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Autore: FedeeSii95    01/09/2013    4 recensioni
Amber sapeva che reagire alle loro provocazioni le avrebbe solo procurato dei guai ma era stanca dell’omertà dei suoi compagni. Dall’inizio della scuola Louis e i suoi amici Harry, Zayn e Liam avevano preso il controllo su tutti quelli del corso di matematica perché nessuno, tra studenti e professori, riusciva a contrastarli. La situazione col tempo era peggiorata: al loro gruppo si erano unite...
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Karen, con gli occhi lucidi, si abbassò sul pavimento per raccogliere le sue cose che si erano sparse, fuoriuscendo dalla sua borsa. Non si aspettava che qualcuno la aiutasse: da quando si era trasferita in quella scuola nessuno le aveva mostrato amicizia a parte James, ed ora lui, per quel motivo, era diventato a sua volta vittima di bullismo. Dopo di lui nessuno aveva più osato parlarle, e Karen lo capiva. Perché rischiare di essere preso di mira per lei? Era una ragazza semplice e comune, di quelle che rimangono sempre nell’ombra, troppo timida per farsi conoscere davvero.
***
Zayn era sempre stato forte,deciso, sicuro di sé e incontentabile ma anche Amber era fatta della sua stessa pasta. Sarebbe stata una bella sfida vedere chi avrebbe sopraffatto l’altro.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1:

Amber si svegliò ancora scombussolata dopo che sua madre, per la quarta volta, le aveva intimato di alzarsi.
“Questo è perché vai sempre a dormire tardi” si lamentava come suo solito quest’ultima.
 La ragazza non ci badò, aveva imparato col tempo che con i genitori a volte è meglio mordersi la lingua e fargli intendere di aver ragione piuttosto che rispondere e peggiorare la situazione.
”Giuro che se non ti muovi vado a lavoro e ti lascio qui” continuò Megan.
Finalmente Amber trovò la forza di lasciare il suo caldo e accogliente letto per dirigersi verso il bagno. Dopo essersi lavata e vestita si guardò allo specchio per passarsi la spazzola fra i suoi lunghi e sottili capelli castani che stava, ormai da qualche mese, cercando di far crescere.
 “A che punto sei?” disse all’improvviso la voce acuta della madre facendola spaventare.
“Ho quasi finito” rispose passandosi intorno agli occhi color cioccolato una matita nera per sottolinearne la forma. “Sono pronta” urlò Amber appena uscì dal bagno.
“Era ora” la rimproverò Megan.
La ragazza si mise la borsa a tracolla e prese in mano il libro di matematica.
 
“Da domani andrai a scuola da sola, non è possibile che ogni giorno arrivi in ritardo a lavoro per colpa tua” disse sua madre davanti al grande cancello della Greenford High School. Amber annuì, stanca di essere considerata sempre la causa di tutti i suoi problemi. Scese dalla macchina e raggiunse la sua migliore amica nel giardino della scuola con uno dei suoi soliti sorrisi.
“Ciao Amber” disse Candice abbracciandola.
“Daphne non è ancora arrivata?” le chiese Amber.
“Lo sai che arriva sempre in ritardo! Più che altro guarda cosa ho comprato ieri” disse Candice indicando i suoi orecchini blu a forma di rosa.
“Belli…” rispose Amber poco entusiasta.
Candice era quel tipo di persona sempre sorridente, calma e assolutamente innamorata dello shopping e della moda. Aveva i capelli e occhi castani, corporatura magra e statura media.
“Che cosa hai oggi?” chiese Candice vedendo l’amica immersa nei suoi pensieri.
“Odio la scuola” disse Amber sbuffando.
“Tu non odi la scuola, tu odi…”
La frase venne interrotta dall’arrivo di una terza ragazza che, tutta sorridente, correva nella loro direzione.
“Daphne rallenta” le urlò Candice ma la ragazza non le diede ascolto e inciampò su una delle tante radici che fuoriuscivano dal terreno a pochi passi da loro.
Daphne era la ragazza più imbranata del mondo: era solita procurarsi da sola alcuni lividi dalle numerose cadute e botte che prendeva in qualunque posto si trovasse. Ogni giorno aveva qualche nuovo livido che le segnava la pelle candida ma in compenso era molto simpatica e buona. Dimostrava meno dei suoi diciassette anni in confronto alle altre due sue amiche. Era formosa e abbastanza bassa; aveva i capelli castano chiaro tendenti al biondo e due splendidi occhi di colore verde smeraldo. Daphne si alzò da terra senza preoccuparsi della zona in cui aveva preso il colpo da quanto ormai era abituata. Ovviamente le risate dei vari ragazzi che avevano visto la scena non mancarono ad arrivare.
“Ma quanto siete infantili? Che avete da ridere, smettetela!” urlò Amber a chi ancora continuava a sghignazzare.
“Oh lasciali perdere, loro non sono stati sorrisi pochi minuti fa dal ragazzo più bello che Dio potesse fare” disse Daphne con sguardo sognante.
“Hai incontrato Brad Pitt?” disse Amber facendo ridere Candice la quale venne bloccata dallo sguardo assassino di Daphne.
“Ah-ah-ah-ah molto divertente. Lo sapete di chi parlo: Louis Tomlinson”
A quelle parole Amber sentì accapponare la pelle: odiava lui e tutto il suo gruppetto di amici e odiava il fatto che la sua amica si fosse perdutamente innamorata di uno dei ragazzi più idioti di tutta Londra.
“Sai dovresti togliertelo dalla testa” disse Candice incrociando le braccia all’altezza del petto.
“Assolutamente si. E’ immaturo, stupido, egocentrico, viziato e soprattutto fa parte di un gruppo formato dai più stronzi della scuola. Dovrebbe bastare per farti capire che non è adatto a te” continuò Amber.
Daphne conosceva a memoria quel discorso: era dall’inizio della scuola, ovvero quasi due mesi, che sentiva ogni genere di commenti negativi su Louis, eppure a lei non importava. L’aveva visto varie volte camminare nei corridoi mano nella mano con tante ragazze diverse ma questo non significava necessariamente che fosse un cattivo ragazzo. Si era convinta che lui si comportasse così perché non aveva ancora trovato la ragazza giusta. Inoltre non poteva dimenticare quanto fosse stato gentile il secondo giorno di scuola quando lei a geografia, l’unico corso che avevano in comune, aveva sbattuto contro un banco facendo sparpagliare i vari fogli che teneva in mano. Louis in realtà non si era degnato di raccoglierglieli ma si era semplicemente avvicinato per dirle in modo brusco: “ehi cerca di stare più attenta”. Ma, una volta incontrato i suoi occhi azzurri con striature verdi, la sua voce le era sembrata tanto dolce e pacata che non era più riuscita a toglierselo dalla testa.
“Come può un ragazzo con un sorriso così smagliante essere quel tipo di persona che descrivete?” chiese Daphne con la testa fra le nuvole.
“Quel ragazzo di bello ha solo il sedere” disse Candice.
“Molto profondo” rispose Daphne tornando con i piedi per terra.
“Ti devo ricordare che il tuo principe azzurro insieme ai suoi amici prende in giro in continuazione il nostro migliore amico James?” disse Amber scocciata per il fatto che la sua amica non volesse aprire gli occhi davanti alla realtà.
Daphne però non fece in tempo a rispondere perché venne interrotta dal suono della campanella. Così le tre ragazze si incamminarono dentro i bianchi corridoi della scuola.
“Quanto vorrei fare il vostro stesso corso di matematica” disse Daphne sospirando.
“Fidati preferirei mille volte te a quei quattro idioti e le loro amichette” rispose Amber prima di salutare l’amica.
“Oggi giuro che riuscirò a sopportare ben poco le loro battutine” borbottò la ragazza a Candice mentre salivano al terzo piano per raggiungere la loro aula.
“Perché non capisci che li devi lasciar perdere! Ti potrebbero prendere di mira come con James e Karen”.
Amber sapeva che reagire alle loro provocazioni le avrebbe solo procurato dei guai ma era stanca dell’omertà dei suoi compagni. Dall’inizio della scuola Louis e i suoi amici Harry, Zayn e Liam avevano preso il controllo su tutti quelli del corso di matematica perché nessuno, tra studenti e professori, riusciva a contrastarli. La situazione col tempo era peggiorata: al loro gruppo si erano unite due ragazze bionde che si credevano le reginette della scuola e trascorrevano i loro giorni a insultare chiunque si trovasse nel loro raggio d’azione come a voler dimostrare di essere superiori. A poco a poco la loro popolarità si era sparsa in tutta la scuola e questa, ovviamente, non aveva giovato il loro comportamento. Page e Samantha avevano iniziato a prendere di mira Karen, una ragazza che si era trasferita a Londra da poco. Forse per l’eccessiva timidezza o forse perché nessuno aveva cercato di parlarle, era sempre da sola, senza amici, e questo motivo la rendeva una perfetta preda per ogni genere di scherzi o atti di bullismo. Nessuno interveniva in suo soccorso, non tanto per quelle due ragazze che alla fine di pericoloso avevano ben poche ma per il gruppo di Liam che le proteggevano da qualunque attacco esterno, maschile o femminile. James e due suoi amici, Benjamin e Carter, avevano cercato di intervenire ma alla fine erano diventati loro stessi vittime di bullismo. Dopo di loro nessuno aveva più cercato di sfidarli.
Candice guardò l’amica preoccupata: Amber era sempre stata istintiva e non riusciva mai a stare zitta davanti alle ingiustizie, ma doveva capire che non era un gioco e per il suo bene non doveva mettersi in mezzo.
“Promettimi che non farai e dirai niente” disse Candice fermandola di colpo nel bel mezzo del corridoio.
“Io…” sussurrò lei poco convinta.
“Prometti” ripeté Candice.
“Ok, ok. Giuro che me ne starò zitta” disse Amber di malavoglia.
Così le due ragazze raggiunsero la loro aula trovando come al solito Zayn e Harry appoggiati alle ante della porta.
“Sto aspettando” disse quest’ultimo in modo freddo verso due loro compagne che volevano entrare dentro la stanza.
“Noi siamo delle nullità di fronte a voi, vi prego fateci passare” dissero in coro quelle due sperando che accontentandoli le avrebbero lasciate in pace.
“Zayn tu hai sentito?” chiese Harry rivolto all’amico.
“No, per niente. Che ne dite di ripeterlo ballando per noi?” disse l’altro strafottente.
Le due ragazze iniziarono a improvvisare alcuni movimenti sapendo di non avere altra scelta.
“Ora basta” disse Amber intromettendosi in quella situazione “smettetela di fare gli idioti e fatele entrare, è un loro diritto” aggiunse indicando le due ragazze che stavano per avere una crisi di pianto.
Harry e Zayn posarono il loro sguardo duro e severo sul corpo della ragazza e dopo essersi sorrisi a vicenda lasciarono finalmente passare le due ragazze. Poi ritornarono a fare una barriera tra l’aula e il corridoio.
“Bene, bene guarda chi abbiamo qui” disse Harry incrociando le braccia.
“Forse dovremo far capire alla signorina Evans e alla sua amica Cooper” disse Zayn passando poi le iridi castane su Candice la quale era rimasta ferma e silenziosa, “che non hanno davanti a loro il piccolo e dolce James con i suoi amici nerd” continuò.
“Ti dovresti lavare la bocca con il sapone prima di parlare male di James” lo sfidò Amber lasciando perdere la promessa fatta a Candice pochi minuti prima.
Zayn si stupì: nessuno aveva mai osato sfidarlo e, anche se si era infastidito non poco, era allo stesso tempo divertito dalla situazione. La ragazza non sapeva di cosa era capace Zayn Malik.
“Scusa non volevo insultare il tuo amico gay” continuò lui imperterrito.
“Si hai ragione, poi però ha visto te ed è ridiventato eterosessuale” rispose Amber a tono.
“Te lo faccio vedere io se sono eterosessuale o no” disse lui sbattendola poco delicatamente sul muro.
Candice cercò di intervenire in favore dell'amica ma Harry, più veloce di lei, la raggiunse e la bloccò.
“Sai non mi piace quando qualcuno mette in dubbio la mia virilità” disse infilando la sua mano sotto la maglietta della ragazza. Amber sentì le sue dita fredde toccarle la pancia e, trovandosi bloccata dal corpo di Zayn, l’unica cosa che riuscì a fare fu quello di dargli un calcio nelle parti basse. Approfittò di quel momento per scappare da lui che, nel frattempo, gemeva per il dolore. Ma dopo pochi secondi il moro la raggiunse facendola cadere sul pavimento e mettendosi sopra di lei.
“Malik, Evans, che state combinando?” urlò all’improvviso il loro professore di matematica.
“Nulla che a lei interessi!” rispose Zayn alzando la testa verso di lui e facendo un sorrisino strafottente.
“Forse a lei invece interesserà sapere che oggi passerà, con la signorina Evans, una piacevole serata in detenzione” rispose il signor Watson. “E si sposti” aggiunse notando ancora la posizione equivoca dei due.
“Mi dispiace doverla deludere professore ma dovrò mancare a questo adorabile appuntamento; stasera mi aspetta una giornata di puro se…”
“Studio” si affrettò ad aggiungere Harry.
“Si certo” borbottò Amber alzandosi dal pavimento.
“Che c’è? Vuoi partecipare anche tu alla serata?” sussurrò Zayn maliziosamente.
“Te lo puoi scordare idiota”rispose lei con odio.
Per fortuna il professore non sentì nulla dello scambio di battute tra i due per cui si rivolse di nuovo a Zayn.
“Allora dovrà rimandare la sua serata”
“Non credo proprio” continuò lui prepotente.
“Facciamo due giorni, signor Malik?”
“Io ho una vita sociale rispetto alla sua professore!”
“Saliamo a tre!” ribatté il signor Watson.
“Vuoi starti zitto? Non hai capito che stai peggiorando la situazione con il tuo modo da bulletto o hai bisogno dei sottotitoli? So che il tuo cervello è composto da pochi neuroni, ma almeno falli funzionare” disse Amber, questa volta a voce alta.
“Dovrebbe darle ascolto” confermò il professore.
“Ed ora entrate in classe in silenzio; anche voi signor Styles e signorina Cooper” aggiunse subito dopo indicando l’aula.
Così i quattro si avviarono verso la stanza seguiti a pochi passi dal professor Watson. Harry e Zayn si sedettero agli ultimi banchi mentre Amber e Candice presero posto in terza fila. La classe era nel caos più totale: le voci di tutte le venticinque persone di quel corso erano sovrastate dalle risate stridule di Samantha e Page.
“Silenzio!” urlò il professore sbattendo la mano sopra la cattedra e attirando così l’attenzione di tutta la classe.
“Peterson, Sanders, tornate subito al vostro posto” continuò il signor Watson.
Samantha , sentendosi chiamata in causa, sbuffò e mandando un bacio volante a Zayn, scese dal banco di Liam, dove era accuratamente seduta, e raggiunse il proprio posto badando bene di sculettare come meglio poteva. Page vedendo l’amica, cercò di fare la stessa cosa, ma inciampò su una penna sparsa sul pavimento. La classe scoppiò a ridere. La ragazza tentò di ricomporsi, abbassandosi la minigonna e sistemandosi i capelli in avanti; ma vedendo che i suoi compagni stavano ancora sghignazzando per la sua brutta figura, si avvicinò al primo banco, dove era seduta da sola Karen. Page la guardò malignamente prima di prendere la sua borsa e buttarla a terra con forza.
“Come osi ridere di me Karen? Ma ti sei vista? Sei così brutta e soggetta che nessuna ti vuole come amica! Io piangerei per la tua situazione al posto di divertirmi” aggiunse subito dopo, mortificandola come era solita fare.
“Sanders come si permette di mancare di rispetto a una sua compagna di classe!” pronunciò il professore sbattendo di nuovo la mano sulla cattedra. “Raccolga immediatamente la borsa che le ha buttato a terra” continuò.
“Non credo proprio! E’ quello che si merita” rispose Page tornando al suo posto.
“E lei si merita un bel pomeriggio in detenzione con i suoi due compagni Malik e Evans. Imparerete mai un po’ di educazione?” disse il signor Watson sedendosi e aprendo il grande registro.
Karen, con gli occhi lucidi, si abbassò sul pavimento per raccogliere le sue cose che si erano sparse, fuoriuscendo dalla sua borsa. Non si aspettava che qualcuno la aiutasse: da quando si era trasferita in quella scuola nessuno le aveva mostrato amicizia a parte James, ed ora lui, per quel motivo, era diventato a sua volta vittima di bullismo. Dopo di lui nessuno aveva più osato parlarle, e Karen lo capiva. Perché rischiare di essere preso di mira per lei? Era una ragazza semplice e comune, di quelle che rimangono sempre nell’ombra, troppo timida per farsi conoscere davvero.
Stava rimettendo l’astuccio dentro la borsa quando si accorse che una ragazza dai capelli castani le si era avvicinata. Si stupì ancora di più quando riconobbe Amber. L’aveva sempre invidiata: oltre ad essere una bella ragazza era una di quelle decise, che sapeva il fatto suo. Inoltre era circondata da molti amici e soprattutto era sempre sorridente.
“Tieni Karen” disse Amber porgendole un quaderno.
“G-grazie” balbettò la ragazza velocemente prendendolo dalle sue mani.
“Mi dispiace per Page, è davvero insopportabile” le sussurrò poi Amber rialzandosi.
“Non preoccuparti” le rispose Karen allontanandosi da lei; l’ultima cosa che voleva era crearle dei problemi.
Ritornò di nuovo al suo posto in silenzio. Amber la guardò stupita: certo, non si aspettava un dialogo ampio e ben strutturato con lei ma si era dimostrata troppo distante e spaventata.
“Ehi Evans vuoi unire quella soggetta al tuo gruppo di idiote? Sei così disperata?” le urlò Samantha facendola girare.
“E tu sei sempre così oca? Smettila di starnazzare e chiudi il becco qualche volta” le rispose la ragazza tornando al suo banco e ottenendo una risata generale dai suoi compagni.
“Silenzio!” urlò di nuovo il professore prima di dirigersi davanti alla lavagna per scrivere su di essa una lunga disequazione.
“Non riesci a stare zitta vero?” sussurrò Candice rimproverando l’amica.
Amber abbassò lo sguardo aspettandosi la solita ramanzina.
“Ma sei stata grande!” continuò Candice sorridendole.
 
Le due ore di matematica trascorsero come al solito: Liam, Louis, Harry e Zayn utilizzarono ogni mezzo per disturbare la lezione che il professore stava tentando di fare. Ovviamente erano supportati dalla maggior parte dei loro compagni che cercavano in questo modo di entrare nelle loro grazie.
 
“Ho un mal di testa assurdo” si lamentò Amber con le sue amiche, appoggiandosi con la schiena al suo armadietto dopo che si era conclusa quella mattinata di lezioni.
“Perché?” le domandò Daphne guardando accuratamente il corridoio.
“Per colpa del tuo fidanzato e dei suoi amici! Non hai idea del caos che hanno fatto”
“Capisco” le rispose la ragazza distratta.
“Daphne mi stai ascoltando?” la richiamò Amber schioccandole le dita davanti.
“Lasciala stare, sai che sta aspettando Louis” disse Candice prima di sospirare.
“Io non sto aspettando nessuno” si difese Daphne spostando finalmente lo sguardo sulle sue amiche.
“Si e io sono babbo natale” scherzò Amber, “comunque è ormai ora di pranzo, che ne dite di andare a mangiare?” continuò spostandosi dalla sua posizione.
“Voi andate, io vi raggiungo fra poco” rispose Daphne con tono vago.
“Cosa devi fare?” le domandò Candice in tono malizioso.
“Salutare un'amica”
“Ceeeerto, l’amica…” concluse Amber avviandosi nella sala da pranzo con Candice affianco.
Arrivate a destinazione presero un vassoio a testa e si misero in fila per ricevere il cibo del giorno.
“Giuro che a volte non capisco Daphne, so che è strana ma non pensavo così tanto” disse Amber nel mentre che prendeva posto al loro solito tavolo.
“E’ semplicemente innamorata”
“Non è innamorata, è ossessionata! E in più quel ragazzo è un idiota”
“Si ma non ci possiamo fare niente e a dir la verità a tutte piacciono gli idioti”
“A me no, assolutamente! Ti fanno solo soffrire e…”
“Ciao ragazze” le interruppe James sedendosi vicino ad Amber.
“Ciao” risposero loro in coro sorridendo.
“Di cosa stavate parlando?”
“Di Daphne e la sua ossessione: Louis” rispose Amber tagliando un pezzo di pane.
“Ancora non le è passata?”
“No, è convinta che possa cambiare se trova una ragazza che lo ami. Che scemenza vero? Le persone non cambiano” continuò Amber animandosi.
Nel mentre che loro parlavano di lei, Daphne comparve nella sala da pranzo completamente rossa in volto. Prese solo un po’ di patatine fritte e una fettina impanata prima di avvicinarsi al tavolo. Era così emozionata che quasi non inciampò sulla sedia rischiando di far finire il cibo a terra.
“L’ho visto, l’ho visto!” urlò Daphne sedendosi tutta sorridente di fronte a James.
“Chi?” chiese lui istintivamente.
“Come chi? Lou!” rispose lei cercando di reprimere degli urletti strozzati.
“Ma non dovevi parlare con un’amica?” domandò Amber dopo aver bevuto un sorso d’acqua.
“Be, si… Infatti l’ho visto mentre ero con lei…” mentì Daphne facendo ridere tutti.
“Che ne dite di venire a casa mia oggi a vedere un film?” propose Candice una volta finito di mangiare.
“Io non posso, ho promesso di uscire a Benjamin e Carter” rispose James.
“E nemmeno io posso ricordi? Sono in detenzione con Malik e Sanders” disse Amber con tono infastidito.
“Facciamo un altro giorno ok?” disse James allontanandosi dopo averle salutate.
“A proposito di Malik…” riprese Candice rivolgendosi a Amber “è tutto il pranzo che ti fissa. Ha fatto arrabbiare anche Samantha perché non la stava calcolando”.
Amber allora spostò lo sguardo verso Zayn e non si stupì affatto quando, come anche lui la guardò, ebbe la faccia tosta di leccarsi lentamente le labbra dischiuse.
“E’ proprio un idiota! Non ci posso ancora credere che dovrò passare il pomeriggio con lui e la sua cara amichetta” si lamentò Amber infilzando un pezzo di carne con la forchetta.
“Ti sta ancora guardando!” fu l’unica risposta di Candice.
A quelle parole Daphne si girò nella direzione di Zayn, osservandolo.
“Ma che fai! Girati subito, non fargli capire che gli stiamo dando importanza” la sgridò Amber.
“Ehm… troppo tardi… sta venendo qua!” rispose l’amica.
Zayn, infatti, si era alzato dal suo tavolo, dove si trovava con i suoi amici e si stava avvicinando a loro con il suo solito sorriso sghembo.
“Ehi” salutò lui appoggiando le braccia sullo schienale della sedia di fronte a Amber, trovandosi a pochi centimetri dal suo viso.
“Che vuoi Malik? Noi non ci parliamo ricordi?” rispose la ragazza guardandolo senza timore negli occhi.
“Volevo solo farti sapere che aspetto con ansia il pomeriggio”disse lui ampliando il sorriso.
Poi, dopo averle fatto l’occhiolino e senza aspettare risposta si allontanò, mettendo le mani dentro le tasche dei suoi pantaloni neri.
“Quanto lo odio!” sbuffò Amber guardandolo.
Daphne e Candice rimasero in silenzio, non sapendo cosa dire. Zayn era sempre stato forte,deciso, sicuro di sé e incontentabile ma anche Amber era fatta della sua stessa pasta. Sarebbe stata una bella sfida vedere chi avrebbe sopraffatto l’altro.
**********
Ciao a tutti quelli che sono arrivati fin qua :)
Spero che questa fanfiction sia scritta bene e che piaccia a qualcuno visto che è qualcosa a cui mi sono dedicata da un pò.
Vi lascio il link dell'altra mia fanfiction che cercherò di continuare al più presto:  
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1364812&i=1
Ora vado, a presto ;)
  
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