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Autore: slyfox18    28/08/2013    2 recensioni
“Draco,
so che dopo aver letto questa lettera mi odierai.
Devo andarmene.
Non puoi fermarmi.
Non cercarmi.
Innamorati ancora, sposati, fatti una famiglia.
Mi dispiace…
Addio Draco, ricordami…
H.”
«Oblivion»
Un nemico che si credeva sconfitto.
Un’amica che si credeva scomparsa.
Un odio che va avanti da secoli.
Un amore che non è mai finito.
Una vita da ricordare.
Un futuro da costruire.
Hanalis deve tornare ad Hogwarts!
Ma chi è Hanalis?
[Draco/nuovo personaggio (coppia principale)]
[Titolo modificato]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Blaise/Pansy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le fleur de Lis'
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DOMANDE & RISPOSTE

 

Accadono cose
che sono come domande,
passa un minuto oppure anni,
e poi la vita risponde.
(Alessandro Baricco – “Castelli di Rabbia” )

 
Era passata ormai più di una settimana, da quando il vecchio gufo di Malfoy era sparito nella nebbia. Gli interrogatori alle vittime della Nebbia Nera avevano portato molte meno informazioni del previsto. Le lezioni erano riprese da un paio di giorni e l’allegra brigata ormai non aveva altro da fare che ciondolare in Sala Comune. In quei giorni, Hanalis, non aveva fatto altro che borbottare peggio del calderone di Piton.
Considerando che, starsene con le mani in mano non era mai stata una sua passione e che la vecchia Meiko non si era ancora premurata di rispondere, non ci voleva poi molto a capire come mai fosse di umore nero.
Quella mattina di gennaio, Lis sembrava essere più nervosa del solito.
Dopo colazione, esasperato, Draco l’aveva presa per un braccio e l’aveva, letteralmente, trascinata in biblioteca. Lì, per lo meno, sarebbe dovuta stare zitta. Sicuramente avrebbe trovato qualche libro interessante e avrebbe finito con lo scaricare il nervoso sulla ricerca e non sul resto del gruppo. O peggio, su di lui.
A Malfoy non importava un bel niente di Potter e Co., ma aveva molto a cuore i propri nervi e, visti gli ultimi tempi, avrebbe tanto voluto passare almeno una giornata in tranquillità.
Non gli sembrava poi di chiedere molto.
 
Hanalis, seduta ad uno dei grandi tavoli di legno, stava leggendo “De Potionibus Obscurae” ormai da mezz’ora, sperando di poter svelare l’arcano sul ritorno di Shiryu. Davanti a lei, finalmente in pace col mondo, Draco stava usando la sua copia de “La Gazzetta del Profeta” per fare qualche origami da aggiungere a quelli che già creavano una piccola barriera tra lui e la ragazza.
Concentratissimo sull’angolazione giusta da dare alla piega che stava facendo, il ragazzo per poco non cadde dalla sedia per lo spavento, quando si sentì tirare la manica della felpa.
Pronto a fulminare chiunque avesse osato spaventarlo a quel modo, ma soprattutto, pronto a negare di essersi spaventato, Malfoy si voltò alla sua destra, incrociando i grandi occhioni azzurri di Pippy.
Da quando lui e Lis avevano fatto pace, la ragazza era tornata a mangiare in Sala Grande, così Pippy aveva preso l’abitudine di passarla a trovare tutti i pomeriggi per il thè. Alla fine, non l’avrebbe confessato nemmeno sotto tortura, anche Malfoy aveva cominciato a trovare simpatico quel buffo elfo domestico.
«Addio tranquillità…» pensò sbuffando.
«Ciao Pippy» lo salutò Hanalis, alzando lo sguardo dal vecchio libro.
«Buongiorno padroncini, Pippy non volere disturbare – disse l’elfo con un inchino – ma Pippy ha avuto una pausa in cucina ed essere andato in Sala Comune per salutare la padroncina e avere trovato una strana signora…. Pippy essersi preoccupato…e anche un po’ spaventato…e avere pensato di venire a chiamare i padroncini»
Hanalis e Draco si guardarono per qualche secondo in silenzio, senza capire di cosa stesse parlando.
«Padroncini venire a vedere! Venire a vedere!» disse l’elfo, afferrando la mano di Draco e trascinandolo via.
Hanalis li seguiva sghignazzando. Quella che aveva davanti, era una scena che avrebbe meritato una foto: Draco Malfoy, Serpe fino al midollo, a manina con un elfo domestico che si era messo per cappello una presina gialla.
Una volta entrati in Sala Comune, facendo sorridere persino la dama del ritratto, Pippy si bloccò di colpo e per poco Draco non gli ruzzolò addosso.
«Vedere, padroncino Draco? Signora strana essere proprio lì, vicino camino» bisbigliò Pippy.
Draco osservò bene la minuscola donna, alta si e no un metro e quaranta, che si scaldava le mani davanti al camino. I lunghi capelli bianchi, erano raccolti in una treccia morbida, impreziosita da una pettinina di giada verde. La donna indossava un abito lungo, di tipica fattura orientale.
Il ragazzo non aveva dubbi sulla sua identità.
«Meiko-san!» esclamò Hanalis, scansandolo per abbracciare la donna.
«Ma guarda un po’! C’è anche il biondino slavato» disse, fintamente stupita, sciogliendosi dall’abbraccio, riservandogli il solito sguardo misto di astio e furbizia.
Draco ricambiò con un’occhiataccia e guardò Lis, con stampata in faccia la tipica espressione da “te l’avevo detto”, mentre la ragazza tratteneva a stento le risate.
«Chi essere quella strana signora, padroncino Draco?» chiese Pippy, che aveva assistito in silenzio alla scena e che non aveva apprezzato il tono con cui la donna si era rivolta al suo nuovo amico.
«La mia rovina, Pippy…la mia rovina» borbottò Malfoy.
 
Dopo i saluti, la donna si era ritirata nei suoi alloggi, un piccolo appartamentino accanto al dormitorio, a sistemare i bagagli. Hanalis era tornata in biblioteca per chiedere in prestito il “De Potionibus Obscurae” e aveva mandato Pippy a recuperare il resto del gruppo, che si era concesso una piccola gita ad Hogsmead.
Nella speranza di fare chiarezza, ora che Meiko era arrivata, la ragazza aveva indetto una piccola assemblea in Sala Comune, che sarebbe cominciata non appena fossero stati tutti presenti.
 
Erano da poco passate le due del pomeriggio e Hanalis se ne stava comodamente seduta sulla sua poltrona preferita. Draco era appollaiato sul bracciolo accanto a lei e Pippy, membro onorario del gruppo, sedeva a gambe incrociate sul tappeto.
Harry, Hermione e gli altri erano seduti sparpagliati per la sala.
Pochi minuti dopo, arrivò Meiko.
«Molto bene! – esclamò Lis – ora che ci siete tutti, possiamo cominciare. Sono sicura che Meiko-san si starà chiedendo perché l’ho fatta convocare con tanta urgenza…»
«Sono vecchia, mia cara, non stupida – la interruppe la vecchietta – è chiaro che se tu sei qui, Shiryu è tornato»
Hanalis guardò la donna e tacque.
«Non sono mai stata d’accordo con la tua decisione di sfuggire al tuo destino, quando sapevi bene che non era possibile. Era chiaro che la tua fuga avrebbe complicato tutto, ma non sono qui per rimproverarti…a questo, credo, abbiano già pensato il biondino e i tuoi amici… Immagino che, se hai deciso di contattarmi, tu abbia bisogno di qualcosa in particolare»
«Mi servono informazioni, Meiko-san! Sei anni fa ho sconfitto Shiryu, ero convinta di averlo carbonizzato a sufficienza, ma lui è tornato…è tornato e ha attaccato Hogwarts, l’ha imprigionata in una cupola di nubi nere e ha mandato i suoi scagnozzi a cercarmi… - Hanalis fece una pausa, cercando di calmarsi – non capisco, Meiko-san, l’ho visto accasciarsi pieno di ustioni davanti a me! Non respirava più! Come fa ad essere ancora vivo? C’è della magia oscura di mezzo…o forse una pozione….ne sono sicura!»
«È molto più complicato di così, mia cara, non credo che tu possa conoscere la magia di cui si è avvalso…» disse mesta la vecchietta. 
«E, invece, io credo di avere una vaga idea di quello che potrebbe aver fatto… - mormorò pensierosa Lis, stupendo tutti – ma ne parleremo dopo, ora voglio sapere tutto su Shiryu e voglio sapere cosa vuole da me!»
«Per parlarti di Shiryu, mia cara, sarà necessario che tu ne sappia di più sulla Confraternita…. Se vorrete duellare al fianco di Hanalis, tutti voi, dovrete saperne di più…. – la donna fece una pausa, quasi stesse riordinando le idee – La storia della Confraternita è vecchia di secoli…» cominciò a spiegare Meiko.
 
La nascita della Confraternita, risale all’incirca al Giappone medievale. A quel tempo i maghi e le streghe erano chiamati Monaci e Sacerdotesse. Erano gli unici a padroneggiare la magia e per questo rivestivano ruoli molto importanti all’interno dei villaggi. Il loro compito principale era quello di proteggere i babbani dagli attacchi dei demoni che, in quel periodo, infestavano il Paese.
 
«Demoni?!» esclamò Ron, interrompendola, sconvolto esattamente come i suoi compagni.
L’unica che sembrava tranquilla era Hanalis.
«Si, mio caro ragazzo, demoni…. Nella cultura occidentale i Demoni sono solo figure astratte, legate a leggende…ma in Oriente, la razza demoniaca, ha vissuto al fianco degli umani per secoli, forse per millenni…» la spiegazione della donna continuò.
 
Nella maggiorparte dei casi si trattava di esseri dalle forme animalesche, paragonabili alle Creature Magiche. Alcune famiglie demoniache, però, nel corso dei secoli, si erano evolute ed avevano assunto sembianze sempre più simili a quelle umane. Queste creature erano molto intelligenti, in grado di parlare, di provare sentimenti e di stringere legami, anche con gli umani.
In molti villaggi, i demoni si mescolarono completamente alla popolazione, babbana e magica, incaricandosi della protezione dei villaggi e supportando Sacerdotesse e Monaci con i loro enormi poteri.
 
«Ancora non capisco a cosa possano servirci queste informazioni…» chiese Hermione.
«Si, vecchia! Perché non ci risparmi la lezione di storia?!» esclamò Malfoy, infastidito e annoiato.
La donna lo fulminò con lo sguardo.
 
La Guerra Civile, qualche decennio dopo, fece molte vittime. Gli umani incolparono i demoni per non avere protetto i villaggi. Ci fu una rivolta che pose fine alla pace con la razza demoniaca e, i demoni, attaccarono le popolazioni che fino a quel momento avevano protetto. Si crearono dei piccoli eserciti per combatterli, ma i poteri di Monaci e Sacerdotesse non furono più sufficienti a contrastarli.
La Confraternita, composta dai maghi e dalle streghe più potenti dell’epoca, nacque per volere dei regnanti. Il loro compito era quello di proteggere i villaggi dagli attacchi e di eliminare i demoni più sanguinari.
 
«Questo vuol dire che la razza demoniaca fu sterminata dalla Confraternita originale…» azzardò Harry.
«Le cose non sono così semplici, giovane Potter…. Per ogni demone che si ribellava alla Confraternita ce n’era uno che si piegava al suo volere e si arrendeva. Le battaglie e i duelli continuarono per molto tempo, ma alla fine si riuscì a ristabilire un certo equilibrio…» spiegò Meiko, mentre per Hanalis i pezzi del puzzle cominciavano lentamente ad andare al proprio posto.
«Immagino che la pace non sia stata sufficiente per sciogliere la Confraternita…» disse la ragazza.
«Esattamente, mia cara! Per quanto avesse raggiunto il suo scopo, i regnanti, intimoriti dalla possibilità di ulteriori rivolte, decisero di non scioglierla mai…» spiegò la donna.
«Ancora non capisco che ruolo rivesta la Confraternita al giorno d’oggi…» cercò di capire Blaise.
«Rivestiva, mio caro… - precisò l’anziana – La Confraternita ha smesso di esistere dopo la morte dei genitori di Hanalis, Shiryu l’ha sterminata dal primo all’ultimo membro…»
«Anche lei ne faceva parte, signora?» chiese Pansy.
«Si, signorina Parkinson, ne ho fatto parte per decenni…ma immagino che lei voglia sapere com’è possibile che io sia qui a raccontarlo… - Pansy annuì imbarazzata – Shiryu deve avermi risparmiato, ben sapendo che da sola non avrei potuto fare nulla per fermarlo…. Ormai sono solo una povera vecchia, tutto ciò che posso fare è tramandare la storia della Confraternita alle nuove generazioni e nulla più…» concluse amaramente la donna.
«Ancora non capisco cosa c’entri Shiryu con la Confraternita…» mormorò Hanalis, quasi lo stesse dicendo a sé stessa.
«Vedi, mia cara, può sembrarti assurdo, considerati gli eventi, ma Shiryu ha fatto parte della Confraternita per molto tempo…» rivelò la vecchietta, lasciando tutti a bocca aperta.
«Mi sta dicendo che la famiglia di Shiryu faceva parte delle Famiglie Fondatrici?!» esclamò Hanalis, sorpresa più che mai da quella possibilità.
«La famiglia Hitachi era una delle più potenti all’interno della confraternita…Shiryu sostituì suo padre lo stesso anno che io sostituii mia madre…» riprese a spiegare la donna, annuendo mesta.
 
A quel tempo il suo nome era Hitachi Ryu. Sembrava un ragazzo tranquillo e nemmeno molto potente, contrariamente ai componenti della sua famiglia. Nessuno poteva minimamente immaginare che Ryu, covasse una sete di potere tale, da convincersi di essere l’unico meritevole di possedere la Lapis Noctis.
 
«La Lapis Noctis?» chiese Hanalis, interrompendo il racconto della donna.
«Si, mia cara…. Si tratta di un manufatto magico molto potente, che viene custodito da secoli da uno dei componenti della Confraternita…»
Gli occhi di Hanalis si sgranarono.
«La collana…» sussurrò, come se finalmente tutto le apparisse più chiaro.
«Esattamente, si tratta della collana che i tuoi genitori ti donarono sette anni fa…»
 
La Lapis Noctis nacque durante la Guerra Civile giapponese. Il popolo, già stremato dalle incursioni nemiche, cadeva sotto i ripetuti attacchi dei demoni. La Confraternita faticava a contrastarli, così, tutti i componenti unirono i loro poteri e crearono un manufatto magico molto potente. Si trattava di una pietra semisferica nera, incastonata in un anello d’argento. Questa venne affidata ad uno dei membri più meritevoli della Confraternita. La Lapis Noctis racchiudeva dentro di sé una forza enorme, in grado di aumentare i poteri di chi la custodiva. Fu grazie ad essa che la Confraternita riuscì a soggiogare i demoni.
Con il passare dei secoli, fu la Pietra stessa a scegliere il proprio custode, respingendo chiunque non ritenesse adeguato. Ogni anno, la collana veniva riposta nella sua scatola e, a turno, i componenti della Confraternita si facevano avanti e tentavano di indossarla. Ci furono periodi in cui lo stesso custode indossò la Pietra per diversi anni consecutivi, altri in cui la legittimità cambiava di anno in anno.
 
«Immagino che Shiryu abbia tentato di diventare il custode…» azzardò Harry, interrompendo la vecchietta.
«Si, signor Potter, e ci riuscì…»
«Come sarebbe a dire che ci riuscì?!» esclamò Draco interdetto.
«Sarebbe a dire che ci riuscì, biondino! La Pietra lo scelse e lui ne divenne il custode, ma solo per un anno… - spiegò l’anziana – Ryu era sempre stato considerato un debole e poco adatto a rivestire il ruolo che aveva all’interno della Confraternita. Persino dalla sua famiglia. Suo padre, pur di non lasciargli il posto, vi rimase ben oltre il limite di età consentita. Così, quando la Pietra lo riconobbe, Ryu lo considerò un riscatto…ma, quando gli anni seguenti non lo ritenne degno, qualcosa in lui cambiò. Nessuno di noi se ne accorse, e quello fu il nostro errore più grande…»
«In che senso?» chiese Ron.
«Se avessimo capito che la sete di potere stava divorando il nostro compagno, avremmo evitato una strage…» disse tristemente la donna, ripensando a tutti i suoi compagni uccisi nel corso degli anni.
«Ha sterminato la Confraternita, nella speranza che la Pietra lo riconoscesse nuovamente?!» esclamò Pansy, sconvolta.
Meiko-san annuì tristemente.
 
All’inizio sembravano solo degli incidenti. I primi ad essere eliminati furono i componenti anziani della Confraternita, poi toccò a quelli più giovani ed infine alle famiglie. Nessuno venne risparmiato, ma la Pietra non riconobbe mai più Shiryu. Quando i pochi membri rimasti, capirono che era proprio lui a causare tutta quella sofferenza, lo bandirono dalla Confraternita.
Il ragazzo tranquillo e impacciato che era stato Ryu Hitachi era sparito, lasciando spazio a Shiryu, il Drago della Morte.
 
«Ma non bastò…» mormorò Blaise.
«Niente sarebbe stato sufficiente – disse Harry, cupo – la sua sete di potere, il desiderio di essere migliore di quelli che per anni l’avevano denigrato l’hanno corrotto e corroso…esattamente come successe a Voldemort»
«Si prese gioco di noi! – disse con rabbia la donna – Sparì per quasi vent’anni, consentendo alla Confraternita di ricrearsi, poi tornò a seminare il terrore. Tornò più forte e con dei seguaci…»
«Sulfus…» sputò con rabbia Draco.
«Lui fu il primo a credere alle promesse di Shiryu. Promesse di potere e gloria, promesse che avrebbe mantenuto solo per sé stesso…» spiegò la donna.
 
Quando Shiryu ritornò ad attaccare la Confraternita, in lui qualcosa era cambiato. I suoi poteri erano aumentati, così come la sua magia e la sua forza. Ci furono altre vittime e la Confraternita finì col sciogliersi, nella speranza che le morti cessassero. Ma la furia distruttrice di Shiryu non ebbe fine e le famiglie fondatrici continuarono ad essere perseguitate. Era chiaro che Shiryu cercava ancora di possedere la Lapis Noctis. La Pietra, infatti, continuava a passare di custode in custode, e gli omicidi seguivano esattamente il suo percorso.
 
«Ricordo quando arrivò a mia madre…» disse Hanalis.
Quando lei era ancora piccola, un buffo ometto, si era presentato tutto trafelato a casa sua, consegnando a sua madre una bellissima scatola di velluto nero. Ricordava ancora l’espressione contrita e preoccupata di suo padre, quando ne aveva scorto il contenuto. Allora non aveva capito, ma adesso tutto le era più chiaro.
«Tua nonna era da poco caduta per mano di Shiryu e tuo nonno avrebbe voluto che Hebi fuggisse, ma lei si rifiutò - cominciò la donna, rivolgendosi direttamente ad Hanalis – Entrò a far parte della Confraternita e la Lapis Noctis la ritenne subito degna. Al termine del suo primo anno come custode, però, tuo nonno decise di entrare al suo posto nella Confraternita e di farla fuggire lontano. Hebi aveva poco più di vent’anni quando arrivò a Londra e conobbe tuo padre…»
«Io però sono nata in Giappone…» disse Hanalis a cui i conti non tornavano.
«Quando tuo nonno morì, colpito dalla furia di Shiryu, tua madre decise di rientrare in Giappone. Ritornò a far parte della Confraternita e per gli anni successivi la Pietra la scelse come sua custode, esponendola a pericoli sempre maggiori…. Quelli erano i miei ultimi anni, presto avrei raggiunto un’età troppo avanzata per svolgere i miei compiti e avrei lasciato il mio posto a qualche nuova recluta. Non mi sono mai sposata e Hebi era come una figlia per me. Per questo, quando scoprii che era incinta, cercai in tutti i modi di convincerla ad andarsene…. Ci riuscii solo dopo la tua nascita, quando l’anno da custode era terminato…» raccontò la donna, ricordando con tristezza, la giovane ragazza coraggiosa che aveva amato come una figlia.
«C’è ancora una cosa che non capisco, signora Meiko…» disse Hermione, richiamando su di sé l’attenzione della donna, persa nei ricordi del passato.
«Dimmi, cara»  
«Come lei stessa ha detto, Hanalis ha ricevuto la collana solo al quinto anno, pochi mesi prima della morte dei suoi genitori…perché allora Shiryu avrebbe dovuto attaccarla fin dal primo anno?»
Hanalis si era posta la stessa domanda, fin dall’inizio del racconto. Shiryu di certo non sapeva della profezia. Silente le aveva assicurato che ne erano a conoscenza solo lui, la vecchia Meiko e i suoi genitori. Non poteva nemmeno sapere che sarebbe stata destinata a custodire la Lapis Noctis, lei stessa l’aveva capito solo pochi giorni prima. Doveva esserci dell’altro, Lis ne era convinta.
«Quel bastardo!» esclamò all’improvviso Draco, stringendo i pugni con rabbia.
«Cosa c’è, Draco?» gli chiese Lis preoccupata, posandogli la mano sul pugno chiuso.
«Credo che Malfoy abbia capito il piano di Shiryu…non è così?» disse Harry.
Anche Potter aveva capito e, proprio come lui, aveva deciso che Shiryu avrebbe presto pagato per tutto il male che aveva fatto ad Hanalis.
«Vedo che hai capito anche tu, Potter» disse il ragazzo con un ghigno, mentre Harry annuiva.
«Spiegaci tutto, Draco» lo esortò Blaise.
«Shiryu non sapeva della profezia e, come la stessa Hanalis, non sapeva che lei sarebbe stata destinata a custodire la Pietra…. Secondo i suoi piani, la signora Holmes, doveva essere l’ultima custode…poi, volente o nolente, la Lapis Noctis sarebbe stata sua. C’era un problema, però…i genitori di Hanalis erano troppo potenti per lui, grazie ai poteri conferiti dalla custodia della Pietra…»
«Cosa stai cercando di dirci, Malfoy?» chiese Hermione preoccupata, perché forse cominciava a capire dove il biondino voleva andare a parare.
«È molto semplice, Granger…. Pur non facendo parte della Confraternita, era chiaro che Lis avrebbe preso il posto della madre come custode o che per lo meno ci avrebbe provato….»
«Shiryu credeva che Hanalis avesse la Pietra fin dal primo anno qui ad Hogwarts!» esclamò Ginny.
«No, Rossa…Shiryu era perfettamente a conoscenza del fatto che la Pietra fosse in custodia alla signora Holmes…. – i pugni di Draco si strinsero con maggiore forza, mentre raccontava – Il piano di quel mostro, fin dall’inizio, era di mettere in pericolo la vita di Hanalis, facendo credere a tutti che il suo obiettivo fosse lei…»
«Ha fatto in modo che mia madre mi desse la Pietra!» esclamò Hanalis sconvolta.
Ora era tutto chiaro.
«Ero troppo piccola per contrastare Shiryu – riprese la ragazza – i poteri della Lapis Noctis mi avrebbero protetta…ma non sarebbe stato comunque abbastanza…. Sarei sempre stata un bersaglio molto più facile di quanto lo erano i miei genitori. Dopo aver ucciso anche loro, mi avrebbe sconfitta e non avrebbe avuto nessun’altro rivale… La Lapis Noctis sarebbe stata sua»
«Ora manca solo un tassello per completare il puzzle…» disse Ginny, pensierosa.
«Penso di sapere cosa intendi, Gin…» disse Hanalis, lasciando però che fosse l’amica a chiarire il suo pensiero.
«Continuo a non capire come sia stato possibile che Shiryu non sia morto davvero…» spiegò la rossa.
Hanalis recuperò “De Potionibus Obscurae” che, poco prima, aveva appoggiato sul tavolo. Mentre tutti gli altri la osservavano in silenzio, la ragazza cominciò a sfogliare freneticamente le pagine ingiallite, fino a che non trovò quello che cercava.
«All’inizio – cominciò a spiegare – non ero sicura che fosse possibile, ma poi Meiko-san ci ha parlato del compito della Confraternita e del suo legame con i demoni…»
Hanalis appoggiò il grosso libro sul tavolino e tutti si sporsero a guardare la pagina da lei indicata, compresa la vecchia Meiko. La donna già sapeva che prima o poi la giovane ci sarebbe arrivata da sola, d’altronde aveva sempre avuto un particolare talento per le pozioni.
«Ero certa che, per simulare la sua morte, Shiryu si fosse servito di una qualche pozione…ho consultato tutti i volumi disponibili e ne ho trovate un paio che avrebbero potuto fare al caso suo, ma ora non ho dubbi. È questa!»
Draco si avvicinò al libro e, scorgendo gli ingredienti, sgranò gli occhi incredulo.
«Ma questa è…» esclamò.
«La Demonica? Si!» concluse Hanalis.
«Ma è impossibile! Hai letto bene gli ingredienti?!»
«Si, Draco…per cosa credi che l’abbia ritenuta l’unica soluzione? Esattamente per gli ingredienti!» rispose Lis.
«Ehm…scusate se vi interrompo…potremmo capire anche noi di cosa state parlando?» chiese Ron, che già non capiva molto di pozioni normali, figurarsi di quelle oscure.
«Cosa sarebbe questa Demonica?» chiese Hermione.
Per tutta risposta Hanalis le avvicinò il libro con un colpetto della mano.
 

Pozione Demonica

o “del demone interiore”, o “dell’anima corrotta”





 

Note:
Eccomi qui, con un altro capitolo di spiegazioni, prometto che il prossimo è l'ultimo e poi tutti i nodi saranno giunti al pettine! (^_^)
Avevo anticipato che anche il capitolo 15 avrebbe avuto "parte 1" e "parte 2", come il 14...alla fine, però, ho preferito fare due capitolo distinti, tanto è più o meno la stessa cosa:P Come per lo scorso capitolo, spero che non risulti troppo noioso o complicato. Nel caso ci fossero delle cose non chiare non esitate a chiedere:)
Qualche piccola nota:)
Tutta la storia sua demoni (che vivono con gli umani, il Giappone medievale e via discorrendo) è liberamente ispirata a Inuyasha...chi di voi lo conosce, penso troverà alcune similitudini:) La stessa Lapis Noctis (in italiano Pietra della Notte) è una rivisitazione della Sfera dei Quattro Spiriti. 
Devo ammettere che l'ispirazione non è stata volontaria, ma sono una fan sfegatata di Inuyasha, e credo di averlo guardato talmente tante volte che ormai sbuca fuori da solo, senza che me ne accorga! 
Preciso, comunque, che questa storia non diventerà un cross-over...per cui non aspettatevi di vedere il gonnellino svolazzante di Kagome! (^_^)
Il "De Potionibus Obscurae" è un libro di mia invenzione e non sono nemmeno sicura che esistano le pozioni oscure, ma chiamiamola licenza poetica! Per chi non lo sapesse, il titolo si può tradurre in "Delle Pozioni Oscure".
Lo stesso vale per la "Demonica", di cui parlerò meglio nel prossimo capitolo, è una pozione di mia invenzione e non credo esista da qualche parte:)
Credo sia tutto! Se ho dimenticato qualcosa sono qui!
Alla prossima!

   
 
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