Louis'
Pov:
-...potete
qui ben vedere come Schopenhauer faccia continui rifermenti alle
filosofie orientali, specialmente quando parla del suo famoso "Velo di
Maya". Signor Tomlinson, saprebbe dirmi che cos'è per
Schopenhauer il
"Velo di Maya"?- erano passati due mesi da quel giorno.
Niall
si era svegliato ed era stato in grado di riprendersi in tempo per
testimoniare contro quei tre bastardi al processo, che tutt'ora
è in corso, ma
almeno adesso si ritrovano con una pesante condanna sulle spalle e
dietro le
sbarre, ma lei era ancora lì.
Tu,
amore mio, stai ancora dormendo.
Le
nostre vite dovevano continuare in un modo o nell'altro, lo sapevamo
bene, e così eccomi a scuola per una stupida interrogazione
di filosofia.
Abbiamo
gli esami quest'anno, piccola.
Devi svegliarti per forza.
Dai, non fare la pigra.
Non vorrai mica ripetere l'anno e restare indietro.
Risposi
a quell'insulsa domanda che mi era stata posta dal professore poco
fa: chissà cosa pensava ci fosse dietro fantomatico "Velo"
quello lì;
la verità, diceva lui, ma quale verità? E' tutto
così confuso, così strano.
Siamo
a Gennaio ormai e il suo banco è ancora vuoto:
Tutti
mi chiedono di te, ma io non so cosa rispondergli.
Dico che stai bene, ma stai veramente bene Frifra?
Dimmelo tu, ti prego.
Sai, Sara e Liam sono davvero una bella coppia! Avevi ragione tu, sono
stati
degli idioti a lasciarsi due anni fa, ma l'importante è che
abbiano finalmente
chiarito no?
Poi Lisa ed Harry, non puoi neanche immaginare il cambiamento che ha
avuto il
tuo ricciolino: cresce a vista d'occhio! E devi vedere come Lisa lo
tiene a
bacchetta!
Anche Zayn e Niall stanno bene.
Sai, il biondino è tornato a lavorare una settimana fa, non
ce la faceva
proprio a stare a casa, e il moro invece sta facendo i salti mortali
per
recuperare matematica e scienze; sempre il solito.
Io?
Vuoi sapere come sto io?
Io sto male.
Sorrido, cerco di sopravvivere al meglio, ma dentro sono una tabula
rasa, non è
rimasto niente di me.
Ti sei portata via ogni cosa.
Forse non te ne sei accorta, ma l'ospedale ormai è diventata
la mia casa, la
poltroncina nella tua stanza il mio letto: esco solo per andare a
scuola o
qualche volta per andare a casa tua, Laura insiste così
tanto che alla fine mi
vedo costretto ad accettare.
Ho promesso che non ti avrei mai più lasciato da sola e
così sto facendo.
Ogni giorno parto con una nuova speranza e arrivo a fine giornata
stanco e
stremato.
Poi mi addormento, a volte anche vicino a te, ma i medici mi hanno
più volte
ripreso dicendomi di lasciarti i tuoi "spazi".
Io vorrei solo che...!
-Lou!-
una voce familiare interrompe bruscamente i miei pensieri.
-Ohi-
-Vai
in ospedale?- sospiro.
-Come
sempre-
-Possiamo
venire con te?-
-Certo,
come volete-
-Ragazzo,
sei ancora qui?- Lisa e Sara erano già entrate in stanza
mentre io
venivo fermato dal medico che si occupava di Francesca, per l'ennesima
volta.
-Dottor
Richards- non mi andava di discutere con lui: non che mi stesse
antipatico, anzi, sapevo perfettamente che tutto ciò che mi
diceva era solo
perché continuava a rimanere in pensiero per me, ma quel
giorno non ero molto
incline ad assecondarlo, anche se alla fine dovetti fare uno sforzo.
-Come
è andata a scuola oggi?- era un tono di rassegnazione il
suo, sapeva che
niente o nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea sul restare
lì o tornare a casa.
-Bene-
risposi tranquillamente -Ho preso anche una A in filosofia- sul volto
dell'uomo spiccò un sorriso: si era sempre raccomandato che
non trascurassi la
scuola per...per lei.
-Sono
molto contento, davvero-
-Ci
sono novità?-
-Veramente
sì- il mio sguardo spento improvvisamente riprese vita nel
sentire
quel semplice "Sì".
-Quali?-
chiesi poi disperatamente. Speravo solo che non ci fossero state
complicazioni nella mattinata.
-Ci
sono stati dei movimenti, piccoli movimenti della mano-
-Si...si
è mossa?-
-Per
quanto poco, sì: ma non credo fosse cosciente. Ci sono buone
probabilità
che si svegli a breve se continua così- questa sarebbe stata
catalogata
sicuramente tra le migliori giornate della mia vita.
-Non
mi sta prendendo in giro, vero dottore?-
-Ormai
dovresti aver imparato a chiamarmi Dan! E no, non ti sto prendendo in
giro per niente. Sii positivo Louis-
Ridere
o piangere? Tutto ciò che feci fu buttarmi a peso morto a
terra finché
le ginocchia non toccarono il suolo: questa era la prima buona notizia
dopo due
mesi di silenzio e di agonia.
Finalmente
piccola.
-LOUIS!
LOUIS!- mi voltai di scatto sentendo la voce di Sara che riecheggiava
per tutto l'ospedale -LOUIS! Dottore! Meno male, c'è anche
lei- aggiunse ancora
con il fiatone per la piccola corsa che aveva appena fatto -Si
è mossa! Lei si
è mossa!- sbarrai gli occhi.
Dan,
il dottor Richards, si precipitò nella stanza per
controllare i valori di
Francesca e se effettivamente poteva esserci stata una svolta. Una
volta
entrato dentro, chiese di uscire a tutti quanti, ma io non volevo
sentire
ragioni.
-NO!
Voglio esserci! Devo esserci. Io gliel'ho promesso- Dan sbuffa.
-E
va bene, d'accordo. Solo tu però- le ragazze non si fecero
alcun problema ad
aspettare fuori e così entrai in camera stando dietro al
dottore, mi avvicinai
a lei per tenerle la mano, quando all'improvviso apparvero Josh e Lou,
due
infermieri sempre del reparto con cui ero riuscito anche a fare
amicizia n
questo periodo -Josh, controlla i valori della signorina Parker e tu
Louise,
controlla il battito cardiaco-
E
se fosse stato solo un altro attacco? Se non si sarebbe mai
più risvegliata
dopo questo? Basta Louis Tomlinson, devi smetterla di pensare negativo!
Dovevo
smettere di pensare.
Strinsi
la sua mano sempre più forte: volevo che sentisse la mia
presa, il mio
calore; volevo sentisse il mio tocco su di lei.
Volevo
essere il primo.
-Louis-
alzai lo sguardo verso Dan: ora più che mai dipendevo dalle
sue parole
-Parlale, falle sentire la tua voce-
Amore,
hai sentito?
Ecco, ora devi ascoltarmi per forza.
Annuì.
-Amore...amore
mio, mi senti?-
Apri
gli occhi.
-Francesca-
Stringi
la mia mano.
-Continua
Louis, continua-
Ti
prego, svegliati.
Abbiamo bisogno di te.
Ho bisogno di te.
-Ti
amo-
Le
senti le mie lacrime?
Dimmi che ti danno fastidio, so che odi vedermi piangere.
Le
lacrime ormai mi impedivano di parlare, non riuscivo più a
dirle niente:
poggiai la mia fronte sulla sua mano, che non volevo lasciar andare,
fino a che
non sentì qualcosa spingermi contro, anche se debolmente.
-Boo-
solo una persona può chiamarmi così.
Solo
una.
-Boo...sei...tu...?-
-Dottore,
il battito sta accelerando-
-Louis,
ora devi uscire- no, non voglio andarmene ora -Louis, per favore! Ti
richiamo dentro io più tardi- maledizione!
Non
voglio andare via, non voglio lasciarla sola adesso.
Non
ora che Francesca si era risvegliata.
Francesca's
Pov:
Era tutto
nero.
Io
non ho mai avuto paura del buio, un pochino forse, ma non mi ha mai
spaventato più di tanto, però quel buio era
diverso: ti inghiottiva, ti
prosciugava tutte le forze.
Mi
sentivo svuotata, ero stanca: volevo solo poter dormire, ma io stavo
già
dormendo.
O
almeno così credevo.
Sentivo
i miei pensieri, ero cosciente.
Shh,
lasciatemi stare, volevo solo riposare!
Cos'erano
quei rumori? Voci?
-Amore...!-
amore? ma chi...aspetta: conosco questa voce -Amore mio, mi senti?-
Sì,
ti sento.
Ti prego continua.
Continua a farmi sentire questa bellissima voce.
-Francesca-
sono io, era il mio nome quello.
No,
non chiamarmi così.
Chiamami "Amore".
Mi piace di più.
-Ti
amo-
Mi
ami? Davvero?
Oh, che persona carina sei.
Voglio vederti, voglio aprire gli occhi.
Ma qualcosa mi impedisce di farlo,
O forse...non ci riesco.
Cominciai
ad agitarmi: volevo muovermi, volevo alzarmi.
Ho
paura, dov'è la voce di prima?
Dove
sei?
Aspetta!
Adesso mi ricordo! Louis!
E'
di Louis quella voce! Il mio Louis! Il mio...amore!
Voglio
abbracciarti, voglio baciarti.
Sei qui Lou? Dimmi che sei ancora qui.
-Boo...-
Hai
sentito, tesoro?
Ti sto chiamando.
Vieni da me.
Mi manchi,
Mi manchi tanto.
-Boo...sei...tu...?-
Ho
paura.
Per
la prima volta in tutta la mia vita, ho paura del buio.
-Francesca?-
ancora cinque minuti, tra un po' mi alzo...lo giuro -Francesca? Mi
senti?- aprì gli occhi e ciò che vedi non era di
sicuro ciò che mi ero
immaginata: non ero nella mia stanza e l'uomo davanti a me non era
Louis.
-Dove
mi trovo? E lei chi è?-
-Sono
il dottor Richards e tu sei in ospedale tesoro. Non ti ricordi nulla
del
perché sei qui?- ero in ospedale? Sì, ero in
ospedale! Mi toccai il petto
cercando la prova dei miei ricordi e la trovai: due ferite, una poco
sotto il
cuore e l'altra a livello del polmone destro.
Cazzo,
sono una miracolata.
-Io...ricordo.
Ma quanto tempo è passato?-
-Due
mesi. Sei stata in come per due mesi- quindi ora eravamo a...GENNAIO?!'
Ma...MA...! Ero nella merda: il primo semestre era ormai finito,
quest'anno
avevo gli esami e avevo superato di gran lunga il limite delle assenze.
Bene:
Francesca Parker, sei ufficialmente fottuta.
-E
ora come faccio?- soltanto dopo la risata del dottore davanti a me
capì di
aver parlato troppo ad alta voce.
-C'è
qualcuno che vuole vederti là fuori. E' impaziente e
testardo, tanto
testardo. Ti aspettato per tutto questo tempo- l'unica persona a cui
riuscivo a
pensare ora era mia madre: chissà quanto si era preoccupata
per me e chissà
come stava adesso.
La
persona che entrò in stanza però non fu mia
madre: entrò un ragazzo
bellissimo, capelli castani tirati su in un ciuffo, occhi azzurri come
il
cielo, minimo accenno di barba.
Il
mio Louis.
-Fra-
-Amore,
ciao- Signore, era diventato ancora più bello se possibile.
Lui
si buttò a terra, facendo toccare le sue ginocchia con il
pavimento, poi
prese lentamente le mie mani tra le sue e se le portò
davanti alla bocca per
poterle baciare sempre con più foga.
-Dio,
grazie. Grazie. Finalmente-
-Da
quanto tempo sei qui?- conoscevo bene Louis Tomlinson ed ero
più che certa
che non vedesse casa da due mesi esatti.
-Ho
continuato ad andare a scuola- sempre bravo a deviare il discorso.
-Louis-
-Da
quando ti hanno ricoverato, non sono mai andato a casa se non per
prendere
qualche libro e dei cambi. Ah, mi sono fatto anche la doccia, certo-
sorrido
per le ultime parole. Testardo e cocciuto, proprio come sua madre, ma
da una
parte mi faceva piacere sapere che non mi aveva lasciata mai un attimo
da sola.
Ero contenta.
Sorrisi
di nuovo, in fin dei conti non potevo essere arrabbiata con lui, aveva
fatto la parte del bravo fidanzato.
D'un
tratto però mi rabbuiai: mancava una persona all'appello.
-Mamma?
Mamma come sta?-
-L'ho
appena chiamata, sta venendo qui. E' sempre stata al tuo fianco-
-Mio...mio
padre?- avevo paura di sentire la risposta, ma sapevo già
cosa
aspettarmi.
-Lui
non...! Però ha chiamato ogni giorno- appunto, anche questa
volta il
lavoro era stato più importante di sua figlia; nemmeno il
fatto che io sia
quasi morta l'ha portato da me.
-Ok,
non importa-
-Mark
però sta venendo qui- mio fratello sapeva?
-Chi
gliel'ha detto?- era troppo piccolo per questo! Gli avevo promesso che
ci
saremo rivisti, ma non di certo in una situazione del genere. Louis
capì la mia
preoccupazione e cerco di tranquillizzarmi.
-E'
stato tuo padre a farlo, quando tua madre l'ha chiamato per avvisarlo,
ma
non devi preoccuparti: è un ragazzino in gamba- questo lo
sapevo, e come se lo
era! Il mio fratellino sarebbe sempre stato il mio piccolo grande uomo.
-Louis-
era giunto il momento di chiederglielo: quella notte non era sola,
Niall mi sedeva accanto, ma qui non c'era. Sperai con tutte le mie
forze che
stesse bene, non avrei potuto sopportarlo -Niall...dov'è?-
il suo sguardo si
intenerì, poi abbassò il capo scuotendo la testa.
-Possibile
che tu debba preoccuparti sempre per gli altri?-
-Mi
ricordo di quella notte e Niall era con me. Come sta?-
-Dovrebbe
aver appena finito il turno. Sarà qui a momenti- allora
stava bene!
Dio, che sollievo! -E' colpa mia- aspettavo queste parole.
-Louis,
ma che dici?-
-Sì
invece! E' solo colpa mia. Se io non fossi tornato, se non ti avessi
incasinato la vita...!-
-Se
tu non fossi tornato, io ora non potrei fare questo- mi allungai verso
di
lui prendendogli poi il viso tra le mani e baciandolo.
Sembrava
la prima volta: mi sentivo impacciata, inesperta, erano pur sempre due
mesi che non assaggiavo quelle labbra perfette e ne avevo voglia. Avevo
voglia
di lui.
-Ho
scelto io di starti accanto e no, non me ne pento se è
questo che stai
pensando- il viso di Lou cominciò a riempirsi di lacrime e
lui sapeva quanto io
odiassi vederlo piangere, così cercò di
asciugarsi gli occhi con la manica
della sua inseparabile giacca in jeans.
-Scusa-
-Accettate-
mi baciò di nuovo lasciandomi il suo buon sapore sulle
labbra.
-Mi
sei mancata-
-Anche
tu- in quel momento la porta della mia stanza si aprì e chi
entrò fu un
piccolo Tomlinson in miniatura.
-Sorellona!-
-Mark!
Dovresti smetterla di vestirti come questo qui- dissi indicando il
ragazzo di fianco a me, al quale scappò una risata.
-Ti
stai riprendendo in fretta, vedo-
-Assomiglierò
almeno un po' a te, mamma- la conoscevo bene: per quanto ora si
dimostrasse forte, sapevo le notti insonni che aveva passato pensando a
me, le
lacrime che aveva versato. Mi sentì in colpa per tutto
questo, non avrei mai
voluto farla preoccupare tanto.
Un
altro problema ora si fece largo nella mia mente:
-Max
e...!-
-Non
c'è più nulla di cui preoccuparsi-
-Che
vuoi dire?-
Grazie
a Louis, ora le cose sono sistemate. E' stato lui a esporre denunca e i
tuoi amici lo hanno aiutato, compreso Niall- guardai Louis con uno
sguardo
stupito, ma allo stesso tempo fiero.
-Boo...l'hai
fatto-
-Devo
proteggerti. Ho solo mantenuto la mia promessa- ora era il mio turno:
le
lacrime spingevano per uscire. Era davvero il mio angelo, il mio
bellissimo,
stupendissimo angelo.
-Ti
amo-
-Ti
amo anch'io, Frifra-
-Aspettate!
Come farò per la scuola? Insomma, ho gli esami e sono
mancata per
due mesi!- la stanza si riempì delle risate di tutti i
presenti, ai quali si
aggiunsero anche Sara e Lisa (che mi saltarono letteralmente addosso) e
il
signor Cowell, il preside della mia scuola -Si...gnor Cowell? Che cosa
ci fa
qui?-
-Mi
sono sempre tenuto aggiornato sulle sue condizioni, signorina Parker.
Sua
madre è stata davvero molto gentile, e non si deve
preoccupare per la scuola.
Me ne occuperò io, personalmente-
Signori,
fate largo: Francesca Parker è tonata.
*Spazio
Autrice*
E
come la nostra protagonista, sono tornata anch'io! *palle di fieno che
rotolano*
Sì,
bene, ehm...buonasera a tutti!
Eccoci
qui con il nuovo capitolo con taaaaaaanti sviluppi:
Insomma,
Francesca si è svegliata! Apriamo lo champagne! Niente
più Louis
depresso!
Forse
lol
Beh,
questo capitolo è concentrato sui nostri protagonisti: il
prima (Lou) e il
dopo (Francesca)
Aspetto
di sapere cosa ne pensate! c:
Grazie
a chi continua a recensire, chi segue, chi preferisce, che ricorda, chi
apre per sbaglio,
Insomma,
grazie a tutti! *-*
Ora
scappo, che vado a rispondere alla mia gemella che mi ha appena
scritto!
<3
Ci
risentiamo presto,
Un
bacio,
La
vostra KaananX3