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Autore: Lost In My Paradise    01/09/2013    4 recensioni
Una remota cittadina californiana. Un liceo. Due ragazze molto diverse fra loro. Lo stesso destino in serbo per entrambe. Amori. Amicizie. Sentimenti condivisi.
E... Un mucchio di parole alla rinfusa per raccontare la storia di come Erza e Lucy impararono ad amare.
Pairing principali [Jerza; Nalu] Pairing secondari [Gruvia; Gale; Lami e forse altri]
Enjoy it!
STORIA MOMENTANEAMENTE IN SOSPESO
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza, Scarlet, Gerard, Natsu
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Two Lifes, One Daydream.

5.School

Il Sole - ancora basso nel cielo - aveva già incominciato ad illuminare tutte le strade della città, con i suoi raggi vagamente soffusi dalla leggera nebbia d’inizio Autunno, che ormai tutte le mattine impregnava l’ambiente circostante.

Stretta nella sua felpa bianca e nei suoi jeans lunghi e aderenti, con un libro in mano, Lucy  se ne stava appoggiata al muretto che delimitava il cortile del liceo, intenta a ripassare per il test di matematica in programma per quel giorno.

Stranamente per lei, doveva essere arrivata con almeno venti minuti d’anticipo quella mattina, come testimoniato dai pochi studenti radunatisi davanti al cancello ancora chiuso della scuola.

Sospirò, e annoiata andò avanti a ripassare, sperando in bene per l’esito del test. Non era mai stata una cima in matematica, ma era comunque fiduciosa che l’impegno e le ore di studio che aveva impiegato negli ultimi giorni, potessero compensare la sua indisposizione per quella materia da lei tanto odiata, portandola almeno ad ottenere una sufficienza.

C’era una cosa che però la preoccupava maggiormente: Minerva. Era dal giorno precedente - quando aveva incontrato Sting  - che si chiedeva cosa diavolo volesse ancora da lei quell’arpia. Come se non le avesse già rovinato la vita abbastanza… Per non parlare di Sting! Come mai, dopo tutto quello che le aveva fatto, si era preoccupato per lei ed era venuto fino a casa sua per metterla in guardia?! 

“Bah… Qui non ci capisco più niente!” Pensò, sistemandosi una ciocca di capelli dorati dietro l’orecchio sinistro.

Una voce odiosa, a lei familiare, la destò però dai suoi pensieri, accompagnata anche da un liquido marroncino che inesorabilmente le si rovesciò addosso.

«Oh, scusa cara! Purtroppo il caffè quando si raffredda non è più buono da bere, ma il punto è che… Non sapevo proprio dove buttarlo! Come mi dispiace!»  Ghignò una ragazza dai capelli corvini, mentre indicava il cartoncino vuoto dello Starbucks che stringeva ancora tra le mani. 

“Ed ecco che spuntano le corna!”  Lucy si alzò in piedi di scatto, scrollandosi di dosso il caffè rovesciato e mettendo a sgocciolare il libro di matematica completamente impregnato.  «Si può sapere che diavolo vuoi ancora?!» Sbottò subito dopo, strofinandosi inutilmente la felpa - ormai non più bianca- con un fazzolettino.

«Bhe… Vedi Hearthphilia, forse non hai ancora capito che Sting è il mio ragazzo, e che tu non hai più alcuna pretesa su di lui.» Rispose Minerva, avvicinandosi minacciosamente alla bionda, e sollevandole il mento con un dito per far sì che quest’ultima la guardi negli occhi.

«Non so se ti sei accorta che tra me e Sting è già finita. E questo solo grazie a te per giunta.» Sentenziò Lucy, senza abbassare lo sguardo.

Di tutta risposta, la corvina con una mano l’afferrò rudemente per il colletto, mentre con l’altra che le rimaneva libera si preparò a tirarle uno schiaffo: «Non fare la finta tonta, so che voi due vi vedete anco-»

Ma prima che potesse tirarle la sberla, la sua mano venne bloccata a mezz’aria da quella di un’altra ragazza, meglio conosciuta come Erza Scarlet, suscitando lo stupore dell’intera folla di studenti curiosi nel frattempo radunatisi intorno a Lucy e Minerva.  

«Quanto può essere sfigata una troia dell’ultimo anno che se la prende con una ragazza del terzo? Diavolo, so che sei –e sempre sarai- un’idiota totale, ma addirittura prendertela con una ragazza più giovane di te… Io mi vergognerei.»  Disse la rossa, frapponendosi fra le due ragazze e guardando la mora con aria di sfida.

«Non sono affari tuoi Scarlet!» Sbraitò Minerva, visibilmente irritata.

«Beh… Si da il caso che io conosca Lucy, e che mi senta in dovere di difenderla da quelle come te. Qualcosa in contrario?» Continuò Erza, fissandola negli occhi così intensamente da costringerla ad abbassare lo sguardo.

«Questa volta hai vinto tu Scarlet, ma sappi che la prossima volta non ti andrà così bene!» Ringhiò la ragazza dai capelli corvini, ribollente per la rabbia «E anche tu Hearthphilia, se non foste state in due, le avresti già prese!» E detto questo si allontanò dalle altre due, sotto gli sguardi esterrefatti degli altri studenti e quello compiaciuto di Erza.

In particolare, quest’ultima si voltò verso la bionda, e gentilmente le disse:  «Lucy, nello zaino dovrei avere la maglietta di ricambio per educazione fisica, per oggi te la posso prestare, almeno non vai in giro macchiata di caffè.»

«D-davvero? Grazie! Ma a te non serve?» Domandò Lucy, incredula per come la rossa l’avesse difesa. “Probabilmente Natsu e gli altri non esagerano quando parlando di lei la etichettano come spaventosa… E che diamine! Come ha fatto ad azzittire una come Minerva così facilmente?!”

«Non preoccuparti, credo che tu ne abbia più bisogno di me.»

«Oh beh, grazie ancora, non dovevi…Davvero, io non so  proprio cosa dire.» Balbettò la bionda, cercando di esprimerle tutta la sua gratitudine per quel gesto inaspettato.

«È il minimo che potessi fare, dopotutto le amiche di Natsu sono anche le mie amiche. Ah…E comunque ci conviene entrare a scuola ed andare in bagno prima che suoni la campanella, altrimenti non farai in tempo a cambiarti la maglietta.» Puntualizzò Erza, incominciando ad incamminarsi verso l’ingresso del liceo.

«Già, credo che tu abbia ragione...» Concluse Lucy, seguendola a ruota.

Le due si fecero strada all’interno dell’edificio scolastico, fino ad arrivare nel bagno delle ragazze, dove Lucy si chiuse dentro una delle cabine bagno per cambiarsi, con Erza all’esterno, appoggiata di schiena alla rispettiva porta.

Dopo che la bionda ebbe finito e fu uscita dal bagno, le due fecero per salutarsi e dirigersi verso le loro classi, ma la figura di un’altra ragazza, che di corsa veniva verso di loro, le destò da quello che stavano facendo.

A Lucy sembrava di aver notato una certa somiglianza con Lisanna, dopotutto erano pressappoco uguali, se non per la pettinatura e l’altezza. “Probabilmente è la sorella maggiore di Elfman e Lisanna, che non ho ancora avuto modo di conoscere… Ora che ci penso non l’ho vista l’altro giorno a mensa, tantomeno alla festa a casa di Cana.”

«Erza, si può sapere dove diavolo eri finita!? Ti ho cercata dappertutto!» Esclamò questa, con il fiatone, mentre con una mano si tirava indietro i lunghi capelli argentei che le ricadevano con insistenza sulla fronte.

«Hei Mira, ma non eri andata in classe?» Domandò Erza, curiosa di sapere come mai l’albina fosse uscita dalla classe e avesse girato la scuola di corsa pur di cercarla.

«Non possiamo entrare in classe!»

«Come scusa?!» Esclamò la rossa, in quel momento più confusa che curiosa.

«Oggi abbiamo l’interrogazione di storia, un test di biologia e un altro test di fisica! E noi non abbiamo aperto neanche un libro!» Rispose Mirajane, con aria chiaramente allarmata.

«Oh… Merda. Tra un casino e l’altro ci siamo completamente dimenticate di studiare!» Imprecò Erza, mettendosi le mani tra i capelli. «Cosa pensi di fare, ormai il cancello è chiuso e di conseguenza non possiamo più uscire…»

«Il laboratorio di chimica nel seminterrato.» Disse l’albina, quasi avesse avuto un’illuminazione «Natsu, Gray e gli altri di solito si nascondono là dentro, quando non hanno voglia di fare lezione.»

«E se ci beccassero?» Domandò la Scarlet, preoccupata delle conseguenze.

«Non penso che ci possano trovare: quel laboratorio è in disuso da anni, non ci entra più nessuno ormai.» Fece Mira con risolutezza «Altrimenti, l’alternativa è quella di andare in classe e prendere il minimo in tutte e tre le materie.»

«Credo che tu mi abbia convinta.» Erza sospirò afflitta «Anche se non penso che la passeremo liscia…»

«Non ci ha visto ancora nessun professore - se ci muoviamo a nasconderci - ci segneranno solamente come assenti e le verifiche le recupereremo un altro giorno.» La incoraggiò la ragazza dagli occhi cerulei, decisa più che mai ad evitare tutte quelle insufficienze.

«Ehm… Ragazze.» Fece Lucy con esitazione, catturando l’attenzione delle altre due. «Non è che posso unirmi a voi? Oggi avrei un test di matematica…» Ora che ci pensava, nonostante avesse studiato, preferiva di gran lunga evitare la verifica; anche perché, non si sentiva così preparata… E poi l’idea che avrebbe potuto rincontrare Natsu l’allettava più del dovuto, quindi, perché non andare con Erza e Mirajane?

«Certo, non c’è nessun problema.» Le sorrise l’albina «Oh… Scusa, non mi sono ancora presentata. Mi chiamo Mirajane, sono la sorella maggiore di Elfman e Lisanna.» Concluse, tendendole la mano.

«Piacere, io sono Lucy.» Disse la bionda, ricambiando la stretta e il sorriso.

Finiti i convenevoli, le tre ragazze , dopo aver aspettato nascoste nel bagno che il suono della campanella sancisse l’ingresso di tutti gli studenti nelle rispettive classi, percorsero il corridoio ormai deserto, per poi imboccare la scalinata posta all’ala sinistra dell’edificio –la meno frequentata -  senza destare sospetti, finendo col scendere fino al seminterrato senza alcun problema.

L’odore di chiuso che impregnava l’aria di quella stanza era asfissiante; le ragnatele si estendevano a partire dagli angoli del soffitto, così fitte da ricoprire perfino le piccole finestrelle - situate nel punto più alto della parete che dava verso l’esterno – facendo filtrare solamente quel poco di luce che bastava per rendere quel posto non del tutto buio. La polvere ricopriva i banchi e le sedie, ancora disposti in modo ordinato, sui quali erano rimaste alcune ampolle vuote e strumenti vari da laboratorio; e anche la lavagna e la cattedra erano ancora al loro posto, sebbene fossero vecchie, usurate e malconce come tutto il resto dell’arredamento.

«Come faremo a resistere qua dentro per tutta la mattinata?» Sospirò Mira, guardandosi intorno con ribrezzo, per poi sedersi su uno dei tanti banchi, schifata dalla polvere che ci avrebbe trovato sopra.

«Bhe, sei tu che hai avuto la brillante idea di venire qui sotto.» Le rinfacciò Erza, storcendo il naso per via dell’odore pesante che rendeva l’aria quasi irrespirabile. «Almeno sappiamo che qui dentro non ci entra mai nessuno, data la condizione pietosa di questa stanza…»

«Già, chissà da quanto tempo non fanno le pulizie.» Disse Lucy, anche lei visibilmente disgustata dall’ambiente che la circondava.  

Un rumore di passi però le fece sobbalzare; man mano che questi si avvicinavano sempre di più alla porta chiusa del vecchio laboratorio, le tre non poterono fare a meno di pensare di essere spacciate. Senza fare troppo rumore, velocemente, raggiunsero la cattedra e si nascosero dietro ad essa.

«Ok, siamo fottute.» Sussurrò Lucy mettendosi le mani tra i capelli per la disperazione.

«Stai zitta, che magari se ne vanno!» La ammonì Erza, mantenendo comunque un tono di  voce rigorosamente basso.

In quel momento la porta si spalancò, e non una, ma più persone si fecero strada all’interno del locale. Ormai le ragazze avevano incominciato a sudare freddo, e disperate, stavano già per ideare qualche inutile giustificazione da rifilare ai presunti professori -o bidelli – che erano venuti fin là sotto per cercarle.  

«Hei ragazze! Come mai siete nascoste dietro la cattedra?» Il viso sorridente di un ragazzo dai capelli rosa fece capolino dalla cattedra, guardando divertito le facce stralunate di Lucy, Erza e Mirajane, che fino a quel momento avevano temuto il peggio.

«Natsu?! Brutto idiota mi hai fatto prendere un colpo!» Esclamò Erza, alzandosi in piedi di scatto e fulminandolo con lo sguardo.

«Per fortuna era solo Natsu…» Sorrise Mirajane «Ah, e ci sono anche gli altri.» Concluse indicando le figure di Gray, Cana, Gajeel e Juvia.

«Come mai anche voi qui?» Chiese Lucy, incuriosita.

«Noi tre non avevamo voglia di fare lezione.» Disse Gray, facendo cenno a Natsu e a Gajeel, mentre si sfilava maglietta e pantaloni, come se fosse la cosa più normale del mondo.

«Aww, dove c’è Gray-sama c’è anche Juvia.» La ragazza dai capelli blu aveva un’espressione sognante stampata sul volto, mentre ammirava il fisico scolpito del moro in tutta la sua bellezza.

«Io volevo semplicemente trovare un posto per bere in santa pace.» Fece Cana, aprendo il suo zaino, per poi estrarvi una delle tante bottiglie di liquore stipulate al suo interno, e incominciando a tracannare con foga il contenuto.

«Ma voi invece, come mai siete qui?» Chiese Natsu, rivolto alle altre tre ragazze.

«Ehm… Diciamo che abbiamo dei test da saltare» Disse Mira, allegra e sorridente come suo solito, rabbrividendo però alla parola “test”.

«Tsk, e io che pensavo foste studentesse modello.» Constatò Gajeel, con la sua solita aria rude e maleducata, mentre si accomodava su un banco e incominciava a giocherellare con un accendino appena estratto dalla tasca, continuando ad accenderlo e a spegnerlo

«A proposito, come mai Levi non è venuta?» Domandò Lucy ingenuamente, non conoscendo ancora bene la ragazza in questione e di conseguenza non sapendo che tipo fosse.

«Bhe mi sembra ovvio! Levi è una ragazza troppo intellettuale e coscienziosa per saltare le lezioni.» Rise Gray, sotto lo sguardo assassino del metallaro.

«Eppure è fidanzata da due anni con un tipo come Gajeel… È proprio vero che l’amore è cieco!» Sfotté Natsu, che per una volta – stranamente – aveva deciso di assecondare Gray.

«Tu idiota! Se vuoi prenderle basta dirlo!» Esclamò il moro tutto piercing, alzandosi repentinamente dal banco e mettendosi faccia a faccia col rosato, per poi prenderlo per il colletto della t-shirt.

«Fatti sotto allora! Sono tutto infiammato!» Ruggì Natsu, guardando Gajeel in cagnesco, e prendendolo a sua volta per il colletto.

I due però, prima che potessero iniziare la loro rissa quotidiana, vennero fermati da Erza, che assestò un pugno in testa ad entrambi, facendoli cadere per terra «Dannazione Natsu! Se non fai a botte con Gray, fai a botte con Gajeel o viceversa! Mi piacerebbe sapere cos’hai al posto del cervello!» Esclamò questa, con aria più che esasperata.

«Il nulla, ecco cos’ha al posto del cervello.» Lo schermì Gajeel, massaggiandosi il cranio dolorante per il pugno appena ricevuto.

«Taci che tu non sei da meno…» Intervenne nuovamente la rossa, guardando il ragazzo dai capelli corvini con disappunto.

«Forse in classe avrei bevuto con più tranquillità…» Ironizzò Cana, lanciando un’occhiata infastidita ai due ragazzi ancora a terra, per poi riattaccarsi immediatamente alla sua adorata bottiglia di vodka.

«Ehm… Lu.» Nel frattempo, il rosato si alzò da terra e si avvicinò a Lucy, arrossendo lievemente, per poi farle una proposta: «Bhe… Ecco…  Con te sto davvero bene, e quindi…» si bloccò un attimo, puntando i suoi occhi dritti in quelli di lei  «Mi stavo chiedendo se stasera ti andasse di uscire insieme a me.» disse poi, tutto in un fiato.  

Le mascelle di tutti i presenti avrebbero potuto toccare terra all’udire una proposta simile da parte del loro amico: era davvero il Natsu che conoscevano? E così, tra Mira ed Erza che sorridevano compiaciute, Juvia che – disperata – si chiedeva perché il suo Gray-sama non le avesse mai chiesto di uscire, e lo stupore generale di tutti gli altri, restava solo da aspettare la risposta di Lucy.  

La bionda, con le guance così rosse da far invidia ai capelli di Erza, infine mostrò un sorriso sincero, uno di quelli che si capiva provenivano dal profondo del cuore, e balbettando imbarazzata pronunciò un flebile: «Certo, perché no.»

«Brindiamo alla nuova coppia!» Esclamò allegramente Cana, con la voce impastata dall’alcool, mentre si dondolava avanti e indietro sul banco sul quale era seduta, ridendo e applaudendo. Purtroppo per lei però, prima che i due potessero ribattere imbarazzati di non essere un coppia, il banco si ribaltò, causando un rimbombo assurdo, con tanto di rottura di ampolle da laboratorio.

Tutti i presenti nella stanza, si radunarono intorno alla castana per assicurarsi che non si fosse fatta male.

«Cana-san! Stai bene?!» Le domandò Juvia, tendendole la mano per aiutarla ad alzarsi.

«Si, anche la bottiglia per fortuna ne è uscita illesa.» Ridacchiò quest’ultima rialzandosi in piedi, e guardando la sua bottiglia di vodka con aria sollevata. «Però devo ammettere che mi sono spaventata.»

«Sicura che vada tutto bene?» Chiese Lucy, ancora preoccupata.

«Cert-»

«Si può sapere cos’è tutto questo chiasso?!» Esclamò una voce proveniente da dietro la porta, chiaramente infuriata. Quando la aprì, il bidello della scuola, trovò otto ragazzi con gli occhi sbarrati e la faccia completamente allibita e terrorizzata.

Ora si che erano veramente fottuti.

«Dragneel, Fullbuster, Redfox, Loxar, Alberona, Scarlet, Strauss, Herthphillia.» Quest’ultimo, prima di proseguire corrugò la fronte e dopo aver lanciato almeno un’occhiataccia ad ognuno, urlò: «Andate subito in presidenza!»

E quella fu la prima volta, in tutta la storia della “Fairy Tail High School”, che sospesero otto studenti tutti insieme.

 

Angolo della malata psicopatica che ha pubblicato questa…Ehm…”cosa”.

Allora, come vi è sembrato? A me tanto per cambiare fa schifo, ma non è una novità.

Non so perché ho scritto questo capitolo, forse perché l’idea di farli andare nei casini tutti insieme mi piaceva troppo muahahahaha si, sono troppo malvagia xD (o forse sono solo diventata più scema di quello che sono perché mi sono vista troppi episodi di Beelzebub uno dietro l’altro ^^ so che non centra una mazza con questo angolino dell’autrice, ma non potevo non citarvi quest’anime, è troppo divertente xD)

Però è anche vero che nel prossimo ci sarà l’appuntamento di Lucy e Natsu, ed Erza e Mirajane andranno finalmente a vedere com’è il nuovo bar… eheheh ne succederanno delle belle (o delle brutte(?))

Coomunque, grazie ancora moltissimo per le recensioni del capitolo precedente, e delle aggiunte alle tre liste <3

Me la lascereste una recensioncina? *fa gli occhi dolci*

Vabbè, alla prossima (sperando che il mucchio di compiti che ho da finire non mi ritardi l’aggiornamento ç___ç)

Alla prossima!

Lost In My Paradise
  
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