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Autore: Nazori chan    28/08/2013    5 recensioni
Salve a tutti ^^
avevo questa storia in mente già da un po', ma ultimamente ho notato che sono di moda le fanfiction ad OC, quindi ho deciso di modificarla. Chi vuole, può essere protagonista assieme ai maghi di Fairy Tail.
TRAMA
Un errore porta i maghi della Fairy Tail alla scoperta di un mondo a loro sconosciuto, popolato da creature nate da antichi culti magici, e contemporaneamente basato sull'uso delle nuove tecnologie.
Inizia così una sfida per tornare su Earthland, in cui però Fairy Tail avrà l'appoggio di una misteriosa gilda segreta.
----AVVISO
(per ora ho tutti e 15 gli Oc che mi occorrevano. Grazie della partecipazione a chi mi ha mandato il suo personaggio, e spero che la ff piaccia anche a tutti gli altri utenti)
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Gilda di Slayer’s Heart, Beatdark
1:43 a.m.
 
La sala, di solito rumorosa e allegra, era avvolta nel silenzio totale.
Ancora nessuno era tornato dalla propria missione, e dei quattro ragazzi partiti per Solem non si sapeva ancora nulla.
Glitch ascoltava tranquillamente la musica, Fried sfogliava un libro prestatogli dal mago, Nani si era ritirata all’angolo cottura, dal quale proveniva un disgustoso estremamente delizioso profumo di composto chimico letale.
Laxus intanto, era uscito a prendere una boccata d’aria, più per sfuggire ai tentacoli da piovra di Fried che per respirare veramente a pieni polmoni.
Era rimasto in uno stato di trance da quando Arakne era corsa via dalla gilda, senza motivo apparente.
Era davvero strano come il destino si divertisse a prendersi gioco di lui: dopo dodici anni in cui l’aveva cercata senza risultati, l’aveva ritrovata per puro caso, e non poteva nemmeno parlarle.
Il suo orgoglio maschile gli impediva di ammettere ciò che realmente provava verso quella ragazza, e si sa, l’orgoglio di un Dragon Slayer è ancora più tosto di quello di un semplice uomo. Certe volte invidiava Fried per aver avuto il coraggio necessario per dichiararsi a Mirajane, e per la scioltezza con cui frequentava l’albina; prima o poi, ne era certo, sarebbe dovuto arrivare anche il suo turno. A menoché non volesse che fosse la stessa Arakne a fargli fare una figura da nulla facendo il primo passo (in pubblico ovviamente, davanti a TUTTI i suoi compagni), scoppiando a piangere usando una scusa come ‘ti importa più del tuo stupido onore maschile che di me!’ e facendolo apparire come un bastardo patentato agli occhi di tutti. Già sentiva le minacce di Erza e l’aura tetra di Mira, pronte a fargliela pagare per il suo menefreghismo…
‘dannazione, appena torna devo parlarle assolutamente!’ si annotò mentalmente, per poi tornarsene annoiato alla gilda, ad attendere che la fonte di tutte le sue preoccupazioni ritornasse da… d’ovunque fosse andata.
 
 
 
Valle ai piedi dei Monti Hawk, Beatdark
2:12 a.m.
 
Per arrivare a Solem si erano accontentati della guida pessima di Ryuu, che avendo ormai vent’anni, era l’unico ad avere la patente.
Ma essendo il mago di ghiaccio ferito, riposava sul sedile posteriore, accanto ad una Shail addormentata e ad Akemi, che intanto disinfettava i vari tagli della compagna.
Un forte scossone fece svegliare improvvisamente Shail, che rotolò addosso ad Akemi, mentre Ryuu sbatté la testa contro il soffitto del veicolo.
“idiota, stai guidando come un cane ubriaco! Fa più attenz...” il ragazzo non riuscì a finire la minaccia che una frenata improvvisa lo mandò contro il sedile che aveva davanti.
“ops, quello era il freno, non il cambio di marcia! Bene, ripartiamo!”  esclamò il guidatore, scoppiando a ridere.
Partirono con una sgommata degna di una gara di formula uno, andando a 130km all’ora nonostante fossero su una stradina di montagna piena di curve e segnali di ‘attraversamento orsi’ o ‘transito di papere’.
All’ennesima curva rischiarono seriamente che l’auto si capovolgesse, e a quella seguente di finire in un dirupo.
Akemi si era addormentata (sarebbe più corretto dire che era svenuta dalla paura NDA), Shail urlava, Rogue tentava di convincere il guidatore a rallentare, e Ryuu imprecava come uno scaricatore di porto su praticamente ogni cosa su cui è possibile imprecare.
Per la gioia dei passeggeri, furono costretti a fermarsi quando trovarono un cavallo beatamente parcheggiato nel mezzo della strada.
“sia… lodato il cavallo…!” mormorò Shail, che ormai non aveva più fiato dopo tutte le urla.
“adesso che si fa? Non possiamo passare!” borbottò la conducente. Poi le comparve un sorriso malizioso, e si girò verso i tre passeggeri sui sedili posteriori, puntando lo sguardo su uno in particolare.
“Ryuuuu!!”
“no” la interruppe lui.
“ma non sai nemmeno che volevo dirti!”
“sentiamo..”
“Perché non scendi e trascini il cavallo via dalla strada?”
“no”
“devo farlo io?”
“sarebbe il minimo dopo che aver tentato di ucciderci tutti qualcosa come sette volte in nemmeno venti minuti”
La ragazza scese sbuffando. Rogue tentò di andare ad aiutarla, ma venne bloccato da Shail, che gli lanciò un occhiata maliziosa che sembrava voler dire ‘goditi lo spettacolo’;
Esattamente un minuto dopo infatti, Shail e Akemi ridevano senza riuscire a fermarsi, Rogue accennava quello che più assomigliava ad un sorriso divertito, e Ryuu sogghignava, godendosi una simil-vendetta a ciò che gli aveva fatto passare quella guidatrice pessima.
La suddetta nel frattempo, aveva scoperto che quello non era un cavallo normale, ma un ‘docile’ cavallo sputafuoco, una rara razza di demoni animali. Aveva provato inutilmente a trascinarlo via dalla strada, prima a parole e poi spingendolo, ma al cavallo la cosa non era andata giù e aveva preso a starnutire moccio infuocato ovunque.
Dopo cinque minuti passati a schivare starnuti di fuoco, e dopo essere stata colpita in pieno una volta, la ragazza aveva infine perso la pazienza, e aveva cacciato fuori le sue due armi, che teneva nascoste all’interno delle maniche della maglia.
Sparando un colpo sul… grande posteriore dell’animale, era riuscito a farlo allontanare in direzione dei boschi, ritornando poi all’auto, coperta di moccio dall’odore di peperoncino liquefatto.
 “cacchio che puzza!” mormorò Akemi, tappandosi il naso.
“datti una lavata” aggiunse Ryuu.
“certo che mi lavo! Questa schifezza puzza, è appiccicosa, e brucia!”
 
 
 
Gilda di Slayer’s Heart, Beatdark
4.32  a.m.
 
Quando i cinque ragazzi tornarono alla gilda, ormai Amlach, Kalel, Gajeel, Levy e Cana erano tornati dalle loro missioni.
Le prime cose che tutti notarono furono l’odore di peperoncino e le innumerevoli bende di Shail e Ryuu. Rogue e Akemi invece, se l’erano cavata con qualche graffio e un paio di cerotti. Inoltre, avevano una compagnia extra rispetto a quando erano partiti…
“0h, allora sei andata da loro. Ecco perché sei sparita improvvisamente..” mormorò Glitch, alzando gli occhi dai nuovo libro che stava leggendo.
“che.. puzza! Avete festeggiato facendo un bagno nel peperoncino fuso, per caso?” aggiunse Kalel, tappandosi il naso. I commenti che seguirono furono più o meno questi:
“Nani pensa che Ryuu e Shail le abbiano prese. E che puzzino tutti”
“ghi hi hi, non riuscite nemmeno a battere una megera?”
“G-Gajeel!!!”
“diavolo, ho finito il sakè…”
 
La prima cosa che Ryuu fece tornato alla gilda fu buttarsi di peso su un divano, mormorando qualcosa sul voler essere lasciato in pace. Ovviamente ciò era impossibile:
Circa 0,32 secondi dopo infatti, Akemi lanciò un urlo disperato, che letteralmente significava ‘non ho fatto i compiti di geografia!’
“Cavolo la prof mi uccide!! Altro che strega, quella è un demonio! Il libro il libro il libro!!!!” gridò, correndo il più veloce possibile verso casa, destinazione libro dimenticato.
Shail invece era praticamente sparita, ma nessuno ne parve preoccupato.
“sarà andata in riva al mare, non c’è nulla di strano nelle sue sparizioni di notte” mormorò Kalel, servendosi da bere al bancone, accanto alla sostituta-master.
“comunque perché puzzi di peperoncino liquefatto?” chiese, sventolando una mano per fare aria. Poi prese un secondo boccale e lo passò alla ragazza.
“Alla fine il cavallo sputafuoco di cui parlava Hiroshi c’era davvero…” borbottò la ragazza, prendendo un lungo sorso.
Rogue invece si sedette accanto a Cana, che svuotava un boccale dopo l’altro.
“dove sono andati tutti gli altri?” chiese alla maga. Questa, dopo un ultimo sorso, posò il boccale e sorrise ubriaca.
“in missione ovviamente!”
 
 
 
Città di Tempora, Beatdark
4:21 a.m.
 
Ayan osservò con sprezzo l’uomo che giaceva agognante ai suoi piedi, preda di terribili incubi.
“aiuto… aiutatemi! Qualcuno… qualcuno mi salvi!!” balbettò, con gli occhi sbarrati dal terrore.
“sarà anche spazzatura, ma io non uccido!” mormorò la ragazza, per poi lasciare che gli incubi dell’uomo si dissolvessero. Questo svenne, così come erano svenuti tutti i suoi compagni. Si trattava di una quindicina di uomini, che avevano evitato di uccidere, e di una decina di demoni di poco conto, che invece erano oramai dei semplici mucchietti di polvere.
Poco distante da lei, un ragazzo dai capelli biondi si stava occupando degli ultimi rimasti in piedi.
Quando anche questi furono caduti, si rivolse alla compagna.
“è stato fin troppo semplice, erano dei completi inetti. Che ne dobbiamo fare ora?”
“li portiamo alla prigione della lega. Ne fanno parte tutte le ‘gilde’ di Beatdark, ed è lì che arrivano le missioni (che poi sono mandate a tutte le gilde) e sempre lì portiamo i criminali che non uccidiamo.” Spiegò. Poi prese dalla tasca degli adesivi, su cui era scritto a grandi caratteri ‘BAD IN PRISON’(cattivo in prigione NDA), e ne attaccò uno sulla fronte di ognuno dei criminali catturati.
“Ayan Colder, Slayer’s Heart. Cattura della missione 43.645, esito positivo”  disse con voce ferma. Quando ebbe finito, sotto i corpi dei trafficanti di droga che avevano sconfitto si aprì un piccolo portale, dentro cui scomparvero.
Sting fischiò dalla sorpresa. “bel metodo” commentò, con il suo solito sorrisetto.
“un piccolo incantesimo” rispose Ayan, scrollando le spalle.
 Il mago  passò una mano sui capelli della ragazza per complimentarsi, poi si avvicinò all’orecchio di lei e sussurrò “sei proprio brava, mi piacerebbe andare ancora in missione con te..”
Ayan arrossì di botto, e per nascondere il rossore si girò, dando le spalle al mago.
“A-Andiamo…” balbettò, per poi avviarsi a passo di marcia, rigida come un pezzo di legno. Sting sghignazzò divertito, per poi seguirla.
‘è una maghetta proprio interessante..’
Raggiunsero l’entrata del casolare abbandonato, dove li aspettava Selfan, il lupo grigio di Ayan, che era rimasto a fare la guardia nel caso arrivassero nuovi nemici.
 
Ayan sentì che un altro po' e il cuore le sarebbe scoppiato in petto. Lei, che normalmente era fredda e scorbutica, era passata per una timida e tremolante ragazzina, sin da quando erano partiti in treno.
Davvero non capiva come quel biondino seccante, che non aveva fatto altro che stuzzicarla per tutto il tempo, potesse trasformarla così tanto.
‘è solo un ragazzino altezzoso, io non provo nulla per lui…’ tentò di convincersi, sperando che quella fosse la verità. Accanto a lei, Selfan sbuffò come se avesse compreso i dubbi che assalivano la sua partner, ma si limitò a proseguire al suo fianco, senza interferire.
 
 
 
 Tempio del dio del mare, città di Samsai, Beatdark
4:23 a.m.
 
 Rebecca schivò l’ennesimo incantesimo del mago, per poi far comparire dal nulla due spade ricurve di metallo nero, mentre Juvia si difese con uno scudo d’acqua.
“Rebecca-san, può occuparsi Juvia di questo mago, tu vai pure dal secondo” propose la maga dell’acqua. Rebecca sorrise, e con un agile scatto raggiunse l’entrata del tempio.
“buona fortuna, Juvia!!” le augurò, prima di scomparire nel buio che aleggiava nel tempio diroccato.
Juvia non perse tempo, e usando a suo vantaggio la vicinanza del mare, creò un enorme Water Nebula, che scagliò contro il mago nemico. Questi si difese innalzando una barriera protettiva, che però si infranse sotto la potenza dell’attacco della maga.
L’uomo, che dimostrava sui 30 anni, venne colpito in pieno stomaco, ma riuscì comunque ad evocare delle piccole schegge di luce, che scagliò contro Juvia.
La donna della pioggia riuscì a difendersi con uno scudo d’acqua, ed attaccò nuovamente con un tornado d’acqua, che questa volta sconfisse il nemico.
Stava per correre all’interno del tempio, ma un urlo improvviso lacerò il silenzio tombale che si era venuto a creare, e i suoi impulsi la costrinsero a fermarsi.
“Rebecca-san!” gridò, già temendo il peggio, ma la figura della ragazza incolume la rassicurò. Aveva lasciato andare le due spade, ed ora trascinava il corpo di un mago come se fosse una piuma.
“sei ferita, Juvia?” chiese subito la maga. Juvia fece segno di no, per poi riprendere a respirare con regolarità.
Rebecca intanto lasciò andare il corpo svenuto di un altro mago, calvo e con degli occhiali da sole nonostante fosse notte.
Si lasciò cadere, stanca, ed estrasse dalla tasca uno specchietto finemente lavorato in oro, su cui erano incastonati degli zaffiri azzurri.
“è lo specchio di Watatsumi*, il dio del mare. È l’antico tesoro di questo tempio” spiegò, per poi rimetterlo in tasca.
“beh, come prima missione credo sia andata alla grande! Non mi aspettavo che fossi così forte” si congratulò, sorridendo.
“anche tu sei molto forte, Rebecca-san. Juvia è felice di aver fatto squadra con te”
“chiamami Becky, Rebecca-san è troppo formale. E poi io sono persino più piccola di te, ho solo 16 anni!”
“va bene, Becky-kun!” Juvia sorrise come faceva raramente, per poi rivolgere uno sguardo ai due maghi.
“cosa ne facciamo?” chiese. Rebecca si rimise in piedi, ed eseguì gli stessi gesti fatti da Ayan, spiegando a Juvia in cosa consisteva.
Quando ebbero finito, ritornarono al taxi che le aspettava in fondo al lungo viale alberato, che collegava il vecchio tempio, dove era custodito un importante reliquia che era loro compito proteggere, alla strada.
Lì, dopo aver salutato il monaco che si occupava del tempio e aver comunicato l’esito positivo della missione, consegnandogli lo specchio, se ne tornarono nel taxi, che per fortuna era rimasto lì nonostante fosse passato un bel po' di tempo.
Juvia si perse a guardare il paesaggio che scorreva; non era come quello di Earthland, che aveva un qualcosa di caldo in sé. A Beatdark, tutto aveva un ché di inquietante. Anche il mare che aveva sfruttato prima per i suoi attacchi, non le dava quel senso di benessere che provava di solito a contatto con l’acqua. Mentre lo manovrava, le era parso quasi che l’acqua stessa fosse intrisa di oscurità.
Rebecca notò il suo stato d’animo, e sospirò.
“Non è un mondo felice, vero? Beatdark è inquietante anche per me, che ci vivo da sempre.”
Juvia si girò a fissarla, e notò che stava sorridendo.
“ma puoi superare questa inquietudine, se la vivi con i tuoi amici. Juvia, che ne dici di essere amiche?” propose. Anche Juvia si lasciò andare un sorriso.
“Juvia ne sarebbe felicissima!”
Il taxi sfrecciò lungo l’autostrada deserta, mentre un vento gelido sfrecciava tra le fronde degli alberi. Destinazione: Lagoon City, la città dove il male cessa grazie al cuore puro degli ammazzademoni**.
 
 
 


*Watatsumi è il dio Shintoista del mare.
**Slayer’s Heart, letteralmente significa ‘il cuore di uno Slayer’, che è traducibile come ‘cacciatore’ o ‘ammazzademoni’



__________NOTE D'AUTRICE__________
ciaos minna-san ^^
che dire... il poco cervello che è si è dimenticato di scrivere, nel settimo capitolo, che non avrei più potuto aggiornare ogni settimana, quindi metterò un capitolo ogni due settimane.
Gomenasai ç__ç il liceo uccide, e io non ricordo nulla di spagnolo tranne Hola!, e nulla assoluto di latino. 
Ciò significa ripetizioni, e ripetizioni significa meno tempo, meno tempo significa meno a scrivere, meno a scrivere significa Nazori inutile e pochi capitoli
Passando a quest'orrore, che tra l'altro è anche piuttosto corto, dico soltanto che non avevo ispirazione, e quindi il risultato quest'è..
lanciate pure i pomodori, me li merito tutti!
Nel prossimo vedrò di continuare le miniavventure degli altri Oc, che a causa della storia della strega ho un pò trascurato.
Prossimo aggiormamento: 11 settembre.... cacchio quanto faccio schifo °_____°''
baci,
Nazori chan

  
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