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Autore: Lily33    01/09/2013    1 recensioni
Elena è costretta a scappare da Mystic Falls per colpa dell'ibrido Klaus, con in grembo il figlio di Damon.
Poi ritorna, tutto sembra sistemarsi, ma la storia si ripete e Damon è nuovamente in fin di vita.
Questa volta però la vittima è Stefan, suo fratello, che pur di salvare la vita Damon è disposta a far risorgere la sua furia da Squartatore di Monterey.
Stefan fugge con Klaus, e va via da Mystic Falls.
Quando torna a casa scopre che Caroline, la sua ragazza, aspettava la sua bambina, Lexi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caroline si distese sul letto e guardò il soffitto.
Il pensiero di Stefan le trangugiava ancora la mente, senza lasciarle attimo di quiete, massacrandole il cervello ormai esausto.
Sbruffò sonoramente.
Afferrò il telefono adagiato sul letto accanto a lei, e guardò le chiamate.
Niente chiamate perse.
Quella breve frase le lacerava il cuore, come trafitto da una lama rovente, o peggio, da un paletto appuntito.
Qualcuno bissò alla porta, e quando Caroline alzò la testa e vide i boccoli scuri un sorriso si dipinse sul volto.
La sentì avvicinarsi con passo incerto “ zia” la chiamò con un tono basso, decisamente impaurito.
“ zia, posso stare un po' con te?” le domandò “ mamma ha detto che non ti devo dare fastidio, ma prima ho sentito che piangevi e volevo consolarti, proprio come fai tu con me” continuò sedendosi vicino a lei.
In quel momento i pezzi del cuore di Caroline si ricomposero, e sentì un calore crescerle in petto.
Quella bambina era la cura a tutti i mali.
Riusciva ad addolcire i cuori più duri, come stava di fatto con Damon, ed era una medicina, quasi miracolosa, per rimarginare tutte le ferite.
Con lei le preoccupazioni erano solo un lontano e lamentoso ricordo.
“ Certo che puoi, mi fa sempre piacere stare con te” le disse circondandola con le sue braccia.
“ Dov'è lo zio Stefan?” le chiese ingenuamente Katherine, provocando lo sbiancamento del viso di Caroline.
Ora come una cascata i ricordi del suo ex la invadevano, belli e brutti, senza fare eccezioni, sentendosi morire.
La distaccò un po' e boccheggiò, senza saper cosa dire, in fondo non poteva raccontare ad una creatura di quasi sette anni che suo zio era scappato per chissà dove in compagnia di un pazzo “ lui è andato a fare una visita ad un parente, ma poi ritorna” raccontò la scusa banale che le era passata nella mente.
Lo sguardo della piccola Katherine era ancora incerto, quasi come se non credesse alla versione della zia “ e perchè piangi sempre se poi torna?” le domandò Katherine, sospettosa.
Caroline cacciò una mezza risata “ perchè mi manca” le rispose, questa volta pienamente sincera.
Il volto della riccioluta cambiò, rilassando i lineamenti spigolosi, ma tenne sempre quegli occhi indagatori puntati su Caroline “ guardiamo la TV?” propose Katherine.
Caroline annuì energicamente, sentendosi sul letto matrimoniale, quello che condivideva con Stefan, e se la sistemò al fianco.
Cliccò sul pulsante e la TV si accese immediatamente.
“ Ultime notizie. Una strage. Non molto lontano dalla Virginia, un animale ha sterminato un'intera famiglia. Si suppone che sia stato..” non fece finire il giornalista che spense la TV con un gesto rapido.
Katherine girò la testa e la scrutò con perplessità “ perchè hai spento?” le domandò, ma non ebbe risposta.
In cuor suo sapeva che era stato Stefan. Anzi, ne era sicura.
Chiuse gli occhi e prese un lungo respiro.
Non poteva, non era giusto, sopportare tutto ciò.
Un fitta mostruosamente dolorosa le trapassò il ventre, facendola piegare in due.
Ancora un'altra, poi svenne.
“ Zia” la chiamò Katherine scuotendola un po' “ ZIA” urlò sull'orlo delle lacrime.
Si slancio si precipitò nella stanza dei genitori, correndo come un razzo, nel tentativo di arrivarci il prima possibile.
 
“ sono felice che tu stia di nuovo bene” gli disse Elena serrandogli la bocca con un bacio.
Damon era comodamente steso sul grande letto matrimoniale che condivideva con Elena, un po' sudato, ancora per via della ferita che aveva sul collo.
In fondo erano passati solo tre giorni da quando Stefan aveva portato la cura a Damon e poi se n'era subito andato, lasciando Caroline in balia di un dolore grande, e lei sapeva cos'era.
Anche col passare degli anni, quei ricordi rimanevano impressi nella mente, e le facevano ancora del male.
“ beh, diciamo che potrei stare meglio, ho ancora qualche linea di febbre. È deprimente per un vampiro” ammise angosciato guardando i numeri sul termometro digitale.
“ Non per un vampiro morso da un ibrido” lo corresse Elena, ridendo di gusto.
A quel punto l'atmosfera cambiò, diventando più tetra.
Né Damon, né Elena che stava sistemando delle coperte nei cassetti dicevano nulla.
“ Senti Damon..” iniziò Elena, mettendo fine a quell'imbarazzante silenzio durato pochi attimi “ il notiziario ha annunciato una massiccia aggressione poco lontana da qui, credi sia stato Stefan?” gli domandò, vedendolo improvvisamente sbiancare.
Damon serrò la mascella, facendo così diventare il suo volto più duro e spigoloso, e poi si portò una mano nei capelli.
“ Probabilmente, Elena” ammise con tono amaro “ se ora è con Klaus, e credimi, la cosa è molto probabile, gli avrà sicuramente fatto spegnere le emozioni, privandolo della sua umanità” le spiegò, sforzandosi, perchè non era facile parlare di un fratello manovrato, per di più per colpa sua.
Perchè?
Perchè doveva essere per forza Stefan quello a sacrificarsi, per di più per suo bene?
Elena inspirò molta aria, per poi cacciarla in un sonoro sbruffo.
Tutta la storia che si ripeteva la metteva sotto pressione, teneva molto a Stefan, era stato come un padre per Katherine, ed era preoccupata.
Non lo meritava, non una persona come lui.
“ quindi.. lo Squartatore di Monterey è tornato” non era una domanda, ma un'affermazione.
Quel nome non dipingeva lo Stefan che aveva incontrato, quello di cui anni prima si era innamorata, ma il mostro che quel folle di Klaus aveva fatto risorgere.
Damon percepì tutti i nervi tesi come corde di violino, e sicuramente non era l'argomento più adatto per lui, in quel momento.
“ spero solo che riusciremo a contrastarlo” disse Elena riponendo anche l'ultimo lenzuolo nei cassetti dell'armadio.
Damon non rispose. Non voleva far preoccupare Elena, far uscire suo fratello da quello stato era la cosa più difficile al mondo, lui lo sapeva bene, conviveva con quella personalità di suo fratello da oltre duecento anni.
Sentirono la porta spalancarsi e girarono contemporaneamente le teste “ MAMMA ZIA CAROLINE STA MALE” urlava Katherine sulla soglia.
Elena scambiò uno sguardo con Damon “ resta qui con papà” raccomandò a sua figlia, per poi fare capolino nella stanza della sua amica.
“ CAROLINE” urlò gettandosi in suo soccorso. Si gettò sul letto di slancio, e iniziò a scuoterla con forza, ma dalla sua amica non ebbe nemmeno un sussulto.
Aveva le mani legate, dopo tutto Caroline era un vampiro. Non poteva sentirsi male, era fuori natura.
Le tastò la fronte, ma non la sentì particolarmente bollente, quindi poteva dedurre che non aveva l'influenza.
“ che cosa succede qui?” chiese Damon, precipitandosi nella camera.
Appena vide la scena assottigliò lo sguardo, cercando di capire cosa diamine stava accadendo.
“ Damon chiama Bonnie” gli ordinò Elena, poi lo vide allontanarsi e cacciare il cellulare dalla tasca.
“ Non preoccuparti” mormorò a Caroline “ andrà tutto bene”.
Si distese accanto a lei, poggiandole la testa sulle sue gambe, quasi col fare materno.
Il problema era che tutto ciò la spaventava parecchio, visto che era un vampiro, e una creatura del genere non poteva sentirsi male, data l'immortalità.
La tensione le faceva sudare le mani, facendo inumidire anche vi capelli della bionda, dato che Elena le stava accarezzando i fili d'oro della sua testa.
Damon tornò, con su dipinta un'espressione sconfitta “ Bonnie non risponde, portiamola al pronto soccorso” le disse, avvicinandosi.
“ Ma..”
“ So quello che stai per dire, Elena” la bloccò “ è un vampiro, si lo so, ma chiederemo l'assistenza di Meredith”
Elena non poté che annuire, cercando di fidarsi di Damon, che prese Caroline tra le braccia e la portò fino all'auto.
 
Ritornare in quell'ospedale le metteva i brividi.
C'era stata tre giorni prima per via di Katherine, e ora c'era ritornata per via del malore di Caroline.
Finirà mai questa storia? Pensò Elena, sospirando.
Sentì la mano che teneva intrecciata a quella di sua figlia tirarla e autenticamente girò la testa “ mamma, cos'ha la zia?” domandò ed Elena sorrise “ dobbiamo aspettare la dottoressa per delle risposte, ma sta tranquilla, non è niente” la rassicurò con un sorriso convincente.
Guardò Damon seduto sulla sedia proprio di fronte al letto della bionda, che giaceva nel letto immacolato, guardandola con aria estremamente preoccupata.
La mora percepì che qualcosa non quadrava, l'espressione del suo compagno era troppo accentuata, e questo non era da lui.
Damon Salvatore era quello strafottente, non quello responsabile e preoccupato, di solito era Stefan quello che prendeva le redini del buonsenso.
“ ragazzi” richiamò su di essa l'attenzione Meredith, facendo ingresso nella stanza “ ho una cosa importante da darvi” annunciò sorridente, ma mista al suo viso c'era un velo di perplessità.
Si avvicinò al letto di Caroline e iniziò a scuoterla meccanicamente, e dopo pochi istanti si svegliò ancora un po' assonnata “ bene, ora che anche Caroline è sveglia posso parlare” avvisò i presenti guardandoli eccitata “ CAROLINE È IN DOLCE ATTESA” urlò iniziando ad applaudire.
La reazione dei presenti, però, fu nettamente capovolta a quella che si era aspettata.
Elena aveva lasciato la mano della bambina per portarsela alla bocca, mentre Damon aveva solo assottigliato lo sguardo, ma non sembrava particolarmente basito.
Girò la testa per guardare Caroline.
La bionda aveva lo sguardo perso nel vuoto, guardava un punto fisso della stanza senza emettere un solo gemito, e le guance di solito dipinte di un lieve rossore erano bianche come la neve.
Come? Ripeteva incessantemente nella sua mente, mentre rivangava nei ricordi.
“ Ragazzi è una notizia bellissima, come mai quelle facce?” domandò Meredith “ e Stefan dov'è? Dobbiamo dargli al notizia che sta per diventare padre” esclamò poi, guardandosi intorno.
Elena boccheggiò “ Stefan è” iniziò “ Stefan è fuori città” disse catturando l'attenzione dei presenti su di essa.
“ Oh, ma che peccato” disse a sua volta la dottoressa “ va bene ragazzi, io ora devo controllare altri pazienti. Per quanto riguarda Caroline potete stare tranquilli, non aveva mangiato molto perciò c'è stato un calo di zuccheri. Sta bene, può procedere con la gravidanza senza problemi” spiegò, poi sparì oltre la porta.
Il silenzio calò come la nebbia in un giorno freddo d'inverno, rabbuiando al stanza.
Caroline era china su se stessa, le sue mani candide erano intrecciate e le torturava.
Elena ebbe una morsa molto dolorosa allo stomaco nel vedere la sua amica in quello stato, ma allo stesso tempo era impotente su tutto ed ogni cosa che lei avesse fatto sarebbe risultata inutile.
“ Caroline” la richiamò iniziando un discorso che non aveva ne capo ne coda.
“ No, Elena” la interruppe Caroline, con gli occhi fissi sulle sue mani oramai arrossate “ non si risolverà tutto, non questa volta” precedette con le parole l'amica mora, che aprì leggermente la bocca “come porterò avanti questo bambino? Come ora che Stefan è un pazzoide assetato di sangue?” domandò con disprezzo, girando la testa in direzione dell'amica.
Elena deglutì, serrando la mascella. Si accasciò in direzione di Katherine e le disse “ amore, va un po' fuori, io e zia Caroline dobbiamo parlare di questioni di grandi” cercò di spiegare alla bambina, che nonostante il broncio annuì.
La conversazione riebbe capo quando Katherine fu scomparsa dietro al porta.
“ Caroline tu sai che puoi contare su me e su Damon” le ricordò Elena incrociando le braccia sotto il seno.
Una risata isterica uscì dalla bocca della bionda “ Damon? Lui mi odia” disse singhiozzando, come se lui non fosse presente in quella stanza.
“ Odiare?” ebbe voce in capitolo Damon “ io odio Klaus, non te, ne tanto meno il mio futuro nipote” precisò alzando la schiena ricurva “ a questo punto posso dirvi perchè è stato concepito?” domandò quasi ironico.
“ Come?” fu la risposta della bionda, basita.
Non riusciva a collegare Damon con la sua gravidanza, in nessun modo.
Il Salvatore si mise più comodo sulla sedia “ tempo fa, quando io e Elena abbiamo concepito Katherine, è stato grazie ad una specie di pozione che Bonnie aveva dato ad Elena” disse guadando prima la bionda, poi Elena da cui ebbe conferma “ circa due settimane fa mi sono fatto fare un'altra bottiglia di quella roba, in caso Elena avesse voluto un altro figlio” continuò “ il giorno dopo che Klaus aveva preso Elena, cioè quando tu e mio fratello vi eravate dati alla pazza gioia in camera da letto” disse vago e Caroline roteò gli occhi al cielo “ trovai la bottiglia vuota. Ora non pensavo che ci fosse stata una gravidanza” finì prendendo fiato.
Caroline boccheggiò, riportandosi indietro nel tempo.
L'immagine di quella bottiglia blu sembrava materializzarsi sotto i suoi occhi..
 
che ne dici se beviamo qualcosa prima di andare a dormire?” propose Stefan, immergendo la bocca nel colo immacolato della bionda, iniziandolo a baciare in tutta la sua lunghezza.
Sarebbe ottimo” rispose Caroline assaporando ogni singolo bacio, senza sottovalutarne nessuno.
Stefan si staccò e andò verso lo sgabuzzino dove erano custoditi tutti gli alcolici presenti in casa “ guarda questo” tirò fuori una bottiglia contenente del liquido azzurro.
prendi quello” disse Caroline “ tanto è uguale” disse e poi sorrise.
 
Si portò entrambe le mani sul viso, disperata.
Si auto-maledì per quello che aveva fatto. Non aveva idea di quello che avrebbe scatenato in seguito, per lei era solo una stupida bottiglia di un liquore azzurro.
Elena si avvicinò cautamente, si sedé sul letto e le prese le braccia “ Caroline, è una splendida notizia” le ricordò “ devi essere felice” continuò premurosa.
“ NO ELENA” urlò traboccante di collera e frustrazione “ SAREBBE BELLO SE STEFAN FOSSE QUI, MA NON È COSì” puntualizzò rabbiosa.
Elena non disse nulla, si limitò ad abbracciarla, mentre lo sguardo della bionda era verso la finestra.
Chissà cosa sta facendo Stefan in questo momento si chiese, lasciandosi andare nell'abbraccio dell'amica.
 
COMMENTO: SALVE! ;)
SARO' BREVE, RINGRAZIO CHI MI SEGUE, SOPRATTUTTO DELENA233. UN BACIO. ♥
 
LILY33 

 

   
 
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