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Autore: demsstrength    01/09/2013    10 recensioni
E’ appena arrivata la colazione quando entrano nella stanza due uomini in giacca e cravatta che si siedono nelle poltroncine accanto.
«Che ne dici Fam, fe ti fpofi un tifio di quelli ti ritrovi con un villone e con una macchina come quella di Harold.» ipotizza Niall sputacchiando il morso di cornetto che aveva in bocca facendo ridere tutti per il suo modo di parlare, tranne Zayn che, da fratello maggiore, lo guarda in cagnesco.
«Magari ci provo.» scherzo.
«Dieci sterline che non hai il coraggio di avvicinarti.» Harry inarca una sopracciglia guardandomi con aria di sfida. Gli altri tre ci osservano curiosi e per fare scena assottiglio gli occhi e mi stampo un ghigno sul volto.
Dopo una decina di secondi mi alzo facendo strusciare la sedia e mi dirigo verso le poltroncine su cui sono seduti i due.
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«Limmy.»
«Mh?» fa lui concentrato sulle scartoffie sparse sulla scrivania.
«Hai paura di me?» chiedo.
Lui alza la testa e aggrotta la fronte, «Dovrei?»
«Oh, si.»
Scuote la testa divertito e ritorna a leggere.
«Stasera ti unisci a noi, così vediamo chi ride.»
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. I wanna be a billionaire so fricking bad.

“1 messaggio da Mr.Payno”
«Sam, hai un messaggio da Liam.»
Prendo il cellulare dalle mani di Harry e leggo ad alta voce.
«Scusa per oggi. – guardo il mio amico – Scusa per oggi? Io lo ammazzo. Ha chiuso a chiave l’ufficio ed è uscito dopo un’ora, ti rendi conto?» sbraito.
«Lo avrei fatto anche io se mi fossi trovato la sosia di Megan Fox davanti.» dice tranquillamente.
Cosa hanno i maschi non lo capirò mai. Bastano un paio di tette e partono con la testa.
“Ti rendi conto se mi hai chiusa fuori per un’ora senza dare spiegazioni? Se volevate fare sesso selvaggio sulla scrivania potevi dirlo, lo avrei preferito.”
Sobbalzo quando il cellulare vibra “Non lo abbiamo fatto. Andiamo Sam, è stato stupido che hai preso e sei andata via chiedendo un passaggio ad Harvey del reparto posta.”
Sbuffo “Harvey è stato gentile almeno, anche se in cambio voleva palparmi le tette. Buona notte Mr.Payno, e prega perché nessuno ti strozzi nel sonno.”
«Davvero Harvey ti ha palpato le tette? Perché io non l’ho mai fatto?» chiede Haz aggrottando la fronte dopo aver letto i messaggi.
«Non lo ha fatto. Tu che mi dai in cambio?»
«Condividiamo cellulare, vestiti, il mio iMac, la mia stanza quando serve, il cibo che scrocchi a casa mia…» fa la lista contando il tutto sulle dita di una mano, che odiosa abitudine.
«Ferma Styles, non lo faresti mai, mi rispetti troppo.»
Il cellulare vibra ma non ci faccio caso.
«Vogliamo scommettere?»
No, meglio non scommettere su questa cosa.
“Harvey ti ha palpato le tette? E’ licenziato.”
“Non fare il geloso che ti sei chiuso in ufficio con la Fox lasciandomi fuori.”
«Allora, scommettiamo?»
«Non rompermi le ovaie riccio.» sbuffo.
“Megan Fox? Ma magari. Anche se forse ci somiglia…”
“Lo stai facendo apposta?”
«Stronzo.» biascico. Vuole la guerra? E che guerra sia.
«Che ti ho fatto adesso?» chiede Harry confuso.
Perché sono l’unica persona intelligente in questa casa? Perché?
“Assolutamente no, ma devi ammettere che diventeresti lesbica per Denise.”
“Vuoi la guerra Payne?”
«Mi preoccupi, che intendi per guerra piccola, innocente e pura Samantha?» chiede Haz che legge tutti i messaggi già che è seduto dietro di me. O meglio, io sono seduta tra le sue gambe e con la schiena appoggiata al suo torace, è un’ottima poltrona.
«Lo vedrai.»
“Ho esagerato?”
Sono una ragazza che è palesemente cotta di te e non l’amico con cui misurare la lunghezza del pene, porca puttana.
Sospiro spegnendo il cellulare e ridandolo ad Harry, «Sam, non fare niente di stupido.»
«Cosa vuoi fare te?» chiede Zayn entrando in camera mia. Solo lui ci manca, oh.
Harry fa un gesto con la mano per fargli capire che non è il momento e lui fa spallucce sedendosi a gambe incrociate ai piedi del materasso.
Potrei mettere in piedi uno scandalo dicendo che me la faccio mio con fratello, in fondo è un bel ragazzo. Potrei chiedere ad Harry ma si capirebbe la messa in scena.
E poi non sono del tutto convinta di esce uscita dalla vagina di Trish ma è mia madre ormai, quindi non mi va di cominciare a parlarne. Andiamo, io sono bionda, ho gli occhi color ghiaccio e la pelle bianco fosforescente, il resto della famiglia è mora ed ha gli occhi e i capelli scuri, a chi vogliono darla a bere?
Zayn ha un fisico niente male, gli addominali scolpiti sono la parte migliore. Poi sorella o no se lo faccio ubriacare di brutto mi stupra senza problemi.
«Sammy, non fissarmi mentre ti mordi le labbra, mi spaventi.»
Scuoto la testa tornando alla realtà, sul serio sto pensando agli addominali di mio fratello?
In quel momento Safaa irrompe nella camera con in mano il telefono cordless.
«E’ per te Sammy.» mi porge il telefono e corre via, credo stesse vedendo uno di quei cartoni del tipo “Ciao, io sono Peppa pig, e questo è il mio fratellino Geo…’
«Pronto?» sbotto cercando di reprimere il pensiero di Peppa pig e la sua casetta sulla collina. Non ho mai capito come fa Papà Pig a parcheggiare la macchina in discesa sulla collina, boh.
«Che sollievo sentire la tua voce, come stai?»
No, aspetta, il mio numero di casa chi gliel’ha dato?
«Stalker che non sei altro, spiegami come cazzo hai avuto il mio numero.» sbraito e al suono di questa frase Zayn scatta in piedi e prende la mazza da baseball appoggiata alla parete.
«Nel registro delle chiamate, genio.»
Ah.
«Ok, ok. Che vuoi?» dico acida.
«Non voglio andare a dormire col pensiero che ce l’hai con me, possiamo vederci?» chiede supplichevole.
Sbuffo e lancio un’occhiata all’orologio da parete che segna le nove e ventitré «Dove?»
«Ti faccio venire a prendere a casa e…»
«Tu non dovevi cenare dalla McDonald?» chiedo con sufficienza bloccandolo.
«Si ma mi sentivo in colpa per quello che è successo e le ho detto di no.»
In stanza è rientrata Safaa e ora lei e Zayn giocano con i tasselli del domino, Harry è impegnato a leggere una rivista di Zayn “Donne e Motori” e i miei non saranno a casa prima delle undici e mezza, lo stesso vale per Waliyha. Dopo queste osservazioni posso dedurre che passerò la serata a far niente.
«Muoviti.» sussurro e riattacco senza aspettare una risposta. Mi scappa un piccolo sorriso, che reprimo subito vedendo ora Safaa con in mano un’agenda, quella agenda.
«Molla l’osso gnoma.» sbraito lanciandomi su di lei, deve spaventarsi parecchio visto che se la lancia alle spalle e scappa via, meglio così.
La raccolgo e me la passo tra le mani sospirando, poi la chiudo a chiave nel cassetto della scrivania.
«Che c’è?» sbotto alla vista di un Zayn ilmiociuffononsitocca Malik che mi guarda ghignando.
«Prima o poi lo leggerò.»
«Non è un diario.» bofonchio sedendomi si nuovo tra le gambe di Harry.
Io non ho un diario segreto, è un diario di bordo come si usava sulle navi. Stop.
 
«Perché il tuo autista ha un nome da femmina?» chiedo a Liam una volta rimasti soli in quella che doveva essere la cucina di casa sua.
«Jessie è anche un nome da maschio. Sam è maschile.» sospira.
Indossa i pantaloni della tuta e una t-shirt di Iron Man con in petto una macchia probabilmente di caffè.
Mi stringo nella spalle e comincio a guardarmi intorno. Questa cucina è poco più piccola di casa mia intera.
«Cosa si prova ad essere ricchi sfondati?» credo di aver pensato di nuovo ad alta voce visto che mi pento subito della domanda fatta.
«E’ uno schifo. – apre il frigorifero e prende una busta di latte – Ti vanno dei cereali?» chiede e annuisco.
«Perché è uno schifo?»
«Non sai mai se le persone che ti stanno accanto ti vogliono davvero bene, e così cominci a non fidarti di nessuno e sei sempre solo.»
Si può notare un velo di malinconia nel suo tono di voce e la cosa mi mette tristezza. Non sono spesso triste, posso essere irritata, delusa e arrabbiata, ma essere triste mi capita molto di rado. Nasconde la malinconia sorridendomi dolcemente e porgendomi una ciotola di Coco Pops e sedendosi accanto a me.
«E poi i soldi non fanno la felicità.»
«Dalli a me che mi piace essere triste.»
«Perché me lo chiedi?»
Sospiro e sorrido debolmente «Hai visto in che condizioni sono cresciuta, da piccola a scuola le altre bambine mi prendevano in giro perché indossavo i vestiti di mia sorella, quindi promisi a me stessa che sarei diventata ricca e non avrei fatto passare lo stesso a Safaa o ai miei figli.» dico semplicemente.
«Non mi crederai, ma sei stata fortunata. Hai una famiglia fantastica, una casa che si può definire tale e amici altrettanto unici.»
«Una casa che si può definire tale?»
Mio padre ha dovuto comprare un fucile perché di notte sparano in continuazione e la casa cade a pezzi.
«Casa è dove ti senti bene, io appena rientro qui mi sento male. – spiega a bocca piena, poi ingoia e continua – Quando sono venuto da te mi ha invaso un senso di pace, capisci?»
In effetti è vero.
«E’ da due anni che non ho una relazione stabile con qualcuno.»
«Sento di essere triste, cosa rara, e non mi piace affatto. Parliamo d’altro, ti prego.» mi porto le gambe al petto e appoggio la testa sulla spalla di Liam.
«Come pensavi di diventare ricca?»
«Boh. Nella mafia forse – ride – Ero in fissa con Billionaire di Bruno Mars.»
«Piace anche a me.»
«Voglio essere un miliardario, così pazzamente sfondato. Comprare tutte le cose che non ho mai avuto.» cito la canzone per poi prendere un sorso di latte al cioccolato e lui mi fa eco intonando il pezzo.
«Voglio stare in copertina a delle riviste sorridendo accando ad Ophra e la Regina.» continuo ricordando a memoria ogni parola della canzone.
«Io una volta ho fatto un servizio per Vogue.» fa soddisfatto.
«Non ti ho mai visto, ma credo siano rimasti soddisfatti.»
Molto soddisfatti, Liam Payne in copertina ce lo vedo che una meraviglia.
«Sei gelosa di Denise?» chiede dopo un imbarazzante minuto di silenzio.
«Io non sono gelosa di nessuno.» bofonchio mettendo in bocca un altro cucchiaio di palline al cioccolato. Da piccola credevo che Zayn le prendesse dalla gabbia di Ron, un coniglietto rosso che comprammo per il mio compleanno, si capisce il perché del nome Ron.
«Sei sicura?»
Annuisco non potendo parlare.
«Io credo che tra noi possa funzionare, volevo parlarne con qualcuno di cui mi fido.»
Comincio a tossire convulsivamente per via del latte che mi va di traverso e scatto in piedi cercando di calmarmi.
«Tu mi hai fatto venire qui per parlarmi del tuo amore eterno per quella siliconata?» sbraito posando la tazza ancora piena di latte.
«Siliconata?»
«Si vede che ha le tette finte, dai.»
«In effetti. – fa dopo averci pensato – Comunque…»
«Comunque un corno Liam.»
«Sei bellissima quando ti arrabbi.» fa sorridendo amabilmente.
«Toglimi la lingua dal culo che sto per scorreggiare.»
«Io c’ho provato.» sospira.
Jessie irrompe nella stanza.
«Esci subito che come sto incazzata se tiro un coltello posso centrare le palle che non sono sicura tu abbia, e credimi se ti dico che ho un’ottima mira.» gli urlo contro.
«Chiamo la polizia Signor Payne?» fa spaventato.
«Non preoccuparti Jessie, non farebbe del male ad una mosca.»
Vuoi scommettere? Alle mosche strappavo le ali e le formiche le infilzavo con gli stuzzicadenti e le davo in pasto alla pianta carnivora di Donya, giudica tu.
«Ho sbagliato, scusa.» dice appena Jessie esce.
«I miei saranno a casa a momenti, prestami qualche spicciolo che prendo il tram.» dico ““calma”” infilandomi le scarpe.
«Non fare la bambina.» sbuffa alzandosi.
«Mi prometti che non me la nominerai per il resto della serata?»
Annuisce vedendomi incontro e sfiorandomi la guancia con due dita, facendomi rabbrividire.
Calma e sangue freddo, non pensare al suo dolcissimo sorriso, alle sue braccia forti, ai suoi occhi…
«Perché mi fai questo?» chiedo in un sospiro, con voce tremante.
«Mi piace vederti in difficoltà.» risponde divertito avvicinandosi sempre più.
«Liam, allontanati da me che potrei non rispondere delle mie azioni.»
Scuote la testa divertito e si allontana, io tiro un sospiro di sollievo.
Si risiede sul divano, io sfilo e scarpe e mi stendo poggiandogli la testa sulle gambe.
Se mai finirà sposato con Denise spero per lei che sarà felice, merita qualcuno che lo ami veramente al suo fianco.
Ma che minchia dico, mica mi arrendo così, io. Sono molto più simpatica di quella.
Credo sia solo un modo per non vedere la mia autostima finire calpestata da un branco di donne che corrono una maratona in tacchi a spillo.
«Parlami di Harry, gli vuoi molto bene, vero?» chiede accarezzandomi i capelli.
«E’ come un altro fratello per me, condividiamo tutto, l’ho conosciuto in terza elementare e non ci siamo mai lasciati.» sorrido ripensando a quando condivisi il pranzo con lui perché da persona intelligente aveva gettato il toast alle anatre.
«E gli altri?»
«Louis e Niall erano amici di Zayn. Niall e Zayn hanno più o meno la stessa età, Louis è un Peter Pan invece.» rispondo sorridendo. Ricordo quando li incontrai la prima volta, io ero in prima media e stavo giocando a calcio con Harry, inutile dire che si lasciava scappare sempre la palla. Tirò un calcio e andò a finire nel giardino della Foster, se non fosse stato per Louis potevamo dire addio al pallone. Non posso dire niente su Niall perché ricordo solo che guardava la scena mangiando noccioline come si fa al cinema.
Volevamo entrare nella squadra di calcio della scuola ma presero regolarmente solo me, Harry aiutava il coach perché era andato a supplicarlo in lacrime di prenderlo.
«Comunque mi sono divertito davvero molto ieri sera con voi, io li ho persi per studiare quegli anni.»
«Non è mai troppo tardi, puoi stare con noi quando vuoi. Ma se vieni tipo verso le cinque del mattino a casa mia mi sveglio solo per prenderti con la mazza da baseball.»
«Afferrato.» ride guardandomi dall’alto.
«Che hai?» chiedo divertita.
«Sei cucciolosa.» risponde intenerito prendendomi il viso con una mano «Ora dì Cioppi Cioppi.»
«Cioppi Cioppi – mi lascia soddisfatto – Certo che ti diverti con poco, te.»
 
«Potevo prendere il tram.» sbuffo sganciando la cintura.
«E io ti lasciavo prendere il tram a quest’ora, vai convinta.» annuisce, prende pure per il culo ora.
«Vabbè, grazie per avermi sopportata, ci sentiamo per telefono?»
Piega di lato la testa e annuisce sorridendo dolcemente, poi si porge e mi dà un bacio sulla guancia.
«V-vuoi entrare?» balbetto.
«Evitiamo.» ride alludendo al fatto che è in pigiama. E per pigiama intendo pantaloni della tuta e maglia di Iron Man macchiata di caffè, sempre meglio del completo con tanti piccoli Cowboy di Zayn.
«Allora ciao.»
Faccio per uscire ma «Sam. – mi volto – Harvey ti ha davvero palpato il seno? Non vorrei licenziarlo per una delle tue geniali idee.» dice enfatizzando sul ‘geniali’.
«Le mie tette sono sa-cre.» scandisco l’ultima parola, per carità.

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Heilà splendori sdfghj
Sono passati poco più di venti giorni.
Scuusaate ewe
Sono stata al mare e c'era poca linea ma ho scritto molto.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questa cagatina quì e ditemi se dimentico di passare da qualcuno.
Sul serio, mi dareste un vostro parere?
Bene... sono appena tornata a casa e pubblicare il capitolo è stata la prima cosa che ho pensatodi fare, ora vado a fare una doccia, alla prossima c:

Mi suggerite qualcosa da leggere? Un libro, intendo. Grazie sdfgh
  
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