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Autore: BabyLolita    01/09/2013    3 recensioni
E' l'ultimo anno di liceo. E' passato ormai un anno dal trasferimento di Alyson alla nuova città ed al Dolce Amoris. Ne sono successe di cotte e di crude, ma alla fine la nostra protagonista ha trovato il vero amore e prega che sia per sempre. Ma sarà davvero così? Alyson non si aspetta minimamente che il suo ultimo anno di liceo, sarà anche il più brutto.
Spero che anche questa storia, che non è altro che la seconda parte del mio racconto, piacerà come la prima! Anche se io stessa mi sono resa conto che è diversa come stile rispetto alla prima xD Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Era un Venerdì sera come tanti, Castiel e Lysandro erano nel backstage a prepararsi ed io li stavo aiutando a scegliere i vestiti per la performance di quella stessa sera, quando Kentin entrò nel camerino accerchiato dalle fans:
“Ken lo sai che non puoi far entrare nessuno qui!” lo rimprovero io.
“Scusa Aly ma mi hanno seguito e non riesco a staccarmele di dosso!”
“Forza staccatevi dal nostro batterista, ci serve intero per stasera, dopo potrete anche assalirlo, ma per il momento mollate la presa!”
Interviene Castiel, liberando Kentin dalla morsa delle fans accanite. Alcune di queste si gettano su di lui urlando il suo nome. Istintivamente scatto nella sua direzione e lo abbraccio staccandolo da quelle arpie.
“Giù le mani dal mio ragazzo! E ora forza andatevene! SUBITO!”
Le ragazze mi guardano in malo modo fino a quando Lysandro, con il suo solito fare da gentil uomo, non le fa uscire richiudendo la porta alle loro spalle. Castiel scoppia a ridere tirandomi a lui:
“Vedo che nonostante tutto, anche dopo tutti questi anni il mio fascino ancora ti stende eh piccola?”
“smettila di pavoneggiarti ed indossa questi vestiti, tra qualche minuto dovrete salire sul palco, amore” Dico scandendo con sarcasmo l’ultima parola della mia frase, solo per fargli un dispetto. Erano passati tre anni dalla fine del liceo, e da due la band di Castiel e Lysandro, alla quale si era aggiunto Kentin come batterista, aveva sfondato nel mondo musicale. Non solo perché la band era maschile e composta da ragazzi bellissimi, ma anche perché la voce di Lysandro, accompagnato dalla chitarra del mio ragazzo e dalla batteria del mio migliore amico d’infanzia riuscivano a stregare tutti, sia maschi che femmine. La band aveva un nome che Lysandro stesso gli aveva dato: “The Black Moon”, e che faceva impazzire tutti al solo sentirla pronunciare. I ragazzi iniziarono a salire sul palco, e prima di farlo diedi a Castiel il mio bacio portafortuna, come facevo ogni volta, lui mi strinse a se sussurrandomi dolcemente che quella sera sarebbe stata indimenticabile più delle altre. Non capii subito il senso delle sue parole, ma lo guardai salire sul palco sotto le luci dei riflettori che come sempre, lo facevano apparire in tutta la sua incredibile bellezza. Il concerto cominciò e ed il pubblico urlava e si agitava dalla gioia, mentre i ragazzi si cimentavano in quello che li aveva resi così famosi. Alla fine del concerto Lysandro ringraziò come sempre il pubblico ma prima di dare il saluto finale fece un annuncio:
“ragazzi e ragazze del pubblico, vorrei passare il microfono al chitarrista, nonché mio migliore amico Castiel che ha un annuncio importante da fare” Castiel si avvicinò a Lysandro, il quale gli diede una pacca sulla spalla prima di passargli il microfono. Guardavo incuriosita la scena dal lato del palco, chiedendomi cosa dovesse annunciare Castiel. Prima di parlare si schiarì la voce e poi iniziò:
“Come sapete da due anni ci esibiamo sui palchi di tutte le città del mondo, ma dato che oggi siamo nella nostra città natale, ho deciso di condividere con tutti voi la mia importante decisione, ma prima di farlo vorrei ringraziare la nostra manager, nonché mia ragazza, che ci ha permesso di essere qui questa sera! Alyson vieni con me sul palco!” Arrossii di colpo non aspettandomi una richiesta del genere. Salii sul palco e tutti mi applaudirono, sentii alcune persone gridarmi un “grazie” e questo mi commosse in parte. Mi avvicinai a Castiel che mi guardava divertito. Quando fui al suo fianco mi fece l’occhiolino, per poi girarsi nuovamente verso il pubblico e riprendere a parlare:
“Dovete sapere che questa ragazza accanto a me, è in mio potere da parecchi anni ormai, ma non è stato facile soggiogarla. Infatti tutti i membri di questa band sono stati innamorati di lei. Entrambi sono addirittura riusciti a rubarle un bacio! Ma non è bastato, perché alla fine sono stato io a conquistarla! Quindi qui questa sera, nella nostra città, vorrei farle una proposta con voi da testimoni, per legarla per sempre a me” Si voltò verso di me, mentre nella mia testa una strana idea si stava formando:
“Non sono un tipo romantico e lo sai, per cui te lo chiederò direttamente senza girarci troppo intorno. Vuoi essere mia moglie?”
Dal pubblico si alzò un grido portentoso, mentre il mio volto era diventato così rosso che avrebbe potuto fondersi da un momento all’altro. Castiel mi chiedeva in sposa? Davvero? Lo vidi estrarre dalla tasca una piccola scatola che aprì davanti ai miei occhi, estraendone un anello con un diamante. Poi lo prese fra due dita e lo mise davanti a me. Se lo avessi infilato, avrei accettato la sua così improvvisa e sorprendente proposta. Il pubblico aveva smesso di urlare e tutti aspettavano trepidanti la mia scelta, che ormai avevo già preso. Avvicinai la mano all’anello e poi ci infila dentro l’anulare sinistro. L’anello percorse tutto il mio dito fino ad appoggiarsi a quello nero con la catena che Castiel mi aveva regalato anni prima. Tutti esultarono ed io afferrai il microfono. Anche io avevo un annuncio da fare a questo punto. E visto che eravamo in quella situazione, perché non concludere in bellezza? Mi portai il microfono alle labbra e mi rivolsi a Castiel:
“Dato che tu hai fatto un passo importante davanti a tutta questa gente, anche io ho intenzione di fare lo stesso. Sono incinta di tre mesi”
Un altro urlo si alzò dal pubblico mentre il volto di Castiel sbiancava. Non sapevo quale sarebbe stata la sua reazione, ma pregavo che fosse positiva. Infondo mi aveva appena chiesto di sposarlo! Il suo viso a poco a poco riprese colore. Poi prese il microfono dalle mie mani e mi sorrise. Speravo davvero che dicesse qualcosa di carino nei miei confronti. Mossa stupida, infondo si trattava pur sempre di Castiel:
“Ahh ecco perché! Mi pareva che fossi ingrassata!”
Tutti scoppiarono a ridere e alla lunga tolsi dal mio viso l’espressione imbronciata e risi anch’io. Ringraziammo il pubblico per averci fatto da “testimoni” e per aver assistito allo show e scomparimmo dietro il palco. Quando entrammo in camerino mi sedetti su una sedia osservandomi l’anello, mentre il mio cuore batteva a mille. Subito Castiel si avvicinò a me ed iniziò a guardarmi con aria seria:
“Da quanto lo sai?”
“Cosa?”
“Che sei incinta!!”
“….da un mese….circa”
“E perché non me lo hai detto?!”
“Beh perché ormai la vostra fama è salita alle stelle e la vostra carriera si è stabilizzata…non volevo metterti in crisi dicendoti che ero incinta!”
“Ma sei scema?! Come pensi che questo potrebbe mettermi in crisi?!”
“Beh temevo che dei bambini potessero rovinare il tuo sogno…per cui non sapevo bene se dirtelo o meno”
“E pensi che non mi sarei mai accorto che ti stava crescendo la pancia?!”
“No però avrei aspettato che tu mi facessi delle domande a riguardo prima di rivelartelo…”
“Sei proprio una stupida!”
Mi rispose tirandomi dolcemente a lui.
“Questa sera non solo sei diventata mia per sempre accentando la mia proposta, ma mi hai anche reso la persona più felice della terra dicendomi che sarò padre!”
Scoppiai a piangere e lo strinsi fra le mie braccia. Il mio timore di venire respinta a causa della mia gravidanza era appena svanita nel nulla, mentre il calore di Castiel mi scaldava. Il giorno dopo iniziammo i preparativi per il matrimoni, sei mesi dopo siete nati voi e, altri tre mesi dopo, io ed il vostro papà ci siamo sposati! Fine della storia! –
Quattro occhi mi fissano estasiati, mentre per l’ennesima volta racconto ai miei figli come Castiel mi ha chiesto di sposarlo. L’ometto sulla destra, con gli occhi color azzurro ghiaccio come i miei ed i capelli neri inizia a saltellare, mentre la signorina sulla sinistra, dagli occhi neri come il padre ed i capelli rossi come i miei raccolti in un’elegante treccia batte le mani entusiasta.
Crystal e Kyle ormai hanno quasi sette anni, ed ogni volta che restiamo da soli in casa mi chiedono di raccontagli quella storia, ed io lo faccio, sentendo dentro di me la stessa emozione di quel giorno su quel palco. La porta di casa si apre improvvisamente.
- C’è nessuno in casa?? –
- Zio Ken!! – Urlano i gemelli correndogli incontro ed aggrappandosi alle sue gambe.
- Ciao piccole pesti! Allora? Come state? Avete fatto arrabbiare la mamma come sempre? –
- No! Siamo stati bravissimi! Pensa che la mamma ha appena finito di raccontarci la storia di come papà le ha chiesto di sposarla!! –
Kentin mi guarda alzando un sopracciglio come per dire “ancora??”, ed io gli mostro la lingua in risposta.
- Aly dobbiamo andare, è ora –
- Lo so lo so. Ma dobbiamo aspettare la tata, e anche Castiel non è ancora arrivato! –
- È in ritardo come al suo solito…eppure lo sapeva che il giorno è questo! –
- Lo so ma sai com’è fatto… è inutile discutere con lui, tanto è una causa persa! –
Ci accomodiamo in salotto ed offro un caffè a Kentin, mentre i bambini giocano e noi aspettiamo Castiel. Poco dopo sentiamo la porta aprirsi e dei passi familiari avvicinarsi al salotto. I bambini scattano sull’attenti mettendosi in posizione di partenza, pronti a correre verso il loro padre non appena comparirà in salotto. E lui non si fa attendere. La sua chioma rossa compare cercando la nostra presenza, che subito i gemelli gli fanno sentire saltandogli addosso.
- PAPA’! Bentornato! La mamma e lo zio ti stavano aspettando! –
- Ecco qui le mie piccole belve! – dice sollevandoli di peso e facendoli girare come a loro piace. 
Poi li ripoggia a terra e si dirige verso di noi. Mi fa cenno di andare e ci alziamo. Subito dopo arriva la tata e noi usciamo di casa, salutando i bambini. Cominciamo a camminare verso il luogo dei nostri più candidi ricordi, mentre Castiel stringe la mia mano. Passiamo a casa di Lysandro che esce stringendo la mano di Nina, che dolcemente si accarezza la pancia che contiene la loro creatura. Dietro di loro escono Rosalya e Leigh. Si sono sposati ed hanno una bimba di tre anni, che si chiama Ellie e che ha gli splendidi capelli della madre. Rosalya è diventata una famosissima stilista mentre Leigh ha aperto un negozio tutto suo in cui espone le creazioni di sua moglie. Ci salutiamo e poi partiamo alla volta del nostro vecchio liceo. Eh si, dieci anni sono finalmente passati e del nostro gruppo non restiamo che noi, che ci vediamo quasi tutti i giorni, mentre degli altri non abbiamo quasi più notizia. Nathaniel è diventato un famoso avvocato e si è sposato con Melody trasferendosi all’estero. Alexy fa il modello mentre Armin è riuscito a diventare un famosissimo programmatore di videogiochi. Peggy ha sfondato come giornalista e Kim è diventata una campionessa di Boxe. Violette si guadagna da vivere dipingendo e Kentin beh…come già detto suona nella band di Castiel e Lysandro, ed è anche il nostro vicino di casa. Camminiamo ridendo mentre pochi metri ci separano dal luogo di incontro prestabilito dieci anni prima. Voltiamo l’angolo e ci ritroviamo tutti qui, davanti al liceo che ci ha fatti incontrare e che ci ha uniti. Ci avviciniamo al cancello ed aspettiamo l’arrivo degli altri, pregando che si ricordino dell’appuntamento. Castiel scavalca il cancello e poi lo apre, facendoci entrare mentre nella nostra mente riaffiorano ricordi lontani ma che ancora sono forti ed indelebili dentro di noi. Castiel si siede sul nostro muretto ed io mi metto accanto a lui. Mi cinge le spalle e mi sorride, mentre inizia a parlare con Lysandro. Poco dopo una voce familiare ci raggiunge:
- Vedo che la notorietà non ha cancellato i tuoi modi di fare rudi Castiel. Il cancello dovrebbe essere chiuso. Scommetto che sei stato tu ad aprirlo –
- Piantala di fare il saputello. Non sei più il delegato scolastico –
Corro verso Nathaniel saltandogli al collo, lui ricambia l’abbraccio.
- Felice di vedere che nemmeno tu sei cambiata Aly –
Gli sorrido dolcemente e poi saluto Melody, che è dietro di lui. Poco dopo ci raggiungono anche tutti gli altri. Sono passati dieci anni e siamo cambiati, invecchiati e cresciuti. Ma dentro di noi vive ancora quello spirito adolescenziale che tornando qui, si sta facendo risentire. Ridiamo e parliamo di come siamo cambiati, di quello che abbiamo fatto e di quello che speriamo di fare, proprio come avevamo prestabilito con quella promessa anni ed anni fa. Osservo tutti i miei vecchi amici, che sono qui attorno a me che parlano tra loro. Siamo diversi, ed ognuno di noi ha seguito il suo cammino raggiungendo la felicità, ma dentro restiamo sempre le persone di un tempo, quel tempo che non ha sgualcito il nostro legame e che ci ha permesso di rincontrarci ancora qui, dove tutto ha avuto inizio. Io mi sono trasferita qui il quarto anno delle superiori ed ho incontrato queste persone fantastiche, che ancora ora sono al mio fianco. Anche se molti si sono separati, i nostri cuori sono uniti in un saldo legame che dopo oggi, ho la certezza che non si spezzerà mai. Afferro la mano di Castiel e mi schiarisco la voce per attirare l’attenzione di tutti:
- Che ne dite di venire a cena da me? Come ai vecchi tempi? –
Tutti scoppiano a ridere ed accettano l’invito. Ci incamminiamo verso casa mia, con quell’aria allegra che rasserena ogni cosa. Riguardando tutti i miei amici ho come un fash back. Rivedo Nathaniel con la sua camicia e la cravatta blu, Castiel con i jeans neri, la maglia rossa con il logo della sua band preferita e la giacca in pelle, Lysandro con i vestiti vittoriani che lo distinguevano da ogni persona del liceo, Kentin con i pantaloni militari, la canottiera nera e la camicia bianca e poi ancora Armin, Alexy, Violette, Kim e Peggie come nella mia mente ancora vivono. Ricordo i litigi ed i legami con loro. E poi realizzo che quei giorni sono ormai passati da parecchi anni, e che quei bambini che eravamo allora non ci sono più ma hanno lasciato il posto a degli adulti responsabili e felici. Mi sento male realizzando che è passato tutto quel tempo, e che quei giorni non torneranno mai. Castiel se ne accorge e mi stringe la mano. Gli sorrido dolcemente. Nonostante tutto, lui c’è ancora proprio come allora. E nello stesso modo riesce a starmi accanto ed a capirmi. Mi sbaglio, non è vero che quei ragazzini non sono più dentro di noi. Ci sono ancora, eccome. Sorrido fermandomi davanti a casa nostra e mi giro verso gli altri per mostrargliela. Apro il cancello e li faccio entrare. Quando apro la porta di casa i gemelli ci corrono incontro e li presento ai miei amici, poi gli faccio spazio:
- Benvenuti! –
Dico facendoli entrare. Ci accomodiamo in salotto e mi dirigo in cucina con Castiel per preparare del caffè mentre sento il brusio delle voci dei miei più vecchi amici provenire dalla stanza accanto. Castiel recupera le tazzine mentre io aspetto che il caffè sia pronto.
- Hanno mantenuto tutti la promessa – mi sussurra avvicinandosi al mio orecchio ed avvolgendomi in uno dei suoi più caldi abbracci.
- Hai ragione. Ma non avevo dubbi a riguardo –
- Beh anche io l’ho mantenuta –
- È ovvio scemo! Sei mio marito ti ci avrei trascinato di peso all’appuntamento! –
- Non mi riferisco a quella promessa –
Mi giro verso di lui guardandolo incuriosita e lui mi tira a lui. Appoggio la testa sul suo petto sentendo il suo cuore che batte rapidamente.
- A cosa ti riferisci allora? –
- Ti ricordi quella volta…tanti anni fa…quando prima di partire con Debrah sei stata a dormire da me? –
- Si –
- Ti ricordi che successivamente ti ho detto che mi hai detto qualcosa nel sonno? –
- Si è vero! –
- Ecco…ho mantenuto quella promessa –
- Ma si può sapere che cavolo ti avevo chiesto? – gli domando staccandomi da lui ed osservandolo.
- “vorrei averti per sempre al mio fianco perché ti amo…promettimelo. Promettimi che non mi abbandonerai mai e che starai per sempre con me” –
Il mio volto diventa così rosso che è impossibile descriverlo. Davvero io ho detto una cosa del genere? In quel momento sento il caffè alle mie spalle scoppiettare, segno che è pronto. Mi allontano da Castiel e prendo la caffettiera versando il caffè nelle tazze sul vassoio. Poi Castiel lo afferra e ci avviamo in salotto. Ci sediamo in mezzo agli altri mentre ci godiamo il pomeriggio. Castiel è seduto accanto a me e nella mia testa frullano ancora quelle parole sentite poco prima. Osservo di soppiatto mio marito che ride insieme a tutti gli altri. Gli sfioro la mano e gli sussurro:
- Grazie per aver mantenuto quella promessa… -
Lui non si gira verso di me ma afferra la mia mano stringendola. Io sorrido e mi metto a parlare con tutti gli altri ricordando i giorni del liceo. Gli anni passano ed il tempo scorre, ma le amicizie vere non si perdono e non lo faranno mai. Noi ne siamo la prova. Anche l’amore vive e ti sorprende ogni giorno nonostante il passare degli anni. I ricordi che ora stiamo rivivendo e raccontando non possono che essere la dimostrazione di tutto questo. Perché siamo ancora qui, insieme.


Commento dell'autore: Purtroppo questa storia è giunta al termine. Ho pianto scrivendo l'ultimo capitolo. Mi fa male al cuore pensare che le avventure di Alyson siano concluse (Odio essere una persona sentimentale alle volte >.<) spero che la storia vi sia piaciuta e non vi abbia annoiati! Se vi va leggete la nuova storia che sto scrivendo mi farebbe piacere xD Spero di ricevere tanti commenti per questo ultimo capitolo. Mi piacerebbe sapere le vostre emozioni ed i pensieri che avete avuto leggendo questa storia. Quindi vi saluto con un enorme ringraziamento per aver seguito le avveture di Alyson e con la speranza di leggere molti commenti!! GRAZIE A TUTTI <3
   
 
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