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Autore: Binuccia    28/08/2013    5 recensioni
Caterina.
Per gli amici Katherine o semplicemente Kate.
Diciassette anni vissuti in una città affollata come Milano.
60 kg per un metro e 70 di pura dolcezza.
Ragazza altruista, pura, semplice, bella; in una parola:perfetta.
Vive costantemente nella paura di non apparire bella, si sente sempre un errore e non abbastanza.
Capelli castani portati sempre lisci, occhi castani contornati sempre da un filo abbastanza spesso di eyeliner e ciglia folte anche grazie all’aiuto di mascara.
Questa è la storia di una ragazza che trasferitasi incontra amicizia ma anche dolore, paure e tanto altro.
Ho messo il rating arancione per i dialoghi. Spero vi piaccia.
Genere: Fluff, Generale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nono capitolo- L’infinito
 

L'ironia del destino vuole che
 io sia ancora qui a pensare a te 
nella mia mente flash ripetuti,
attimi vissuti con te.
L’infinito-Raf

 

Kate’s pov


Avevo paura.
Dove mi stava portando precisamente?
I lividi li avrei potuti medicare benissimo da sola a casa, una volta comprata la pomata per far sbiadire gli ematomi.
Non avevo il coraggio di osservarlo dagli specchietti laterali mentre lui era impegnato a sfrecciare sull’asfalto.
Fermò la moto su delle strisce proprio di fronte ad una casa.
“Quando scendi?” mi domandò scontroso spegnendo il motore.
Mi dava fastidio quando mi trattava a mo di pezza; non meritavo questo tono; cosa gli avevo fatto,ora?
Intimidita e rossa in viso riuscii a scendere dalla moto senza cadere e senza che Zayn mi prendesse in tempo per non farmi sbattere per terra, baciarmi o essere imbarazzati e vivere felici e contenti, proprio come nei film americani.
Nella realtà Zayn non si sarebbe neppure sprecato di soccorrermi, sarebbe stato più che felice nel vedermi cascare per terra, mi avrebbe derisa per il resto della mia vita e addio momento romantico.
Con leggere difficoltà riuscii a sfilare anche il casco dalla testa e a porgerlo vergognosa a Zayn che aveva già conservato il suo nel bauletto.
Mi fece un cenno con la testa e io lo interpretai come un “Seguimi”. 
Infilò le chiavi nella toppa e fece scattare la serratura, permettendo alla porta di aprirsi.
“Hai intenzione di restare lì ancora per molto?” chiese beffeggiandomi e riferendosi al fatto che restai immobile sull’uscio della porta.
Scossi la testa e insicura mi addentrai in quello che si presentò come salone.
Rimasi comunque titubante nell’entrare in casa di sconosciuti, e se avesse avuto intenzione di  stuprarmi o addirittura di uccidermi?
Non avrebbe potuto mai farla una cosa del genere, c’erano i suoi genitori, c’erano, vero?
“Safaa, dove sei?” urlò Zayn mentre poggiava le chiavi della moto in un cassetto del mobile.
Un “Sono in camera tua” arrivò un po’ biascicato.
Subito Zayn si fiondò su per le scale con una busta della farmacia.
Pensai di seguirlo e mi ritrovai in una cameretta piuttosto ordinata, se non fosse stata per qualche magliettina sparsa qua e là.
“Perché sei in camera mia, Safaa?” la sgridò il ragazzo.
Osservai la ragazza stesa sul letto e potei notare la somiglianza impressionante dei due.
Ci avrei scommesso sul fatto che quei due fossero fratelli.
“Non urlare, cretino!” lo ammonì Safaa.
“Prenditi questa ed esci di qui”.
Aveva assunto lo stesso tono minaccioso che usava con me quando non rispettavo le sue regole.
Le aveva porso una confezione di tachipirina.
La ragazzina lo guardò stranito e con un broncio che mi mise tenerezza. 
Safaa sembrava piccolina, come avrebbe saputo come prendere quella medicina?
Così mi avvicinai verso la ragazza che mi guardò raggiante, sedendomi sul letto.
Le controllai la fronte e scottava anche tanto.
Presi successivamente lo sciroppo contenuto nella confezione e lessi le dosi per la sua età che mi aveva riferito precedentemente; tutto questo sotto gli occhi di Zayn che se ne stava in piedi proprio dietro di me.
Porsi il bicchierino con il giusto dosaggio a Safaa che ingoiò prontamente.
Si sollevò con il busto e poi la vidi scoprirsi dalla coperte.
Le rivolsi uno sguardo interrogativo e lei parve capirmi.
“Mi accompagni in salone? Nella mia cameretta non c’è la tv”, mi confessò.
E allora capii il motivo per il quale si era spostata nella cameretta del fratello.
Annuii sorridendole mentre le presi la mano e la condussi giù per le scale.
Si sdraiò sul divano e la coprii con la coperta che lei stessa si era portata dietro.
Si presentò proprio di fronte a noi due Zayn con lo sguardo cupo.  
Cosa voleva adesso?
Cominciai a preoccuparmi, ma pensai che finché fossi stata accanto a Safaa lui non avrebbe potuto farmi nulla.
Proprio quando mi voltai verso Safaa, la osservai addormentata con la testa poggiata sul bracciolo del divano.
Guardai impaurita Zayn che cominciò a sorridermi maliziosamente.
Mi prese dolcemente la mano, era strano.
Non era mai  stato così premuroso di farmi del male ai polsi.
Mentre cominciava a trascinarmi al secondo piano, guardai per l’ultima volta la ragazzina stesa sul divano, implorandole con gli occhi di svegliarsi e di “salvarmi”.
Giunti al piano superiore Zayn aprì la porta di un bagno.
Che voleva fare in un bagno?
Se pensavo a quello che di solito lui faceva nel “tempo libero”, mi venivano i brividi.
Non volevo perdere la verginità in un bagno.
La mia prima volta la immaginavo romantica.
Volevo che LUI fosse dolce, su di un letto, con un sentimento ricambiato.
E non di certo giusto per provare un po’ di piacere e divertimento.
La desideravo speciale ed indimenticabile.
Si avvicinò ad un mobile estraendo dal tiretto un barattolo dalla forma circolare.
Mi prese nuovamente la mano e mi fece sedere sul lavandino prendendomi per i fianchi.
Avvicinò le sue labbra al mio orecchio, mordicchiando il lobo.
Tremai e mi immobilizzai a quel gesto, non sapendo come reagire.
“Hai paura di me?” mi chiese dopo essersi staccato dal lobo e avermi sussurrato la frase.
“S-si”, balbettai spaventata.
Quella risposta infondo era la verità.
Brì mi aveva riferito il fatto che fosse pericoloso, ma non sapevo fino a che punto si sarebbe spinto.
Sorrise compiaciuto.
Mi faceva sempre lo stesso effetto guardarlo negli occhi, e ogni volta mi ci perdevo, affogando in quell’oro.
“Non vuoi fare sesso con me, vero?” mi domandò con quella faccia tosta ghignando.
Non volli dirgli che facesse schifo, altrimenti mi avrebbe derisa del fatto che fossi vergine.
–Scusa se non la do a chiunque io incontri, eh!-pensai osservandolo. 
Non gli risposi e abbassai lo sguardo, totalmente imbarazzata.
“Se cambi idea, la mia camera è sempre disponibile lì infondo a destra!” mi rise in faccia non trattenendosi.
Non gli diedi poi tanta importanza, mi sarei solo ancora più ridicola.
“Dai che stavo scherzando!” mi avvisò continuando a ridere; “O forse no!”
“Solo tu stai trovando divertente ciò che tu stesso stai dicendo” lo avvertii non avendo il coraggio di confessarglielo guardandolo negli occhi.
Potei notare la sua espressione che mutò subitamente.
Acquistò di nuovo quello sguardo arrabbiato e mi prese entrambe le mani con una certa violenza.
Aprì il barattolo, guarendomi e medicandomi gli ematomi.
Non me lo aspettavo ma mentre spalmava la crema sui polsi, il suo tocco era delicato.
Sapeva sempre sorprendermi quel ragazzo.
Non mi parlò fino a che scendemmo in salone.
Io mi avvicinai a Safaa e la osservai dormire beatamente.
Zayn mi affiancò cominciando a scuotere la figura di sua sorella.
La ragazzina mugugnò qualcosa che assomigliava ad un lamento.
Prontamente fermai Zayn bloccandogli i polsi, sentendo una leggere scossa lungo la colonna vertebrale. 
Mi guardò stranito non capendo il mio gesto precedente.
“Perché vuoi svegliarla? Si è appena addormentata!” cercai di rimproverarlo anche se la voce mi tradì perché in imbarazzo.
“Devo accompagnarla da nonna.”
Mi rispose cercando di avventarsi sulla sorella e svegliarla.
Mi spostai proprio di fronte a lui e lui sbuffò.
“Non può stare qui?” chiesi anche se dopo riflettendo capii che aveva intenzione di invitare la biondina dello spogliatoio o qualche altra sua “amica”.
Arrossii subito capendo il senso della frase; anche lui parve capire il mio disagio e sorrise sghembo.
“No. Mia madre tornerà tardi e io ho bisogno di uscire!”mi informò serio.
-Bisogno di uscire, addirittura?- pensai deridendolo mantenendo il contatto con i suoi occhi.
“Che succederebbe se per una sera non uscissi?” gli chiesi innocentemente.
“Vedi, Kate, noi maschi abbiamo la necessità di uscire di casa e di divertimento. Non so come tu non senta il bisogno di fare sesso. Tutte le ragazze lo vogliono.”
Mi parlò.
Non c’era malizia questa volta nella sua frase, ma toccò comunque un tasto dolente per me.
Cominciai a tossire nervosamente come se mi mancasse il respiro e lui sbarrò gli occhi.
“Cioè..tu..no,hahaha non ci posso credere! E’ impossibile! Hahahaha” commentò mantenendosi la pancia.
Dopo aver metabolizzato tutto mi guardò con occhi più che spalancati.
Ora fu lui a strozzarsi con tutta la saliva.
Mi avvicinai a lui fiancheggiandolo e dandogli “amichevoli” pacche sulla schiena.
Arrossii pensando alla mia prontezza nell’avvicinarmi e sfiorarlo.
Ci fissammo per diversi minuti fino a che sentimmo un colpo di tosse.
“Cosa state facendo?” chiese Safaa proprio di fronte a noi. Sollevò mezzo busto dal divano reggendo il poco peso sui gomiti.
“Vado a prendere qualcosa da bere” disse Zayn senza guardarci dirigendosi in cucina.
Si poteva notare il suo imbarazzo anche lontanamente.
Per la prima volta avevo l’onore di poter vedere Zayn il pericoloso e cattivo ragazzo di Bradford in imbarazzo dopo aver guardato una ragazza per qualche minuto.
Mi sentii strana, percepii qualcosa di strano nello stomaco.
-NO! Non possono essere le farfalle, ti prego. Dimmi solo che è un leggero mal di pancia!- urlai e pregai nella mia testa mentre Safaa mi faceva spazio sul divano affinché mi sedessi accanto a lei.
Non feci in tempo a sedermi che il citofono suonò per la prima volta.
Seguì anche la seconda e fu allora che Zayn si decise a parlare.
“Kate, vai tu, cazzo!” urlò per farsi sentire dalla cucina.
Sbuffando mi alzai dal divano e mi avvicinai alla porta aprendola direttamente senza chiedere o controllare dallo spioncino.
“Zay..Kate?” mi guardò con occhi spalancati un ragazzo ricciolino con occhi verdi.
Lo guardai stranita.
E chi era questo ora?
Indietreggiai impercettibilmente.
“C-ci conosciamo?”chiesi spaventata.
Il riccio guardò altri tre ragazzi dei quali me ne ero appena accorta e mi fece un sorriso malizioso.
“Oh si, zuccherino!” commentò sempre il ragazzo che al posto dei capelli aveva un nido.
“Chi è alla por..ragazzi!”esclamò Zayn dietro le mie spalle con un vassoio pieno di cose da mangiare e da bere.
“Che ci fate ancora fuori?” chiese il moro avvicinandosi alla porta.
Io mi allontanai del tutto dai ragazzi raggiungendo la piccola Safaa.
“Come ti chiami?” mi chiese abbracciandomi e sorridendomi.
“Kate!” esclamai contenta di stringere amicizia con quella ragazzina.
I ragazzi si accomodarono, chi sul divano, chi su delle poltrone posizionate nel salone.
Safaa saltò sulle mie gambe e si sistemò per bene.
Mi sentivo in imbarazzo in quel momento.
Non conoscevo il nome di nessuno, sarebbe dovuto toccare a Zayn presentarmi a loro.
“Safaa, non mi vieni a salutare?” chiese sorridendo un biondino dagli occhi molto simili ad un blocco di ghiaccio.
“Ora ho una nuova amica!” strillò entusiasta la piccola non andando a salutare il biondo.
“Preferisci Kate, che hai appena conosciuto, a me, che ti conosco da quando indossavi pannolini. Ho fatto lite.”, commentò offeso mettendo il broncio sempre il biondino.
Aspetta un attimo, ma tutti mi conoscevano?
E perché io non conoscevo neppure i loro nomi?
“Niall, ma io ti voglio bene lo stesso!” parlò Safaa guardando negli occhi il ragazzo posizionato proprio di fronte a noi.
“Bellezza, scusa se Zayn è così scontroso e maleducato da non averci presentati. Sono Harry Styles”, si presentò ammiccando colui a cui avevano posizionato un nido in testa.
Seguirono tutti gli altri ragazzi e io feci lo stesso.
Safaa si alzò dalle mie gambe e tenendomi per mano mi trascinò su, nella sua cameretta, lasciando i cinque ragazzi a parlare o a fare chissà che cos’altro nel salone.
Dopo aver giocato con Safaa fino alle dieci, decisi di salutarla e di ritornare a casa.
Ma c’era un problema: non sapevo dove si trovasse casa di Zayn rispetto a casa mia.
E questo non era un piccolo problema, era enorme!
Avrei dovuto chiamare un taxi, sempre se fossi stata in grado di fermarne uno.
Prima di scendere le scale, Safaa sempre tenendomi per mano aprì la porta della cameretta di Zayn.
Trovammo tutti i ragazzi in quella camera e che guardarono straniti Safaa e me che ero del tutto arrossita.
“La mia amica se ne va. Salutatela!” esclamò triste la piccola Safaa.
Tutti guardarono Zayn che sbuffando si alzò dal letto sul quale era comodamente sdraiato.
“Safaa vieni qui” disse Niall facendo segno alla ragazzina di appena nove anni di sedersi sul punto in cui proprio il fratello si era alzato.
“Arrivo subito” parlò Zayn ai suoi amici prendendomi per il braccio, chiudendo la porta della cameretta e trascinandomi fino alla porta d’ingresso.
“So la strada” parlai a denti stretti cercando di togliere la sua presa così fastidiosa dal mio braccio.
Fortunatamente ci riuscii poi gli parlai.                                                         
“ Non ti ho chiesto io di accompagnarmi. Posso prendere benissimo un taxi” sibilai mentre procedeva verso una macchina nera.
-Gli piace proprio il nero, come il suo cuore!- pensai rattristandomi.
Non mi rispose ma entrò direttamente in macchina; io imbarazzata decisi di seguirlo nella vettura.
Misi la cintura di sicurezza mentre lui procedeva con una velocità un po’ eccessiva.
Puntai il mio sguardo fuori dal finestrino senza rivolgergli uno sguardo.
Mi chiese dove abitassi e anche se titubante glielo comunicai.
Parcheggiò l’auto e la spense.
Sbuffai silenziosamente per l’imbarazzo e dato il fatto che lui non accennava ad aprire bocca, ci provai io.
“P-perché dicono che sei p-pericoloso?”chiesi torturandomi il bordo della magliettina con entrambe le mani.
L’ansia cominciava a farsi sentire e l’aria lì dentro a diventare opprimente.
Non accennava a darmi una risposta e con la coda dell’occhi tentai di guardarlo.
I suoi occhi erano fissi sulla strada proprio di fronte a noi, mentre le sue mani si erano chiuse a pugno stringendo il volante con rabbia.
“Buonanotte Kate.”
Mi parlò senza guardarmi.
Rimasi interdetta, perché non poteva almeno accennarmelo?
Non pretendevo tutta la sua vita, d’altronde ci conoscevamo solo da un giorno, ma come lui mi aveva confermato il fatto che conoscesse tutto di me, allora anch’io volevo sapere qualcosa sul suo conto.
Non volevo arrendermi. 
Provai ad obbiettare sospirando, cercando qualcosa da dire, ma le sue parole mi ferirono.
“Cazzo,vattene!” mi urlò voltando il suo viso verso la mia direzione, sbattendo i pugno sul manubrio e puntando i suoi occhi nei miei.
Mi fece paura, era irascibile quel ragazzo.
Si arrabbiava senza un motivo ben preciso; o forse c’era.
Se ci fosse stato, avrei tanto voluto scoprirlo.
Sapevo di essere contraddittoria, ma quando ci sei in guaio vuoi scoprire tutto ciò che riguarda quel casino e diventi curiosa.
E questo ero io, ero diventata curiosa, volevo scoprire tutto.
I miei occhi si inumidirono e cominciai a tremare. 
Aprii d’istinto la portiera della macchina e senza voltarmi verso di lui, cominciai a correre percorrendo il vialetto e raggiungendo la porta d’ingresso.
 

Zayn’s pov


Mi aveva chiesto il motivo per cui io fossi pericoloso.
A quella domanda agii d’istinto.
Le urlai di andarsene; e lei questa volta e per la prima volta mi ascoltò senza controbattere.
Non potevo mica dirle ciò che avevo fatto a quel ragazzo; avrei potuto ucciderlo; lei si sarebbe per sempre allontanata da me; e io questo non lo volevo, anche se sarebbe stato meglio interrompere i rapporti fin da subito.
Ma proprio non ci riuscivo e forse mai ci sarei riuscito.
Sapevo di essere un ragazzo contraddittorio riguardo al fatto di lasciarla stare, ma proprio non ce la facevo.
Ero attratto da quella ragazza come il magnete lo è da una calamita.
Maledetta situazione!
La osservai raggiungere la porta d’ingresso e entrare in casa; ci avrei scommesso che sarebbe andata in camera sua per piangere.
Infondo era così debole, era troppo fragile quella ragazza.
Ritornai a casa e trovai i ragazzi ancora in camera mia chiacchierare con Safaa.
“Zayn, noi andiamo in discoteca. Ci segui?” mi chiese Niall tenendo stretta tra le braccia la mia sorellina.
“Come faccio con lei?” chiesi ovvio.
Ma la verità era che proprio non mi andava; per quella sera avrei preferito restare a casa con Safaa e prendermi cura di lei.
I ragazzi mi capirono e poi Liam chiese a che discoteca sarebbero dovuti andare.
“Alla Reflex” esclamò prontamente Louis uscendo dalla cameretta.
I ragazzi andarono via e rimasi solo con Safaa sul letto a coccolarla, finché entrambi non ci addormentammo.
Inutile dire che non dormii per niente quella notte, dati i miei continui pensieri indirizzati a Kate.
La pensavo in continuazione anche quando avrei voluto evitare, era diventata il centro dei miei pensieri quella ragazza.
E quello che mi dava ancora più fastidio era il fatto che anche io me n’ero convinto.
 














SALVE BELLEZZE!!! Ecco il nono capitolo.
Ve gusta?
Passiamo ad analizzarlo!
Allora:
-Zayn l’ha portata a casa sua per curarle i lividi che lui stesso le ha procurato. (Quanto può essere dolce!?)
-Kate incontra la piccola Safaa e si presenta al resto dei ragazzi;
-Infine Kate diventa troppo impicciona per i gusti di Zayn che non vuole confessare alla ragazza di aver quasi steso a terra un ragazzo.
Cosa ne pensate di ciò che è successo?
Fatemi sapere, mi raccomando!
Ah! Ultima cosa ma non meno importante!
Riguardo ai tempi di aggiornamento….ho bisogno di un po’ di tempo (forse due settimane), perché ora sto terminando il decimo ma voglio scriverne di più per avvantaggiarmi(?).
E’ tutto chiaro? Vabbun (lol).
Grazie infinite per le recensioni.
Con questo chiudo, come sempre scusate per eventuali errori.
Tanto amore e al prossimo capitolo. <3
  
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