Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: AbbieWriter    28/08/2013    2 recensioni
'White Horse Tavern' diceva la grande insegna blu a caratteri bianchi. Il locale era piuttosto affollato, perciò mi imbucai tra la gente del posto e i turisti armati di Canon, e cercai un posto dove sedermi. Optai per il bancone, e mi accomodai su uno sgabello alto, poggiando i gomiti sul tavolo e la testa sulle mani. Osservando pigramente il posto, notai un ragazzo seduto da solo a un tavolo, con l'espressione concentrata su un album da disegno, che muoveva freneticamente la matita sul foglio di carta. Rimasi incuriosita da lui, fino a quando non alzò lo sguardo verso di me, e i nostri occhi si incrociarono. Fu lì che il tempo si fermò.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quattro giorni erano passati più veloci della luce, nella Grande Mela. Un ultimo giorno mi aspettava prima di tornare alla vita di sempre, prima di tornare alla realtà. Ero stata in così tanti posti che probabilmente ne avrei ricordati solo la metà. La memoria della macchina fotografica si era esaurita all’inizio del terzo giorno, quindi stavo cercando di memorizzare più cose che potevo, in quegli ultimi giorni.
-Ehi, mi stai ascoltando?- la voce di Maggie mi risvegliò dallo stato di dormiveglia in cui ero crollata. I miei pancake con sciroppo d’acero si raffreddavano nel piatto davanti a me. Io e la mia migliore amica eravamo sedute a un tavolo in mezzo alla sala ristorante dell’albergo, mentre gli ultimi studenti entravano nella stanza ancora tutti assonnati, dopo il risveglio drastico di quella mattina. Brontolai un ‘sì’ strofinandomi gli occhi, annuendo con quanto più vigore mi riuscisse in quel momento.
-Ti dicevo che sta circolando questa voce, che Chris sia andato a letto con la guida turistica che ci ha accompagnato in questi giorni. E’ pazzesco, io non riesco proprio a capire quel ragazzo. Cos’ha in testa?-
-Probabilmente niente- la interruppi per prendere parte alla conversazione, anche se mi riusciva ancora difficile svegliarmi completamente. Fu d’accordo con me, e continuammo a chiacchierare e fare colazione in mezzo al brusio delle persone intorno a noi.
 
**
 
-Questa è l’ultima visita che faremo per questa gita, e subito dopo pranzo torneremo al college. Vi prego di restare responsabili e maturi proprio come avete fatto in questi giorni. Non voglio sorprese- discorse mrs.Johnson una volta che tutti avemmo preso posto sul pullman. I nostri bagagli erano già tutti nel bagagliaio, e avevo addosso le uniche cose che avevo lasciato fuori dalla valigia.
Quella mattina andammo a vedere l’Empire State Building. Appena arrivati, tutti alzammo la testa, percorrendo con lo sguardo tutta l’altezza di quel grattacielo. Era perfettamente progettato, una delle costruzioni più eleganti che avessi mai visto. Ai piedi del palazzo c’era un mucchio di gente. Aspettammo ore prima di riuscire ad entrare nella hall. Lì, circa sei uomini in giacca e cravatta scortavano le persone in giro per il piano terra, e le accompagnavano all’ascensore per visitare i piani del grattacielo e, infine, arrivare all’ultimo piano dell’Empire. Gli ascensori erano molto spaziosi, ma gli uomini facevano entrare i turisti a gruppi di dodici persone alla volta. Io e Maggie ci organizzammo per salire con il secondo gruppo di persone, in modo da non avere i professori anche nell’ultima visita della gita.
Molti dei piani del palazzo erano occupati da uffici, ma la vera sorpresa fu quando arrivammo all’attico. Tutte le persone salite con gli ascensori vagavano per questo immenso piano, e se puntavi lo sguardo un po’ più in là, l’enorme distesa che era New York si stagliava davanti a te. Potevo vedere i grattacieli di Manhattan, il traffico sulla 5th Avenue, i palazzi di Brooklyn. Il sottofondo che ci accompagnava era quello dello strombazzare dei taxi e delle auto giù in città, che, anche se flebile, poteva essere avvertito. Neanche le foto che si trovavano su internet rendevano giustizia al panorama quanto l’essere davvero lì.
 
**
 
Nel primo pomeriggio, sul pullman si avvertiva un’atmosfera spenta, triste. Si erano tutti divertiti molto durante la gita, e nessuno voleva tornare a casa. Compresa io. A differenza del viaggio di andata, quello di ritorno sembrava non finire mai. Con Maggie non c’era niente di cui parlare, eravamo svuotate e in uno stato di provvisoria depressione. Poggiai il gomito sul piccolo davanzale del finestrino e, con gli auricolari alle orecchie, mi lasciai trasportare nel mondo dei ricordi di quei pochi giorni, mentre i miei occhi percorrevano distratti il panorama fuori dal finestrino.
Non mi accorsi di essermi addormentata fino al momento in cui Maggie mi scosse il braccio. Mi disse di sbrigarmi a scendere. All’inizio non capii, ma poi guardai dal finestrino. Eravamo fermi davanti a un modesto e abbastanza malandato autogrill, parcheggiati in mezzo a camion e tir di tutti i tipi. Il luogo era illuminato dalla sola luce dei lampioni, visti i nuvoloni che oscuravano il cielo dando l’idea che fosse notte fonda, mentre erano circa le cinque di pomeriggio. Scesi dal mezzo barcollando, ancora un po’ stordita dalla dormita che mi ero fatta. Raggiunsi Maggie ed entrammo nell’autogrill. Non mi sorpresi nello scoprire che era come tutti quelli in cui ero stata: scaffali strapieni di cianfrusaglie di ogni tipo, soprattutto cibo, e zone riservate ai capricci dei bambini, con giocattoli stupidi e con la speranza di vita di un paio di giorni. Feci un giro distratto tra tutta quella roba, poi cercai il bagno. Entrando nella porta a destra che indicava il bagno delle donne, non mi sorpresi nello scoprire che era deserto. Entrai in uno dei bagni e ne uscii tirando lo scarico. Mi avvicinai al lavandino e aprii l’acqua. Mentre mi sciacquavo le mani, la porta d’ingresso del bagno si aprì, ed entrò… Chris?! Alzai lo sguardo sullo specchio e lo guardai da lì, poi mi girai verso di lui.
-Hai sbagliato bagno- dissi secca. Lui era tranquillo, camminava lentamente attraverso la stanza. Aveva sul viso uno di quei suoi sorrisetti insopportabili; mi allarmai, mentre sentivo il cuore battere sempre più forte.
-Oh, giusto, questo deve essere il bagno delle ragazze- disse come accorgendosene in quel momento, e per qualche istante rimasi perplessa, che la sua scemenza fosse aumentata? Poi però capii.
Non capii subito cosa successe poi. Mi ritrovai con la schiena insistentemente spinta contro il muro freddo, alla mia destra vedevo le macchine per asciugare le mani. Davanti a me, invece, Chris teneva una distanza ravvicinata con il mio naso. I suoi occhi erano strani, il suo sorriso sembrava divertito, ma anche arrabbiato.
-Ti sei fatta un giro a Central Park, eh? La Johnson non ti ha visto, ma io sì. Con quel ragazzo.. Ti dai subito da fare, non è vero? Mi hai già dimenticato?- disse lui a un centimetro dalla mia bocca, ormai iniziavo a credere che stesse delirando.
-Questo non lo dimenticherai- disse sempre più vicino. Poi vidi il suo braccio sinistro alzarsi e un pugno che si avvicinava a me. Serrai gli occhi d’istinto, ma il pugno non era rivolto a me. Lo sferrò sul bottone di accensione della macchina accanto a me, e un rumore fastidioso come un asciugacapelli si diffuse nell’aria. Perché ‘l’aveva acceso? Forse per soffocare le mie grida d’aiuto? Rabbrividii al solo pensiero, quando all’improvviso Chris premette le sue labbra sulle mie, e mi strinse i fianchi come se avesse delle tenaglie al posto delle mani. Lanciai un grido strozzato per il dolore, e lui ne approfittò per infilare la sua lingua nella mia bocca. Era violento, sgraziato e mi faceva una paura pazzesca. Lanciavo lamenti di dolore e di paura, ma lui faceva finta di niente, e mi chiesi se la resistenza che opponevo non lo eccitasse ancora di più. Le sue mani scesero fino al cavallo dei miei jeans e li sbottonarono. Presi con forza le sue mani e tentai di urlare ‘basta!’, ma lui mi strattonò e mi prese il viso tra le mani mordendomi con forza il labbro inferiore. Il sapore ferreo del sangue si diffondeva nella mia bocca, mi leccai il labbro e sentii la ferita che mi aveva provocato. Presi Chris per le spalle e lo spintonai indietro, perse di poco l’equilibrio ma non cadde. Almeno l’avevo allontanato da me, ma non per molto. Si fiondò di nuovo su di me, con una mano alzata, e fui sicura che fosse rivolta a me, ma quel colpo non arrivò mai. Riaprii gli occhi che avevo nuovamente serrato e vidi davanti a me Maggie che teneva il braccio di Chris a mezz’aria. Lo strattonò e gli diede un calcio in mezzo alle gambe talmente forte che sentii il dolore che provava. Il ragazzo sgranò gli occhi, mentre si teneva le mani tra le gambe, e cadde a terra pervaso dai dolori.
-La prossima volta lo tieni dentro quel coso!- gridò Maggie, mentre la guardavo allibita. –Andiamo, Em- mi disse con nonchalance mentre mi prendeva per un braccio e mi portava fuori dal bagno. Continuavo a guardarla esterrefatta, mentre ci facevamo strada tra tutte quelle cianfrusaglie e uscivamo all’aria fresca del tardo pomeriggio.
-Tu.. tu sei la mia nuova eroina!- esclamai ancora sotto shock.
-Ti ho detto che quelle lezioni di difesa personale erano utili!- mi disse ridendo. Ci avvicinammo di nuovo tutti al pullman, i professori ci contarono e salimmo nuovamente.
Ero stanca, spaventata, triste e l’adrenalina mi scorreva nelle vene. Quando Chris, accompagnato dai suoi amici, percorse il corridoio, notai i suoi occhi rossi e gonfi. Aveva pianto? Sorrisi all’idea. Non provavo più niente per lui, mi faceva solo schifo. Lo incenerii con lo sguardo, e quando mi notò, si precipitò su di me e mi sussurrò all’orecchio: -La prossima volta non ci sarà la tua amica a salvarti il culo- trasalii sentendo il suo fiato sul mio orecchio, e per tutto il viaggio mi sentii i suoi occhi addosso. In quel momento fui felice di star tornando a casa mia. 



 

Ciao a tutte! Scusate il ritardo, ma sono stata in Inghilterra per due settimane e non ho avuto la possibilità di aggiornare. Palrando del capitolo, non mi piace molto lol l'ho scritto di fretta perchè volevo aggiornare e andare avanti con la storia. In questo momento Zayn è 'uscito di scena', ma non preoccupatevi, tornerà presto (?) comunque spero di aggiornare presto, per qualsiasi cosa sono @shescontagious su twitter :) 

-Emily:


Image and video hosting by TinyPic

-Maggie:

Image and video hosting by TinyPic

-Chris:

Image and video hosting by TinyPic

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: AbbieWriter