Agli occhi delle altre persone l’unico animale vivo in casa era “Thriller” il barboncino nero e ricciolino che Kerry era riuscita a comprarsi come regalo per il diploma di terza media. Thriller era l’esatto opposto del tipo di cane che Kerry desiderava, inizialmente voleva un Cocker bianco, Kerry l’aveva trovato nel veterinario sotto casa. Quando lo andarono a prendere Kerry era tutta euforica, entrarono dal veterinario e dietro a una teca di vetro vide il Cocker che avrebbero dovuto comprare. Stava davanti alla vetrina per mostrarsi ai passanti, facendo feste, scodinzolando e mettendosi in mostra, mostrando il suo pelo bianco come la neve, i passanti mostravano tutti attenzione al Cocker; in un angolo, invece, stava quel barboncino invisibile e solitario, accucciato in un angolo con una paperella di plastica gialla con cui giocherellava, il suo sguardo era triste e malinconico. Kerry si chinò per accarezzare il Cocker, ma il barboncino nero la colpì profondamente: il suo sguardo, il suo atteggiamento, la sua situazione, quello che provava. Kerry capì subito dal primo momento che era lui che voleva perché le assomigliava più di chiunque altro, come lei era invisibile ed eternamente messo in ombra da gente più appariscente ed apparentemente più brillante; come lei adorava stare in disparte non volendo mostrarsi agli altri; come lei cercava la compagnia dei peluche trovandoli unici in quanto a comprensione e amore; come lei aveva uno sguardo triste e malinconico che per quanto fingesse non poteva nascondere… era suo.. il veterinario stava per prendere il Cocker, ma lei lo fermò: “Aspetti!" "Ho cambiato idea!” “Come sarebbe?" "Non vuoi più comprare un cane?” “Ma no certo che lo voglio, solo non quello!” “E quale vuoi"? "Non desideravi un Cocker bianco?” “Si lo volevo… ma adesso... vorrei quello lì!” Quando aveva indicato il barboncino, tutti erano rimasti attoniti e il veterinario chiese: “Sei sicura di volere proprio quello?” “Si, quello lì. E’ mio!” Il veterinario prese il barboncino che si mise a uggiolare disperatamente, Kerry lo prese in braccio, ma non si calmò allora il veterinario disse: “Basta piangere! Che cos’hai?” Prima che potesse finire la frase Kerry allungò la mano nella vetrina afferrò la paperella di gomma e appena gliela diede il cagnolino smise di uggiolare poi disse: “Voleva la sua paperella, voleva la sua amica.” Tutti compresi la mamma e il papà guardarono Kerry come fosse fuori di testa e il veterinario chiese: “Come fai saperlo?” “Lo so e basta” Mentre pagavano il barboncino gli leccò il dorso di una mano; che nome gli avrebbe dato? Appena erano arrivati Kerry aveva preparato al cagnolino tutto il necessario: cuccia, ciotola dell’acqua, croccantini, cibo e per festeggiare l’evento Kerry aveva inserito nel lettore un dvd di Michael Jackson, la sua canzone preferita del cd era “Thriller”, quando la musica partì e il cagnolino si mise a tenere il ritmo con la testa e guardò Michael Jackson seguendolo con lo sguardo e abbaiando ogni volta che si spostava. Da quel momento Kerry decise che il suo cane si sarebbe chiamato Thriller. Da quel giorno Thriller era stato il suo amico inseparabile, inimitabile, infatti, Thriller non la tradiva mai, mai, ogni qual volta era triste Thriller gli strusciava il musino contro o le leccava il dorso della mano e a volte andava anche a dormire con lei. Kerry provvedeva ai suoi bisogni: gli faceva il bagnetto, lo portava fuori gli dava da mangiare, a volte anche la sua merenda; lo portava a dormire con lei, gli comprava i maglioncini da mettere per uscire, gliene aveva fatto fare uno con su Michael Jackson. Lui sembrava ringraziarla per ogni sua azione, da parte sua lei con lui sentiva di poter essere se stessa. Inoltre lei gli parlava e lui la ascoltava, inclinava la testa da parte e spalancava quei dolcissimi occhi marroni come se potesse capirla, anzi a quanto diceva lei lui la capiva perfettamente e non era l’unico.. in realtà nessuno sapeva che Kerry aveva amici più unici che rari.