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Autore: Suikotsu    31/08/2013    4 recensioni
Piccola raccolta per celebrare i personaggi del primo OAV, così poco popolari, e scoprire qualcosa su di loro e le loro motivazioni. In questa piccola serie di racconti ho cercato di scavare nella loro personalità.
In caso di qualche involontario plagio avvisatemi subito.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA: SONO UN MASCHIO.
Ho deciso di metterlo in chiaro perché già altri utenti mi hanno scambiato per una femmina, poi qui due lettrici si sono confuse. Ora siamo a posto!

Passando a cose più serie, ringrazio vivamente:
titania76
KillerKing
Lady White Witch
Mistress of Delirium

per il commento che mi hanno lasciato
e
KillerKing
Mistress of Delirium
per averla messa tra le seguite.

Spero che i vari capitoli non deludano le vostre aspettative.



Requiem dal buio




Il mio nome è Orfeo della Lira, e sono stato amico e compagno di allenamenti del leggendario Orpheo.
Siamo nati nel villaggio di Rodorio, siamo cresciuti insieme, abbiamo riso, scherzato e sofferto fianco a fianco innumerevoli volte.
Il sogno di entrambi era divenire cavaliere d'argento della Lira, ma lui era migliore di me, la sua musica era idilliaca, più volte pensai che fosse paragonabile al canto delle sirene.
M'impegnai con tutto me stesso per raggiungere il suo livello, ma appena ci riuscivo, subito scoprivo che lui era ben più avanti di me.
Nonostante la sua superiorità mai mi trattò con arroganza, mai mi volse le spalle e fu sempre al mio fianco nei momenti tristi.
Poi conobbe lei, Euridice... quella graziosa fanciulla dai capelli dorati. Presto s'innamorarono, ma quel sentimento non distrasse il mio compagno, anzi lo spronò a diventare sempre più forte e valoroso.
Lui aveva qualcuno per cui combattere al di fuori di Athena.
Io non avevo nessuna donna che mi amasse. Tutte le fanciulle erano estasiate dalla sua musica, gli apprendisti lo ammiravano per la sua forza, perfino i Cavalieri d'Oro, ai miei occhi invincibili, lo ritenevano loro pari.
Presto fu il giorno della prova per l'armatura: due contendenti per una sola corazza.
Fui sconfitto su tutti i fronti, ed ebbi la certezza che si fosse trattenuto per non umiliarmi.
Avere quella cloth era stato il mio sogno, il mio desiderio, volevo essere pari al leggendario menestrello degli dei, ma tutto andò in frantumi.
Quel giorno fuggii trattenendo a stento le lacrime, la mia ambizione non si sarebbe mai realizzata.
Se lui non fosse mai esistito l'armatura e la gloria sarebbero state mie.
Orpheo, quando tu hai mandato in pezzi i miei sogni io ho giurato di distruggere tutto ciò che ti è caro.
Sfruttando la tua lontananza mi avvicinai di soppiatto alla tua dimora, dove dormiva Euridice.
Il giorno successivo vi sareste sposati, quale momento migliore per compiere la mia vendetta?
Feci strisciare un serpente sotto le coperte, e presto nell'aria risuonò un grido di dolore.
Tu lo percepisti, benché distante, sentisti il filo della sua vita venir tranciato e ti precipitasti, ma ormai era troppo tardi per salvarla.
Tutto ciò che ti rimase fu un corpo ancora caldo ma privo di anima.
Ci scontrammo, e tu mi vincesti senza fatica alcuna.
Avevo perso ancora una volta.
Tornai alla vita grazie ad Eris, scoprendo che tu eri già disceso negli Inferi, più nessuno avrebbe potuto competere con me.
La mia nuova dea mi offrì un'armatura identica a quella che avevo sempre desiderato.
Non ero più un semplice apprendista, il mio sogno si era coronato, ero il nuovo musico degli dei.
Per mantenere questo titolo dovevo sconfiggere i seguaci di Athena.
Privo di remore, sconfissi facilmente Andromeda, ma quando mi trovai di fronte al cavaliere della Fenice non potei che soccombere.
Ero nuovamente caduto e presto sarei tornato nel buio dell'Ade.
Orpheo, mio eterno rivale, ora che tutto sta per finire il mio pensiero va a te e alla tua sublime musica.
Ti invidiavo ed ammiravo al tempo stesso.
Avrei dato tutto per essere come te, ma non ero io il prescelto del Fato.
Sento che la mia vita sta per finire.
Nessuno suonerà un requiem per me.
Nessuno mi ricorderà mai, se non i miei nemici, e non certo per le mie melodie. Sarò solo un debole traditore al servizio di una dea maligna.
Si dice che l'arte sia la voce dell'anima, ma la mia resterà nel silenzio per l'eternità.








Note: Che l'armatura sia un dono di Eris è di mia invenzione e serve a giustificare l'esistenza di due armature (Freccia e Lira) uguali.
In questa versione, inoltre, il fatto che Orfeo fosse il personaggio mitologico (cosa accennata nell'OAV) è una menzogna. So poi che Orpheo muore sul colpo quando viene colpito da Ikki, ho fatto questa piccola modifica. E infine... è un problema che il testo sia di quasi 600 parole? Dovrei fare qualche modifica nell'introduzione?
  
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