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Autore: cipolletta    28/08/2013    4 recensioni
Aileen Jackson era un ragazza normale, più o meno.
A parte il suo nome, che le dava il voltastomaco solo a sentirlo, era una ragazza come tutte le altre.
A parte la sua iperattività e dislessia.
A parte che suo padre, era Poseidone.
Anche Isaac Lahey era un ragazzo normale.
A parte la sua velocità, il suo udito e olfatto.
A parte che era un lupo mannaro.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Isaac Lahey, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Quindi?- domandò Derek, fissando Aileen.
Lei ingoiò a vuoto, assorbendo per bene tutte le notizie appena ricevute.
Doveva fidarsi? Doveva prendere posizione a difendere dei lupi mannari dai suoi simili?
Girovagò con lo sguardo per tutta la stanza. Incontrò gli occhi limpidi di Melanie che annuì lievemente, come a darle coraggio. Incontrò quelli verdi di Isaac che incurvò le labbra in un mezzo sorriso incoraggiante. Quelli scuri di Derek che la osservavano freddi, quelli blu di Peter che la guardavano enigmaticamente.
Prima che potesse rispondere nella stanza irruppe un ragazzo moro dagli occhi a mandorla, Scott McCall, seguito da un gruppo di persone.
Una ragazza mora, dalla mascella squadrata: Allison Argent. Un uomo sulla quarantina, con i capelli grigi, la faccia allungata, un fisico asciutto  e degli occhi identici alla ragazza di prima. Un ragazzo , probabilmente della sua età, con il naso a punta, la faccia piccola, il corpo minuto e gli occhi furbi e vispi. Un biondo dall’aspetto da classico sportivo alla moda. Occhi celesti, mascella marcata e sguardo sexy.
Poi una testa rossa spuntò fra tutte ed Aileen riconobbe Lydia accompagnata da Tyson.
Scott si schiarì la voce – Il padre di Allison, Stiles e Jackson sono con noi-
-Io e Tyson pure- disse Lydia, portandosi i capelli su una spalla e guardando male Jackson.
Aileen li guardò, uno per uno, e si convinse che combattere per loro fosse la cosa giusta. Non avevano fatto del male a nessuno e poi non poteva permettere che Isaac, Lydia, Melanie o Tyson si facessero male.
-Ci sto-
Il ciclope sospirò- Aileen… c’è una c-cosa- si torturò le labbra e Lydia prese parola.
-Aileen tuo fratello si è unito contro di noi-
Fu come se il mondo le crollasse sopra. Suo fratello, Percy, il ragazzo che l’aveva protetta da tutto e tutti. Quello che non giudicava alle apparenze, che credeva che ognuno potesse nascondere del buono, che era pronto a sacrificarsi per gli amici.
Percy, uno dei guerrieri contro Crono, si era alleato con dei stupidi semi dei che non sapevano distinguere dei veri mostri da quelli che erano solo ragazzi un po’ diversi.
-Quando si comincia?- disse, sorprendendo tutti con la sua freddezza nel tono di voce.
Bene. Se suo fratello aveva scelto la parte sbagliata, chi era lei per impedirglielo?
-Ad allenarci subito. Per lo scontro… credo ce lo diranno i tuoi amici-
-Jackson ha ragione..- prese parola Peter- ci divideremo in coppie- schioccò la lingua e osservò tutti i ragazzi davanti a lui – Tu, Argent , con me. Allison con Jackson. Scott con Lydia e Tyson con Stilinski. Derek… Melanie. Mentre Isaac con, beh mi sembra quasi ovvio, Aileen-
 
-Allora…- cominciò il biondo mentre si sceglievano un posto nel bosco, non troppo lontano dalla casa, dove allenarsi.
-Che mi dici?-
Aileen sbuffò – Se intendi se ho lasciato Nico.. no. Non l’ho fatto. Non ho avuto tempo con tutte questi…questi avvenimenti. Credo lo farò dopo lo scontro-
-Che tipo è questo Nico?- chiese
Aileen fece spallucce – Un tipo a posto. Era uno dei miei migliori amici. Forse… forse è per questo che ho accettato di mettermi con lui.. per-
-Per non farlo soffrire, capito- concluse per lei Isaac – Quindi non ti piace-
-Sai bene chi mi piace-
Isaac inclinò la testa – Non credo- rispose trattenendo un sorriso.
Aileen invece scosse la testa divertita – Oh, io credo di si invece- e gli mollò un pugno nello stomaco.
Isaac rimase immobile, non per il dolore ma più per la sorpresa della velocità della ragazza. Poi la guardò con aria di sfida – Questo non dovevi farlo- ed un sorriso malizioso apparse sul suo viso.
 
-Chi l’avrebbe mai detto uhm? Hale e Argent alleati, ancora- ironizzò Peter, avvicinandosi all’uomo.
-Non fantasticare. Io e mia figlia ci schieriamo dalla parte del giusto. Se un domani dovessi uccidere qualcuno, sarò il primo a darti la caccia- spiegò l’altro impugnando l’arma da fuoco.
-Oh oh piano. La pistola? Amico sai quanto è difficile estrare la pallottola? No non se ne parla-
-Sai quant’è difficile cucire i punti sugli squarci che lasciate voi con le unghie?-
Peter alzò le mani in segno di resa – Ok ok, niente unghie.- con un calcio veloce colpì la pistola dell’altro – e niente armi-
 
Allison continuava a guardare Lydia, preoccupata, e Jackson seguì il suo sguardo ed imbambolandosi anche lui si scordarono perfino l’uno dell’altro.
-L’ho persa- mormorò Jackson.
-Te lo sei meritato- rispose lei con cattiveria –Hai usato la mia migliore amica per anni. Ora è felice anche senza di te-
-Argent non fare la so tutto io. Non sai…-
-Questo è quello che so, quello che mi ha detto Lydia. quindi muoviti a sferrarmi qualche pugno altrimenti comincio io-
Jackson ubbidì.
 
-Non capisco come pretendano che ci alleniamo insieme. Insomma io non sono un lupo!-
-Ma io sono un figlio di Poseidone- disse tranquillamente Tyson, lanciando un’occhiata veloce a Lydia che poco più in là chiacchierava con Scott.
Stiles spalancò la bocca – Cosa? Anche tu? Tu? Anche? Cosa?- cominciò a straparlare portandosi le mani ai capelli e Tyson si morse un labbro. Forse non doveva dirlo?
-Scusa pensavo lo sapessi-
Stiles fermò la raffica di parole e alzò una mano in aria, per poi farla ricadere su un fianco.
-Nulla, tranquillo- si guardò intorno – C’è sempre qualcosa da scoprire qua eh?-
Tyson annuì e guardò nuovamente in direzione di Lydia.
Stiles sorrise furbo – Ti piace-
Tyson si girò di scattò e cominciò ad annaspare alla ricerca di qualcosa da dire- Io… no.. non …no non è v-vero- balbettò.
-E pure tanto-
Tyson per distogliere l’attenzione del nuovo amico dalla sua cotta portò la mano all’orologio al polso e lo fece scattare, rivelando uno scudo metà in bronzo celeste e metà in bronzo normale, adatto sia ad uccidere mostri che persone.
-Uoh …. Amico… e questo?-
 
-Uno… due … tre….via-
-Non provare ad andarci leggero-
Scott annuì, quasi divertito, e provò a sferrare un pugno. Lydia prontamente si scansò.
-Bene- alzò una gamba, diretta allo stomaco della ragazza che però con uno scatto di tirò indietro.
Scott inclinò la testa – Non male-
Lydia afferrò un coltello di quelli grossi e taglienti da dietro la schiena e cominciò a tagliare fendenti in aria, avvicinandosi sempre di più al ragazzo che si proteggeva dai colpi con il braccio.
-Attacchi e ti proteggi. Chi ti ha insegnato?-
Lydia depose il coltello a terra e lo guardò scetticamente – Anni d’amicizia con voi, scontri con creature mostruose e mi chiedi pure da chi ho imparato?-
Scott rise – Giusto-
 
-Credevo fossi pacifica-
Melanie annuì – Lo sono. Ma non quando mi si prende in giro-
Derek alzò le mani in alto e la guardò stranito – chi ti hai mai preso in giro?-
La bionda allargò le braccia – Tu, brutto deficiente-
-Credevo anche che tu non usassi queste parole- mormorò avvicinandosele. Melanie trattenne il fiato alla vista del corpo muscoloso e potente del ragazzo sovrastarla di centimetri.
-A-anche- sussurrò, lo stomaco sottosopra ed i muscoli deboli – Ma con te non conosco regole-
Derek avvicinò la faccia fino a far sfiorare i loro nasi. Melanie appoggiò le mani sul suo petto, sentendogli il cuore battere, e lo allontanò.
-Ci possono vedere. A parte Aileen ed Isaac sono tutti qui-
Derek le prese le mani e gliele portò ai fianchi –Non mi interessa più-
E, come prima, le sue labbra furono su quelle della bionda. Sembravano combaciare quasi perfettamente e Melanie si lasciò trasportare dalla magia del bacio, chiudendo perfino gli occhi.
Il lupo non si tirò indietro nemmeno quando la ragazza gli mordicchiò la lingua.
-Era ora- sentirono urlare Peter.
 
 
Aileen rotolò a sinistra, scampando ad Isaac.
-Basta- mormorò – Pausa. Ho bisogno di una pausa-
In realtà era in forse più che mai ma non le andava di combattere. Si sarebbe scontrata con fratello ed un branco di semi dei da lì a poco e non aveva bisogno di allenarsi, non più almeno.
Isaac la afferrò per una mano – Ti fidi di me?-
Aileen arricciò il naso – Ma si, dai-
E con un gesto repentino la sollevò in aria, portandosela dietro la schiena.
Cominciò a correre velocemente , più veloce di una persona normale pensò Aileen.
Isaac seppe di avere oramai gli occhi gialli, zanne e unghie abbastanza terrificanti.
-Dove stiamo andando?- urlò la ragazza cercando di sovrastare il rumore del vento che si era creato per la velocità.
Isaac non rispose.
 
-Ok ragazzi, chiamate Isaac ed Aileen, dobbiamo progettare un piano- ordinò il signor Argent quando vide ormai che tutti i ragazzi erano pressoché sfiniti.
-E voi due… - puntò un dito contro Derek e Melanie. – Voglio fiamme e fuochi- disse sarcastico.
Derek lo fulminò con lo sguardo mentre la ragazza arrossì di colpo ed abbassò lo sguardo sui piedi. Peter rise di gusto divertito dalla scena e rientrò dentro casa dove sapeva avere una lavagnetta che avrebbe fatto al caso loro.
Tutti lo seguirono e si accomodarono chi a terra chi sul vecchio divano chi sulla vecchia sedia mezza rotta.
-Tu…-indicò Tyson- vieni a scrivere-
Il ciclope si guardò intorno circospetto e si alzò da terra, raggiungendo la grande lavagna nera davanti a lui dove Peter era appoggiato con una spalla.
 
Peter parlottava di schemi d’attacco e difesa, di prese alla sprovvista e di artigli sfoderati ma Lydia non stava sentendo. Osservava la mano di Tyson impugnare il gessetto e scorrere sul fondo nero, lasciando dietro di sé una scrittura quasi incomprensibile.
Fu come al rallentatore.
Osservò tutte le ‘s’ piccole e storse, le ‘i’ senza puntini, le’ b’ strette e le ‘l’ lunghe e sottili. Ed infine, sulla parola ‘attacco’ riconobbe quella ‘a’ che nessuno riproduceva in quel modo abbastanza strano.
E ne fu sicura.
-Eri tu- si alzò in piedi dal divano e punto un indice accusatorio verso Tyson.
Il ciclope sgranò gli occhi senza saper cosa dire e boccheggiò – a fare cosa?-
Lydia assottigliò lo sguardo – non fare il finto tonto-
Si avvicinò al ragazzo e lo guardò dritto negli occhi mentre tutti osservavano la scena senza capire.
Si alzò sulle punte e schioccò un bacio sulla guancia al ciclope che arrossì violentemente e si portò una mano sul punto in cui le labbra della rossa avevano incontrato la sua pelle.
Inclinò gli angoli della bocca in alto e prima che potesse dire o fare qualcosa Jackson li interruppe.
-Possiamo continuare?- sbottò.
Lydia mimò un ‘grazie’ con le labbra e tornò seduta fra Allison e Melanie.
Poco dopo uno Scott senza fiato entrò nella stanza – Ho cercato Aileen ed Isaac ovunque.-
-E…?- lo incitò Stiles.
-Sono spariti-
 
-Dove siamo?-
Domando Aileen quando Isaac arrestò la sua corsa dopo un’ora circa e lasciò andare Aileen a terra. Si buttò contro un albero lì vicino e riprese fiato. Era sfinito.
-L’altro giorno….- cercò di dire fra il fiatone – ho scoperto una cosa-
-Cosa?- domandò curiosa la ragazza e guardandosi intorno. Erano nel bosco, molto lontano dalla proprietà degli Hale, ma non le sembrava un posto ‘speciale’.
Alberi su alberi.
-Di qui- mormorò Isaac rizzandosi a sedere e prendendola per mano. La condusse sopra una collina da dove Aileen poté notare un accampamento nella piccola valle adiacente ricoperta d’alberi alti e maestosi.
Un accampamento di quelli che conosceva bene.
Riconobbe la tenda principale, quella del comandante della spedizione probabilmente, e una bandiera sventolarsi sulla sua sommità.
Il simbolo che vide le fece raggelare il sangue. Il simbolo dell’olimpo era accostato ad un teschi bianco. Ed Aileen sapeva bene come quello fosse il simbolo di Ade.
-Nico- sussurrò incredula.
I suoi piedi scattarono all’improvviso e si ritrovò a correre giù per la discesa, con Isaac che la chiamava da dietro e le diceva di non andare. Non lo ascoltò però per un momento frenò il passò e si voltò.
-Torno subito- gli urlò, sperando che capisse come quello fosse un invito a non seguirla. Il campo brulicava di semi dei pronti ad uccidere un lupo mannaro mentre lei non correva pericoli. Almeno così sperava.
Si districò fra le tende ed i ragazzi che si scostavano al suo passaggio e mormoravano dietro di lei.
Quando raggiunse la tenda di Ade vi entrò dentro come una furia e non fu per nulla sorpresa di trovarci dentro il suo ex ragazzo.
-Aileen!- esclamò vedendola.
-Fra noi è finita- sibilò fredda, voltandogli poi le spalle e facendo per uscire ma Nico la bloccò per una spalla.
-Cosa? Perché?-
Si voltò verso il figlio di Ade e gli puntò un dito contro – Quello che stai facendo è orribile. Non puoi uccidere innocenti solo perché sono diversi- sospirò – anche noi siamo così-
-E ti pare una ragione per lasciarmi?-
-No- scosse la testa- non ti lascio per questo. Te lo volevo dire in un altro momento ma…-
-Non ti piaccio più eh?-
Aileen sospirò – Non è questo.. è che…-
-Non ti sono mai piaciuto.- commentò triste. Aileen dimenticò per un attimo la rabbia e corse da lui.
-No Nico, io…. Si, mi dispiace- ammise abbassando gli occhi.
Il ragazzo sorrise amaramente- Lo sapevo da un pezzo credo. Solo che non volevo ammetterlo. Non ti sei mai comportata con me come facevi conlui-
-Ora però devi andare, c’è una battaglia che mi aspetta-
Aileen lo guardò con disprezzo questa volta – Non hai rispetto per loro vero?-
-Non lo avresti nemmeno tu se sapessi-
-Cosa? Se sapessi cosa?-
-Tu fratello è nella tenda accanto insieme alle Cacciatrici. Parlagli.-
Arrabbiata sene andò, diretta alle indicazioni di Nico dove sperava di far ragionare almeno Percy.
 
-Aileen- mormorò Talia vedendola entrare.
-Cacciatrice Talia- la salutò nel modo formale, facendole intendere di non essere lì per un visita di piacere.
-Aileen?- ripeté stupito suo fratello.
Si avvicinò per prenderle la mano ma lei si scostò – Mi disgusti Percy. Tu. Tu che hai sempre distinto gli innocenti dai cattivi, tu che dai sempre una seconda opportunità. Tu che non giudichi, tu che difendi tutti. Tu ti unisci a loro?-
-Se… lo faresti anche tu. Sei mia sorella per gli dei!-
-Cosa centro io in tutto questo? La battaglia non è per me-
-Lo so che non è per te. Non per gli altri almeno-
-Non capisco-
-Ed è meglio che continui a farlo- si intromise Annabeth stringendo il braccio di suoi fratello e guardandola con apprensione. Aileen sentì il sangue ribollirle nelle vene.
-Non mi unirò mai a voi- disse.
-Non ti obblighiamo né chiediamo di farlo- disse Talia – Cercheremo di non colpirti –
-Non posso garantirti che sarà lo stesso per me-
 
-Che vuol dire ‘l’ho lasciato?’-
Annabeth accelerò il passo ed Isaac le corse dietro – Che l’ho lasciato, Isaac. Non era quello che volevi?-
Il ragazzo la prese per un braccio e l’attirò a sé- Certo- mormorò scrutandole gli occhi blu – Ma c’è qualcosa che non va, vero?-
Aileen sospirò e appoggiò il capo sul petto del biondo – C’è più di una cosa che non va-
-Ti va di parlarmene?-
Aileen si scrutò intorno – Non qui-
 
-Credo che qui vada bene. Mi stupisco sempre di più di quanto tu possa andare veloce con me come carico-
Isaac sorrise divertito e le schioccò un bacio delicato a fior di labbra – Non è che pesi così tanto-
-Volevi sapere cos’è che non va?- sospirò – Beh in realtà sei tu –
Isaac si allontanò di colpo e rimase come pietrificato – Io?- domandò puntandosi un dito contro.
-Si- distolse lo sguardo da quello del ragazzo – No. cioè… il problema è quello che provo quando sto con te. E non sto parlando delle cose positive… è come se-
-Se ti mancasse un pezzo vero?-
-Come fai a saperlo?...- ci pensò su – Te ne ho già parlato?-
Isaac scosse la testa – Scommetto che è come se mi conoscessi già da tempo. Scommetto che senti una specie di vuoto dentro di tè, una parte della tua vita che non ricordi-
-E’ proprio così- mormorò stupefatta. – Succede anche a te?-
Isaac scosse la testa – No. Ma posso immaginarlo… dopo quello che è successo-
-Cos’è successo? Perché sembra che tutti sappiano qualcosa che io non so? Perché sembrate tutti intenzionati a dirmelo e poi vi stoppate ? Perché ho l’impressione che mi nascondiate qualcosa?-
-Io…-
-Ragazzi! Erano secoli che vi cercavo!- La voce di Scott li raggiunse da dietro e si voltarono verso il ragazzo che riassumeva sembianze umane.
-Ho seguito il tuo odore- ed indicò Isaac- Ma perché siete qui?-
-Noi…-
Scott scosse la testa – Non c’è tempo- si guardò intorno – Derek ha sentito il loro odore, Peter li ha avvistati mentre vi cercavamo-
-Chi? Cosa?-
-Stanno arrivando, e sono molto più armati della volta scorsa-
 
 
 
 
 HOLA.
ritardo, ritardo stratosferico, lo so.
Primo fra tutti: non sapevo cosa scrivere ve lo giuroooo! Non so perchè! Ho ben in mente la scena della battaglia ma non sapevo come strutturare questo capitolo di passaggio!
secondo: prove di recupero! Oddioooo ditemi che mi capite e che anche voi state studiando D: venerdi ho lo scritto e il due l'orale! Mannaggia al Latino!
terzo: l'insegnate di piano mi sta praticamente uccidendo a suon di spartiti! Non so se lo conoscete ma mi ha dato quattro fottutissimi giorni di tempo per imparare 'Le onde' di Ludovico Einaudi.

Spero mi perdoniate :(
Manca un capitolo + l'epilogo e questa storia finirà! Non ci posso credere! incredibile eh?
Ditemi voi se preferite un final tragico o uno felice ;) Perchè li ho entrambi in mente.
Un bacione.
Cipolletta.

Ah, scusate ancora:)

 
 
 
  
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