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Autore: GiuliaLunaP    31/08/2013    0 recensioni
Questa storia ha come protagonista Eléna, una ragazza semplice e piana di amici. Lei abita in un paesino nel North Carolina, in una città dove non accade mai niente, fino a quando un ragazzo, Phil, si trasferisce con la sua sorellina dopo la tragica morte dei genitori. Phil ha qualcosa di diverso da gli altri ragazzi, che ad Elèna sembra piacere molto. Phil, però, e fin troppo diverso, ha qualcosa da nascondere. La loro storia andrà a buon fine ??
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dopo una tempesta.

 

Capitolo 4.

 

 

 

 

 

Volevo sapere quello che voleva dire riguardo a Cory e quando lui si sedette vicino a me, mi prese la mano e iniziò a parlare:

" Prima ho sentito la sorella del tuo fidanzato e ha detto di smettere..." Non fece in tempo di terminare la frase che io gli dissi:

"Non è il mio fidanzato, è solo una amico che sta molto male e io gli sto vicino." Risposi con un tono arrogante. "Comunque si chiama Cory e sua sorella Lizzie. Continua."

Continuò.

" Lizzie ha detto di smetterla di fingere e suo fratello, Cory, l'ha minacciata dicendogli che se avesse detto tutto a te lui avrebbe detto a tutti che ha una relazione con il nuovo Sindaco."

Ero sconcertata, cosa  mi stava nascondendo e perché ricattava sua sorella?

Gli dissi :

" Hai sentito altro?" Ci fu un momento di silenzio poi continuai. "Phil parla, dimmi la verità."

Phil riprese a parlare:

"Eléna, Cory è bugiardo non ti sta dicendo la verità, lui non ha un tumore. Lo fa soltanto per poter stare insieme a te. Non mi crederei, lo immagino ma credimi questa è la verità."

Rimasi a guardare fissa nel vuoto, mi iniziarono a scendere le prime lacrime e Phil, che non era ancora andato via, mi abbracciò e mi guardò di nuovo negli occhi, ma non riuscii a guardarlo, non sapevo se credere a uno o all'altro.

 

 

 

Phil visto come avevo preso la notizia, mi prese in braccio e s' incamminò nel bosco. Non parlai e neanche Phil parlò.

 Arrivammo davanti a una villa bianca con un giardino enorme pieno di fiori e, in lontananza c'era Sophie con un grazioso vestito beige e due treccine bionde.

Entrammo in casa e Sophie mi prese subito un bicchiere d'acqua e con grande grazia si sedette vicino a me.

Phil parlò con mia madre e gli disse che stavo molto male e che per quella sere dovevo per forza stare lì.

 

Non parlai per tutta la sera con Phil, non sapevo se dovevo crederli o no, alla fine anche lui mi aveva fatto soffrire.

 Sophie preparò la cena, una gustosa pasta al sugo, mentre Phil mi stava preparando il letto per la sera.

Quella sera avrei dormito nel suo letto mentre lui avrebbe dormito sull'immenso divano letto in salotto.

 

Sophi era molto premurosa nei miei confronti, ed anche Phil lo era.

Cercavo di non pensare a qual'era la verità o qual'era la bugia, volevo solo dormire. Dissi dunque:

" Credo di andare a dormire, sono molto stanca e non potrei sopportare altre cose stasera."

Phil prese la mia mano, ma io la tolsi subito e mi diressi verso la camera da letto.

Mi addormentai. Mi svegliai verso le tre di notte, mi affacciai alla finestra. Vidi che uno spaventoso temporale stava devastando il bosco e raffiche di vento stavano portando via gli alberi.

 

 

 

 

 

 

Sentii bussare alla porta, non mi girai sapevo già chi fosse.

La porta si aprii ed entrò Phil, con un paio di pantaloni della tuta e senza maglietta, si notavano benissimo i suoi addominali scolpito, rimasi senza fiato. Poi disse:

“Visto che sei sveglia volevo parlarti.” Si sedette sul letto, poi continuò:  “So che sei molto arrabbiata, ma volevo spiegarti il perché del mio gesto riguardo l'altro giorno.” Fece una pausa: “Ti ripeto mi piaci molto ma, c'è un segreto che nascondo ed è anche il motivo per cui ti ho detto quelle cose quando ci siamo baciati” Mi girai e lo guardai, volevo e speravo che quel bacio si replicasse. Mi guardò negli occhi e poi continuò di nuovo: “ Spero che questa lettera spieghi tutto. Buona notte.”

 

 

 

Lasciò un una lettera sopra il letto, la lessi:

 

 

" Mia dolce Giulia,                                       

 

Mi dispiace molto per tutto quello che è successo in queste settimane,

voglio spiegarti che le cose che ti ho detto riguardanti il tuo amico

Cory.

Sono sicuro su ciò che ho sentito e lo so che riesce difficile

credermi, ma fallo per il tuo bene, credici.

Riesco a capire il comportamento di oggi nei miei confronti e sono

davvero rattristato per non averti salutato, questo pomeriggio

in negozio, e per aver portato via mia sorella senza nemmeno darti una

spiegazione.

 Scusami. Ti prego perdonami.

 

 

Domani mattina sarei lieto di far colazione con te e spiegarti

il motivo per cui sono così misterioso.

Scusami di nuovo.

 

 

                                   Baci

                                         Phil

 

P.S . Domani la colazione sarà servita alle dieci.

 

 

 

Lessi quella lettera con gli occhi piene di lacrime. Non sapevo se le parole di Phil fossero vere, l'avevo conosciuto da poco e l'amore che provavo per lui poteva essere solo attrazione fisica.

Mi tolsi la camicia che Phil mi aveva imprestato e mi vestii, presi la borsa e, con gran cautela, fuggi dalla finestra.

 

 

Le raffiche di vento facevano svolazzare i mie capelli castani, le foglie vagavano nel cielo e gli alberi più fragili era già tutti caduti.

 

Mi girai verso la casa di Phil e vidi la luce accesa proprio nella sua camera.

Mi nascosi per la paura di essere scoperta ma guardai ugualmente verso quella direzione.

Vidi Phil sporgere dalla finestra mentre leggeva un libro.

Quel ragazzo era stupendo, quegli occhi erano meravigliosi e perfino il modo in cui leggeva un libro era meraviglioso.  Mi piaceva tantissimo, ma l'avevo visto solo tre volte, come era possibile che fossi già innamorata? Poi pensai a Cory e alle parole che mi aveva detto Phil. Se l'accusa contro il fratello di Lizzy fossero vere? Se lui non fosse malato veramente, ma fosse solo una scusa per riavermi? Non volevo pensarci.

 

Mi diressi verso il lago, la tempesta si stava facendo sempre più forte e paurosa . Per mia fortuna vidi, vicino al lago, una piccola grotta, non pensai molto e mi nascosi lì. Mi addormentai.

  
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