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Autore: harryslies    30/08/2013    0 recensioni
Arrivata davanti a scuola vide un ragazzo seduto sulla scalinata che si guardava intorno. Appena la vide si alzò in piedi e le corse incontro.
«Louis!», gridò Emily praticamente saltandogli addosso.
«Emily, quanto mi sei mancata», disse Louis stringendo a sé la ragazza.
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«Mi dispiace di averti lasciato in quel modo qualche giorno fa, senza dirti neanche una parola», disse Emily abbassando lo sguardo.
«Ti prego, non mi ricordare quel momento», disse Harry ancora visibilmente scosso. «Cosa pensiamo di fare?», fece il riccio mentre, con la mano destra, sollevò il mento di Emily.
«Non credo di essere in grado di sopportare, oltre ai problemi derivanti dalla scuola, anche le delusioni d’amore», fece Emily prima di enorme sospiro.
«Quindi è davvero finita?», chiese Harry, quando anche l’ultimo briciolo di speranza che gli era rimasto iniziava a svanire.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Harry Styles che va in bianco non si è mai visto prima», disse ad alta voce Zayn.
«Cosa c’è di strano?».
«Stiamo parlando di te, Harry. È strano e basta», disse nuovamente Zayn. «Da quanto tempo è che non fai del buon sesso?».
«Da quando sto con Emily», fece il riccio.
Harry era sdraiato sul suo letto mentre lanciava in aria una piccola palla di spugna. Zayn era seduto sulla poltroncina, collocata poco distante dal letto, e aveva iniziato il suo interrogatorio nei confronti del riccio.
Harry non ricordava come fossero arrivati a parlare di sesso, ma la cosa lo disturbava. Ora che stava con Emily, gli sembrava fin troppo strano parlare della sua vita sessuale e sentimentale con gli altri ragazzi. Parlare della sua storia con Emily lo faceva sentire fin troppo vulnerabile e quella situazione gli faceva credere che tutte le difese, che si era costruito in quegli anni, fossero crollate la prima volta che aveva posato le sue labbra su quelle di Emily. E, inoltre, aveva paura che gli altri ragazzi lo giudicassero per il suo nuovo modo di comportarsi.
Se un discorso del genere fosse stato affrontato parecchi mesi prima, Harry non si sarebbe sicuramente tirato indietro dal raccontare come andavano le cose con le sue nuove conquiste. Eppure, ora si trovava a disagio a parlare di sesso insieme a Zayn.
«Emily ti ha proprio cambiato», disse ridendo il moro. «Magari se faceste sesso, molti dei problemi che caratterizzano la vostra relazione non ci sarebbero».
«Vi prego, possiamo smetterla di parlare di sesso e di Emily? Sarà la sua ragazza, ma rimane comunque la mia migliore amica», fece Louis infastidito, scollandosi dallo schermo del portatile sulla scrivania di Harry.
Harry rise alle parole del ragazzo, quasi più a disagio di lui nell’affrontare quel genere di argomento. 
La risata di Harry fu una risata di liberazione, una vera risata dopo molto tempo. Eppure, ciò che aveva detto Louis non aveva niente di così esilarante.
Tutti i ragazzi avevano notato che Harry, nell’ultimo periodo, era fin troppo stressato. Non soltanto per la scuola, che stava mettendo in crisi anche gli altri, essendo tutti all’ultimo anno. C’era qualcosa sotto che nessuno, nemmeno Louis, sapeva. C'era qualcosa che rendeva Harry ansioso, paranoico ed eccessivamente riservato su qualsiasi tipo di argomento. 
E sicuramente l’aveva notato anche Emily, stressata quanto Harry, se non di più. 
Era più che evidente che entrambi si nascondevano qualcosa a vicenda, nonostante tutti i problemi che avevano precedentemente avuto dopo le loro numerose bugie. Eppure, nessuno dei due sembrava aver imparato dai propri sbagli. E, soprattutto, nessuno dei due avrebbe mai pensato che i loro problemi avrebbero potuto avere ripercussioni sugli altri ragazzi.
Nessuno ne era rimasto estraneo, tutti conoscevano le cause delle loro litigate, erano al corrente di ogni fraintendimento, di ogni bugia. Erano al corrente di tutto perché, in un modo o nell'altro, erano stati tutti coinvolti nei loro problemi e perché volevano dannatamente bene ad Emily ed Harry. Vederli sempre in lotta non faceva bene a loro, come non faceva bene agli altri ragazzi.
«Io sono convinto che dovreste fare sesso. Almeno per risolvere alcuni dei vostri problemi», fece il moro sospirando. «Tra me ed Amelia funziona».
«Zayn, tu ed Amelia fate sempre sesso», precisò Louis, alzando gli occhi al cielo.
«Almeno non abbiamo problemi».
«Il sesso non può aggiustare sempre tutto», fece Harry.
Louis e Zayn colsero la nota di tristezza tra le parole del riccio, che furono seguite da un suo lungo sospiro.
I due ragazzi si guardarono. Nessuno dei due riuscì a trovare negli occhi dell’altro qualcosa che non fosse un sentimento di preoccupazione. Nessuno dei due riuscì a trovare le parole giuste da dire in quel momento. Nessuno dei due riusciva più a capire cosa viaggiasse all’interno della testa di Harry, cosa lo facesse sentire triste e così spaventato.
E il silenzio fu tutto ciò che riempì la stanza di Harry in quel momento.
Poco dopo, fu proprio lui a spezzarlo mostrando un lato di sé che nessuno dei due ragazzi aveva mai visto prima.
«Io la amo con tutto me stesso. Non m’importa se per fare sesso con lei dovrò aspettare ancora».
«Harry», fece Zayn prima di essere interrotto dal riccio.
«Io l'aspetterò se ora non è pronta. Voglio che sia una cosa speciale, non voglio forzare i tempi. Voglio che sia una cosa naturale che accade dopo un certo periodo di tempo che si sta insieme», fece Harry.
«Sei proprio cotto», fece Louis sorridendo, notando gli occhi lucidi del riccio.
«Alla fine potrei essere io quello che non è ancora pronto per questo passo».
«Tu sei semplicemente innamorato di Emily, sei follemente innamorato di lei. Se non fosse così, avreste fatto sesso dopo una settimana», precisò Zayn, alzandosi dalla poltroncina e posando una mano sulla spalla del riccio.
Harry abbassò il capo sorridendo. Era contento di sentire quelle precise parole dette da coloro che erano alcune delle persone più importanti della sua vita. Era felice di sapere che ciò che mostrava agli altri non era più un immenso e desideroso bisogno di sesso per dimenticare tutti i problemi riguardanti la sua famiglia. 
Era felice di sapere che ciò che provava in ogni centimetro del suo cuore e di se stesso, era anche lo stesso sentimento che gli altri riuscivano a percepire dall’esterno.





«Ti amo».
Emily si voltò e sorrise.
Le sue mani si posarono velocemente attorno al viso del riccio per poi incrociarsi tra i suoi capelli, le labbra di Emily si stamparono dolcemente su quelle di Harry.
«Ti amo anch'io», fece la ragazza terminato il bacio.
Emily rimase ad osservare le iridi verde smeraldo di Harry. Si perse, letteralmente, dentro quel mare verde.
Il colore degli occhi del riccio era più intenso del solito ed Emily si rimproverò per non essersi soffermata più a lungo, le volte precedenti, ad osservare quelle due meraviglie.
In quel momento, il verde degli occhi di Harry era come un tranquillante nella notte più tormentata dagli incubi. I suoi occhi erano come una boccata d'aria fresca dopo anni di prigionia, la terra ferma su cui poggiare i piedi dopo una traversata burrascosa.
Eppure, la nota di tristezza, all'interno degli occhi di Harry, diventava sempre più insistente, minuto dopo minuto.
«Che succede?».
«Niente».
«Harry, lo sai che puoi dirmi tutto», fece dolcemente Emily.
Harry fece un lungo sospiro, il sorriso sulle labbra della ragazza iniziò a svanire lentamente. Harry strinse tra le sue mani quelle della ragazza prima di posare le sue labbra su quelle di Emily.
«Perdonami», fece lievemente.
«Per cosa?», chiese confusa la ragazza.
«Per tutto ciò di sbagliato che continuerò a fare. Ti prego di perdonarmi perché so già che ti deluderò e ti farò di nuovo star male», disse il riccio tutto d'un fiato.
Emily portò nuovamente le sue mani attorno al viso del riccio. Con i pollici asciugò le lacrime che avevano iniziato a rigare le guance di Harry, prima che lui posasse la sua testa sulla spalla sinistra della ragazza.
Emily odiava vedere Harry in lacrime.
Harry era la sua roccia e vederlo debole e vulnerabile rendeva anche lei indifesa. Harry l'aveva consolata infinite volte ed Emily si ritrovava a gestire uno dei pochissimi momenti di crisi di Harry.
Harry era un ragazzo indipendente, fiero di se stesso, riusciva a mantenere tutto sotto il proprio controllo e mostrare il suo lato debole era l'ultima cosa che poteva passargli per la testa. Era cocciuto come pochi ed era impossibile fargli cambiare idea su qualcosa: una volta che un'idea si radicava nel suo cervello, era la fine.
Emily aveva notato da qualche giorno che Harry era più soprappensiero del solito, ma non gli aveva fatto pressioni per sapere quale fosse il problema. Sapeva che Harry, prima o poi, le avrebbe detto tutta la verità.
O meglio, ci sperava. Emily ricordava benissimo a cosa avevano portato le bugie di Harry e sperava, con tutta se stessa, di non doversi più trovare in una situazione simile.
Inoltre, Emily non aveva chiesto niente ad Harry perché sapeva che anche lui aveva notato che c'era qualcosa che la turbava. Harry vinceva sempre quando si trattava di far parlare Emily, riusciva sempre a scoprire cosa nascondeva. Ed era proprio per questo che Emily non aveva chiesto nulla ad Harry, perché sapeva che lui l'avrebbe poi costretta a vuotare il sacco.
E lei non era ancora pronta.
Il tempo a sua disposizione, per dire ad Harry del suo trasferimento in America, cominciava a diventare sempre meno. Il tempo continuava a scorrere inesorabile ed Emily iniziava a trovarsi, sempre di più, con l'acqua alla gola.
Cosa avrebbe fatto nel momento in cui Harry avrebbe visto le valigie, mezze piene, nella sua camera? Come avrebbe trovato una scusa plausibile per spiegare quella strana situazione? Come avrebbe potuto guardare ancora Harry negli occhi senza provare un minimo di senso di colpa per avergli tenuto nascosto il suo trasferimento?





«Liam!», urlò Amelia.
La voce della bionda si perse poco dopo nell'aria del sud dell'Inghilterra. Il suo era un avvertimento per l'amico, per evitargli una pallonata in piena faccia, che non tardò molto ad arrivare. 
Le risate degli altri ragazzi riempirono ben presto il silenzio mentre Liam si massaggiava la guancia destra. Successivamente, il ragazzo prese il pallone da calcio da terra e si avvicinò pericolosamente a Louis, responsabile del tiro precedente. La partita di calcio che era stata organizzata dai due capitani delle squadre, Harry e Louis, era degenerata in un tiro a segno. Ed il povero Liam era diventato il bersaglio principale.
Liam aveva messo a disposizione la sua casa nella campagna del sud dell'Inghilterra per quel fine settimana ed aveva invitato gli altri ragazzi a trascorrere due giorni lontani dalle scrivanie e dai compiti. L'idea di Liam sembrava funzionare, sembravano tutti più rilassati e spensierati, come lo erano stati all'inizio dell'anno.
Louis era letteralmente piegato in due dalle risate mentre Zayn si era completamente accasciato a terra. Amelia ed Emily si sorteggiavano a vicenda mentre Harry, pur non riuscendo a trattenere le risate, aveva cercato di capire se Liam stesse bene. Beth aveva visto il pallone arrivare all'ultimo, prima di vederlo contro la guancia dell'amico. 
«Lou, sei un coglione!», urlò Liam colpendo il ragazzo dagli occhi azzurri con il pallone.
La risata di Niall aveva ormai riempito l'aria di campagna e non sembrava voler smettere. Nessuno sembrava in grado di smettere di ridere, nemmeno Liam. Forse era un bene perché, per la prima volta dopo mesi, le preoccupazioni non avevano preso il sopravvento sulle loro vite.
Fu solo grazie a Beth che la situazione tornò alla normalità. La ragazza aveva appena annunciato che il pranzo era pronto e, in un battito di ciglia, Niall aveva affiancato la sua ragazza davanti al barbecue. Le aveva lasciato un dolce bacio sulle labbra prima di prendere posto a tavola, affamato come sempre. Liam aveva concesso una tregua a Louis, aiutandolo ad alzarsi da terra, prima di avvicinarsi al tavolo posizionato vicino al campetto da calcio che gli altri ragazzi aveva creato con alcuni bastoni raccolti da terra.
Emily ed Amelia presero posto l'una accanto all'altra mentre Zayn ed Harry aiutavano Beth a portare sulla tavola i due grandi piatti stracolmi di carne insieme alle altre portate. Liam aveva preso posto accanto ad Emily, rubando il posto al riccio che lo fulminò con lo sguardo. 
«Mantieni le distanze, Liam», fece Harry, che si avvicinò immediatamente ai due ragazzi.
«Sei troppo protettivo, Harry. Rilassati, non la mangio mica», rispose il ragazzo.
«È la mia ragazza, è normale che sia iperprotettivo», fece Harry avvolgendo con entrambe le braccia Emily.
La ragazza alzò gli occhi al cielo sorridendo. Il suo gesto fu presto seguito dalla risata di Niall. Infine, Harry schioccò un bacio sulla guancia di Emily prima di prendere posto accanto al biondo, dall'altro capo del tavolo.
«Dovresti comprare delle vere porte, Liam», fece Louis. «Harry non sa giocare e butta giù ogni volta i bastoni».
Il riccio guardò l'amico perplesso e ferito per la sua affermazione, sicuro che fosse più bravo di lui a calcio.
«Hai ragione, prima o poi le comprerò», rispose il ragazzo, infilzando un pezzo di carne con la forchetta ed infilandolo in bocca.


Terminato il pranzo, Emily, Beth e Amelia si erano offerte di mettere a posto la cucina mentre gli altri ragazzi si riposavano nel giardino. Beth lanciò un'occhiata fuori dalla finestra, nella speranza di vedere gli altri ragazzi impegnati tra loro. Stava aspettando l'occasione giusta per parlare con Emily e finalmente il momento era arrivato.
«Emily, non credi che questo sia il momento giusto per parlare con Harry?».
«Si, è il momento perfetto per rovinare il weekend a tutti», fece lei sarcastica, rivolta verso la ragazza.
«Emily, se non lo fai adesso non avrai più tempo», disse sconsolata Amelia mentre riponeva i piatti nella lavastoviglie.
Emily osservò le amiche, consapevole che avevano ragione. Eppure, non sembrava intenzionata a fare qualcosa per migliorare la situazione disastrosa in cui si trovava. Beth ed Amelia sapevano che era stressata, le occhiaie che incorniciavano i suoi occhi erano più visibili del solito nonostante cercasse di nasconderle dietro il correttore. Emily sembrava fin troppo tranquilla, sembrava avesse tutto fin troppo sotto controllo. Ed il fatto che non si fosse ancora messa a piangere o a gridare quanto quella situazione la stesse distruggendo, preoccupava ancora di più le amiche.
«Glielo dirò, ve lo prometto. Solo che non lo farò oggi», fece Emily uscendo dalla cucina e dirigendosi verso gli altri ragazzi in giardino.
«Cos'è che dovresti dirmi?», chiese Harry, una maschera di tristezza e confusione ad incorniciargli il viso.
Emily sentì il suo cuore accelerare improvvisamente i battiti. Harry era di fronte a lei, gli altri ragazzi dietro di lui increduli e confusi.
«Louis ha appena parlato di America. Non capisco. A cosa si riferisce?», fece Harry, la voce s'incrinò e perse la solita calma che la caratterizzava.
«Louis, perché l'hai fatto?», chiese Emily, rivolta al suo migliore amico, con gli occhi lucidi.
«Cazzo, Emily. Non vedi che questa tua bugia sta rovinando tutto? Non solo la tua relazione, ma anche la nostra amicizia», disse il ragazzo alzando il tono della propria voce.
«Perché gliel'hai detto?», chiese nuovamente Emily.
«Perché tu non l'avresti mai fatto. Avresti continuato a rimandare e rimandare finché non avresti avuto più tempo», disse Louis. «Avresti dovuto prenderti questa responsabilità fin dall'inizio invece di tenerglielo nascosto fino ad ora».
Harry si prese la testa fra le mani prima di afferrare Emily per un braccio ed allontanarla dal gruppo. Gli occhi dei presenti si posarono sui due ragazzi e li seguirono finché non si fermarono poco più lontano da loro. Amelia si avvicinò a Zayn, che la strinse forte tra le sue braccia prima di schioccarle un bacio sulla guancia destra. Beth intrecciò la sua mano destra a quella sinistra di Niall mentre Liam inseguiva Louis su per le scale, prima che il ragazzo si chiuse all'interno della sua stanza.
«Emily, ti prego. Dimmi cosa sta succedendo», fece Harry, cercando di sembrare più calmo possibile, nonostante la sua voce dimostrasse esattamente il contrario.
«Mi hanno accettata all'università in America», fece tutto d'un fiato Emily.








Hola genteeeeeee!
No, non è un miraggio, sono tornataaaaaa! (dopo secoli, OVVIAMENTE)
Come al solito, la prima cosa che faccio è scusarmi con tutti quelli che seguono, o forse seguivano, la storia. Non ho avuto molta ispirazione in quest'ultimo periodo, cosa che mi ha davvero dato fastido oltre che resa triste, e la storia è stata un po' messa da parte. Questo anche perché quest'anno ho avuto la maturità e quindi tutto si è complicato ancora di più. Durante queste vacanze, ho scritto molto (soprattutto per l'altra mia storia) e questo capitolo era già mezzo completato da mesi ma non riuscivo a concluderlo.
Questo non vuol dire assolutamente che mi piaccia, ho cercato di concluderlo oggi in modo da postarlo e non dover portare la storia avanti secoli e secoli. La parte finale credo sia la peggiore, ma preferisco aver postato ora il capitolo piuttosto che far passare altri mille anni e magari scrivere qualcosa di più schifoso.
Vi dico subito che il prossimo capitolo sarà l'ultimo. 
Non è vero, I'm kidding. Vi dico però che ci sarà il casino più totale. Questo capitolo me lo sto scrivendo in testa da quando ho iniziato la ff quindi spero di riuscire a postarlo presto pregando di scriverlo come me lo sto immaginando e farvelo piacere (:
La prossima settimana sarò a Madrid con i miei amici quindi vedrò quello che posso fare, se ho tempo per scrivere lo farò sicuramente.
Ringrazio immensamente chi ancora, dopo tutto questo tempo, segue ancora la storia. Grazie di cuore a tutti, non potete capire quanto mi faccia piacere. Ringrazio immensamente anche tutti coloro che impiegano cinque minuti del loro tempo per dirmi che ne pensano della storia con una recensione. Mi piacerebbe che tutti voi lasciaste una recensione, anche per dirmi che la storia vi fa schifo o per criticarmi, ma ognuno è libero di fare ciò che vuole (:
Detto questo, spero che abbiate passato delle belle vacanze (perché sono già finite?!) e spero che passiate anche a leggere e recensire l'altra mia storia 'Impossible', mi farebbe moltissimo piacere (:
Seguitemi su twitter, sono sempre @harryslies (ricambio tutti)
Un bacio, Elisa c:
P.S. Non c'entra un fico secco ma...KEATON STROMBERG MI SEGUE SU TWITTEEEEEER, NON CI CREDO (:
  
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