III.Where the Dream is
“Hyoga… Mi hai mai sognato?”
La domanda con la quale Shun mi desta dal mio torpore è così stupida che se non fossi così stanco credo gli riderei in faccia.
“Che domanda stupida è, Shun?”
Si fa fosco in volto. “Era solo per sapere”, dice.
Sospiro, e gli passo un braccio dietro alle spalle.
“Non ti ho mai sognato. Ma se dovessi farlo, sono sicuro che nel sogno sarebbe implicato qualche tipo di cucciolino carino, tipo… non so, cani?”
Storce il naso. “Cani? Forse gatti?”, dice.
“Ecco, gattini, sì. C sarebbero questi gattini e… un lago. Io e te al lago”
“E i gattini?”
“Beh in fondo non mi piacciono poi così tanto i gatti. I gattini vendono bibite”
Gli occhi gli si illuminano. “Va bene, mi piace questa storia del lago”, dice. Ridendo.
Tutta la faccenda del sogno, non si sa perché, mi prende e vado avanti.
“Ovviamente ci sarebbe un gran sole. E anche le stelle, insieme. Stelle al sapore di melone, e tu le mangeresti, perché so che ti piace. Gli operai della fabbrica di melone verrebbero a tirarci i coriandoli e i gattini si ubriacherebbero di coca cola, e tutto sarebbe davvero bello come lo ho detto. Tutto sarebbe così bello che noi saremmo felici solo mangiando melone e-“
Ride, ride tanto. “Ma sogneresti davvero una cosa così o lo dici solo per farmi piacere?”, dice.
Lo stringo di più a me e tuffo il mio volto fra i suoi capelli. Così bello…
Oh amore amore, naviga via… devo ancora svegliarmi!