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Autore: larryssouls    01/09/2013    2 recensioni
-Puoi ingannare tutti qui, ma non me: perché sei tornato?-
-Te l'ho detto, mi andava di tornare a casa. Questo posto mi mancava-
-SMETTILA DI DIRE STRONZATE! Perché sei tornato?-
-Sono tornato perché ho bisogno di te-
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Louis

Louis' Pov:

-...potete qui ben vedere come Schopenhauer faccia continui rifermenti alle filosofie orientali, specialmente quando parla del suo famoso "Velo di Maya". Signor Tomlinson, saprebbe dirmi che cos'è per Schopenhauer il "Velo di Maya"?- erano passati due mesi da quel giorno.
Niall si era svegliato ed era stato in grado di riprendersi in tempo per testimoniare contro quei tre bastardi al processo, che tutt'ora è in corso, ma almeno adesso si ritrovano con una pesante condanna sulle spalle e dietro le sbarre, ma lei era ancora lì.
Tu, amore mio, stai ancora dormendo.
Le nostre vite dovevano continuare in un modo o nell'altro, lo sapevamo bene, e così eccomi a scuola per una stupida interrogazione di filosofia.
Abbiamo gli esami quest'anno, piccola.
Devi svegliarti per forza.
Dai, non fare la pigra.
Non vorrai mica ripetere l'anno e restare indietro.
Risposi a quell'insulsa domanda che mi era stata posta dal professore poco fa: chissà cosa pensava ci fosse dietro fantomatico "Velo" quello lì; la verità, diceva lui, ma quale verità? E' tutto così confuso, così strano.
Siamo a Gennaio ormai e il suo banco è ancora vuoto:
Tutti mi chiedono di te, ma io non so cosa rispondergli.
Dico che stai bene, ma stai veramente bene Frifra?
Dimmelo tu, ti prego.
Sai, Sara e Liam sono davvero una bella coppia! Avevi ragione tu, sono stati degli idioti a lasciarsi due anni fa, ma l'importante è che abbiano finalmente chiarito no?
Poi Lisa ed Harry, non puoi neanche immaginare il cambiamento che ha avuto il tuo ricciolino: cresce a vista d'occhio! E devi vedere come Lisa lo tiene a bacchetta!
Anche Zayn e Niall stanno bene.
Sai, il biondino è tornato a lavorare una settimana fa, non ce la faceva proprio a stare a casa, e il moro invece sta facendo i salti mortali per recuperare matematica e scienze; sempre il solito.
Io?
Vuoi sapere come sto io?
Io sto male.
Sorrido, cerco di sopravvivere al meglio, ma dentro sono una tabula rasa, non è rimasto niente di me.
Ti sei portata via ogni cosa.
Forse non te ne sei accorta, ma l'ospedale ormai è diventata la mia casa, la poltroncina nella tua stanza il mio letto: esco solo per andare a scuola o qualche volta per andare a casa tua, Laura insiste così tanto che alla fine mi vedo costretto ad accettare.
Ho promesso che non ti avrei mai più lasciato da sola e così sto facendo.
Ogni giorno parto con una nuova speranza e arrivo a fine giornata stanco e stremato.
Poi mi addormento, a volte anche vicino a te, ma i medici mi hanno più volte ripreso dicendomi di lasciarti i tuoi "spazi".
Io vorrei solo che...!
-Lou!- una voce familiare interrompe bruscamente i miei pensieri.
-Ohi-
-Vai in ospedale?- sospiro.
-Come sempre-
-Possiamo venire con te?-
-Certo, come volete-

-Ragazzo, sei ancora qui?- Lisa e Sara erano già entrate in stanza mentre io venivo fermato dal medico che si occupava di Francesca, per l'ennesima volta.
-Dottor Richards- non mi andava di discutere con lui: non che mi stesse antipatico, anzi, sapevo perfettamente che tutto ciò che mi diceva era solo perché continuava a rimanere in pensiero per me, ma quel giorno non ero molto incline ad assecondarlo, anche se alla fine dovetti fare uno sforzo.
-Come è andata a scuola oggi?- era un tono di rassegnazione il suo, sapeva che niente o nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea sul restare lì o tornare a casa.
-Bene- risposi tranquillamente -Ho preso anche una A in filosofia- sul volto dell'uomo spiccò un sorriso: si era sempre raccomandato che non trascurassi la scuola per...per lei.
-Sono molto contento, davvero-
-Ci sono novità?-
-Veramente sì- il mio sguardo spento improvvisamente riprese vita nel sentire quel semplice "Sì".
-Quali?- chiesi poi disperatamente. Speravo solo che non ci fossero state complicazioni nella mattinata.
-Ci sono stati dei movimenti, piccoli movimenti della mano-
-Si...si è mossa?-
-Per quanto poco, sì: ma non credo fosse cosciente. Ci sono buone probabilità che si svegli a breve se continua così- questa sarebbe stata catalogata sicuramente tra le migliori giornate della mia vita.
-Non mi sta prendendo in giro, vero dottore?-
-Ormai dovresti aver imparato a chiamarmi Dan! E no, non ti sto prendendo in giro per niente. Sii positivo Louis-
Ridere o piangere? Tutto ciò che feci fu buttarmi a peso morto a terra finché le ginocchia non toccarono il suolo: questa era la prima buona notizia dopo due mesi di silenzio e di agonia.
Finalmente piccola.
-LOUIS! LOUIS!- mi voltai di scatto sentendo la voce di Sara che riecheggiava per tutto l'ospedale -LOUIS! Dottore! Meno male, c'è anche lei- aggiunse ancora con il fiatone per la piccola corsa che aveva appena fatto -Si è mossa! Lei si è mossa!- sbarrai gli occhi.
Dan, il dottor Richards, si precipitò nella stanza per controllare i valori di Francesca e se effettivamente poteva esserci stata una svolta. Una volta entrato dentro, chiese di uscire a tutti quanti, ma io non volevo sentire ragioni.
-NO! Voglio esserci! Devo esserci. Io gliel'ho promesso- Dan sbuffa.
-E va bene, d'accordo. Solo tu però- le ragazze non si fecero alcun problema ad aspettare fuori e così entrai in camera stando dietro al dottore, mi avvicinai a lei per tenerle la mano, quando all'improvviso apparvero Josh e Lou, due infermieri sempre del reparto con cui ero riuscito anche a fare amicizia n questo periodo -Josh, controlla i valori della signorina Parker e tu Louise, controlla il battito cardiaco-
E se fosse stato solo un altro attacco? Se non si sarebbe mai più risvegliata dopo questo? Basta Louis Tomlinson, devi smetterla di pensare negativo!
Dovevo smettere di pensare.
Strinsi la sua mano sempre più forte: volevo che sentisse la mia presa, il mio calore; volevo sentisse il mio tocco su di lei.
Volevo essere il primo.
-Louis- alzai lo sguardo verso Dan: ora più che mai dipendevo dalle sue parole -Parlale, falle sentire la tua voce-
Amore, hai sentito?
Ecco, ora devi ascoltarmi per forza.
Annuì.
-Amore...amore mio, mi senti?-
Apri gli occhi.
-Francesca-
Stringi la mia mano.
-Continua Louis, continua-
Ti prego, svegliati.
Abbiamo bisogno di te.
Ho bisogno di te.
-Ti amo-
Le senti le mie lacrime?
Dimmi che ti danno fastidio, so che odi vedermi piangere.
Le lacrime ormai mi impedivano di parlare, non riuscivo più a dirle niente: poggiai la mia fronte sulla sua mano, che non volevo lasciar andare, fino a che non sentì qualcosa spingermi contro, anche se debolmente.
-Boo- solo una persona può chiamarmi così.
Solo una.
-Boo...sei...tu...?-
-Dottore, il battito sta accelerando-
-Louis, ora devi uscire- no, non voglio andarmene ora -Louis, per favore! Ti richiamo dentro io più tardi- maledizione!
Non voglio andare via, non voglio lasciarla sola adesso.
Non ora che Francesca si era risvegliata.

Francesca's Pov:

Era tutto nero.
Io non ho mai avuto paura del buio, un pochino forse, ma non mi ha mai spaventato più di tanto, però quel buio era diverso: ti inghiottiva, ti prosciugava tutte le forze.
Mi sentivo svuotata, ero stanca: volevo solo poter dormire, ma io stavo già dormendo.
O almeno così credevo.
Sentivo i miei pensieri, ero cosciente.
Shh, lasciatemi stare, volevo solo riposare!
Cos'erano quei rumori? Voci?
-Amore...!- amore? ma chi...aspetta: conosco questa voce -Amore mio, mi senti?-
Sì, ti sento.
Ti prego continua.
Continua a farmi sentire questa bellissima voce.
-Francesca- sono io, era il mio nome quello.
No, non chiamarmi così.
Chiamami "Amore".
Mi piace di più.
-Ti amo-
Mi ami? Davvero?
Oh, che persona carina sei.
Voglio vederti, voglio aprire gli occhi.
Ma qualcosa mi impedisce di farlo,
O forse...non ci riesco.
Cominciai ad agitarmi: volevo muovermi, volevo alzarmi.
Ho paura, dov'è la voce di prima?
Dove sei?
Aspetta! Adesso mi ricordo! Louis!
E' di Louis quella voce! Il mio Louis! Il mio...amore!
Voglio abbracciarti, voglio baciarti.
Sei qui Lou? Dimmi che sei ancora qui.
-Boo...-
Hai sentito, tesoro?
Ti sto chiamando.
Vieni da me.
Mi manchi,
Mi manchi tanto.
-Boo...sei...tu...?-
Ho paura.
Per la prima volta in tutta la mia vita, ho paura del buio.

-Francesca?- ancora cinque minuti, tra un po' mi alzo...lo giuro -Francesca? Mi senti?- aprì gli occhi e ciò che vedi non era di sicuro ciò che mi ero immaginata: non ero nella mia stanza e l'uomo davanti a me non era Louis.
-Dove mi trovo? E lei chi è?-
-Sono il dottor Richards e tu sei in ospedale tesoro. Non ti ricordi nulla del perché sei qui?- ero in ospedale? Sì, ero in ospedale! Mi toccai il petto cercando la prova dei miei ricordi e la trovai: due ferite, una poco sotto il cuore e l'altra a livello del polmone destro.
Cazzo, sono una miracolata.
-Io...ricordo. Ma quanto tempo è passato?-
-Due mesi. Sei stata in come per due mesi- quindi ora eravamo a...GENNAIO?!' Ma...MA...! Ero nella merda: il primo semestre era ormai finito, quest'anno avevo gli esami e avevo superato di gran lunga il limite delle assenze.
Bene: Francesca Parker, sei ufficialmente fottuta.
-E ora come faccio?- soltanto dopo la risata del dottore davanti a me capì di aver parlato troppo ad alta voce.
-C'è qualcuno che vuole vederti là fuori. E' impaziente e testardo, tanto testardo. Ti aspettato per tutto questo tempo- l'unica persona a cui riuscivo a pensare ora era mia madre: chissà quanto si era preoccupata per me e chissà come stava adesso.
La persona che entrò in stanza però non fu mia madre: entrò un ragazzo bellissimo, capelli castani tirati su in un ciuffo, occhi azzurri come il cielo, minimo accenno di barba.
Il mio Louis.
-Fra-
-Amore, ciao- Signore, era diventato ancora più bello se possibile.
Lui si buttò a terra, facendo toccare le sue ginocchia con il pavimento, poi prese lentamente le mie mani tra le sue e se le portò davanti alla bocca per poterle baciare sempre con più foga.
-Dio, grazie. Grazie. Finalmente-
-Da quanto tempo sei qui?- conoscevo bene Louis Tomlinson ed ero più che certa che non vedesse casa da due mesi esatti.
-Ho continuato ad andare a scuola- sempre bravo a deviare il discorso.
-Louis-
-Da quando ti hanno ricoverato, non sono mai andato a casa se non per prendere qualche libro e dei cambi. Ah, mi sono fatto anche la doccia, certo- sorrido per le ultime parole. Testardo e cocciuto, proprio come sua madre, ma da una parte mi faceva piacere sapere che non mi aveva lasciata mai un attimo da sola. Ero contenta.
Sorrisi di nuovo, in fin dei conti non potevo essere arrabbiata con lui, aveva fatto la parte del bravo fidanzato.
D'un tratto però mi rabbuiai: mancava una persona all'appello.
-Mamma? Mamma come sta?-
-L'ho appena chiamata, sta venendo qui. E' sempre stata al tuo fianco-
-Mio...mio padre?- avevo paura di sentire la risposta, ma sapevo già cosa aspettarmi.
-Lui non...! Però ha chiamato ogni giorno- appunto, anche questa volta il lavoro era stato più importante di sua figlia; nemmeno il fatto che io sia quasi morta l'ha portato da me.
-Ok, non importa-
-Mark però sta venendo qui- mio fratello sapeva?
-Chi gliel'ha detto?- era troppo piccolo per questo! Gli avevo promesso che ci saremo rivisti, ma non di certo in una situazione del genere. Louis capì la mia preoccupazione e cerco di tranquillizzarmi.
-E' stato tuo padre a farlo, quando tua madre l'ha chiamato per avvisarlo, ma non devi preoccuparti: è un ragazzino in gamba- questo lo sapevo, e come se lo era! Il mio fratellino sarebbe sempre stato il mio piccolo grande uomo.
-Louis- era giunto il momento di chiederglielo: quella notte non era sola, Niall mi sedeva accanto, ma qui non c'era. Sperai con tutte le mie forze che stesse bene, non avrei potuto sopportarlo -Niall...dov'è?- il suo sguardo si intenerì, poi abbassò il capo scuotendo la testa.
-Possibile che tu debba preoccuparti sempre per gli altri?-
-Mi ricordo di quella notte e Niall era con me. Come sta?-
-Dovrebbe aver appena finito il turno. Sarà qui a momenti- allora stava bene! Dio, che sollievo! -E' colpa mia- aspettavo queste parole.
-Louis, ma che dici?-
-Sì invece! E' solo colpa mia. Se io non fossi tornato, se non ti avessi incasinato la vita...!-
-Se tu non fossi tornato, io ora non potrei fare questo- mi allungai verso di lui prendendogli poi il viso tra le mani e baciandolo.
Sembrava la prima volta: mi sentivo impacciata, inesperta, erano pur sempre due mesi che non assaggiavo quelle labbra perfette e ne avevo voglia. Avevo voglia di lui.
-Ho scelto io di starti accanto e no, non me ne pento se è questo che stai pensando- il viso di Lou cominciò a riempirsi di lacrime e lui sapeva quanto io odiassi vederlo piangere, così cercò di asciugarsi gli occhi con la manica della sua inseparabile giacca in jeans.
-Scusa-
-Accettate- mi baciò di nuovo lasciandomi il suo buon sapore sulle labbra.
-Mi sei mancata-
-Anche tu- in quel momento la porta della mia stanza si aprì e chi entrò fu un piccolo Tomlinson in miniatura.
-Sorellona!-
-Mark! Dovresti smetterla di vestirti come questo qui- dissi indicando il ragazzo di fianco a me, al quale scappò una risata.
-Ti stai riprendendo in fretta, vedo-
-Assomiglierò almeno un po' a te, mamma- la conoscevo bene: per quanto ora si dimostrasse forte, sapevo le notti insonni che aveva passato pensando a me, le lacrime che aveva versato. Mi sentì in colpa per tutto questo, non avrei mai voluto farla preoccupare tanto.
Un altro problema ora si fece largo nella mia mente:
-Max e...!-
-Non c'è più nulla di cui preoccuparsi-
-Che vuoi dire?-
Grazie a Louis, ora le cose sono sistemate. E' stato lui a esporre denunca e i tuoi amici lo hanno aiutato, compreso Niall- guardai Louis con uno sguardo stupito, ma allo stesso tempo fiero.
-Boo...l'hai fatto-
-Devo proteggerti. Ho solo mantenuto la mia promessa- ora era il mio turno: le lacrime spingevano per uscire. Era davvero il mio angelo, il mio bellissimo, stupendissimo angelo.
-Ti amo-
-Ti amo anch'io, Frifra-
-Aspettate! Come farò per la scuola? Insomma, ho gli esami e sono mancata per due mesi!- la stanza si riempì delle risate di tutti i presenti, ai quali si aggiunsero anche Sara e Lisa (che mi saltarono letteralmente addosso) e il signor Cowell, il preside della mia scuola -Si...gnor Cowell? Che cosa ci fa qui?-
-Mi sono sempre tenuto aggiornato sulle sue condizioni, signorina Parker. Sua madre è stata davvero molto gentile, e non si deve preoccupare per la scuola. Me ne occuperò io, personalmente-
Signori, fate largo: Francesca Parker è tonata.





*Spazio Autrice*
E come la nostra protagonista, sono tornata anch'io! *palle di fieno che rotolano*
Sì, bene, ehm...buonasera a tutti!
Eccoci qui con il nuovo capitolo con taaaaaaanti sviluppi:
Insomma, Francesca si è svegliata! Apriamo lo champagne! Niente più Louis depresso!
Forse lol
Beh, questo capitolo è concentrato sui nostri protagonisti: il prima (Lou) e il dopo (Francesca)
Aspetto di sapere cosa ne pensate! c:
Grazie a chi continua a recensire, chi segue, chi preferisce, che ricorda, chi apre per sbaglio,
Insomma, grazie a tutti! *-*
Ora scappo, che vado a rispondere alla mia gemella che mi ha appena scritto! <3
Ci risentiamo presto,
Un bacio,
La vostra KaananX3

  
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