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Autore: ElfoMikey    04/03/2008    3 recensioni
Gerard cercava di credere a quelle splendide bugie che Frank gli regalava. Cercava di credere a quel rapporto, aggrappandosi ad esso con tutte le forze per cercare di non cadere in basso, verso un baratro vuoto e pauroso dove le splendide bugie di Frank Iero non avevano alcun effetto su Gerard Way.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“suonate sta sera?” chiese Gerard aspirando la sua sigaretta, tranquillo.
“si, mi piacerebbe che ci fossi.” Rispose Frank, guardando i movimenti fluidi del ragazzo accanto a lui.
Gerard gli sorrise.
“Okay.” Disse solo.
Erano sulla via di casa da un pezzo oramai, però nessuno dei due aveva voglia di andare nelle proprie abitazioni, infatti si erano rifugiati in un parco del quartiere, per fumare con calma, seduti su una panchina sgangherata.
“ci sarà anche lei vero?” chiese il più grande con la sigaretta fra le labbra, oramai arrivata a metà.
“si, ci sarà anche lei.” Affermò Frank guardando il suo amico annuire distratto.
“va bene così infondo.” Sussurrò Gerard. Frank lo guardò stranito.
“intendo, tu con lei e io… dietro di voi.” Disse con un mezzo sorriso.
“è tutto un grande gioco, il tuo.” Puntò gli occhi in quelli nocciola del più giovane.
“la verità Frankie, è che io starò sempre dietro di te, come un’ombra, come un modo per sfogarsi, come un burattino da utilizzare a tuo piacimento, ma vedi, il bello di tutto questo è che io non riesco a fare a meno di questo tuo manovrarmi, perché quando lo fai io sono felice.” Gerard si alzò in piedi, rosso in viso, lasciando Frank sconvolto ancora seduto su quella fredda panchina, finchè non lo raggiunse.
“vuoi finire tutto?” chiese, afferrandolo per un polso. Gerard scosse il capo, ancora imbarazzato dalle parole dette poco prima.
“forse è meglio vero?” continuò Frank. Gerard sorrise tristemente, gli si avvicinò facendo aderire le loro fronti.
“no. Lo sai che non potrei fare a meno di te.” Frank sorrise.
“nemmeno io ci riuscirei.” Era la prima volta che diceva una cosa come quella.
Gerard lo baciò.
Lo baciò per non pensare. Non aveva voglia di pensare se quello che lui gli aveva sussurrato era la verità oppure una delle sue tante, ma splendide bugie.


La sera, verso le dieci, Frank era nel piccolo, e sporco backstage del locale con la sua band, i “Pencey Prep”. Mentre si sgranchiva il collo, si chiese se Gerard sarebbe venuto.
Scosse la testa.
Quella sera Frank Anthony Iero aveva un solo scopo.
Suonare e basta.
Senza le sue odiose domande e le sue improbabili risposte senza senso.
Per due ore, forse, non avrebbe pensato.
Lo sperava tanto.
Salì sul palco con gli altri del gruppo, si posizionò davanti al microfono, impugnando la chitarra.
Vide Amanda seduta ad un tavolo con qualche sua amica pettegola. Cercò Gerard, ma non c’era. Probabilmente non voleva neanche vederlo, mica erano fidanzati!
Salutò il pubblico e cominciò a cantare.
Perfetto, non c’era riuscito.
Pensava a lui anche quando, le note di “Lloyd Dobbler” si levavano nell’aria intossicata dal fumo.
Sentì il cuore fermarsi, quando lo vide entrare nel locale.
Gerard gli sorrise, spostandosi i lunghi capelli dal viso.
Si sedette al bancone ed ordinò l’immancabile birra.
Neil, dovette riportare Frank nel locale, perché si era incantato in un mondo dove esistevano solo i lenti, quando attraenti movimenti di Gerard. Ritornò a cantare, senza smettere di guardarlo.
Era peggio di una droga, il chitarrista non sapeva più come comportarsi.
Cos’era Gerard per lui?
Un compagno di scuola?
Un amico?
Un amante?
O semplicemente la persona che era destinata ad amare con tutto se stesso?


Gerard sorseggiava la sua birra guardando costantemente i movimenti veloci ed esperti di lui. Gerard piaceva tanto quando Frank suonava la sua chitarra.
Era bellissimo, perso nella sua concentrazione. Sorrise e aspettò paziente che la esibizione finisse.
Quando successe Frank lasciò immediatamente gli strumenti e corse da Gerard. Si fermò quando lo vide a pochi passi da se. Sentiva lo sguardo di Amanda seguirlo costantemente. La ignorò e lentamente accarezzo la spalla di Gerard che si era voltato per pagare la sua birra. Il ragazzo più grande si girò di scatto, sorridendo amorevolmente quando incontrò gli occhi nocciola di Frank.
“bella esibizione!” commentò senza salutarlo.
“beh, grazie…” disse imbarazzato grattandosi dietro la nuca. Poi, si avvicinò a Gerard.
“pensavo che non saresti venuto… non ci speravo più oramai…” gli sussurrò all’orecchio. Gerard lo guardò prima di accarezzargli la guancia dolcemente.
“sono qua…” disse solo. Frank gli sorrise e annuì contento che quella fosse la realtà. Ordinarono un’altra birra, chiacchierando come due normali amici.
“ti va di venire da me?” chiese Gerard in un sussurrò seducente, accompagnato da un sorriso malizioso. Frank si morse il labbro, stuzzicato dalla proposta. Guardò Amanda che lo osservava, accompagnata dalle sue amiche, innervosita dal suo comportamento.
“mi piacerebbe, Gee, ma…” Gerard alzò una mano, per zittirlo.
“non preoccuparti. Mi devo accontentare,no? È già tanto che abbiamo parlato sta sera…” disse.
“non dire così. Lo sai che vorrei venire con te.. solo che, diamo troppo nell’occhio.. e-“ Gerard sorrise scuotendo il capo.
“lo so Frank, lo so… scusa non dovevo proporti questa cosa… va beh, a domani allora? Solita ora?” chiede, mettendosi, frettolosamente la giacca di pelle nera.
“si, solita ora.” Lo abbracciò, perdendosi nel suo profumo, poi Gerard lo lasciò da solo nel locale. Frank raggiunse la sua fidanzata, che lo guardava con le mani sui fianchi. Frank sapeva come farsi perdonare, con Amanda era semplice, bastava andare nel bagno e fare l’amore. Era sempre così, una cosa insopportabile per il ragazzo, che pur di non farsi scoprire faceva cose che nè il suo cuore, nè la sua mente volevano.


Il lunedì successivo, Gerard camminava lentamente verso scuola, affiancato dai suoi pensieri. Quella notte aveva fatto lo stesso identico sogno, che oramai faceva da anni.
Già anni.
Sognava di Frank ancora prima di conoscerlo.
Camminò a testa bassa, come di consueto, finchè non sbattè la spalla contro qualcuno e allora alzò lo sguardo verde e triste. Si guardò intorno infastidito e notò che una ragazza era rovinata a terra, con tutti i libri sparsi intorno a lei.
Gerard si scusò porgendole la mano. La ragazza sussurrò qualche bestemmia e poi si tirò su, massaggiandosi la schiena.
“scusa non ti ho proprio visto” disse Gerard raccogliendole i libri, glieli porse e la ragazza li infilò in fretta nella sua tracolla verde bottiglia, scuotendo i lunghissimi capelli ricci.
“non preoccuparti…” sussurrò lei, sorridendo. Il ragazzo la guardò meglio. Sembrava famigliare.
“scusa ma io e te ci conosciamo?” chiese guardandola in quei occhi neri che gli erano tanto famigliari.
“ci stai provando?” chiese la ragazza provocatoria, Gerard diventò di una bella sfumatura rossa. Ci furono alcuni minuti di silenzio rotti, poi dalla ragazza.
“oh, ma Gerard sei tu?!” il ragazzo la guardò negli occhi e sorrise, si ricordava di lei.
Era tornata.
La sua migliore amica dell’infanzia era lì, con quei capelli ricci più lunghi di quanto se li ricordava e con quei occhi neri, grandissimi.
“Karol!” si abbracciarono ridendo.
“cosa ci fai qui?” chiese Gerard “e l’Inghilterra?”Karol rise.
“quattro anni di noia pura e mortale, ho convinto papà e mamma a tornare qua, anche se oramai è inutile, ma adesso che so che sei ancora vivo non sarà così male il mio ritorno nel Jersey!” il suo solito spirito allegro non l’aveva abbandonata.
Gli vennero in mente tutte le cose belle fatte con lei in quei anni.
Si ricordò dei loro castelli di sabbia, fatti su una spiaggia deserta.
Si ricordò delle notti passate in tenda, a dormire in giardino.
Si ricordò quella bambina, con quei ricci tutti per aria.
Si ricordò dell’amore che provava per quella bambina.
Si ricordò del loro primo bacio, avvenuto dopo la festa dei suoi quattordici anni.
E si ricordò quando l’amicizia era stata sostituita da un amore innocente che non ferisce.
E infine si ricordò anche della sua partenza e della decisione di non sentirsi più.
“cavolo i tuoi capelli sono più lunghi!” esclamò entusiasta, toccando con le dita i capelli morbidi di Gerard.
Cominciarono a camminare e a parlare cercando di recuperare nell’arco di pochi minuti parole che si erano estinte quattro anni prima.
Arrivati a scuola, Gerard accompagnò Karol in segreteria, dove scoprirono di essere in classe insieme.
“ma allora c’è anche mio fratello?!?” esclamò scocciata e sconvolta. Gerard sorrise, scuotendo la testa.


Un ragazzo, poco lontano, osservava la scena, con un sopraciglio inarcato e l’’espressione strana, ma forse era solo gelosia. Frank aveva seguito tutta la scena, con una voglia matta di tirare, a quell’ochetta che stava con Gee, i capelli. Rimase interdetto però vedendo il sorriso di Gerard, così raro, spuntare sul suo viso pallido.
Guardò Amanda, per un attimo.
Non provò nulla.
Neanche la più remota emozione.
Si maledisse.
Per quale motivo non riusciva più a fingere? Perché non riusciva più a nascondere e reprimere i sentimenti che teneva chiusi a chiave dentro?
Tutte queste domande continuavano ad ucciderlo.
Gerard gli passò vicino, si girò e lo guardò. Frank sostenne il suo sguardo, il ragazzo più grande lo salutò, ma Frank non accennò risposta e si girò a parlare con Amanda.
Il sorriso di Gerard si spense in un attimo.

Karol venne affidata alla signora Martin, della segreteria, mentre Gerard si dirigeva in classe.
Dopo minuti interminabili la porta della sua classe si aprì e Karol entrò con fare timido. Vide suo fratello, ridere sotto i baffi.
“ragazzi, questa è la vostra nuova compagna, salutate Karol Kathleen Toro Ortiz.”
Ci fu un saluto generale, mentre Karol si aggirava tra i banchi, Ray, suo fratello, l’accolse con una battutina poco carina, prontamente ricambiata.
Ray e Karol avevano solo una cosa in comune: i lunghi capelli voluminosi. Ovviamente quelli della ragazza erano molto più curati. Gerard si rivide a dieci anni, quando si copriva le orecchie con le mani, per non sentire le grida tra i due fratelli, mentre litigavano. Sorrise tra se, spostando la cartella dal banco di fianco al suo, quando Karol gli si avvicinò. La ragazza si sedette e inaspettatamente, baciò la guancia del moro.
“ciao!” esclamò. Gerard rise, forte. Non era per niente cambiata, aveva sempre quella meravigliosa allegria e dolcezza che a Gerard piaceva tanto.
“non sei cambiata per niente!!” esclamò, ricevendo un grande sorriso. Lui le scompigliò i capelli con fare dolce.
La giornata passò veloce, tra chiacchiere, test di letteratura e merendine al cioccolato.
Gerard non aveva visto più Frank. Inutile dire che c’era rimasto male, quando la mattina, il ragazzo non l’aveva salutato., dopotutto era normale, con lui c’era Amanda. Anche se a Gerard bastava un semplice saluto, quel saluto che gli faceva vedere la giornata in un modo migliore.


Le sei. Ora tanto agognata da Frank. Rimase a fissare la finestra chiusa della camera di Gerard. Lui non c’era. Era chissà dove. Frank non lo sopportava questo. Frank aveva bisogno di Gerard, ma lui non era li. Si mise seduto sui gradini all’entrata e aspettò. Lo aspettò finchè non si fece notte, finchè il cielo non venne ricoperto da stelle luminose. Qualcuno lo scosse. Aprì gli occhi che aveva chiuso da qualche ora. Gerard era li, davanti a lui.
Non ci furono parole. Ci fu solo un bacio. Entrarono nella casa buia e silenziosa, dove i genitori e il fratello di Gerard dormivano beati. Erano le dieci passate. Frank seguì il ragazzo fino in camera. Si chiuse la porta alle spalle.
“dove sei stato?” chiese Frank, brusco, geloso, offeso. Gerard non gli rispose.
“ti ho aspettato Gerard…”
“Amanda non era disponibile?” chiese freddo. Frank sgranò gli occhi. Cosa gli succedeva? Dov’era Gerard in realtà?
“chi era la ragazza di sta mattina?” chiese Frank, serrando i pugni, geloso marcio di quella persona che gli stava accanto e che probabilmente l’aveva fatto anche quella sera, mentre Frank lo aspettava sotto casa sua.
“dimmi Frankie, sei venuto per fottermi?”
“ma che stai dicendo?” si avvicinò, ma Gerard lo allontanò bruscamente.
“senti non sono il tuo burattino da usare a tuo piacimento. Cosa credi? Che basta una scopata per farti perdonare il fatto che oggi non mi hai degnato nemmeno di uno sguardo?!?” urlò, fregandosene dei suoi genitori. Frank abbassò lo sguardo.
“ non sono un distributore a gettoni, Frank! Non puoi mettere la moneta e aspettare che cambi umore e farmi dimenticare il modo in cui mi tratti!!” si portò le mani hai capelli esasperato. Era al limite Gerard Way.
“basta.” Sussurrò solamente. Frank lo guardò negli occhi, spaventato.
“si Frank, basta. Finiamola con questa storia.”
“no, Gee, non puoi.” Disse. Gli posò le mani sulle spalle.
“dimmi che non dici sul serio?” sussurrò. Gerard distolse lo sguardo, lasciandosi scappare qualche lacrima. Frank gli prese il viso fra le mani.
“ti prego…” supplicò il chitarrista. Gerard lo abbracciò, colpendo più forte che poteva, il petto dell’amante, con i pugni serrati.
“perché non capisci Frankie?” urlò, con le lacrime che gli cadevano copiose dal viso.
“capire cosa?” Urlò anche Frank, prendendo tra le mani i polsi del ragazzo. Gerard si riprese. Non poteva digli le cose come stavano realmente. Se lo avesse fatto, sarebbe franato, avrebbe fatto cadere quella parete, già fragile e traballante che aveva costruito nel tempo. Nella disperazione, così folle e improbabile, Gerard baciò Frank e per l’ennesima volta, senza nessun motivo, gli chiese scusa.




SALVEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ECCOMI QUA GUYS!!!!!!!!!!!!!!!!! Scusate il mega ritardo!!!!!!!! Il ritmo di aggiornamento tornerà normale!!!! Altro capitolo moooltooo triste, mi dispiace, ma vedrete che tra poco Gee si ripiglierà un po’!!!
lo spunto mi è venuto due sabati fa… ero dal parrucchiere. mia zia (è il grande capo la dentro) ha messo su uno dei miei cd misti, tanto per farmi piacere mentre il colore mi bruciava il cuoio capelluto in una maniera allucinante!!! Ho ascoltato di tutto e di più, cantando come una matta!! Ovviamente mia zia faceva finta di non conoscermi…comunque arrivando al punto: è partita “I’m like always with the way I’m always trying to get you off (me & you)” dei “FOB”(amo PatricK^^) poi “join me” dei “HIM” (CAVOLACCIO QUANTO ADORO QUELLA CANZONE), “Power kiss” dei “MSI” e infine “drugs or me” dei “Jimmy eat the world”(troppooooo sadica e dolceee la amo!!) una dietro l’altra e mi è venuta di botto l’ispirazione, tanto che ho dovuto scrivere su un pezzo di giornale, se non mi dimenticavo tutto quanto!!
Certo non centravano molto le canzoni, ma comunque ecco il capitolo!!
mannaggia sono una chiacchierona!! Scusatemi!!


notuzzole: allora… introduzione di un nuovo personaggio che segnerà la storia(come nonna Helena):
karol è nata dalla mia mente malaticcia!! Non è veramente la sorella di Ray (Ray torosaurus RULEZ!!) come tutti sapete!! Solo che mi piaceva vederla in questo modo!!!^^
Amanda è una troia…nella realtà è stata una ex fiamma(chiamiamola così…) di Frankie, prima della bellissima e unica e spettacolare Jamia!!! Quindi non mi andava di inserire Jamia per poi spezzarle il cuore!!!


Mille ringraziamenti a:

Chrystal: aah grazie..... mi piace la tua decisione!!!(e anche quella di Bob) spero che questo ti piaccia come gli altri!!! baci!!! XD XD

Mcr_girl: ammmoooraaaa ciao!!!!!!grazie infinite dei complimenti e sono contenta che ti piaccia!!!!^^ non so ma pensare Gerard vampiro è wow… non so se mi spiego…. Comunque sei io sono un mito, Honey, tu sarai leggenda!!! Anzi facciamo così: we’re a leggend… ah ah!!(non so perché rido) grazie ancora dal cuore!!! baci baci!!! Ti adoro<3 e ti prego sposami. (anche se ho già una decina di mogli)

MiKeYwAy4EvEr: grazieeeee la tua fan 1 uno(sempre e comunque) ti ringrazia dal profondo del suo cuoricino chimicoso!!!(altro aggettivo inventato dal mio criceto)spero che ti sia piaciuto!! KISSONI

FaKe_RoMaNcE. Spero che ti sia piaciuto anche il seguito!!! GRAZIE MILLE!!! Baci!!!^^

Ringraziamento speciale a Dani dal cuore!!!!!!!!!!!

grazie anche a legge soltanto e chi recensirà questo capitolo grazie dal cuore!!<3 <3 bye!!>_<
  
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