21)GAIA
Appena entrati nel ristorante lui disse di aver dimenticato una cosa in auto e corse fuori.
Io rimasi sulla soglia ad aspettarlo e intanto ripensavo a ciò che mi aveva detto poco prima…
Io ero importante per lui,ecco quello che mi aveva colpito di più.
Ed ero quasi sicura che non stesse mentendo.
Forse lui era quel ragazzo che da tanto aspettavo?
Quel ragazzo che tutte sognano,ma che ti ritrovi davanti e non sai come comportarti?
Uno di quei ragazzi che viene definito il principe azzurro?
L’inglesotto ricciolo con i capelli verdi,infondo,sarebbe piaciuto a chiunque.
Ma qui la situazione era diversa:a me non piaceva solo il suo aspetto. Quello che mi aveva colpito fin da subito di lui è stato,è stato,è…il fatto è che non lo so neanche io.
Ma quel giorno,ora lo devo proprio dire,con quella canzone nelle cuffiette e lui su quell’auto,ho riscoperto i brividi di un’emozione da troppo tempo tenuta nascosta:L’AMORE!
Si,ero convinta che mi sarei innamorata di lui, e non ci sarebbe voluto molto!
Mentre ero immersa nei miei pensieri lo vidi tornare di corsa.
Aveva una mano dietro la schiena e io lo trovavo davvero buffo:correva tutto storto. Haha.
Arrivato davanti a me si fermò,riprese fiato e mi porse un mazzo di rose:erano bellissime!
Le presi immediatamente e le annusai:avevano un odore fantastico.
Lo ringraziai e lui si avvicinò per darmi un bacio sulla guancia,sorridendo come solo lui sapeva fare.
Intravedevo sul suo volto un lieve rossore che mi rallegrò ulteriormente.
Andammo poi a sederci al tavolo che si trovava in un angolo un po’ appartato.
Era davvero un bel ristorante,molto elegante e grazioso.
Non ero mai stata fuori a cena con un ragazzo e ammetto che mi sentivo un poco in imbarazzo.
Io ero piu da pizza o mc,non mi piaceva il pesce e odiavo quelle mini-porzioni solite di molti ristoranti raffinati.
Ma la cena fu una favola,parlammo e parlammo,e parlammo.
Mi trovavo così tanto a mio agio con lui,ed ora anche in quel posto che tanto mi imbarazzava, mi sentivo me stessa.
Ridemmo e scherzammo ancora e ancora e ancora.
Avrei voluto che quel momento non finisse mai.
Ogni tanto,mentre parlava, io mi soffermavo a guardare quelle sue labbra così fantastiche,rossastre,morbide,con gli angoli sempre rivolti verso l’alto.
Quanto avrei voluto che quel sorriso ci fosse grazie a me,quanto avrei voluto baciarlo.
La voglia era grande e inspiegabilmente morbosa.

Finita la cena mi volle portare in riva al lago.
Wau. Quel lago che di giorno sembrava il rifugio di immondizia e schifezze,di notte era così romantico e lasciava senza fiato.
Ci sedemmo sugli “scogli”, c’era un po’ d’aria e nonostante avessi una giacca abbastanza pesante,iniziai a tremare involontariamente.
Lui se ne accorse e senza dire nulla si alzò,si avviò verso l’auto e tornò indietro con la sua giacca.
Si abbassò dietro di me e me la appoggiò sulle spalle,avvolgendomi poi le braccia.
Sentii un brivido e, di nuovo, tremai,ma questa volta non era il freddo,no non lo era.
Poi si rialzò e si risedette accanto a me e mi abbracciò forte.
“hai ancora freddo?”
“nono,ora direi di no,grazie”
Lo sentii ridacchiare.
“che c’è?”
“è? No,è che questa sera continui a ringraziarmi. E mi fa piacere. Ma dovresti smetterla. Io faccio quello che sto facendo perché lo voglio. Perchè mi fa piacere vederti sorridere.”
Avrei voluto piangere,avevo gli occhi lucidi.
Era da tanto che qualcuno non mi diceva più cose del genere.
Lui proseguì:”hey!”. Si slegò da quel dolce abbraccio,si girò e mi alzò delicatamente il viso posando il suo indice sotto il mio mento:”tu sei speciale,ok? E sono io che ti dovrei ringraziare semmai. Tu,cavolo,tu sei l’unica persona che si è accorta di me per come sono realmente qui in sto posto. Mi hai presentato i tuoi amici e mi hai fatto mangiare le crepes,de-li-zio-se oserei dire! Non mi hai mandato a cagare quando non mi sono fatto sentire per giorni dopo averti chiesto il numero. E poi…mi hai fatto assaggiare il gelato di quella gelateria che è strabuono. Mi stai facendo imparare l’italiano e quando mi prendi in giro per il mio accento inglese mi fai morire. Quando sorridi mi illumini anche la giornata più schifosa. Ed è bello guardarti negli occhi e sapere che sei sincera in ogni cosa che dici. Quindi, ripeto, grazie a te di tutto Gaia,grazie!”
Io rimasi immobile per tutto il tempo col cuore che batteva a mille. Tremavo come non avevo mai fatto e avevo le lacrime che volevano sgorgare da quegli occhi,ma io le obbligavo a rimanersene lì dov’erano.
Deglutii più e più volte,il cuore aumentata sempre di più i suoi battiti e se fossi andata avanti così avrei avuto un infarto come minimo.
Non riuscivo più a resistere.
Lo guardavo negli occhi e sapevo che era sincero.
Aveva un viso da bambino, e quei suoi riccioli mi facevano impazzire.
Lui mi mise una mano sui capelli e iniziò a giocherellarci.
Non ce la facevo più!
Avvicinai il mio viso al suo e sapevo che non avrei dovuto farlo,ma la voglia era troppa.
Mi avvicinai ancora un poco e avrei voluto ricordare quel momento in eterno.

 
Ciao a tutte/i!
Come sta andando?
Spero che la ff vi piaccia!
Vi prego però di recensire, senno non so cosa ne pensate e potrei smetterla di postarla perchè ho paura che non venga letta veramente!
VI PREGO:)
Buona lettura!!!