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Autore: Kurotsuki    28/08/2013    9 recensioni
Dopo la momentanea scomparsa di Kaname, Yuki e Zero di rincontrano alla Cross Accademy. Cosa succederà tra i due questa volta?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Fino a qualche tempo fa vivevo in un corpo che non mi apparteneva.
Io, Yuki Kuran, vivevo inconsciamente una vita non mia e quando, finalmente, mi destai dal sonno in un cui ero intrappolata, tutto cambiò radicalmente.
Tutto era diverso ma, in un certo qualmodo, anche più chiaro.
Fu il mio amato fratello a svegliarmi, Kaname Kuran, il più rispettato tra i vampiri purosangue. Ricordo che quella volta delusi profondamente Zero Kyriu, il mio più caro amico d'infanzia. Nonostante il suo fare scontroso e poco socievole, accanto a lui mi sentivo sempre protetta, eravamo come fratelli e ci accomunava lo stesso passato o meglio, era ciò che pensavo. Dopo il mio risveglio, il suo affetto per me si tramutò in odio, Zero odiava i vampiri e io, una purosangue, non ero certo diversa dagli altri davanti ai suoi occhi. Nonostante fossi felice accanto a Kaname, continuavo a pensare agli sguardi amorevoli che Zero era solito rivolgermi, era antipatico ma quando si trattava di proteggermi, non aveva riguardi e anche se litigavamo sempre, gli volevo davvero bene.
Poco dopo la scomparsa di Kaname, tornai all'Accademia Cross e fu lì che lo rividi. Erano passati due anni ma ero felice nel vedere che non era cambiato di una virgola, aveva lo sguardo serio e cupo, sempre il solito aspetto burbero insomma.
"Che cosa ci fate qui? Quelli come voi non dovrebbero riuscire a resistere alle luci del giorno, Yuki Kuran". Disse puntandomi al collo la Bloody Rose.
Esteticamente non era cambiato ma come cacciatore di vampiri era migliorato parecchio, si era accorto di me in un attimo.
"State calmo, Kyrui. Sono qui per parlare con Kaien Cross, non penso di arrecare alcuni tipo di problema". Dissi liberandomi dalla sua morsa e continuando a camminare verso l'accademia.
"Forse non ci siamo capiti, principessa." Disse spingendomi verso l'albero dietro di me.
"Qui è pieno di cacciatori pronti a farvi fuori." Continuò puntandomi la Bloody Rose sulla fronte.
Osservai rapidamente l'ambiente circosante e notai la miriade di hunter pronti all'azione.
"Se non volete fare una brutta fine vi consiglio di non fare passi azzardati." Concluse accostando la bocca alle mie orecchie.
"Finchè sono in vostra compagnia, non penso possa succedere qualcosa di male." Azzardai. "Vi prego di scortarmi dal preside dell'Accademia Cross."
"Vedo che la regalità non vi ha cambiata." Disse sogghignando. "Seguitemi, principessa dei Kuran". Concluse.
Iniziammo a camminare verso la scuola e dopo quella piccola conversazione, il tragitto continuò accompagnato dal solo rumore dei nostri passi. Non sopportavo quella situazione, era a dir poco snervante.
Quel corridoio che sembrava infinito, mi avrebbe condotta da colui che aveva adottata, Kaien Cross. Era un uomo dolce, sensibile e altruista, non sembrava proprio un hunter.
Zero aprì la porta ed entrò insieme a me nella stanza che anni prima ero solita visitare per fare rapporto al direttore.
"Oh mia piccola Yuki!." Disse abbracciandomi. "Che bello! Sei mancata tantissimo al tuo paparino!"
Ero abituata ai suoi attacchi d'affetto quindi, non fui per niente sorpresa anche se ero lieta di vedere che non era cambiato nè fuori nè dentro.
"D...direttore... La prego, si sposti." Chiesi.
"Quanto sei cattiva!" Rispose in preda a un finto pianto. "Dopo così tanto tempo è così che mi tratti?" Poi tornò serio.
"Cosa ti porta qui?" Continuò.
Gli spiegai che ero in cerca di Kaname, era scomparso nel nulla e io non avevo intenzione di starmene con le mani in mano ad aspettarlo. Volevo fare qualcosa, anch'io sognavo una pace duratura tra umani e vampiri e fu per questo che proposi di collaborare con gli hunter.
Dopo un po' di titubanza, il direttore accettò la mia proposta. La night class stava per risorgere, questa era la volta buona.
"Ma ti prego, non fare nulla che possa metterti in pericolo." Disse preoccupato.
"Non preoccupatevi, andrà tutto bene." Dissi rassicurandolo mentre accennavo un sorriso.
Io e Zero uscimmo dalla stanza e iniziammo a camminare verso l'uscita. Il silenzio tornò sovrano, pensai di non poter andare avanti così, troppi silenzi e troppe parole non pronunciate rischiavano di rovinare tutto.
Mi fermai e gli rivolsi la parola.
"Zero, ascoltami". Dissi con fare deciso.
"Che cosa volete? Siete in astinenza?" Rispose seccato.
"Adesso basta! Finiamola con le buone maniere! Ci siamo sempre chiamati per nome e adesso... Tutto ciò è assurdo!" Continuai.
"Assurdo?" Replicò. "Vieni." Mi prese il braccio e mi trascinò fino alla stanza più vicina.
"E' ASSURDO DICI?!" Urlò mettendomi brutalmente con le spalle al muro.
"Quello che stai tentando di fare è assurdo! Quelli come voi non potranno mai vivere in armonia con noi!" Continuò.
"Quelli come noi?" Replicai. "Prima che tornassi un vampiro, io e te eravamo amici! Com'è possibile che adesso sia tutto finito?!"
Mi guardò dritto negli occhi e titubante puntò la sua Bloody Rose sul mio collo.
"Eravamo amici prima che questa pistola potesse ucciderti!" Rispose con voce tremante. "Guardati, rappresenti l'eccellenza della tua razza. Pensi davvero che mi piaccia vederti così?" Finite quelle parole prese il pugnale che era solito portare con se e si tagliò il polso.
"Forza,bevi. Ti farò capire perchè vampiri e umani non potranno mai convivere in pace." Concluse.
Avvicinai al suo braccio alla mia bocca ma non bevvi nemmeno una goccia di quel sangue.
"Direi che adesso le parti si sono inverte. Una volta ero io a chiederti di bere il mio sangue." Commentai divertita. "Come vedi posso resistere. A giudicare dal fermento del tuo sangue, mi pare di capire che sia tu quello che ne ha davvero bisogno, o sbaglio?" Chiesi.
"Non scherzare con me." Rispose sofferente. "Voi...I vampiri hanno distrutto tutto quello a cui tenevo! I miei genitori, Ichiru...e adesso anche te."
Continuò stringendo le sue mani alle mie spalle e con la testa accanto alla mia. "Come posso vivere in pace in mezzo a loro dopo tutto quello che ho passato?" Sussurrò ansimando.
"Va tutto bene." Dissi tentando di rassicurarlo. Sbottonai un quarto della mia camicia e con fare gentile mi rivolsi a Zero.
"Coraggio, andrà tutto bene" Continuai sorridendo.
"Non prenderti troppe confidenze. Se adesso bevessi il tuo sangue, non riuscirei più a fermarmi" Rispose in preda al panico.
Ero preoccupata, Zero soffriva molto più di me per l'astinenza. Non volevo vederlo soffrire così.
"Correrò il risch..." Non ebbi il tempo di finire la frase che mi ritrovai stretta fra le braccia di Zero.
Era diverso dal solito. Nonostante la brutalità, quell'abbraccio era caloroso, quei canini che dolcemente sfioravano il mio collo, non mi facevano affatto male. Sentivo tutta la passione che quel momento mi stava regalando, quelle mani che delicatamente toccavano il mio corpo, mi stavano facendo impazzire.
"Z...Zero?" Chiamai un po' stranita.
"Dimentica Kaname Kuran. Dimmi che mi vuoi e sarò tuo per l'eternità." Rispose stringendomi ancora più forte.
"Zero..." Pronunciai ansimando.
"Dillo!" Ribatté.
"Smettila!" Dissi provando a liberarmi da quell'abbraccio.
"E' inutile. Ti avevo avvertita che questa volta non sarei riuscito a trattenermi." Rispose con voce calda.
Nel frattempo le sue mani stavano accarezzandomi tutto il corpo e io non sapevo se resistere o abbandonarmi tra quelle braccia cosi forti e calde.
Con dolcezza si allontanò dal mio collo e con altrettanta dolcezza avvicinò alle mie quelle labbra che poco prima avevano bevuto il mio sangue.
"Ah...Non riesco a respirare." Dissi ansimando. Il suo corpo era così stretto al mio che sentivo tutto di lui.
"Te lo ripeto un'ultima volta. Rinuncia a quel Kuran. Dimmi che mi vuoi, di' che hai bisogno di me e sarò io a proteggerti da tutto.
Ero in lotta con me stessa, volevo scappare ma allo stesso tempo volevo che continuasse a tenermi stretta a sé.
Ne volevo ancora, volevo ancora quei baci, così caldi da togliermi il respiro, così belli da diventarne schiava.
"Zero, io....Non posso...Non rinuncerò alla ricerca di Kaname"
"Tsè. Pensi che tutto ciò possa bastarmi?!" Sogghignò. Con più foga afferrò i miei polsi con una mano e li spinse a muro continuando a baciarmi.
"Per anni...per non so quanti anni ti ho desiderata!" Continuò quasi infuriato. Poi mi accarezzò dolcemente.
"Ho sognato questi occhi, tanto grandi da nascondere dentro tanta inquietudine e ho sognato questa bocca così morbida che il solo sfiorarla suscita in me un piacere immenso. Ho sognato, desiderato il tuo corpo così tante volte da vergognarmi di me stesso e tu, nonostante questo, continui ancora a parlarmi di quel Kuran?" Concluse stringendomi ancora.
Finalmente avevo capito i suoi sentimenti, per la prima volta in tutta la mia vita, sentivo di conoscere Zero fino in fondo. In quel momento, gli ero così vicina da poter sentire i battiti accellerati del suo cuore e fu proprio in quel momendo che compresi ciò che provavo realmente.
"Perdonami Kaname. Questa è la scelta migliore per entrambi." Pensai. Quella era sicuramente la scelta migliore, anche se lo avessi trovato, non penso sarei riuscita a comprenderlo veramente e, anche se avessi voluto provarci, i miei sentimenti per Zero ormai avevano preso il sopravvento.
Mi vergognavo da morire ma, alla fine, mi decisi.
"Quello che voglio sei tu." Pronunciai guardandolo negli occhi. "Ti faccio dono di tutta me stessa, corpo, mente e anima."
Mi strinsi a lui e mi apprestai a riceve tutto l'amore che aveva da darmi.
Incredulo, Zero continuò a baciami intensamente fino a quando, dolcemente, accompagnò il mio corpo sul pavimento, dando sfogo a tutta quella passione che nel frattempo si era tramutata in vera e propria bramosia del mio corpo.
Mi abbandonai completamente all'istinto provando sensazioni e piaceri mai provati prima. Era di lui che avevo davvero bisogno.
Quella notte rimasi tutto il tempo accanto al corpo nudo di Zero. Solo in quel momento vidi tutta la sua bellezza. Era stupendo.
"Adesso sei davvero mia." Disse accarezzandomi. "Non ti lascerò mai scappare da me, sappilo." Concluse.
Mi sentivo un trappola, in una dolce trappola dalla quale mai e poi mai avrei voluto fuggire.
Quella notte riuscii a esternare quei sentimenti che semplici parole o baci non avrebbero mai saputo rivelare, quella notte, ritrovai la vera me stessa.
   
 
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