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Autore: Minori Kuscieda    28/08/2013    5 recensioni
Clara Alonso è un’insegnante di Lettere nel Liceo Scientifico Evita Peron di Buenos Aires.
Mollata dal fidanzato che la tradiva con un’altra, come se non bastasse, deve affrontare il tiranno Rodrigo Pedreira, vicepreside della scuola, e le cattiverie di Valentina Frione, sua acerrima nemica.
Ma dalla sua parte ci saranno Florencia Benitez, sua migliore amica, e Diego Ramos, suo corteggiatore incallito.
Anche tra gli studenti si susseguono molte avventure: amore, litigi, amicizie.
Vivili con loro seguendo questa storia!
(La storia è leggermente ispirata al telefilm 'Fuoriclasse', la cui protagonista è la grandiosa Luciana Lettizzetto)
Consigliata agli amanti della coppia Germangie, Dietini (Diego x Tini) e altre....
Se vi interessa leggete e recensite :D
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Angie, German, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un nuovo anno scolastico: dal biennio al triennio!


E anche quell’estate era volata.
Anche quell’anno era arrivato il dodici settembre.
Anche quell’anno la scuola era rincominciata.
Clara Alonso, insegnante nel Liceo Scientifico di Buenos Aires, si era svegliata quando la sveglia aveva suonato insistentemente.
L’aveva spenta con una manata e si era alzata, con i capelli all’aria e gli occhi assonnati.
Sbadigliando, si era diretta in bagno, si era lavata, aveva fatto colazione e si era finita di preparare.
Poi era uscita dal suo appartamento, aveva preso la macchina e aveva percorso all’indietro il vialetto del palazzo.
Prima di immettersi sulla strada aveva dato un’ultima occhiata alla finestra della sua camera, e aveva sorriso, un sorriso triste e quasi ironico.
Già, la SUA camera. Fino a qualche mese prima era la LORO camera. Almeno fino a quando non aveva scoperto, quella mattina del tre luglio, il tradimento di Matteo, l’oramai ex-ragazzo.
Erano stato fidanzati per tre anni, poi lui l’aveva tradita per una ragazza inglese; quando Clara l’aveva scoperto, lui aveva cercato di uscirsene con una scusa, inventando chissà quale cavolata, ma lei non gli aveva dato il permesso di aprire bocca, lo aveva preso per il braccio e lo aveva trascinato, un po’ a fatica, vicino alla porta dell’appartamento, l’aveva aperta e lo aveva spinto fuori, ancora in mutande. 
Si era chiusa a chiave dall’interno ed era tornata in camera da letto, aveva afferrato le cose del ragazzo e gliele aveva buttate per la finestra, quella che dava direttamente sulla strada.
Poi lo aveva raggiunto alla porta e gli aveva restituito almeno un paio di pantaloni, non per fare un favore a lui, ma per farne uno alla gente che, altrimenti, lo avrebbe visto in boxer per strada.
Lo aveva guardato, gli aveva urlato uno ‘Stronzo!’, e gli aveva sbattuto la porta in faccia e si era preparata psicologicamente a tornare single.
 
Clara abbandonò quei pensieri e tornò sul Pianeta Terra, girò a sinistra ed entrò nel cancello del Liceo Evita Peron, dove insegnava.
Stranamente era felicissima di tornare a scuola, per due motivi: avrebbe rivisto i suoi amati alunni e sarebbe riuscita a dimenticarsi DEFINITIVAMENTE del suo ragazzo.
Parcheggiò l’auto nel posto riservato a lei e scese, pronta a rincominciare un nuovo anno.
Si stiracchiò, quando sentì una voce chiamarla.
???: Clara! Che piacere rivederti!
Si voltò, in tempo per vedere la sua migliore amica che correva ad abbracciarla.
Clara: Flò, ciao! *La abbracciò*
Flò, o meglio Florencia Benitez, era la sua migliore amica, da quando era entrata in quella scuola.
Insegnava scienze, ed era stata la prima a consolarla quando si era lasciata con Matteo.
Florencia: Entriamo dai, il preside ci aspetta!
 
Diego Ramos, insegnante di matematica e fisica, entrò correndo nella scuola, rischiando di sbattere contro la bidella.
???: Professor Ramos, faccia attenzione!
Diego R: Mi scusi Signora Mirta, ma sono in ritardo!
Mirta: Già il primo giorno, eh? Corra corra, il preside l’aspetta.
Diego frenò proprio davanti alla porta della presidenza. Si aggiustò la giacca e bussò; entrò  quando sentì la voce del preside dire ‘avanti’.
???: Professore, il primo giorno e già fa ritardo? Spero che le prossime mattine arriverà in orario!
Diego R: Mi scusi, preside Fernandez, mi si è fermata la macchina e ho dovuto farmela tutta a piedi!
Preside F: *Sospira* Si accomodi vicino ai suoi colleghi. Stavo dicendo…ehm…di cosa parlavo?
???: Del nuovo anno scolastico, signor preside.
Preside F: Ah si, grazie professor Pedreira.
Il professor Rodrigo Pedreira era un uomo alto, con pochi capelli, una fronte spaziosissima, un’aria antipatica e un viso sempre incazzato nero. Insegnava filosofia , e voleva sempre il meglio dai suoi alunni. Il solito prof. odiato da tutti…
Preside F: Allora, stavo dicendo…oggi inizia un nuovo anno scolastico. Vorrei il massimo da voi professori, così che anche gli alunni possano dare il meglio di loro. Dovete finire il programma di quest’anno nelle varie classi, ma senza farlo pesare agli alunni.
Tutti i professori annuirono, e il preside, un uomo bassino, con una faccia simpatica e benevola, continuò.
Preside F: Ora andate nelle vostre classi, tra un po’ suonerà la prima campanella.
Tutti i professori salutarono cordialmente il preside e uscirono dalla presidenza.
Preside F: Professoressa Alonso, resti una attimo qui.
Clara si girò, un po’ preoccupata. Era il primo giorno…cosa voleva il preside?
Preside F: Non si sieda, è questione di pochi minuti.
La professoressa rimase li in piedi, a guardare il preside.
Clara: Allora? Cosa voleva dirmi?
Preside F: La professoressa Frione *Clara trasalì*...mi ha chiesto di invertire le vostre classi.
Clara: Q-quindi…
Preside F: Professoressa Alonso, a lei negli anni addietro le è capitato il biennio, quest’anno le è toccato il triennio.
Clara: Non c’è problema preside. Ora vado…ehm…in che classe devo andare?
Il preside osservò una tabella…
Preside F: Vada i terza C.
Clara annuì e salutò il preside.
 
Lungo il corridoio pensò e ripensò a quello che le aveva detto il preside…
Valentina Frione, la professoressa che aveva chiesto lo scambio delle classi, era la sua acerrima nemica da sempre, ma lei ancora non aveva capito perché.
Certo, non erano molto amiche neanche al liceo, e il fatto che si erano ritrovate insieme all’università non aveva appianato i dissapori…ma chiedere lo scambio delle classi, equivaleva a metterla un po’ in difficoltà.
Lei aveva insegnato sempre al biennio, e il triennio non lo aveva mai dovuto affrontare.
Aveva capito subito le intenzioni di Valentina: metterle paura. Ma lei non si sarebbe arresa; certo la terza, la quarta e la quinta erano classi impegnative, ma lei ce l’avrebbe fatta.
???: Alonso. Che piacere rivederti…
Clara avrebbe riconosciuto quella voce tra mille; si voltò.
Clara: Valentina, è proprio un piacere. *Sfoderò un sorriso falso*
Valentina F: Il preside ti ha detto la novità?
Clara: Si, stavo proprio andando in terza. Ora vado, altrimenti farò tardi. A presto.
Clara si girò e continuò per la sua strada.
 
Quando raggiunse la terza C bussò, e il casino che si sentiva da dentro finì subito.
Entrò, con l’aria più autoritaria che aveva, e poggiò le cose sulla cattedra.
Clara: Buongiorno ragazzi. Io sono la professoressa Alonso, la vostra insegnante di lettere.
Una ragazza bruna, con alcune ciocche bionde, alzò la mano.
Clara: Dimmi, signorina…
La ragazza si presentò.
???: Martina Stoessel.
Clara: Bene, cosa volevi dirmi?
Martina: Per caso, lei è come la prof. Frione?
Clara alzò la testa, confusa.
Clara: In che senso ‘come’?
Un’altra ragazza si alzò, con i capelli castano chiaro.
???: Sono Lucia Gil! La mia amica voleva dire…lei è severa come la prof. Frione?
Clara: No, non sono severa. Ma comunque non sono da sottovalutare. Se mi farete arrabbiare…le note voleranno in questa classe!
Tutti risero.
Clara: Su ragazzi, che ne dite se ci presentiamo un po’? Tipo…tu *Indica una ragazza* come ti chiami?
Una ragazza dal visino timido si alzò.
???: Io sono Paloma Sirven, per gli amici Palu.
Clara: Piacere di conoscerti! Ora andiamo avanti…tu…
 
Clara proseguì con le presentazioni per tutta l’ora, poi, al suono della campanella, salutò gli alunni e uscì dalla classe.
Diego R: Ehi Clara, ho saputo dello scambio!
Clara: Eh si, è stata Valentina…
Diego R: Già, lo avevo immaginato!  È stata proprio una st…
Clara: Diego, con queste parole! Lo so che non è stato il massimo della gentilezza, ma non devi insultarla…
Diego R: Seeempre troppo buona! Comunque…se hai problemi, vieni da me! Potrò aiutarti, insegno da anni al triennio!
Clara: Grazie mille, sei un vero amico! Ora vado, devo andare  in quarta!
Diego R: Ciao!
Quando Clara si allontanò, Diego continuò a guardarla.
“Si, vero amico…” Pensò, abbattuto
 
Clara percorse il corridoio, quando sentì il baccano che proveniva da una classe sul lato sinistro.
Si precipitò a vedere, quando capì che la classe in questione era la quarta C, quella dove doveva passare le prossime due ore.
Iniziò a correre e raggiunse la porta dell’aula, dove trovò la bidella Mirta che cercava, inutilmente, di mantenere l’ordine.
Clara: Mirta, lascia stare. Ci penso io!
La bidella uscì, e Clara, più arrabbiata che mai, si avvicinò alla cattedra.
Come non detto, i ragazzi non la notarono nemmeno.
Incavolata nera, batté i libri sul banco davanti a lei.
Il rumore provocato fu assordante, e i ragazzi si girarono, spaventati.
Clara: Allora? Cos’è questo casino?! Tutti seduti, altrimenti chiamo il preside!

*Angolo Autrice*
Allora? Come vi sembra? Lasciate una recensione, ci conto! 
Questo è solo il primo capitolo, nel prossimo conosceremo altri personaggi!
A presto, Minori :3
  
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