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Autore: BrokenSmileSmoke    31/08/2013    6 recensioni
Yumi Ishiyama è una ragazza molto chiusa in se stessa, con un passato che l'ha traumatizzata, finchè non incontra un ragazzo che tenta di farla tornare a vivere come prima; non ha amici eccetto Aelita, e non vuole averne.
Dal testo:
Essere ammessa in quell'accademia, per lei, non era soddisfacente; era piuttosto un bisogno, ma nessuno poteva capirla. [...]
Lo aveva scelto lei, il trasferimento, e avrebbe dovuto accettare ciò che sarebbe successo da quel momento in poi senza proferir parola.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Odd, Ulrich, William, Yumi
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Amore è una lotta '
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L'Amore È Una Lotta
L'Amore È Una Lotta.
Capitolo 20

Happy Ending.. Or No?
Ulrich in tutto il giorno non l'aveva chiamata, si sentiva in ansia, non sapeva cosa fare.
Sentì il cellulare vibrare, una chiamata.
Agguantò frettolosamente l'oggetto per poi poggiarlo l'orecchio.
«Pronto?»
«Buongiorno, lei è una conoscente di Ulrich Stern?»
«Sì, perchè?»
«Ha avuto un incidente, è stato investito da un'auto, ora è in ospedale.»
Yumi spalancò gli occhi, lui non aveva mai attaccato «È grave?»
«Ora è in sala operatoria, senza sensi, lo stanno operando d'urgenza. Signorina, la preghiamo di venire al più presto.»
«C-Certo arrivo subito.» balbettò lei già mettendosi la giacca.
Prese un taxi e dopo pochi minuti si ritrovò all'ospedale.
Era davanti quella porta, a destra c'era scritto "Chirurgia di emergenza".
È li dentro, si disse con le lacrime agli occhi iniziando a vagare per il corridoio.
In quell'istante si rese conto di quanto lo Amasse, Ulrich era la sua vita.
Lui aveva fatto tutto per lei, e lei aveva dubitato, troppe volte.
Quello che provava per William era un amore, ma diverso.
Sono in quel momento era certa di poter dare la vita, pur di far vivere Ulrich, ne era certissima.
Ricordava tutte le sue azioni, buoni, dolci, gentili, uniche.
Lui c'era sempre stato, ed era a causa sua se ora se ne stava andando tutto a rotoli, se lui rischiava la vita.
A causa dei suoi errori e dei suoi dubbi.
Lo Amava, ne era certa, ma sapeva di amare anche William.
Ormai lo sapeva, e tra due Amori diversi, quale dei due era il più forte, il più vero, quello nato per esistere?
Sentì dei passi alle sue spalle, era Sissi.
«Dov'è?» chiese la ragazza con le lacrime agli occhi.
Yumi indicò con la poca forza che aveva la porta «È lì, da ormai un'ora.» disse per poi voltarsi.
«Com'è successo?»
«È stata colpa mia, eravamo al telefono, e.. Gli ho detto di William, del bacio e lui.. Lui si è distratto ed ora sta rischiando la vita!» disse Yumi piangendo e singhiozzando.
«Sì, è stata colpa tua.» Yumi spalancò gli occhi «Da quando ci sei tu, non succedono altro che danni! Prima William, poi lui! Io credevo fossi la ragazza giusta per Ulrich, ma poi.. Poi..» si lasciò andare in un pianto sommesso, doloroso «Poi tu hai rovinato tutto, tutto!»
«Io.. Scusa.» disse senza parole Yumi, non poteva contraddirla.
Da quando era arrivata a Sceaux aveva rovinato la vita di tutti, doveva andarsene.
Ora che era guarita poteva, sì, lo aveva realizzato solo in quel momento, ma era veramente così.
Poteva farsi nuovi amici e lasciare i vecchi a delle vite normali, felici.
Poco dopo una barella uscì trasportata da quattro medici che correvano
«Presto, muovetevi!» urlò uno.
Sopra c'era Ulrich.
«Ulrich!» urlò Yumi non trattenendosi.

Sentiva tutto ovattato, quel sapore metallico alla bocca, il respiro affannoso.
Aprì lentamente gli occhi, tutto sfuocato, e tra tante voci che urlavano una in particolare chiamava il suo nome, lacerata da una lama.
Yumi.
Voleva alzarsi, urlare che era lì, che stava bene, ma non ce la faceva.
Era tutto troppo pesante.

«Zitta, tu non hai il diritto di avvicinarti a lui! Lascialo stare, non venire mai più! Smettila di metterti in mezzo a noi, smettila! Io lo Amavo, e lui si è innamorato di te, William Ama te, non me!» finì Sissi alle prese con una rabbia troppo grande per lei «Vattene.» disse alla fine rendendosi conto di ciò che aveva appena detto.
«Ami William..»
«Zitta, tu non sai niente di lui! Perchè lui Ama te?» chiese infine come se da quella domanda dipendeva la sua vita o la sua morte.
«Scusa.» si limitò a dire Yumi.
Poi corse fuori, Sissi aveva ragione, lei stava rovinando la vita a tutti loro.
Tutti.
Prima Ulrich, poi a William, e infine anche a lei.
Doveva andarsene, per sempre.
Tornare in Svizzera, sua madre aveva bisogno. Ne era sicura, a qualcuno doveva pur servire.
Corse in fretta a casa.
Prese la valigia e iniziò a infilarci dentro tutti i suoi vestiti, quelli che le aveva preso Ulrich, quelli che si erano salvati dall'incendio, e infine la divisa scolastica.
Aprì il portafoglio, aveva dentro 35 €, ma sapeva di aver racimolato la somma giusta per un biglietto.
Andò a cercare fra i vari cassetti, finchè non raggiunse i 400€, aveva messo insieme i risparmi per bolletta, affitto, cibo e acqua, ma sopratutto anche quelli per il regalo che fino a pochi giorni priva aveva intenzione di fare a Ulrich, ma ormai non sarebbero più stati usati così.
Scrisse velocemente un biglietto per la padrona dell'appartamento, lasciandoci solo 50€ per scusarsi.
Poi uscì velocemente dall'edificio.
Camminava per i marciapiedi francesi in uno stato di desolazione, mentre accostava a sè il trolley nero.
Stava camminando attraverso una piccola vietta commerciale, quando si fermò di fronte un negozio di televisori.
Andava in onda un telegiornale.
«Un grave incidente è avvenuto quest'oggi vicino Sceaux, la vittima è un ragazzo appena 19enne investito da un'auto, l'autista afferma che il ragazzo era al cellulare e che ad un certo punto si è fermato in mezzo alla strada, e lui non è riuscito a fermarsi in tempo. L'autista è ora fermo in centrale.»
Yumi guardava lo schermo col cuore a pezzi, parlavano di Ulrich, avevano definito l'incidente grave.
Continuò ad ascoltare.
«È questo ciò che si sa dell'uomo che era al volante, mentre del ragazzo è stata avvisata la famiglia. Ora la vittima, Ulrich Stern, è stata sottoposta ad un intervento d'urgenza, da poco terminata. Il ragazzo si trova ora in terapia intensiva, ma sembra che sia in condizioni talmente gravi che potrebbero essere ancora fatali. Sono state riscontrate più fratture nel corpo, e un'emorragia interna che si è cercata di fermare, ma di notizie certe nulla. A livello cerebrale non si sa ancora niente, e questo preoccupa maggior parte dei medici.»
«Ulrich..»
Senza rifletterci si voltò dall'altro lato, abbandonando la valigia su quel marciapiede umido, per poi iniziare a correre verso di lui.
Correva con tutta se stessa, mentre il terrore le attanagliava il petto.
La paura di perderlo per sempre.
E pensare che fino a poco prima programmava di lasciare Sceaux, anche quello comportava nel non rivederlo più.
«Ulrich!»
Correva con tutta la sua anima, sperava solo che quella stanchezza non arrivasse.
E così fu, c'era qualcosa, che la spronava a non cedere, no.
Avrebbe continuato a correre fino a raggiungerlo, lui non poteva lasciarla, lei ne aveva bisogno.
Doveva sentirlo vicino, al suo fianco, respirare.
Lo Amava con tutta se stessa.
Era quello, l' Amore vero, qualcosa per la quale, nel caso fosse morto, se ne sarebbe andata anche lei.
Lo sapeva.
Ora capiva.
Capiva tutto.
Era quello a farla correre così, senza mai fermarla, lo avrebbe raggiunto, in un modo o nell'altro sarebbero stati insieme.
Vivi o meno.
Questo era tutto ciò che lei desiderava.

William era a casa, confuso.
Si sentiva strano, Sissi lo aveva completamente destabilizzato, non capiva il perchè lo avesse trattato in quel modo.
Lui non si sentiva di aver sbagliato, forse aveva detto qualcosa che non le piaceva.
Prese un respiro.
Mentre accendeva la TV gli si parò di fronte un telegiornale.
Lo guardava annoiato, finchè non sentì un nome, Ulrich Stern.
Spalancò gli occhi, per poi correre fuori di casa, verso la clinica di cui aveva sentito il nome.
Perchè quell'idiota si è fermato?
Ad un certo punto vide di fronte a lui quella figura che riconosceva benissimo, Yumi, correva anche lei verso Ulrich, lo sapeva.
Si fermò, come preso da una confusione totale, si aspettava di essere lacerato mortalmente, ma lo accettava.
Non doveva essere così.
Non piangeva, come aveva fatto lei tutte le volte che si sentiva confusa.
Sospirò.
Qualcosa si sgretolava dentro di lui.
Lui la Amava, o no?
Forse, aveva sbagliato tutto il tempo.
Lui l'amava, sì, ma non in quel senso.
Era un Amore fortissimo, ma non era qualcosa oltre la vita.
Era un Amore unico e bellissimo, ma non lo stesso che provava lei per Ulrich.
Questo lo sentiva, ecco perchè poteva accettarlo.
Riprese a correre, piangeva.
Dopo tanto piangeva, per loro, perchè lui ce la facesse, per dar loro un lieto fine che si era ostinato a toglierli.
La amava, sì, ma non era la stessa cosa, non era così forte.

Yumi entrò in fretta non appena si ritrovò di fronte all'edificio.
«Ulrich Stern! Mi dica dov'è, io sono la sua ragazza, la prego!» urlò ad un'infermiera.
«Venga.» arrivarono in un corridoio spoglio, dove si trovava anche Sissi «Mi spiace, ma non si può entrare.» disse la donna per poi andarsene.
Le due ragazze rimasero sole
«Mi spiace per prima, è solo che.. Lui è mio fratello, e io lo amo con tutta me stessa. Non posso crederci che per Amore è finito tutto così, poi William, nemmeno io so da quando provo un sentimento simile per lui.»
«Non devi scusarti. Scusami tu, io non Amo William, non in quel senso comunque. Io ho bisogno di Ulrich, se lui ora morisse io non sopravviverei nemmeno, ci sono troppe cose, troppe promesse..» disse Yumi iniziando a piangere.
Poco dopo arrivò anche William con il fiatone.
Si affacciò al vetro della porta, non si vedeva nulla.
«Ulrich è dietro una tenda, non so perchè.» sussurrò Sissi cercando di asciugarsi una lacrima, inutilmente.
«Calmati Sissi, vedrai che starà bene.» disse lui avvicinandosi a lei, fino ad abbracciarla.
Yumi era seduta lì, con la schiena contro il muro.
Non ci credeva, non poteva essere vero che Ulrich sarebbe morto, che il mondo per lei si sarebbe fermato.
Non poteva accettare una tale ingiustizia, no.
Non poteva accettare che qualcosa che per lei significava tutto stesse per sparire per sempre dalla faccia della terra, senza che nessuno se ne accorgesse. E poi, stava accadendo tutto quello, senza che lei potesse rivederlo.
Si alzò, andò contro la porta e iniziò ad abbassare frettolosamente la maniglia, era chiusa a chiave.
Continuò così, iniziando anche a spingere la porta sperando di forzare la serratura.
«Cosa fai?» chiese William guardandola.
«Io devo vederlo! Non può essere che lui morirà così, che io non possa dirgli addio! Devo vederlo.»
«Lui non morirà, devi solo sperare.» continuò lui.
«E se non servisse? Ho passato quattro anni della mia vita a sperare, e la verità è che sperare è inutile! La verità è che farsi dannatissime congetture su qualcosa di tanto relativo, è l'abitudine umana più patetica! Ammettilo anche tu stesso che proprio ora stai vacillando! Che hai paura che lui, il tuo migliore amico, muoia! Ammettilo, dannazione! Io non passerò queste ore a sperare, io cercherò di rivederlo almeno una volta, di parlargli, perchè non possono vietarmelo! Io ce la farò.» disse infine Yumi, mentre la sua voce andava con il lacerarsi dal dolore.
Quella porta in metallo era troppo forte, ma lei non sarebbe rimasta con le mani in mano.
Poi sentì un'altra spinta aggiungersi alla sua, quella di Sissi.
«Anche io credo sia inutile. Se morisse, avrei per sempre il rimpianto di non aver potuto vederlo, lui è mio fratello.»
William le guardò qualche istante, lui continuava a mostrarsi positivo quando in realtà l'ansia lo coglieva come un leone.
Si avvicinò alla porta
«Ferme.» disse scostando le due ragazze, per poi prendere la maniglia e iniziandola ad abbassare con forza, mentre spingeva con tutto se stesso.
Alla fine si sentì la porta farsi più leggera, entrarono.
Ulrich era ricoperto di gesso, sdraiato sul letto con vari cavi che rilevavano il proprio battito cardiaco attaccati al monitor.
Un respiratore gli copriva la bocca e al polso sinistro portava una flebo.
«Ulrich..» disse Yumi guardandolo, gli sfiorò lentamente il volto.
Sissi non sapeva cosa dire, suo fratello era bloccato in un letto con i battiti cardiaci troppo lenti e instabili.
«Yumi.» la voce di William si levò nella stanza «Tu parlaci, noi andiamo a controllare che non arrivi nessuno.» disse il ragazzo, sorridendole.
Yumi gli sorrise di rimando, lui aveva capito, era un muto accordo quello tra i due, conoscevano uno i sentimenti dell'altro, ma non era lo stesso.
Si rendevano di aver commesso errori su errori, solo per scoprire se stessi, in un viaggio arduo e sporco, ma alla fine si erano compresi, ed era quello che importava davvero.
La ragazza si avvicinò a Ulrich, poi iniziò a sussurrare
«Ciao, sono Yumi, ricordi? Beh, io volevo solo dirti che ti Amo, che sei sempre stato tu quell'Amore che avevo cercato, tu non puoi andartene. Io, senza di te non sono niente. Io ho bisogno ancora del tuo Amore, tu mi devi ancora curare.. Come farò senza i tuoi abbracci, o senza te al mio fianco? Io mi sono sbagliata, ti ho fatto soffrire, ed è a causa mia se sei qui. Ti prego, ti prego alzati. Apri gli occhi e parla, io me ne andrò, non voglio mai più infastidirti, ma almeno una volta, fammi sentire la tua voce, fammela sentire e sparirò per sempre. Io ti Amo.» disse infine, non facendocela più.
La sua voce era andata, con il calare, in un pianto sommerso ed ora si ritrovava con il viso chinato su quel letto, mentre le lacrime bagnavano incessantemente le lenzuola.
Era tutto così difficile da accettare, troppo.
Il mondo è una fogna di rimpianti, si ritrovò a pensare mentre posava in un ultimo caldo bacio le sue labbra sulla fronte di lui.
Si alzò, per poi voltarsi.
William e Sissi la guardavano, anche loro piangendo.
Fece per raggiungerli, ma non ci riuscì.
Fu un tocco leggero, che la paralizzò.
Poi un sussurro 
«No..»
La ragazza si voltò, incerta se avere ragione, e quando vide Ulrich con gli occhi aperti sentì il suo cuore scaldarsi di sollievo, sorpreso, e troppo Amore.
«Ulrich?»
«Non.. Non andartene, mai.» disse affaticandosi a parlare.
Yumi si chinò nuovamente verso il letto, per vedere bene l'Amato
«Oddio, non me ne andò mai! O-Oddio Ulrich, non parlare, ti affaticherai..»
Sissi e William si avvicinarono, Ulrich era sveglio e il suo battito cardiaco era normale.
Era un miracolo.
Era come se l'Amore, dopo un'estenuante lotta, avesse salvato la vita di entrambi.
Yumi prese la mano a Ulrich, sarebbero rimasti uniti e in un modo o nell'altro avrebbero affrontato tutto, ogni nuova lotta, non si sarebbero più divisi.
William guardava l'amico, guardò le mani di lui e di lei, era felice.
Poi, guardò la sua e quella di Sissi, gliela afferrò.
Da quel momento in poi sarebbero stati tutti felici, .
Si sentì squillare un cellulare, Yumi cercò in fretta fra le tasche dei suoi jeans e lo afferrò.
«Pronto?»
«È lei la signora Yumi Ishiyama? Sono la proprietaria del monolocale che è andato a fuoco, abbiamo trovato chi potrebbe essere stato ad appiccare l'incendio
O forse no.
* * *
Ed eccoci alla fine!
Sì, è stata dura cliccare sul "Completa?"
Ringrazio un casino MaxBarbie, Meras9100 e DimauroNana, che hanno recensito tutti i capitoli di questa storia..
Grazie!
Ma ringrazio anche a chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite, chi abbia letto senza recensire.. Vi adoro a tutti quanti!
Cosa ve ne è sembrato di questa storia?
Sì, forse avrò lasciato il dubbio di una futura continuazione, non si sa mai! u.u
Eh sì, l'Amore trionfa sempre! ♥
Nelle ultime frasi ho cercato di mettere il significato del titolo, ma non so se io ci sia riuscita!
Spero di avervi fatto (e perchè no?) emozionare, con questa storia!
Ah, un'altra cosa.
Chiunque voglia TUTTA questa storia su WordPad, mi contatti su Facebook, tramite messaggio, o Twitter! Sarò lieta di mandarvela! c':
Un bacio a tutti voi!
SmileSmoke.
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