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Autore: alice_directioner    01/09/2013    2 recensioni
"La mano di Harry mi trascinò verso il parcheggio dove si trovava la sua auto .
Ci trovavamo in macchina, Harry guidava e io stavo seduta nel sedile affianco al suo; aveva poggiato la sua mano sul mio interno coscia , risalendo ogni volta di più verso il mio inguine. Potevo comprendere la sua agitazione , ad ogni semaforo rosso la sua mascella si tendeva, aveva il respiro leggermente affannato.
Finalmente giungemmo a casa sua ; aprì la sua portiera scendendo dalla vettura , e venendo ad aprire la mia, in pochi secondi fummo travolti da un vento di passione; a stento riusciva a pronunciare parole di senso compiuto , che subito venivano sopraffatte dai gemiti di piacere.
Il suo respiro era così irregolare tanto quanto il mio che a ogni suo movimento aumentava sempre di più.
Spalancò la porta e in un secondo , tra un bacio e l’altro, ci ritrovammo nella sua stanza. Le nostre lingue erano rimaste fin dall’inizio unite, se non per quegl’istanti di cui necessitavamo per respirare.
Sfilai la maglietta ad Harry lanciandola infondo alla stanza, rivelando un fisico tonico e abbronzato, mentre lui slacciava a me i pantaloncini" [tratto dal cap.12]
L'amore capita, ... non si sceglie
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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she's not afraid FF




***


La partita procedeva senza problemi, almeno, da quello che capivo cioè poco e niente, sembrava stesse procedendo a favore delle squadra di Harry. Eravamo ancora seduti sulle panchine ,in silenzio mentre seguivamo la partita, … insomma, Zayn seguiva la partita io invece non ci ho mai capito niente, ma non solo nel basket, in qualsiasi altro sport. Mi limitavo a guardare correre i ragazzi avanti e indietro per il campo, applaudendo solo quando applaudiva Zayn, almeno ero sicura che così non avrei fatto altre figure.
Gli spalti e le panchine si erano riempite in poco tempo. Si sentivano trombette suonare, urla, applausi, e robe varie … manco fossimo allo stadio ! Zayn stava con le gambe divaricate leggermente, e i gomiti sulle ginocchia che sorreggevano il viso, era attento ad ogni singola mossa che facevano quelli della sua squadra, e quando segnavano, si alzava in piedi ad applaudire. Tenevo la borsa sulle gambe, così per sicurezza, ad un certo punto sentii vibrare il mio cellulare che vi avevo riposto poco prima. Rovistai un po’ nella borsa fin quando non lo trovai, era Selene che mi stava chiamando. Mi alzai per uscire a rispondere , presi la borsa, e mi feci spazio tra la folla.
‘ si?’
‘ Ehi Ali, senti stasera ti va di venire a casa mia a dormire?’. Mi chiese.
‘ va bene che ti devo raccontare un paio di cose che sono successe … per che ora facciamo?’. Le risposi.
‘ quando vuoi … anche alle sei va bene. Appena puoi vieni! Un bacio ’
La salutai e chiusi la chiamata, sistemai il cellulare in borsa e scrutai un po’ il posto in cui ero, credo che fossi nel retro della palestra, infatti mi ritrovavo un muro grigiastro davanti , tutto sgretolato; metteva angoscia quel posto, quindi rientrai in fretta. Rientrando nella palestra un odore repellente di sudore invase i miei sensi, facendomi tossire, scrutai un po’ tra la gente per individuare Zayn. Vidi un ragazzo che si guardava intorno come per cercare qualcuno, non lo riconobbi subito, poi capii che si trattava del ragazzo che stavo cercando io. Lo chiamai , lui si girò e mi fece cenno di raggiungerlo . Così feci.
‘ dov’eri andata?’. Mi domandò.
‘ a fare una telefonata.’ Gli risposi io .
Ci riaccomodammo sulle panchine e gli chiesi chi delle due squadre stesse vincendo , e lui mi rispose che era una parità. Io annuii e me ne ritornai a osservare come procedeva la partita. Mancavano due minuti prima che la competizione finisse. Harry riuscì a scartare la palla all’avversario, fece qualche palleggio per poi passarla a Nico.
…. 5.… 4.… 3...

Sembrava ovvio che sarebbe finita con una parità. Ma! COLPO DI SCENA! Agli ultimi secondi, Nico, tirò la palla. Gli spettatori erano con il fiato sospeso, Zayn si era alzato mentre era ipnotizzato dalla palla che tagliava l’aria, sentii un esultare del pubblicò quando la palla entrò nel canestro un secondo prima che la campanella di fine partita suonò. Mi ricordava tanto la scena di un film. Guardai Nico saltare addosso ad Harry mentre esultava.
***
Annunciata la vittoria , i giocatori si diressero negli spogliatoi e Zayn li raggiunse, lasciandomi sola come una cretina in mezzo alla folla , sospirai, e mi misi ad attendere che qualcuno dei ragazzi si ricordasse di me. Aspettai e aspettai , alla fine mi stufai, la gente se ne era andata quasi tutta, e i ragazzi non si sbrigavano a uscire dagli spogliatoi., quindi decisi di incominciare ad incamminarmi verso l’uscita. Non feci in tempo ad alzarmi dalla panchina , che la voce di Harry rimbombò per tutta la palestra, facendomi deglutire . Non capii cosa avesse detto , ma di sicuro era non poco arrabbiato, non poco. Si capiva dal tono che aveva usato. Restai immobile per qualche secondo, quando sentii di nuovo una voce provenire dagli spogliatoi , non era quella di Harry. Non l’avevo mai sentita prima d’ora. Mi incominciai a preoccupare quando dalla bocca di Harry uscirono parole poco carine. Mi diressi verso gli spogliatoi, che non distavano molto dalla panchina in cui ero seduta. Camminai per qualche secondo, fin quando non li raggiunsi. Stavo per aprire la porta , ma qualcuno mi anticipò aprendola al posto mio da dentro, la spinse violentemente contrò la mia spalla facendomi gemere dal dolore, ne uscì un ragazzo alto e robusto, sembrava arrabbiato, e molto. Solo dopo riconobbi che si trattava del caposquadra della squadra avversaria. La porta sbattè richiudendosi mentre cercavo di attenuare il dolore che quel ragazzo mi aveva provocato. La riaprii subito soffermandomi all’entrata, vidi Harry senza maglietta con il petto sudato che si alzava e si abbassava in modo troppo irregolare, l’espressione che aveva in viso era un’espressione che faceva venire i brividi, con i muscoli tesi. Mi guardò quando si accorse che ero entrata , poi distolse lo sguardo e io me ne uscii , per evitare domande.
Mi incamminai verso l’uscita della palestra, mi sedetti su un muretto ad aspettare che i ragazzi uscissero. La poca gente che era rimasta all’interno si sbrigò ad uscire dall’ edificio, lasciandolo deserto se non per il fatto che al suo interno restavano solo le due squadre. La gente mi guardava male vedendomi vestita in quel modo, e non avevano tutti i torti, ero consapevole che vestita così la gente pensasse male di me, o che fossi una poco di buono, diciamo! Ma non gli diedi grande importanza. Udii dei passi , mi rimisi in sesto pensando fossero i ragazzi , ma appena la porta si aprì capii che non erano i ragazzi che aspettavo io, altri ragazzi, quelli della squadra avversaria. Uno di loro uscendo mi fulminò con lo sguardo, facendomi trasalire. Deglutii. Mi chiedevo che cosa avevo fatto io per meritarmi quell’occhiataccia. Rimasi a fissarli finche non fossi stata certa che se ne sarebbero andati definitivamente. Li vidi un’ultima volta mentre salivano in macchina. Nello stesso preciso momento in cui il rombo della macchina si fece sentire rumorosamente spaventandomi, altrettanto fece Zayn quando mi diede una pacca sulla spalla .
‘oh … siete voi’ tirai un sospiro di sollievo, portandomi una mano al petto.
‘ andiamo che è tardi …’ . Disse Nico impassibile.
Cos’è oggi erano un po’ tutti nervosi? Ci dirigemmo verso il parcheggio che distava qualche minuto dal punto in cui ci trovavamo . Nessuno spicciò parola per gran parte del viaggio ; incominciò a piovere , e l’unico rumore che si sentiva era quello del lieve scontro tra gocce e vetro, …. anche io, come d’altronde i ragazzi, ero completamente avvolta nei miei pensieri, era successo qualcosa di cui io non ero a conoscenza? Me ne ero quasi dimenticata! La scena a cui avevo assistito poco prima, quando entrai negli spogliatoi incrociando lo sguardo gelato di Harry. Un brivido salì lungo tutta la mia schiena facendomi scuotere leggermente sulle sue gambe. Lui alzò il viso , facendo incontrare per l’ennesima volta i nostri sguardi.
‘ freddo?’ Mi domandò lui.
Annuii leggermente a testa basa, ‘alzati un secondo ’ mi disse mettendo le grandi mani sui miei fianchi tirandomi su. Si sfilò la felpa e me la porse, la presi e infilai le braccia nelle maniche, fui subito invasa dal profumo di quella felpa , l’inconfondibile profumo di Harry. Nonostante la felpa avevo ancora la pelle d’oca, sulle gambe più che altro, guardavo la strada attraverso il finestrino , non sapevo nemmeno dove ci trovassimo; rimasi un po’ perplessa quando vidi un edificio familiare. Ma certo! La casa di Deli … hem … mia madre! Distolsi lo sguardo. Delle mani calde si poggiarono sulle mie cosce scaldandole, le sfregavano delicatamente , in modo da produrre caldo, poi il movimento si dissolse fino a quando non furono completamente ferme sull’ interno coscia, mandai giù a fatica la saliva, per poi precedere Harry, bloccandogli le mani , facendogli capire che oltre non doveva andare. Percepii il suo sorriso. Gli tenni bloccate le mani per qualche secondo, e poi le riportai al loro precedente posto, sul poggiatesta del sedile di Zayn. Le dita di Harry cominciarono a giocare con l’estremità dei miei pantaloncini-culottes, presi un bel respiro per trattenermi; ma ‘loro’ continuavano, fin quando una di esse non decise di esplorare l’interno del capo che indossavo. Mi irrigidii di colpo.
‘tranquilla non faccio niente’ mi sussurrò all’orecchio. Dovevano per caso tranquillizzarmi quelle parole? No perché non ci riuscirono. Decisi di non fare ancora nulla , e Harry come detto si limitò a muoverle leggermente nel mio interno coscia, senza esplorare ‘le profondità’del mio corpo , se si può dire così. Altri dieci minuti passarono e arrivammo davanti casa di Davide, prese la borsa ,salutò tutti e scese dalla vettura incamminandosi verso casa. Feci per alzarmi ma le mani di Harry mi trattennero su di lui, ‘chissà? Magari voleva continuare il suo lavoretto’ stralunai gli occhi al solo pensiero e mi rimisi seduta sulle sue gambe , questa volta a gambe chiuse, non che prima ce le avessi aperte, ovvio, ma era rimasto uno spazio minimo tra di esse. Pensavo che così Harry non si sarebbe spinto a livelli superiori. Cinse intorno ai miei fianchi le sue braccia lasciandosi cadere sullo schienale del sedile. Teneva le braccia ben salde al mio bacino, aveva per caso paura che scappassi? Arrivammo a casa di Nico, scese dalla macchina, scaricò la borsa, ci salutò e se ne ritornò in quell’ orrenda palazzina che incuteva terrore. Ripartimmo.

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Eccomi qui al 9° capitolo della mia prima fan fiction a capitoli! Recensite e ditemi cosa ne pensate !
grazie
Xx. Ali
  
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