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Autore: Ema Penniman    02/09/2013    2 recensioni
Tutto ciò che la Clare potrebbe o meno aver omesso scrivendo The Mortal Instrument
Dalla storia:
Si scostò leggermente da Jace e Izzy quando qualcuno gli mise un braccio intorno alle spalle “Hey, Nephilim, cosa ci fa un ragazzino come te con una compagnia come quella?” chiese Magnus indicando con la testa Clary che cercava Simon sotto i tavoli.
“Io… no. In verità non sono con loro. Cioè, si sono con loro ma non perché lo voglio ma perché Jace e Isabelle hanno…” iniziò a balbettare una serie di frasi sconnesse finchè Magnus non rise forte facendolo ammutolire.
“Sei davvero adorabile, piccolo Nephilim, lo sai?” domandò divertito.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: City of Forbidden Loves
Autrice: Ema Penniman
RatingArancione
Capitoli: 6/?
Avvertimenti: Spoiler di The Mortal Instrument
Genere: Introspettivo

Pairing: Malec. 
Disclaimer: Non possiedo nè i personaggi nè le ambientazione perchè entrambi appartengono a Cassandra Clare. Se sto copiando la storia di qualcuno sono veramente dispiaciuta ma di storie su shadowhunters non nè ho letta nemmeno una :/


Alec si rinchiuse nella sua camera con il telefono della sorella. Se avesse visto il suo nome sul display non avrebbe mai risposto.

Prese il cellulare di Isabelle componendo quel numero che ormai conosceva a memoria e attendendo che rispondesse. Attese per ben 10 squilli prima che lo stregone si degnasse di rispondere “Qui parla Magnus Bane, se è uno scherzo telefonico siete in grave pericolo”

Il cacciatore sorrise automaticamente. Quanto era cretino “Magnus” sussurrò nel microfono. “Ah- disse lo stregone -sei tu” Alec rimase in silenzio aggrappato al cellulare come se l'altro fosse davvero lì “Che vuoi?” domandò quindi il Nascosto. Il Nephilim sentì un tonfo, segno che Magnus si era buttato su uno dei suoi tanti pouf.

“Ci serve il tuo aiuto” mormorò Alec come se qualcuno potesse sentirlo.

“Mi dispiace, ma non sono in servizio” disse con indifferenza.

“Ti prego- lo supplicò il cacciatore -abbiamo bisogno del tuo aiuto, Valentine potrà portare a termine il rito e saremo tutti spacciati”

“Non ho tempo da sprecare tra i Nephilim, Alec. Chiamate qualcun altro” sbottò spazientito lo stregone.

“Ma noi-”

“Noi cosa?” domandò Magnus con una sorta di speranza nella voce.

“Io... ti prometto che sarà l'ultima volta che ti chiederò aiuto. Se vuoi, lo prometto sull'angelo” insistette Alec.

“Io non voglio questo” soffiò Magnus nel microfono del telefono. “Allora cosa vuoi?” domandò il Nephilim.

“Tu sai esattamente cosa voglio, Alexander” Alec deglutì a vuoto, cercando cosa dire, per poi uscirsene sempre con le stesse frasi per le quali Magnus l'avrebbe volentieri preso a pugni “Ci aiuterai?”

Lo stregone sospirò e acconsentì rassegnato. Quel ragazzo era un vero problema.


 


 

~*~~*~

Quando lo stregone prese le sue mani, la prima cosa che Alec sentì fu una scossa che invadeva tutto il suo corpo. La seconda fu Magnus. Tutto intorno a sé. Come se fosse ovunque e dentro di lui, come se ormai il suo corpo fosse appartenuto ad entrambi. Era la stessa sensazione di quando si baciavano, solo che questo era come dieci baci messi insieme, ma mischiati alle scintille del Nascosto. Era la sensazione più bella che il Nephilim avesse mai provato finora.

La terza cosa la sentì una volta che lo Stregone lo lasciò. Ed era la totale mancanza di forze nel suo corpo. Alec sarebbe caduto per terra se Magnus non lo avesse preso in tempo e messo nuovamente a sedere appoggiato a lui per non cadere.

“Mi dispiace- disse lo stregone con una strana sfumatura nella voce -non sono riuscito a fermarmi. È stato..”

“..Bello” disse Alec guardandolo negli occhi, con la fronte imperlata di sudore e le pupille leggermente dilatate. Magnus gli sorrise, stringendolo a sé e dandogli un bacio veloce.

Poi lo fece stendere per lungo, sul retro del pickup, e gli sfiorò la fronte con l'indice che risplendeva di scintille blu.

Immediatamente Alec si rimise seduto, osservando Magnus che, avendo riacquistato un po' delle sue energie, stava facendo volteggiare migliaia di scintille sulla sua testa mandandole verso la nave: piccoli raggi di luce blu che volteggiavano nel buio.

Poi si girò verso di lui con una specie di sorriso che però non contagiava gli occhi: “Non volevi tornare sulla nave?”

Alec scosse la testa “Voglio rimanere qui- disse -con te” sussurrò poi, sperando che lo stregone non l'avesse sentito, e credette che fosse così, dato che il cielo fu sconquassato da uno scorcio di rosso fuoco e la nave iniziò a bruciare.

Magnus spalancò gli occhi vedendo quanto stava accadendo, ed esclamò: “Giuro, non sono stato io”

Alec ridacchiò e si alzò, avvicinandosi a lui.

Tutti i Nephilim stavano velocemente abbandonando, su delle imbarcazioni, i resti della nave che stava velocemente affondando. Vedendo Luke e i suoi genitori sulla stessa barca, che si dirigevano verso il pickup, per una frazione di secondo si voltò verso Magnus sfiorandogli il braccio con le dita, per poi allontanarsi da lui ed incrociare il suo sguardo sorridente; il sorriso con gli occhi che adorava tanto.

In poco tempo vennero raggiunti dai coniugi Lightwood, che portarono Alec con loro e che indicarono a Magnus dove ci fosse bisogno di lui.

Il Nephilim fu sballottato a destra e a sinistra, finché suo padre, a causa del veleno di demone, non fu messo in una barella e portato dritto nella città silente, seguito a ruota da Maryse che lasciò solo Alec.

Il cacciatore, non sapendo esattamente cosa fare, rimase a passeggiare sulla riva dell'East River, osservando tutti i Nephilim che, in un modo o nell'altro, cercavano di riprendersi.

“Ha per caso bisogno di aiuto?” domandò una voce parecchio nota alle sue spalle. Alec, senza rendersene conto, si voltò verso la voce, con un sorriso immenso sul volto, vedendo un Magnus Bane piuttosto malridotto venirgli incontro.

Non appena fu abbastanza vicino, il Nascosto gli mise una mano sulla fronte. “Stai bene?” si assicurò, con la mano che già brillava. Alec annuì, con un sorriso stampato in viso, scostando la mano dello Stregone dalla sua fronte ed indugiando un po' più del necessario in quel contatto.

“Mai stato meglio” ed era una bugia, lo sapevano entrambi, perché erano parecchio messi male, ma andava bene così.

A rompere quell'atmosfera idilliaca ci pensò un Nephilim, che scoccò un'occhiata di rimprovero al ragazzo che fece un mezzo salto indietro, allontanandosi così dallo Stregone. Magnus sospirò rassegnato e fece un mezzo sorriso al cacciatore “Ci sentiamo” disse, tornando verso la città.

Alec si sarebbe volentieri dato un pugno, se non fosse stato così dolorante.

~*~~*~

“Alec?” chiamò Maryse dall'ingresso. Il figlio scese tranquillamente le scale finché non s'imbatté nello sguardo della madre che non era felice nemmeno un po'. “Ti cercano” disse con tono glaciale ritirandosi al piano superiore.

Alec spalancò la porta, ritrovandosi davanti uno Stregone piuttosto su di giri, con un sorriso che partiva da un orecchio e terminava all'altro. Alec stava per iniziare a rimproverarlo sul serio, per poi ritornarsene alla noia dei suoi studi, quando l'altro non lo lasciò nemmeno formulare una parola che si arpionò ad un suo braccio e lo iniziò a trascinare verso la metro senza nemmeno una spiegazione, non prestando la minima attenzione alle lamentele del Nephilim.

Dopo qualche minuto che si faceva trascinare senza ritegno, Alec decise di piantare i piedi e nemmeno tutta la buona volontà dello Stregone riuscì a spostarlo -visto e considerato che la forza di Alec era circa il doppio rispetto a quella del Nascosto-

“Si può sapere che diamine stai facendo?” sbottò il ragazzo, cercando di assumere un cipiglio simile a quello di sua madre quando era arrabbiata, ma fallendo miseramente in una smorfietta. Magnus ridacchiò a quella vista e, saltellando come una quindicenne, gli sventolò sotto il naso due biglietti.

“Cosa sono?” chiese allora il Nephilim incuriosito. Lo Stregone fece un sorriso compiaciuto, rimettendosi i biglietti nella tasca dei vistosi pantaloni di paillette “La vera domanda è come sono riuscito a procurarmeli”

“Schioccando le dita?” domandò Alec sarcastico. Il Nascosto assottigliò gli occhi orientali, facendoli diventare due fessure gialle per poi alzare lo sguardo verso l'alto “Perchè devi rovinarmi sempre l'entrata in scena, volevo dire che li avevo strappati dalle mani ad una vecchia signora con un chihuahua. Comunque, ho appena procurato i biglietti per il Rocky Horror Picture Show” sorrise come se fosse arrivato natale a settembre.

Alec inarcò un sopracciglio “E che cos'è?”

Magnus spalancò la bocca. Davvero. Guardandolo come se avesse un altro paio di teste sulle spalle “Ma da che mondo vieni? Il Rocky Horror Picture Show è solo il musical più innovativo di tutti i tempi, non posso credere che non lo conosca” era semplicemente sconvolto. Ricominciò a strattonare il povero Alec, continuando a parlare a raffica.

“Dobbiamo per forza andare a casa mia. Dobbiamo ancora vestirci, non possiamo certo andarci così. Ci perderemmo il bello dello spettacolo. Io ovviamente farò Frank 'N Furter. Tu potresti fare Rocky, ma non penso che voglia andare in giro in mutande. Quindi non potresti fare nemmeno Brad. Potresti fare Magenta o Columbia, ma non penso che ti farai vestire tanto facilmente da cameriera, quindi l'unico che ti rimane sarebbe Riff Raff, ma mi rifiuto di farti fare lui. No, decisamente, farai Magenta” Magnus continuava a parlare, praticamente da solo, mentre il povero Alec cercava di capirci qualcosa.

Quando finalmente lo stregone si fermò, liberando il braccio del ragazzo, si voltò verso di lui con un sorriso raggiante “Bene, abbiamo meno di un'ora per prepararti”

“Ma perché non hai usato un portale?” si lamentò Alec lasciandosi cadere su uno dei pouf. Magnus scosse la testa “Non puoi sempre affidarti alla magia. Fantastico. Ora alzati” il cacciatore fece come gli era stato ordinato e si mise in piedi. Il Nascosto lo osservò a lungo, facendolo arrossire leggermente. Poi batté le mani compiaciuto e schioccò le dita. E i vestiti di Alec scomparirono, sostituiti dal vestito di una cameriera, con tanto di parrucca annessa. Della serie non voglio usare la magia fintanto che né ho voglia.

Il Nephilim si guardò, scioccato. Poi rivolse uno sguardo fulminante al più alto “Spero che tu voglia scherzare, sembro una drag queen” Magnus sorrise “Assolutamente no! Bene, ora tocca a me. Però non credo che il rossetto rosso sia il mio colore” disse dirigendosi verso la sua stanza, seguito dalle lamentele di Alec che ricadde sul pouf.

Quando, dopo pochi secondi, Magnus rimise piede nella stanza ad Alec per poco non andò di traverso la lingua.

“Beh?”

“Sembri un travestito” disse Alec con il viso in fiamme. E in effetti lo era davvero. Però era la cosa più dannatamente eccitante che il cacciatore avesse mai visto.

Lo Stregone era vestito davvero come un travestito. Ma era sempre Magnus Bane e Alec, in quel momento, non era esattamente sicuro di riuscire a nascondere l'apprezzamento che provava nei suoi confronti. Quindi, arrossendo, abbassò lo sguardo sulle fughe del pavimento.

Il Nascosto sorrise e gli si avvicinò, accarezzandogli una guancia “Sei un libro aperto, piccolo Nephilim” mormorò, sorridendo e facendo combaciare le loro labbra. Alec si ritrovò a sospirare nel bacio, perché, dopo quello che era successo sul pickup in mezzo all'acqua, non aveva avuto modo di incrociare lo Stregone. E ora in quel bacio che si stavano scambiando Alec si sentiva di nuovo bene, come se il macigno che era sul suo petto fosse volato via.

Istintivamente portò le mani tra i capelli dello Stregone che approfondì il contatto schiudendo leggermente le labbra e esplorando la bocca del Nephilim. Incurante di qualsiasi cosa le mani di Magnus iniziarono una lenta discesa sul corpo del ragazzino. Passarono dalle guance alle spalle, stringendole leggermente per poi proseguire fino alla schiena, continuando fino a fermarsi sul fondo schiena del cacciare. Alec non sussultò nemmeno ma si strinse maggiormente allo Stregone sospirando. Magnus si scostò da lui con un sorriso dei suoi “Dì un po', hai per caso deciso di staccarmi i capelli?” domandò divertito ed Alec si accorse solo in quel momento che stava davvero stringendo i capelli dello Stregone. Spalancando gli occhi, aprì di scatto le mani facendo un paio di passi indietro. Il Nascosto sorrise divertito e gli fece una carezza sulla guancia stampandogli un bacio sul naso.

“Dobbiamo proprio andare o ci perderemo lo spettacolo”. E ricominciò a trascinarlo per tutta la città. Ma diamine, non potevano prendere la metro?

Alec era davvero meravigliato. Di se stesso. E di quello che era appena successo e sarebbe potuto succedere.

Cosa diamine gli era preso?!

Era totalmente succube dello Stregone. L'aveva ridotto ad una gelatina con le gambe molli. E con un solo dannatissimo bacio.

Il cervello di Alec cercava di comprendere cosa gli fosse successo quando finalmente arrivarono a destinazione ed entrarono nel teatro.

Non appena messo piede nel locale tutto il disagio che aveva per essere vestito in quel modo osceno svanì di colpo. Erano tutti, ma proprio tutti vestiti in modo bizzarro.

Gli venne da ridere e strinse la mano di Magnus che lo guardò sorridendo. Era una sensazione bella, diversa. Non si era mai sentito così prima d'ora.

Durante lo spettacolo si alzò in piedi e ballò con tutti gli altri, senza provare nemmeno un attimo di vergogna. Neanche una volta.

Forse era per il fatto che lì nessuno lo conosceva davvero, o forse, cosa che aveva scoperto solo in quel momento, e mai e poi mai l'avrebbe considerato possibile se non l'avesse visto con i suoi occhi, per il fatto che Magnus Bane era l'essere più scoordinato della terra. Non riusciva a mettere un piede di fronte all'altro quando c'era di mezzo la musica. E questo fece ridere il cacciatore ancora di più.

Una volta fuori dal teatro, e naturalmente senza costumi di scena, Alec era a dir poco raggiante. Stringeva la mano dello Stregone come mai aveva fatto in pubblico e parlava. Di scemenze. Alexander Lightwood stava semplicemente chiacchierando senza preoccuparsi minimamente di chi o cosa li stesse guardando. Erano lì, solo loro due che camminavano, mano nella mano, senza pensieri.

“Ti è piaciuto?” domandò a quel punto Magnus. Il Nephilim annuì con vigore “E' stato fantastico. La migliore serata di sempre. Non mi sono mai divertito così tanto”

Il Nascosto sorrise mettendogli una mano intorno alle spalle “Cosa mai farete voi Nephilim per divertivi, mi chiedo!” disse divertito. Alec sorrise incrociando il suo sguardo con quello da gatto dell'altro “Beh anche noi ci divertiamo molto. Cacciamo demoni. È un gran divertimento” dichiarò sarcastico sorridendo apertamente.

“Ma come?!- lo prese in giro lo Stregone -pensavo ti divertisse vivere nella tua scuola. La maggior parte degli studenti vorrebbe che fosse così”

“Quanto sei scemo” ridacchiò Alec “mi piacerebbe che fosse sempre così” dichiarò poi appoggiandosi al muro dell'istituto. Magnus aggrottò le sopracciglia e si mise davanti a lui“Così come?”

“Come ora. Senza problemi. Senza preoccupazioni. Tu ed io che camminiamo e non pensiamo a niente. Senza... Jace!”

“Che c'entra Jace ora?” domandò Magnus stranito. Alec con gli occhi spalancati guardava davanti a sé. Di colpo spostò lo Stregone e si precipitò dentro l'istituto senza dare una minima spiegazione all'altro.

Il Nascosto rimase interdetto a guardare il muro vuoto di fronte a sé, finché una voce alle sue spalle non lo riscosse.

“Magnus Bane?”

“In persona” disse lo Stregone voltandosi velocemente verso la voce, che si rivelò essere Jace (dipende a che punto della storia sei arrivato) Lightwood.

Appena Magnus si rese conto di chi aveva di fronte rilasciò un sospiro e rassegnato si voltò per tornare a casa.

“Che ci fai qui?” domandò Jace che evidentemente non aveva affatto voglia di farsi i fatti suoi.

“Passeggio” rispose lo Stregone con il suo solito tono indifferente. Jace iniziò a seguirlo “Perchè dovresti passeggiare proprio qui? Visto che tu sei di Brooklyn e questa è Manhattan. Non trovi sia un po' insolito?”

Magnus represse l'istinto di schioccare le dita per ucciderlo seduta stante. 800 anni di cacciatori gli avevano insegnato ad essere paziente, ma quel tipo di carattere gli dava proprio sui nervi. “Sono qui perché mi andava di cambiare aria, contento?” sbottò quasi digrignando i denti. In quel momento, in quel contesto, quel cacciatore gli stava davvero dando sui nervi. Ma, sfortunatamente, il ragazzo non era dello stesso avviso dello Stregone e continuò a fargli domande.

“Beh, ho un paio di ipotesi sul perché sei qui. -Potrei sparire ora. Non se ne accorgerebbe mai, pensò Magnus camminando di fianco al Nephilim -Prima, e anche meno probabile,- disse Jace distendendo il dito indice -sei stato mandato da Valentine a spiarci,- bene, ci mancava che mi desse del traditore -ma non credo chiederebbe mai a te.- certo, prendimi per scemo, grazie tante, -Secondo- e distese il medio -ti sei innamorato di me, perché, beh, ammettiamolo nessuno in fin dei conti riesce a resistermi.- fantastico, mi mancava proprio un cacciatore egocentrico. Non vedevo l'ora di trovarne un altro -Terzo e ultimo,- il cielo mi a graziato -e credo sia la più probabile- disse distendendo anche l'anulare -eri qui con Alec ed ecco perché appena mi ha visto si è tipo catapultato dentro” beh, almeno non è così scemo come sembra, sospirò il Nascosto grato che il biondino avesse terminato con le sue teorie deficienti.

“Quindi?” lo incalzò Jace. Magnus represse nuovamente l'istinto omicida e si voltò di scatto verso il ragazzetto che sussultò appena “Bene, giuro che se non la smetti di stressarmi ti trasformo in un furetto. Non so se riesci a cogliere il riferimento ad Harry Potter, ma a me non frega nulla. Quindi o ti fai una vagonata di affari tuoi o presto ti ritroverai a passeggiare per tutta New York sotto forma di roditore, visto che è tanto che non trasformo qualcuno in animale” disse cercando di sembrare il più calmo possibile. L'unica cosa che lo tradiva erano gli occhi. Verdi come non mai. Purtroppo Jace non aveva ancora capito come riconoscere lo stato d'animo dello Stregone per cui continuò imperterrito a dargli fastidio, tanto che dopo un po' lo stregone sparì davanti ai suoi occhi, lasciandolo leggermente interdetto.

Una volta a casa, Magnus si lasciò cadere, vestito, sul letto, con il viso affondato nei cuscini. Questo, finché il suono del cellulare non lo disturbò. Prese il suddetto oggetto e con sua somma sorpresa vide che era un messaggio di Alec.

Magnus, mi dispiace immensamente. Non potevo farmi vedere da Jace con te. Prometto che mi farò perdonare. Ti chiamo domani. Buonanotte.
-Alec

Magnus fece un sospiro e si chinò per prendere il Presidente Miao, che aveva fatto la sua entrata plateale nella stanza, ed iniziò ad accarezzargli la testolina.

Era andato a vedere lo spettacolo decine di volte da quando avevano iniziato a presentarlo nei cinema, circa una volta ogni due anni era lì, a godersi lo spettacolo, ma quella era stata la prima volta che aveva voluto portare qualcuno con se. Non l'aveva detto ad Alec perché fondamentalmente non era importante. E il cacciatore sembrava davvero felice, come se tutti i pensieri stupidi che gli affollavano sempre la testa fossero semplicemente spariti. E per un momento aveva creduto che potesse essere così. Ma come al solito si era illuso. E, come al solito, al primo ostacolo, Alec era sparito.

Scosse la testa e si alzò in piedi “Basta. Basta cacciatori per almeno altri cento anni” annuì convinto delle sue parole e in quel momento sentì una voce nell'altra stanza che lo fece riscuotere da quei pensieri, quindi si diresse dal suono e si ritrovò davanti la figura- ovviamente in proiezione -di Maryse Lightwood.

Per un secondo fu sul punto di lanciargli contro il gatto. No! Non era davvero possibile che questi stupidi Nephilim avessero un tempismo così da schifo. Il sangue di cacciatore doveva sicuramente portare il gene dei rompiscatole.

“Stregone Bane.- disse Maryse tutta impettita a Magnus -abbiamo bisogno dei tuoi servigi!”

“Ma va' ” mormorò tra sé e sé il Nascosto. Prima o poi si sarebbe trasferito in Groenlandia. Lì cacciatori non ce n'erano neanche a pagarli. E la Groenlandia in fin dei conti non era un posto così brutto. Bisognava abituarsi solo al freddo costante, ma per liberarsi di quei tipi lì, avrebbe sopportato qualsiasi cosa.

Visto che Magnus non le rispondeva Maryse continuò “Tra due giorni dobbiamo essere ad Idris-”

“Scommetto che avete bisogno di un portale, no?” la precedette lo Stregone alzando gli occhi al soffitto.

“Precisamente. Quindi tra due giorni ci incontreremo davanti all'istituto per decidere dove sia meglio aprirlo”

Magnus annuì e senza aggiungere altro Maryse si dissolse.

Due giorni. E dopo di che niente più Nephilim per almeno cent'anni!








Spazietto di Ema

Salve a tutti :) vorrei trucidarmi da sola per essere così tanto in ritardo, ma non ho davvero avuto un momento libero per scrivere. Non farò passare mai più così tanto tempo tra un capitolo e l'altro, lo prometto.
Comunque, spero che vi piaccia, è un capitolo di passaggio, ma essendo una fan del Rocky Horror non potevo non metterlo almeno una volta. Se non lo avete ancora visto, fatelo. E' spettacolare, dico davvero.
Molto probabilmente ci saranno millanta errori di ortografia e mancherà sicuramente qualche virgola qua e là, ma non le amo particolarmente e la mia amica non ha potuto correggerlo.
Ci vediamo al prossimo, che è già arrivato a metà :D
Ema :)

   
 
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