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Autore: _crazy_mofos    02/09/2013    1 recensioni
Questo grazie a te, amore mio.
Adesso potrò pure fare di tutto, ma tu non ci sarai più qui con me...
Quindi lasciami, lasciami andare, perché senza di te, io sarei sempre e comunque morta.
ATTENZIONE: QUESTA STORIA È STATA SOSPESA A CAUSA DI ALCUNI PROBLEMI.
NON CREDO CONTINUERO' AD AGGIORNARLA...MI DISPIACE.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10

POV’S HARRY.

I suoi occhi non avevano più un’espressione, erano vuoti, spenti, senza luce.
Non c’era più quella luce che vedevo in lei…
Era come se stesse scappando dal suo passato, come se non volesse più ricordare.
Avevo capito che quelle persone nella foto erano i suoi genitori…
Ma perché faceva così? Cosa era successo?
Cercai di capire, ma non mi venne nulla in mente.
Posai la foto velocemente e cercai di avvicinarmi a lei.
Era come ipnotizzata, come se stesse ricordando qualcosa…qualcosa che io non sapevo.
Io: Charly… stai bene? Gli chiesi dolcemente, accarezzandogli la spalla nuda.
Indossava degli shorts colorati e un top bianco, i capelli erano raccolti in una coda alta.
Mi sono sempre chiesto perché tenesse sempre i capelli alzati.
Dopo un paio di secondi interminabili mi strinse a sé in un abbraccio.
Ero sorpreso, avevo gli occhi spalancati , davvero, non sapevo che fare, odiavo vederla così triste.
La strinsi più forte, volevo sentire il suo respiro sul mio collo, il suo petto contro il mio, sentire il suo cuore battere per me.
Gli accarezzai i suoi meravigliosi capelli castano chiaro, mentre lei piangeva nell’incavo del mio collo.
Le sue lacrime bagnavano la mia maglietta…questo mi fece rabbrividire.
Si staccò da me e si asciugò le lacrime.
Mi stavo sentendo una merda, il mio cuore era a pezzi davanti a quella scena.
Lei era lì…fragile ed io ero impotente.
Forse mi stavo innamorando.

POV’S CHARLY.

Ero stanca di mentire a tutti, soprattutto a lui, non ce la facevo più.
Doveva sapere la verità, almeno sui miei genitori.
Presi un respiro profondo e cominciai a parlare:
Io: H-Harry i miei genitori non sono morti come tu pensi…Abbassai lo sguardo.
Non ero degna di guardarlo negli occhi.
Io: L-Loro mi hanno abbandonato, mi hanno lasciato da sola…Cercai di spiegargli, trattenendo le lacrime che purtroppo uscirono.
Non diceva niente, stava ascoltando.
Poi continuai:
Io: Mi hanno abbandonato circa due- tre mesi fa, senza un motivo ben preciso.
“La peggior cazzata del mondo”
Sapevamo tutti che non era così, ma lui ancora non poteva sapere.

POV’S HARRY.

Non sapevo che dire, ero pietrificato.
Non potevo pensare che fosse successo questo.
Solo ora capisco perché lei non ha più i suoi genitori, non perché erano morti, ma perché l’avevano abbandonata.
Ma ancora non capivo il perché…perché l’avevano abbandonata?
La mia testa stava per esplodere, troppe domande mi frullavano, ma era meglio tacere.
Io: N-Non so cosa dire. Dissi distogliendo lo sguardo.
I suoi occhi color ghiaccio era pieni di lacrime e il naso era tutto rosso.
C: Non c’è bisogno che parli…t-ti capisco. Disse singhiozzando.
Si asciugò per l’ultima volta le lacrime ed uscii dalla stanza.
Io la stavo facendo andare via.

POV’S CHARLY.

“Lo sapevo!”
Uscii dalle stanza.
Le lacrime uscirono tutte insieme, di nuovo, forse i miei occhi erano diventati rossi, ma poco importava.
“Rimarrò sempre sola”. Dissi tra me e me.
Ero immersa nei miei pensieri, quando una mano mi strinse il polso e mi fece girare di scatto.
Non fece in tempo a capire, che mi ritrovai le labbra di Harry sulle mie.
Non stavo connettendo più.
Un bacio disperato, poco casto…gli accarezzai tutte è due la guance, mentre lui accarezzava la mia schiena.
Tanti brividi percorsero il mio corpo, da cima a fondo, lui se ne accorse e sorrise sulle miei labbra.
Non me ne fregava niente, volevo godermi quel momento, finché potevo.
Dopo un po’ ci staccammo per prendere fiato, mi mancava il respiro.
Poggiai la fronte sulla sua e ci guardammo negli occhi
Non c’era nessun rumore, se non quello dei nostri respiri affannati.
Dio solo sa come non ero morta.
Io: H-Harry, tu non mi abbandonerai mai vero?
Non avevo ancora capito bene quello che c’era tra di noi, e sé si poteva definire un “NOI”.
Però non volevo perderlo.
H: Te lo prometto! Disse per poi abbracciarmi e lasciarmi dei piccoli baci sul collo.
*******
Mi svegliai di colpo, ero tutta sudata, avevo fatto un brutto sogno.
Mi stavano abbandonando tutti, di nuovo.
Decisi di alzarmi con calma, mi stiracchiai e presi coscienza di me stessa.
Di mattina sembravo un vero e proprio zombie.
Andai in bagno e mi lavai, ripensando alle parole di Harry:
“te lo prometto”
Me l’aveva promesso ed io ero felicissima.
Uscii dalla doccia e mi vestì velocemente, dovevo andare a scuola, almeno potevano sapere che ero viva, ancora per poco.
Scesi di sotto, mangiai un cornetto, presi le miei pillole e acchiappai di corsa il mio zaino.
*******
Arrivai a scuola, per fortuna puntuale.
Mi sedetti sotto un albero e incominciai a ripassare fisica, oggi avevo interrogazione a tappeto.
Non mi spaventavo granché, sapevo di poter farcela.
Dopo dieci minuti la campana suonò.
A prima ora avevo matematica, la odiavo con tutta me stessa, non riuscivo a capirla, era più forte di me.
Mi ricordai che quell’ora la condividevo con Zayn.
“Perfetto, cosi potrò parlargli”. Dissi tra me e me.
Corsi in classe, sezione 5°A, entrai e per fortuna la professoressa Mercury non era ancora arrivata.
Mi sedetti agli ultimi posti e cominciai a sistemare i libri sul banco.
Ancora Zayn non era arrivato, “che strano”.
Di solito non mancava mai a scuola, amava l’ora di matematica…
Secondo me cercava di evitarmi, era ancora arrabbiato con me per non avergli detto quelle cose.
Sbuffai.
Spensi il cellulare e la professoressa entrò.
P: Buongiorno ragazzi! Disse sedendosi sulla cattedra e prendendo il registro di classe.
Tutti: Buongiorno signorina Mercury! Dicemmo in coro.
Odiavo il fatto che dovevamo chiamarla “Signorina”, era vecchia e decrepita, “che schifo”.
Iniziò a fare l’appello, quando pronunciò il mio nome  alzò la testa e mi squadrò dalla testa ai piedi con quei occhi assassini.
P: Signorina Evans quale onore di averla in classe, qui con noi?
Disse abbassando quei suoi orribili occhiali stile Harry Potter.
Io: S-Sono stata male. “Pura idiozia”.
Non sono mai stata una ragazza davvero intelligente nel raccontare bugie, ma ci dovevo provare.
P: La prossima volta, signorina Evans, le consiglio di stare più attenta alle influenze, chiaro!? Disse in tono duro.
Annuì è in un attimo guardai la porta, era arrivato Zayn.
P: Malik vedo che ha fatto tardi…Disse guardando la porta.
Z: Mi scusi professoressa ho avuto un imprevisto. Disse entrando e sedendosi sempre sugli ultimi posti.
Quel ragazzo non mi aveva ancora degnato di uno sguardo.
P: Bene. Oggi spiegherò la relazione e la corrispondenza…
Cominciò a parlare, sembrava non finisse più.
Io non avevo voglia di ascoltarla, i miei pensieri erano rivolti a Zayn, in quel momento, ma lui faceva finta di niente, come se in quell’aula io non ci fossi mai stata.
Finalmente dopo due lunghe ore di inferno, uscimmo dalla classe.
Zayn era uscito il primo di tutti, come al suo solito, si vedeva chiaramente che voleva ignorarmi, ma io non potevo permetterglielo.
Lo seguii senza che lui mi vedesse, non capivo dove stesse andando, alla fine mi aveva portato nel retro della scuola.Si fermò di colpo, mi ero presa un infarto, pensavo mi avesse scoperta, ma mi sbagliavo, si stava soltanto appoggiando al muro.
Io ero nascosta dietro l’angolo, non poteva vedermi.
Dopo un paio di secondi estrasse dalla sua tasca un pacchetto di sigarette.
Non sapevo fumasse…quel ragazzo mi sorprende sempre più.
Decisi di uscire da quell’angolo, dovevamo parlare, e seriamente.
Presi un respiro profondo e uscii dal mio nascondiglio.
Io: Ehii..Non sapevo che fumassi…Dissi con tono di ironia, cosa che lui non badò a spese.
Ero come un fantasma, stavo parlando con il muro, non mi stava ascoltando e io odiavo questo.
Io: Senti Zayn…m-mi dispiace, m-mi dispiace tanto. Io volevo dirtelo, prima o poi, mi dovevi dare il tempo. Dissi tutto d’un fiato.
Non disse una parola, buttò la sigaretta pe terra e la schiacciò con il piede, poi mi sorpasso.
Ero rimasta immobile, a bocca aperta, non sapevo cosa fare.
Non potevo lasciarlo andare così, mi doveva ascoltare, poi poteva decidere sé perdonarmi o no.
Mi girai di scatto e cominciai a seguirlo di nuovo, sta volta più determinata.
Lo presi per il polso e o feci girare, era sorpreso.
Io: Zayn mi vuoi ascoltare? Dissi duramente.
Z: Che cosa devo ascoltare, le tue scuse, che ti dispiace tanto!?
Era nervoso, incazzato.
Non sapevo cosa dire.
Evitai di guardarlo negli occhi, troppa vergogna.
Z: Charly ti rendi conto che non ti fidi di me!? Chi è la persona che ti ha aiutato in questi mesi…?
Ero davvero stupida, egoista, mi vergognavo di me stessa.
Io: TU. Dissi abbassando lo sguardo.
Io: Hai ragione. Non sono capace di fidarmi delle persone…e questo lo odio, perché io-io ti voglio bene. Tu sei l’unico che sa la verità e finora non l’hai detto a nessuno e questo lo apprezzo tanto. Ti ho sempre giudicato come una cattiva persona, ma ho sbagliato di grosso, qui, la persona cattiva s-sono io.
Non stavo piangendo, avevo promesso che non l’avrei fatto più, ma dentro me , il dolore era allucinate.
Non so sé fosse il tumore o qualcos’altro, ma sentivo battere il cuore lentamente.
Forse era la paura di perdere, di nuovo, qualcuno a cui tenevo veramente.
Z: Charly..tu non sarai mai una cattiva persona. Disse avvicinandosi sempre più.
Il modo in cui aveva pronunciato quel “MAI” , mi fece rabbrividire.
Distinto lo presi e lo abbracciai, stringendolo forte contro il mio petto, lui fece la stessa cosa.
Mi avvicinai al suo orecchio.
Io: Io mi fido di te! Cecamente! Dissi sottovoce, in modo che poteva sentire solo lui e nessun’altro.
Gli volevo un mondo di bene.
******
Finalmente erano finite quelle maledettissime ore di scuola.
L’interrogazione era andata piuttosto bene.
Cominciai a recarmi verso l’uscita insieme a Zayn, quando si fermò una macchina scura davanti a noi.
Non sapevo chi fosse, guardai a Zayn e a guardare la sua faccia, penso che lo conoscesse, visto che gli spuntò un sorriso.
X: Ehi Zayn, come stai? Disse in tono premuroso.
Okay come non detto, si conoscevano.
Z: Bene bene. Sorrise.
X: Chi è questa bellissima ragazza? Disse spostando lo sguardo verso me.
Stavo arrossendo.
Z: Oh… lei è Charly. Disse appoggiando una mano sulla mia spalla.
Io: Piacere, Charly Evans. Dissi porgendogli la mano.
Lui l’accetto volentieri.
X: Piacere, Liam , Liam Payne. Disse guardandomi con quei occhi e quel sorriso davvero, e dico davvero, meravigliosi.
Era un ragazzo bellissimo, aveva i capelli castani, gli occhi castano intenso e una piccola voglia sul collo, difficile da dimenticare.
“ Ma dico io, tutti gli amici di Zayn devono essere, per forza, tremendamente sexy?”
L: Perché non venite a casa mia? Chiese gesticolando.
Z: Non lo so…Charly vuoi venire? Disse guardandomi.
Non sapevo che dire, quindi accettai come una demente.
Salimmo a bordo, Zayn al lato del passeggero ed io nel sedile posteriore.
L: Allora Charly, quanti anni hai? Chiese guardandomi dallo specchietto retrovisore, mentre guidava.
Io: Ho 18 anni. Dissi sorridendo.
“ E non so se arriverò ai 19 anni” stavo per dire, ma era meglio evitare.
L: Eppure il tuo nome mi suona familiare…Disse senza pensarci troppo.
“Cavolo”
Zayn mi guardò con la punta dell’occhio, lui aveva capito.
Harry aveva sicuramente parlato di me ai suoi amici…
“Sono fregata” . Se avesse saputo che io conoscevo gran parte dei suoi amici tra cui Zayn e Liam, ci sarebbe rimasto male…che dovevo fare?
L: Può essere che sto delirando. Disse per poi scoppiare in una fragorosa risata.
Io e Zayn ci guardammo e scoppiammo a ridere anche noi.
Quel ragazzo era davvero simpatico.
Dopo qualche minuto l’auto si fermò, eravamo davanti ad una pazzesca.
Era grandissima, aveva un giardino enorme, pieno di alberi, mi sembrava di essere in una foresta amazzonica.
Scendemmo dall’auto, Zayn non era sorpreso come me, lui c’era abituato.
Io: E’ FANTASTICA. Dissi senza parole.
L: I miei genitori me l’hanno regalata per i miei 20 anni. Disse con tono fiero.
Z: Adesso non fare l’idiota. Disse dandogli una pacca sulla spalla.
Si vedeva che si conoscevano da una vita, si volevano bene.
Entrammo in casa, per poco non sbavavo.
L: Charly fai come sé fossi a casa tua. Disse schizzando felicità da tutti i pori.
Era sempre così quel ragazzo?
Se n’era andato in cucina, forse per prenderci qualcosa.
Io: OH DIO MIO E’ ENORME! Dissi guardando il soffitto e sbirciando tutti gli angoli.
Z: AHAHAHAHAHAHA, i suoi genitori sono avvocati, se lo possono permettere. Si avvicinò a me e mi stropicciò tutti i capelli.
Io: Zayn…finiscila! Lo spinsi scherzosamente, lui rise ed anche io.
D’un tratto entrò Liam, con due bicchieri di succo di frutta sulle mani.
L: Perciò tu e Zayn…? Disse guardandoci con il sorriso sotto i baffi.
Io: NO! ASSOLUTAMENTE NO! Dissi alzando il tono della voce.
Io: Noi, c-cioè, siamo soltanto amici, vero Zayn? Mi girai per guardarlo e lui annuii.
L: Okay…mi è venuta un’idea, perché non chiamiamo gli altri ragazzi, così stiamo in compagnia?
Disse prendendo dalla sua tasca il cellulare.
“OH MERDA!”
Io: Non c’è bisogno…i-io devo andare. Dissi balbettando.
L: Dai…ti prego resta. Per favore! Fece la faccia da cucciolo, non potevo dire di no.
Sbuffai…
Io: Okay…
Ero nei guai e lo sapevo.
Guardai Zayn per cercare conforto e come sempre la trovai, nei suo
i occhi.
 
  • Spazzio Autrice

Ciao Ragazze  scusate sé ho postato il decimo capitolo ora, ma questo mese è stato piuttosto pesante…
Ancora non vedo recensioni, sono delusa.
Vorrei sapere tanto il vostro giudizio, sulla mia storia.
Scrivetemi i vostri pareri, i vostri consigli, tutto quello che volete.
Lì accetterò volentieri.
Un bacio Aury.

   
 
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