai suoi vestiti lui sembrava di un altro mondo! Feci finta di niente e continuai il mio turno! Ma lui aspettò a quel tavolo per tutta la sera prima di rivolgermi la parola!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Threesome, Triangolo
Capitoli:
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ANGOLO AUTORE mi siete mancati e ho deciso di postare un altro capitolo del mio libro. speriamo venga pubblicato.
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 Visto che passerò la mattinata da sola in una casa enorme e piena di scatoloni, ho deciso di sistemare la mia roba. Apro il primo scatolone, che contiene i miei libri. No, forse è meglio che per questo aspetti Josh. Nel secondo scatolone ci sono le cose per il bagno, le fotografie, il mio pupazzo e alcune coperte. Salgo le scale con lo scatolone. Fortunatamente non pesa quanto i libri. Entro in camera e lo poso accanto al letto. Prendo le cornici con alcune delle foto più importanti della mia vita. C’è quella con i miei nonni, poi quella con le mie migliori amiche, dopo gli esami del quinto anno e infine quella di quando ero piccola con i miei genitori e mio fratello Marco. Le sistemo sul mio comodino. Poi predo l’ultima e la ripongo a testa in giù dentro il cassetto. Questa è senza cornice, è solo un ricordo svolazzante e un po’ spiegazzato. Sopra il cuscino poso Nikki il mio pupazzo. Lo posseggo da quando ne ho memoria e mi ha accompagnato in ogni istante difficile e brutto ma anche nei migliori. Mi addentro nel bagno/paradiso con la roba che devo riporvi. Mi squilla il cellulare. Lo sento vibrare nella tasca posteriore dei miei pantaloncini. Lo tiro fuori. Oh mio dio. << Ehi celebrità!>> la saluto appena avvicino il telefono all’orecchio. È Rò. << Ehi superstar!>> mi risponde ridendo. << Non lo sono ancora Rò! Ehi allora che mi racconti?>> le domando a brucia pelo. << Niente di che, giro per promuovere io mio nuovo libro “ Summer Love 3 Non tutto dura”. Sto odiando il fatto di averlo scritto. Ahahahaaha. E tu che mi dici? Ho chiamato al tuo appartamento e la tua coinquilina a borbottato qualcosa tipo “is gone for Ever”. Mi vuoi spiegare?>> mi rimprovera. << Beh sono andata via da lì perché mi sono trasferita …. Con … il mio ragazzo! Ti prego non mi odiare per non avertelo detto:>> le urlo tutto d’un fiato. Io e Rò siamo così. << Il tuo fidanzato? Come? Quando? Come?>> sta impazzendo dalla voglia di sentire i particolari romantici. La conosco. Lei è il contrario di me, AMA il romanticismo. Per questo la adoro. Siamo diverse, ma non mi ha mai fatto pesare questa cosa. Siamo diverse anche in molto altro. Ma siamo fatte per volerci bene. << Oh non è niente di che! Ci siamo conosciuti il giorno del mio compleanno nel pub dove lavoravo. Siamo diventati amici…>> iniziavo a sentire la sua mancanza avrei voluto dirle tutte quelle cose di persona. << Aspetta, Aspetta. Se non sei a New York- che per altro era il sogno della tua vita abitare li- dove cavolo ti trovi?>> mi domanda incuriosita. << A… Los Angeles.>> le rispondo temendo la sua reazione. << O mio Dio! Sono qui anche io! Te l’ho detto che stavo girando il mondo per promuovere il mio nuovo libro nell’ultima email. Pensavo di averti anche detto che sarei passata per l’America. Perché non mi hai detto che ti trovavi a Los Angeles>> mi domanda su di giri. << Sono qui da meno di ventiquattro ore, e poi pensavo fossi già passata di qua.>> le dico. << Dove ti trovi? Devo assolutamente venire a trovarti>> mi sbraita. Okay era un po’ troppo euforica l’affermazione. Anche io sarei felice di poterla rivedere e abbracciare. << Ecco… io non so bene il nome della via. So che è poco lontana dalla città. È su una collinetta ed è fatta in legno con le vetrate.>> le dico incerta. << Mmh…. Ohhh Rupert gira qui…. Scusa ho appena visto la casa in lontananza. È parecchio isolata amica.>> mi dice. Rupert deve essere l’autista. << Si ecco al mio ragazzo serve (ama) la privacy. Fa un lavoro…. particolare direi.>> le rispondo incerta se dirle al telefono che il mio ragazzo è un attore famoso di fama internazionale e che ne andavamo pazze da piccole. << Sembrerebbe magnifica a vederla da qui. Dieci minuti e sono da te! Sicura che il tuo lui non sia un serial killer?>> e dicendo questo mi attacca il telefono in faccia. Sempre la solita Roberta. La solita pazza Roberta. Non è cambiata. È questo è un bene. Apro la valigia e prendo un paio di jeans corti e li metto al posto del pigiama. Visto che sono ancora in reggiseno prendo la maglia larga della sera prima e me la infilo velocemente. Vado davanti allo specchio, sciolgo i capelli e li scuoto un po’ per dargli volume. Scendo di corsa le scale e mi catapulto in cucina ad azionare la macchina per il caffè. Sono nervosa. Non vedo Rò da quasi un anno. Quando mi ero appena trasferita a New York -lei girava per promuovere per la seconda volta “ Summer Love” il primo di una serie infinita che ha intenzione di scrivere- mi era venuta a trovare, avevamo girato un po’ per la città io ero li solo da una settimana, abbiamo preso il caffè peggiore della nostra vita. Lei sapeva che era il mio sogno fin da quando ero piccola ed era felce per me. E io ero felice per lei perché era riuscita a scrivere un libro che l’avrebbe fatta diventare una stella come il nostro mito Cassandra Clare. Sento una macchina nel vialetto. Deve essere lei. Corro alla porta e esco di corsa. Mi blocco dopo nemmeno due passi. Non era Rò. Era un furgoncino pieno di paparazzi che mi scattavano foto. Entro sbattendo la porta velocemente, e mi rannicchio dietro di essa. È l’unica cosa non di vetro. Allungo il braccio in cerca dell’interruttore. Tasto più volte a vuoto. Finalmente lo centro e calano le persiane. Nessuno ora può vedermi. Ma è tardi mi hanno già scattato una miriade di foto. Domani mi vedrò su tutti i giornali. Sarò finita. Niente più carriera da attrice…. Indipendente. Sento nuovamente rumore di gomme che sgommano. Forse se ne sono andati. Mi stringo le gambe al petto sempre con più forza. Sento una voce femminile urlare, poi nuovamente rumore di ruote sull’asfalto. << Giù, sono Roberta aprimi! Li ho cacciati, sono andati via.>> mi rassicura da dietro la porta. La casa totalmente buia. Mi alzo lentamente. Metto con cautela la mano sulla maniglia. << Tutti?>> chiedo con un filo di voce. << Tutti tesoro.>> conclude. Le apro con circospezione la porta. Da un piccolo spiraglio di luce la vedo. Guardo intorno. C’è solo lei, una macchina nera, con finestrini neri e autista. <> così dicendo apro la porta. La faccio entrare. << Lui… rimane li?>> le chiedo indicandolo con un gesto del mento l’autista. Lei gli fa segno che può andare. Lui risale in macchina e in meno di trenta secondi sparisce dietro la collinetta. << Vuoi spiegarmi?>> mi chiede chiudendo la porta. Passo vicino alla parete e accendo la luce, poi mi siedo sul divano e tiro su le gambe. Lei si siede sulla poltrona accanto alla mia. Indossa un completo di gonna a vita alta e camicetta. È bellissima, come sempre.<< Mi hanno fatto delle foto>> rispondo alzando le spalle.<< Giulia so che odi le foto. Ma questo non è l’effetto di una foto ma dello scopo al quale servono. Ti conosco. Perché quella gente ti ha terrorizzato così? Cosa mi sono persa in questi mesi? Parlami.>> è convincente la ragazza. È una delle mie migliori amiche da sempre. A lei ho sempre detto tutto. << È per via del mio ragazzo! Lui… è Josh Evans… l’attore… E mi hanno fatto quelle foto per metterle online e sui giornali. Loro vogliono farmi apparire come la nuova conquista del “Playboy”; e questo rovinerà tutti i miei progetti per diventare un attrice, perché tutti diranno che sono diventata famosa solo grazie al mio ragazzo e non perché me lo meritavo.>> le racconto tutto. Da come ci siamo conosciuti, alla gita sulla mole Antonelliana, a come sono arrivata in quella casa. << Perché non mi hai chiamato. Lo sai che avrei mollato tutto per venirti ad aiutare.>> mi dice una volta finito il mio racconto. << Rò, è proprio perché so che avresti fatto così che non l’ho fatto. Non posso chiederti di mollare il tour del libro solo per un mio problema. Che amica sarei?>> le faccio notare. Si alza dalla poltrona e si siede accanto a me. Metto giù i piedi per farle spazio. Si siede e mi abbraccia forte. << Adesso sono qui. Giulia adesso ci sono. Sfogati.>> mi rassicura. La stringo forte. << Sto già meglio! Mi basta sentire il tuo affetto per rasserenarmi.>> le dico dandole un bacino sulla guancia. Mi alzo di scatto, asciugo gli ultimi residui di lacrime e le offro la mano per alzarsi. Ha dei tacchi esorbitanti come fa a camminarci? << Visto che sei qui…. Ti va di vedere una cosa fantastica di questa casa?>> le chiedo con un sorrisone. Lei annuisce sorridendo. La trascino su per le scale per poi finire nella camera mia e di Josh. Apro la porta del bagno e mi soffermo a vedere la sua reazione. <> mi dice sbalordita. << Lo so! Anche io la prima volta ho pensato la stessa cosa… è questa non è la parte migliore. Nel cortile – chiamalo cortile- abbiamo… reggiti forte…. Una piscina E-N-O-R-M-E!>> le dico tutta agitata. Abbiamo sempre sognato una casa con una piscina. I soliti discorsi che facevamo quando veniva a trovarmi dopo la scuola. Cosa vuoi fare quando esci? Dove vuoi abitare, che posti vuoi vedere? Cose così. <> Le faccio vedere dalla vetrata la piscina e anche per quella rimane sbalordita. << Tesoro, hai fatto centro!>> mi dice dandomi una pacca sulle spalle. << Non dire così. Mi sento in colpa. Come se stessi con lui solo perché è famoso e ricco. Non è così. Quando l’ho incontrato non l’avevo nemmeno riconosciuto. Sai quanti anni era che non vedevo una sua foto, o non seguivo più ogni suo spostamento come una stalker? Più o meno dalla prima liceo. Non l’avevo proprio riconosciuto.>> inizio a parlare a raffica. Rò mi mette le mani sulle spalle e mi fissa dritto negli occhi. << Giulia, calma. Fai un respiro profondo. Lo so. Ti conosco, tu non sei quel genere di persona.>> mi consola. << E invece si!>> dico girandomi per non guardarla negli occhi. << … non gli ho nemmeno detto che ero una sua fan, perché temevo che pensasse che lo frequentavo solo per convenienza. Sono stata li per dirglielo un sacco di volte… ma poi… mi è mancato il coraggio, perché poi dovrei dirgli anche tutto il resto non voglio dirgli dove ho passato il secondo e il terzo anno.>> inizio a singhiozzare. Mi appoggio al ripiano della cucina e mi giro per guardarla.<< Tranquilla. Quando ti sentirai pronta, gli dirai tutto; tutto quello che hai detto a me! Che non lo avevi riconosciuto, che da piccola eri una sua fan, e che non sapevi come dirglielo, e con il tempo dirai anche quella parte della tua vecchia vita.>> la sua fermezza e autorità da mamma orsa mi calma. È un ottima amica, e sono felice di averla incontrata. Le sorrido. Lei mi sorride. << Dai rispondi! Non ti preoccupare!>> mi dice. << Sicura? Noi stavamo parlando di una cosa importante però>> le rispondo. << Il mio libro può aspettare. Sono sicura che Josh abbia visto le foto online e voglia chiederti come ti senti. Rispondi dai!>> mi esorta. Rispondo con il sorriso. << Ehi>> dico. << Ehi. Allora? Cos’è successo? Non avevi detto che rimanevi in casa?>> inizia a dirmi. Sembra arrabbiato. << Su internet ci sono già più di cento commenti sulla tua foto con scritto “ chi è? Perché è a casa del famoso attore Josh Evans?>> okay è molto arrabbiato.<< Scusa io…>> inizio a prepararmi mentalmente un discorso di scuse. << No scusami tu! Non volevo strillarti contro. Come stai? Ti hanno trattato male?>> adesso lo riconosco. << No tranquillo. È arrivata una mia amica e li ha cacciati via tutti! Senti mi dispiace. Non pensavo arrivassero a tanto per avere una foto.>> gli dico. << Figurati dispiace a me! L’ultima cosa che volevi era che ti catalogassero come la mia nuova conquista e ti rovinassero la carriera! Comunque chi è l’amica che ti ha salvato?>> mi chiede. Ha il fiatone forse sta camminando. << Ah, la mia amica Roberta, quella che scrive i libri che mi piacciono tanto. Ne sta promuovendo uno nuovo e si trovava nei paraggi! Spero non ti dispiaccia che l’ho invitata.>> chiedo. << No! Quella è anche casa tua adesso! Comunque devo andare ci vediamo tra un paio d’ore. A dopo.>> e attacca. Com’è che oggi nessuno saluta più prima si attaccare. Io e Rò facciamo pranzo con calma e continuiamo a parlare del suo libro e cose così. Scoop tra amiche e cose simili popolano la nostra mattinata.
  
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