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About Three
N.B.
Se questo capitolo vi sembra inconcludente e troppo introduttivo,
nonché decisamente
poco per un’attesa durata un mese, beh… avete
ragione, ma a me… fotte un cazzo!
XOXO
Fatti
mandare dalla Cacca,
a prendere il latte
perché lo sai,
tu lo sai,
Cacca e latte a tutti piaceeee!
Fatti mandare dalla Cacca,
a prendere il deodorante,
perché la puzza,
perché la puzza,
la puzza di merda è insoportabileeee!
Come
celebrare il ritorno di questa storia se
non cantando l’imperdibile tormentone dell’estate
2013? Fatti mandare dalla Cacca è
stato senza dubbio il nuovo successo
discografico che ha fatto impazzire tutti, vecchie megere e bambini
puzzolenti,
animali cuozzi e (ovviamente) le Cacche Rose Giganti.
Posso dire di aver ballato questa canzone per l’intera la
vacanza che mi sono
goduto, mentre voi aspettavate giorno e notte che io aggiornassi, ahah!
Volete sapere come si balla? In pratica dovete piegare le gambe e
accovacciarvi
in posizione fetale, come quando dovete cagare ma il bagno è
occupato. A questo
punto simulate anche la sottile striscia di dolore dipinta sul volto,
dopodiché
contorcetevi come dannati e il gioco è fatto! Bello, vero?
Se proprio volete saperlo, ho cantato questo motivo anche mentre andavo
in bici
per strada, facevo il bagno al mare e prendevo il sole in spiaggia.
L’ultimo giorno di villeggiatura abbiamo fatto pure un flash
mob tutti assieme
nella piazzetta e perfino il Sindaco è venuto a
complimentarsi con noi!
Ora, finiti i preamboli, raccontata la mia fantasmagorica vacanza, un
nuovo
sprazzo delle storyline
più demenziali
EVER.
“Mio Caccallah, oggi ho le mie cose: un dolore
all’ano incredibile, ieri ho
cagato come una posseduta dalle tre di notte fino alla
mattina” disse Pasquale,
in un’imprecisata giornata di settembre.
Mentre lei si avvinceva a parlare dei suoi dolori caccosi, la Nonna la
osservava con uno sguardo minaccioso davvero terrificante. Vedevo
perfettamente
il Diavolo delle Cacche dipinto nelle sue orbite e, se solo avesse
potuto,
avrebbe bruciato quella puttana con gli occhi.
“NonSono
CazziVostri, cosa stai
facendo?” mi chiese Serena van der Woodsen, sporgendo la
testa dalla porta
della cucina.
“Sto cagando!” risposi io, ovviamente, onorando per
la diciassettesima volta il
mio rito quotidiano.
Poi successe un fatto inaspettato: mamma uscì dalla stanza,
lasciando sole
Pasquale e Blair, e si avvicinò allo spioncino del bagno,
che ormai era
divenuto la mia seconda camera da letto. Mentre lei si assicurava che
io
facessi la cacca, udimmo uno strano rumore provenire dalla cucina. Non
mi era
ben chiaro se quello fosse un urlo o un gemito, piuttosto la strana
combinazione di entrambi, fatto sta che fosse uno scenario
raccapricciante.
**
Il campanello tuonò come una scorreggia pre-cagata di
liberazione, suonò tanto
forte al punto da svegliare la trentenne che dormiva. La donna
aprì gli occhi e
d’improvviso fu invasa da una puzza di merda insopportabile.
Il primo pensiero
che ebbe, fu riferito a me: forse quel
ragazzino disturbato dal culo puzzolente è venuto a trovarmi
anche a casa. Beh,
se vuole scopare avrà un BIGNO-NO.
Carla, ovvero la mia insegnate di Storia, cioè
Double Vagina, si alzò e si
diresse in direzione dell’entrata. Aveva addosso solo un fine
pigiama, sopra il
quale vi era disegnata una sorridente Cacca Rosa neonata.
“E tu chi cazzo sei?”.
Non poteva credere ai suoi occhi.
Un’Enorme
Cacca Nera si trovava davanti
a lei, con tanto di odore sgradevole.
(Lo so che tutto questo può sembrare assurdo, ma fidatevi, non
è
successo davvero. In fondo, in questo diario io dico solo
verità mascherate
da un mucchio di bugie.) Carla provò un profondo imbarazzo,
d’altronde non aveva mai ricevuto
corteggiatori di colore nero e la casa non era nemmeno in
ordine…
Che figura di… merda! Se solo fossi
più
ordinata lo farei entrare e magari…
“Perché non parli?” lo
provocò lei con un sorrisetto, in un disperato
tentativo di portarselo a letto, o meglio in
bagno.
Le uniche parole che quella massa informe afroamericana disse, furono:
“Sei tu
la femmina dalla doppia vagina?”.
E, dopo aver ricevuto una risposta affermativa, niente più
fu come prima.
**
La Cacca Rosa Gigante che mi faceva da Coscienza si
risvegliò dal suo sonno nel
Magico Ano e all’istante mi comparve davanti, provocandomi,
tra l’altro, un
dolore cane.
“AHHH!” sibilai io, riuscendo a scagazzare in una
volta sola un’incredibile
quantità di sostanza.
“Devi aiutarmi, il Diavolo delle Cacche è
tornato!” esordì, impaziente come una
Diarrea.
“Che cosa? Ma tu non eri la mia Coscienza? Che diavolo centra
il diavolo?”
“Stronzo, non rivolgerti a me così oppure ti cago
in bocca! Io non ti ho detto
tutta la verità, ma l’ho fatto per il tuo
bene”.
“Ma quale verità? Di cosa parli?”.
“Beh… io non so se posso fidarmi, non abbiamo
ancora sancito il Sacro Patto
della Cacchina Indifesa”.
“Mah… io non capisco”
“La verità è che… io sono un
Angelo. Tutte
le Cacche Rose Giganti sono angeli. Tu hai una Cacca Rosa
Gigante che ti
custodisce e protegge da ogni infima Cacca Nera”.
Continua il 7 Settembre con un nuovo Caccoso Capitolo!