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Autore: Violetta_    28/08/2013    1 recensioni
FF ispirata alla favola "Il re porco".
Sette paia di scarpe ho consumato,
sette fiasche di lacrime ho colmato,
sette mazze e sette anni di dolore
per ritrovare l ’unico mio amore.
E' una piccola rivisitazione abbastanza fedele alla trama originale, vi sono solo degli adattamenti e ovviamente il mio stile.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Hinata Hyuuga, Matsuri, Sabaku no Gaara , Un po' tutti | Coppie: Gaara/Matsuri, Sasori/Deidara
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Le favole della buona notte'
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Arrivata la mattina arrivò Hinata: erano sole, e lei poté mostrare il suo vero volto. Disse malignamente:

<< Fuori, ora, brutta svergognata, e non mi ricapitate più tra i piedi, altrimenti mi ricorderò d’avere al mio servizio anche una boia! >>

La principessa non aveva più nemmeno la forza per risponderle.
Arrivò piangendo alla fontana principale, era davvero stupenda, tutta bianca e con quei magnifici giochi d'acqua.

 

*

 

La regina intanto tutta soddisfatta era andata dalla sarta per commissionarle un abito che si adattaste ad uno splendido paio di scarpe fucsia.
Il re si svegliò qualche ora dopo, si sentiva parecchio frastornato e non aveva molta voglia di svolgere i doveri reali.
D'un tratto sentì bussare alla porta.

<< Avanti >>
<< Salve maestà, sono venuta per sistemare la camera >>
<< Oh fai pure con calma Ten Ten, dov'è Hinata? >>

La ragazza assunse un'aria sognante.

<< La regina è andata a far confezionare un abito con uno di quegli splendidi tessuti che la ragazza che veniva a trovarvi le ha donato >>

Lui strabuzzò gli occhi.

<< Come? >>
<< Si maestà, fino a ieri, e per due notti di fila, la regina ha fatto entrare in camera vostra una giovane e dolce fanciulla, che disperata cerca di destarvi dal sonno, ma non so perché voi non vi svegliate >>
<< Ah >> disse Gaara sorpreso e con un fil di voce
<< Sapreste quanta dolcezza e quanta disperazione nei vostri confronti maestà! Ogni sera vi ricopriva di baci e carezze, e vi ripeteva parole dolci che sono una fanciulla veramente innamorata può pronunciare, poi in preda alla disperazione vi ripeteva una poesia >>

Le guance del re si erano lievemente imporporate.

<< Sapresti ripetermela? >>
<< Certamente sire... vediamo: sette paia di scarpe ho consumato, sette fiasche di lacrime ho colmato, sette mazze e sett’anni di dolore per ritrovare l’unico mio amore. E mentre pronunciava queste parole piangeva, piangeva disperata >>

Gaara non l'ascoltava nemmeno più... le fece solo una semplice domanda.

<< Sai perché Ayame ultimamente cucina così speziato? >>
<< Oh no mio sire, è la regina che ultimamente cucina voi, se mi è concesso, ultimamente avete molte attenzioni, siete fortunato >>
<< Grazie Ten Ten... vado in giardino >>
<< D'accordo sire >>

Il re percorse le scale che davano sul retro, per un attimo vide la sua sposa tutta indaffarata a sistemare i bordi del suo nuovo abito.
Una volta in giardino di sedette vicino una fontana dorata.

<< Possibile che sia davvero tu?... >>

 

Quella sera.

<< B..buon appetito tesoro >>
<< Si è tornato al normale menù vedo... >>
<< Oh tutte quelle spezie mi stavano facendo venire la nausea >>

Lui la guardò sorpreso del brusco cambio di voce. A lei non sfuggì.

<< … T.. tesoro mio >> continuò abilmente con un sorriso.

Quella notte Gaara non solo non riuscì a dormire, ma non sentiva nemmeno un filo di stanchezza.

 

*

 

Erano passati un paio di giorni da quando la principessa decise di restare in quello splendido regno, ospitata da una locandiera alla quale aveva regalato una borsa prima che arrivasse la regina.
Quella mattina si svegliò e si guardò allo specchio: era triste e stanca, e immediatamente le venne da piangere...

Pensò che fosse meglio tornarsene a casa.

Mentre si rialzava e si asciugava le ultime lacrime le cadde il ventaglio di Temari. Lo osservò a lungo.
Pensò di aprirlo, tanto peggio di così non poteva andare, così andò vicino la fontana bianca dov'era stata il giorno prima.
Appena diede la prima ventagliata dal nulla spuntarono: gioielli, diamanti, zaffiri, smeraldi, collane e diademi. E più dava colpi di ventaglio più gioielli spuntavano finché non ce ne fu un gran mucchio.
Ovviamente tutte le persone nei dintorni osservarono estasiati quella meraviglia luccicante e la voce si sparse in fretta.

<< Mia regina mia regina! >>

Gaara Era intento a leggere un libro in biblioteca, quando sentì una cameriera chiamare a gran voce la sua sposa, non se ne curò più di tanto.
Pochi istanti dopo sentì una gran confusione, uscì fuori dalla camera e vide Hinata correre verso la porta del castello.

<< Dove vai? >>
<< Oh t..tesoro al mercato hanno esposto dei gioielli meravigliosi e voglio andarli a vedere >>

<< Vengo anch... >>
<< NO... eeem no t..tesoro, ti annoieresti, e poi ultimamente non sei in forze >>

Il ragazzo la assecondò.

La regina si diresse subito verso la fontana e quando vide quel tesoro ne rimase sbigottita. Rimase indecisa se chiedere il prezzo al mercante che non sembrava essere la stessa ragazza sfacciata dei giorni precedenti poiché indossava un lungo mantello color porpora che le copriva il viso. Sapeva che il tesoro reale non valeva nemmeno la metà di quella meraviglia, ma poi si fece forza, avida e vanitosa com’era, chiese al mercante quanto voleva, dato che era disposta a dargli cavalli e carrozze, ducati e contee, quanti ne volesse.
Matsuri a questo punto si scoprì il capo e disse:

<< Ormai voi sapete regina che io non vendo per denaro, né per terre, né per castelli >>

Rossa di rabbia la fulminò con gli occhi, incurante del parere delle ancelle.

<< Si, so cosa volete. Avvicinate pure al castello questa sera >>

Quella sera Hinata si lasciò prendere un po' la mano con il sonnifero, quindi decise di andarci giù pesante anche con le spezie, il peperoncino soprattutto.

<< Non avevi detto che le spezie ti avevano dato la nausea? >> disse Gaara a cena.
<< M... ma t...tesoro ho notato che ti piaceva così ho deciso di riutilizzarle >>

Il re non era un'idiota, così finse solamente di mangiare, passando i bocconi ai cani che poveretti in preda al piccante e al sonnifero, si addormentarono sull'abbeveratoio dei maiali.

A metà pasto disse di avere parecchio sonno e salì a dormire accompagnato dalla sua amorevole sposa.

 

   
 
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