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Autore: lenina blu    30/08/2013    1 recensioni
Cassiopea è una ragazza appena trasferita a Firenze, dopo la separazione tra i suoi, di cui ancora non capisce il perchè. Nella nuova scuola non lega con nessuno, un po' per il suo caratterino un po' per le sue compagne di classe snob. Tutto questo fino al giorno in cui incontrò Moony Switcher. Da lì in poi le cose cambieranno per la nostra protagonista: stringerà amicizia con il bello e solare Giovanni, diventerà compagna del misterioso Nicola, e si innamorerà dell'impossibile Desh, fratello del principe di Bloody City. Tra amori, magie, stregoni, feste e maledizioni, Cassiopea diventerà una loser e nulla sarà come prima. Immergetevi nel mondo di Twinsoul e trovate la vostra anima gemella ;)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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Esecuzione

Atto Finale

 

 

Non disse nient'altro. Non ascoltò più le mie urla, le mie grida. Attraversò il ponte e io impotente ero lì che cercavo di muovermi.

 

E' passata una settimana ormai. Sono tornata nel mondo degli esseri umani, non appena Moony è sparita tra le braccia della dea. Se ci ripenso ancora mi viene il nervoso per quello che ha fatto. Ha sprecato la sua vita per me? Per andare con una stupida dea che si sentiva sola e aveva bisogno di compagnia?? Altrochè. Non l'avrei più rivista. Non avrei più rivisto nessuno, nemmeno Desh.

Qui sulla terra, nessuno si era accorto del fatto che fossi sparita per una settimana, tutto questo grazie a Moony. Si era finta me per quella settimana fino a quando non era venuta a recuperarmi. Dell'organizzazione ormai non facevo più parte purtroppo. Ma la mia vita in quel lasso di tempo era cambiata.

Non riuscivo ad accettare il fatto che lei non ci fosse più, che non avrei più rivisto Desh e anche i ragazzi dell'organizzazione. Ero ritornata alla mia monotona vita.

Ora le mie giornate erano tornate quelle di un tempo. Oggi sarei tornata a scuola. Era da quando ero tornata che non mi sentivo bene, più psicologicamente che fisicamente. Mi ero rinchiusa in casa e non avevo voluto vedere nessuno. I miei genitori si stavano preoccupando sul serio, per il mo comportamento. Stavo tutto il giorno a letto a pensare.

Decisi che non era il caso di farli preoccupare ulteriormente e andai a scuola, anche se non ne avevo la minima voglia. Chissà se i miei compagni si ricordavano di tutto quello che era successo.

Sospirai e sorpassai il cancello di scuola. Non feci in tempo a fare due passi che una voce allegra mi richiamò.

-Ehi Cassiii- era Giovanni. Non mi fermai. Non avevo voglia di parlare con lui, era troppo felice e io non ero dell'umore giusto. Testardo come al solito non si rassegnò però e mi venne in contro.

-Ehi come mai quella cera? Sembri un cadavere!- disse lui appoggiandomi un braccio sulle spalle.

-Sto bene Giovanni, sono solo un po' stanca- dissi tagliando corto.

-Beh volevo ringraziarti. Sono tornato insieme alla Marti.- lo guardai. Era contento. Ma di cosa doveva ringraziarmi? Io non avevo fatto nulla. Probabilmente Moony in quella settimana di scuola aveva combinato qualcosa.

Decisi di stare al gioco.

-Figurati, non ho fatto niente di che, sono contenta per te.- e mi scrollai il suo braccio di dosso. Accelerai il passo in modo da rimanere da sola, e me ne scappai in classe. Quando entrai tutti mi salutarono tutti come se niente fosse e andai a mettermi nel mio posto.

-Ehi Cass perchè ti siedi lì? Quello è il mio posto- mi disse Sara, una mia compagna di classe. Stranamente tutti erano gentili con me. Come mai?

In quel momento entrò Nicola e mi fissò. Mi sorrise.

-Beh ti sei già stufata di sederti vicino a me?-

Sorrisi di risposta anche io. Non riuscendomelo a spiegare. Ero contenta di rivederlo, almeno a lui forse avrei potuto chiedere qualcosa.

Suonò in quel momento la campanella e sospirai di nuovo.

Era sul serio tornato tutto alla normalità?

Lo seguii e mi sedetti vicino a lui.

-Ehi Cass, perchè non ti sei più fatta vedere all'organizzazione per una settimana?- mi disse lui sottovoce, guardandomi con uno sguardo profondo. Mi aveva chiamata Cass?

-Non ho il diritto di venire. Io...- cercavo di lottare per non piangere di fronte a tutti. Mi alzai e scappai in bagno. Non sarei dovuta venire a scuola.

In quel momento sentii qualcuno bussare alla porta del bagno

-occupato!- dissi io con il volto rigato dalle lacrime.

-So che sei lì, e so anche perchè stai piangendo. Lei lo ha fatto perchè ti voleva bene, e sono più che sicuro che non sia morta. Non vorrebbe vederti in questo stato Moony- Nicola era entrato con molta non chalance nel bagno delle ragazze ed cercava di consolarmi. Sentivo un silenzio innaturale fuori dal bagno. Molto probabilmente visto che era suonata la campanella tutte le ragazze che prima c'erano erano andate via. Sicura che non mi avrebbe vista nessuno tranne Nicola, aprii la porta e lo guardai. In quel momento avevo bisogno di un abbraccio e di credere nelle parole che aveva detto. Mi avvicinai e lo abbracciai scoppiando a piangere. Nicola prima si irrigidì, ma poi ricambiò l'abbraccio.

Quando aprii gli occhi notai che c'erano ancora delle ragazze nel bagno e che ci stavano guardando.

Merda. Adesso chissà cosa avrebbero detto in giro. Mi staccai da Nicola asciugandomi gli occhi. Lui fece un passo indietro e mi guardò.

-Questo pomeriggio vieni con me. - disse lui serio.

-Non ci faccio niente io là- dissi asciugandomi gli occhi con un fazzoletto. Nicola si riferiva molto probabilmente all'organizzazione e visto che era palese ci stessero ascoltando le ragazze, decisi di uscire dal bagno.

-Beh vedremo, tu per questo pomeriggio sei prenotata però- disse lui facendomi il sorriso che tanto non sopportavo. Entrammo in classe e vidi che il prof. di storia era appena arrivato. Mi andai a sedere velocemente accasciandomi sul banco.

Adesso chissà quali pettegolezzi avrebbero cominciato a girare. Nicola che chiede di uscire a una povera sfigata come Cassiopea.

-Beh abbiamo due nuovi compagni di scuola, quindi portate due banchi in più-

disse il prof di storia. Mi tirai su dal banco incuriosita. Chi è che a novembre cambiava scuola?

In quel momento infatti si erano avvicinate alla porta due figure. Li guardai. Probabilmente erano due gemelli, una ragazza e un ragazzo, si assomigliavano molto infatti.

Il ragazzo non appena vide Nicola gli sorrise e disse:

-ehi Nico! Che coincidenza!-

-Cavolo Luke, Mira siete qui a Firenze? Non mi avevate detto niente!- disse lui sorpreso.

-Beh ragazzi presentatevi- disse il prof guardandoli sorridenti.

-Okay, io sono Luke Mureu- disse il ragazzo sorridente a tutta la classe. Aveva i capelli castani e gli occhi verdi. Era molto simile a Nicola per il modo di fare.

-Io sono sua sorella gemella Mirajane Mureu. Ci siamo appena trasferiti dalla Francia-

-parlate entrambi benissimo l'italiano però- disse il professore incuriosito.

-Nostra madre è italiana, sua sorella è la madre di Nicola- disse Luke.

Rimasi sul serio molto sorpresa, nello scoprire che Nicola aveva parenti in Francia. Non lo sapeva nessuno in classe. Ora che ci pensavo, ben poco si sapeva di lui e della sua famiglia. Mirajane aveva i capelli castani lunghi fino a metà schiena e mossi. Lo sguardo era lo stesso del fratello, due occhi verdi vispi e allegri.

-Ah beh, allora si spiega tutto. Diteci qualcosa in francese- continuò il professore sorridente. I due gemelli si scambiarono un occhiata e Mirajane parlò:

-Salut les gars, j'espère que cette année, nous allons avoir du plaisir ensemble.- disse lei sorridente.

-Adoro il francese- disse il prof. Sentendosi ispirato – avete detto, ciao ragazzi, spero che quest'anno ci divertire insieme, vero?-

che il prof. Di storia sapesse il francese poi, questa era bella.

I miei occhi continuavano a passare da Nicola ai gemelli. Quella situazione mi sembrava così strana. Una volta seduti il prof. Incominciò la lezione.

Più tardi a ricreazione Veronica e altre ragazze snobbarono Mirajane, con aria di superiorità. Nicola invece andò insieme a me a parlare con il cugino. Inziarono a parlare in francese e non li ascoltai più.

-ehi ciao- mi disse Mirajane sorridente seduta sul banco.

-ciao- dissi imbarazzata -mi chiamo Cassiopea- quanto odio il mio nome non lo so.

-wow, che nome strano! Bello mi piace-

Chiaccherammo per qualche minuto, finchè non arrivò Giovanni, abbastanza scocciato, in classe e da solo.

-Ehi Giovannino che è successo?- mi sentivo allegra. Parlare con Mirajane mi aveva fatto dimenticare la storia di Moony per un po'.

Giovanni mi guardò. Non era sorridente, nemmeno un po'. Inoltre Martina non era con lui. Lasciai un attimo Mirajane, scusandomi, e mi avvicinai a lui.

-Ohi è per colpa di Martina?- chiesi io guardandolo negli occhi.

Lui era seduto sul banco e fissava per terra.

-Ho litigato con lei, perchè è gelosa di te. - mi disse schietto.

-Gelosa di me?- dissi. Ma se ero appena tornata a scuola da una settimana che non mi facevo vedere.

-Si, sta mattina sono venuta a salutarti, prima di andare da lei.-

-ah- dissi io. Non sapevo cosa pesare.

-Le ho detto che non mi sembrava il caso di litigare per una cosa del genere. Sono venuto a salutarti semplicemente perchè non ti vedevo da una settimana e mi sembravi sul serio molto triste. Non vuole capire che ti voglio bene, ma come amica e basta. Crede che ci possa essere qualcosa tra noi due e...-

-Ci parlo io?- dissi interrompendolo. Il banco su cui era seduto era vicino alla finestra e quindi mentre parlavamo guardavamo fuori.

-No, perchè dopo potrebbe irritarsi di più. Possibile che vada sempre a finire così?- disse lui più a sé stesso che a me. Ad un tratto però guardando fuori dalla finestra, in mezzo al cortile, pieno di ragazzi, notai una figura famigliare. Mi alzai e aprii la finestra. In mezzo al cortile c'era un ragazzo che stava guardando verso di me. Era Desh. Ero stra sicura fosse lui. Aveva i capelli neri, la carnagione chiara e gli occhi malva.
Cosa diamine ci faceva Desh a scuola? Mi girai per chiamare Nicola alla finestra, ma quando ritornai a guardare fuori dalla finestra era sparito.

Cosa voleva fare Desh?

   
 
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