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Autore: Kidrauhl20    02/09/2013    3 recensioni
Sono una ragazza che è orfana ma che non vive in un orfanotrofio o robe simili,pratico box da quando avevo 13 anni e mi piace ascoltare musica rapper,è il mio genere preferito anche se però mi piacciono le canzoni degli One Direction.Sono la più temuta da tutti sia a scuola che in città,cioè Londra,perché faccio box.
Bhe volete scoprire la mia storia entrate...
Nella storia sono presenti: Justin Bieber, One direction e Jaden Smith.
P.S. Vi devo dire che i primi capitoli di questa storia, sono da ragazza un po' perfettina, me ne rendo conto anche io, quindi spero davvero in una vostra recensione, man mano che andate avanti a leggere i capitoli, la storia prende un'altra forma, una forse più... professionale, forse. Vi chiedo scusa per eventuali errori, spero che apprezziate la storia!!
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 16
Cuore spezzato


 
Per la rabbia diedi un pugno al muro spaccandomi la pelle delle nocche e facendo uscire un po’ di sangue. Quando ero arrabbiata facevo sempre così, mi dovevo sfogare e siccome parlare non mi serviva a niente dovevo fare qualcosa che includesse farmi male.
Sentii il cellulare di Geff suonare, così lui rispose.

G:”Pronto? … Si ok aspetta!” Toglie il telefono dall’orecchio e mi guarda. “Hanno spostato il concerto a oggi va bene?”
Io:”Si” Dissi distrattamente, almeno sarei partita prima, e una volta a casa sarei andata da George il mio allenatore e mi sarei sfogata, mentre tiravo pugni e parlavo con lui e magari dopo qualche consiglio sarei andata da Sophia a farmi perdonare.
Mi suonò il cellulare e lo presi. Guardai lo schermo e vidi che era proprio George.
Io:”Ehi coach!” Dissi felice di sentirlo. Non ci vedevamo e sentivamo da parecchio tempo.
Geo:”Cher! E’ da tanto che non ci sentiamo!”
Io:”Già! Come mai mi hai chiamata?”
Geo:”Ti volevo chiedere se volevi partecipare all’incontro con gli Scorpions”
Io:”Aspetta in quella squadra c’è uno che si chiama Mike?”
Geo:”Si, Mike Sullivan, perché?”
Io:”E’ lui che ha ucciso Jonhatan” Dissi con le lacrime agli occhi. “E non mi sono ancora vendicata, questa è l’occasione per farlo!”
Geo:”Lo sai che questo sport non si usa per vendicarsi contro un membro dell’altra squadra!”
Io:”Non me ne frega un cazzo delle regole! Quel pezzo di merda me la deve pagare! Ha ucciso il mio migliore amico, l’unico che mi avesse accettato per quello che ero quando sono arrivata lì!”
Geo:”Va bene. Ci vediamo quando torni ok?”
Io:”Ok penso che entro domani sia lì”
Geo:”Va bene ciao!”
Io:”Ciaoo!”
Geo:”Sappi che sono fiero di te”
Io:”Grazie!”
Chiusi la chiamata col coach, e mi voltai verso Geff.
Io:”A che ora è il concerto??”
G:”Fra 3 ore”
Io:”Va bene vado a prepararmi, mi dispiace Justin!”
J:”Oh no fa niente non ti preoccupare!”
Io:”Ok io vado, vuoi venire?” Chiesi sempre a Justin.
J:”Si dai vengo”

Ci incamminammo verso la mia camera e appena entrai andai verso il bagno per prendere il disinfettante e medicarmi la mano.
Poi andai verso l’armadio e presi dei vestiti da mettere per il concerto e scelsi un vestitino fuxia/rosso scuro con degli schizzi neri, delle supra dello stesso colore, poi tolsi il colore fuxia e quello blu dei capelli, facendoli diventare biondi, presi la tinta e mi feci i capelli biondi tendenti al colore rosa, misi un cerchietto di fiori anch’essi rosa e poi come trucco misi mascara nero, matita nera, eye-liner nero, del fondotinta leggero e del lucida labbra, poi mi misi del profumo. (http://www.polyvore.com/ultimo_concerto_dublino/set?id=87502552). Andai in camera e vidi Justin guardare la tv, già pronto. Andai verso il divano e mi sedetti affianco a lui, volevo scusarmi per il mio comportamento.

Io:”Justin?”
J:”Si?”
Io:”Mi dispiace per prima”
J:”No non ti devi dispiacere, tu e Sophia avete “litigato”, adesso hai il concerto da fare e poi l’incontro, abbiamo un sacco di tempo da passare insieme, e poi verrò con te al concerto, a Londra e all’incontro, quindi è tutto apposto non ti devi scusare di niente, tranquilla” Disse sorridendo. Lo abbracciai forte a me e gli sussurrai un ‘Grazie’ all’orecchio.
Appena mi staccai bussarono alla porta, così mi alzai e andai ad aprire.

G:”Dobbiamo andare!”
Io:”Ok prendo il telefono aspetta!”

Andai a prendere il telefono che avevo lasciato sul divano, mentre Juss si alzava e si dirigeva verso la porta. Spensi le luci e uscii chiudendo la porta a chiave. Come sempre prendemmo l’ascensore e andammo nella hall a lasciare le chiavi, poi uscimmo ritrovandoci un sacco di paparazzi pronti a scattare foto. Non ero proprio in vena di averli tra i piedi oggi, era arrabbiata e avere gente che mi scatta le foto in questo modo mi dava ancora di più su i nervi.
Arrivammo alla SUV nera e salimmo partendo poi verso il luogo dove si sarebbe tenuto il concerto.
Arrivammo dopo un’ora, mancavano ancora 2 ore. Scendemmo dalla macchina e mi diressi verso il camerino con Justin. C’erano anche lì i paparazzi e le fan, sorridevo a malapena, ero proprio a terra.

Io:”Geff mi puoi prenotare un volo?”
G:”Si per dove e per quando?”
Io:”Per Londra, possibilmente se si può fare alla fine del concerto se no domani”
G:”Ok vado a guardare ti faccio sapere”
Io:”Ok, grazie mille!”

Mi ritornò alla testa il perché dovevo tornare così di fretta a Londra, dovevo sistemare le cose con Sophia, non mi interessava se era una bambina di 3 anni, il problema era che io non ci sono stata nel momento del bisogno ho pensato solo ai fatti miei. Non l’ho vista per giorni, non l’ho nemmeno chiamata, ha 3 anni, ma ha il cervello e potrebbe pensare che l’ho presa solo in giro o potrebbe pensare che non mi frega niente di lei, sono una pessima persona!
Entrò nel camerino prima Justin e poi io che chiusi la porta troppo forte, tanto forte da far spaventare Juss.

J:”Cher che ti prende?” Dissi avvicinandosi a me.
Io:”Può sembrare banale ma io a quella bambina ci tengo, ha solo 3 anni lo so, ma ha un cervello che funziona alla grande, può pensare tante cose che non sono vere, tipo che l’ho presa in giro quando mi ha chiesto di essere la sua migliore amica, o quando mi ha detto ‘Mi prometti che resteremo sempre insieme?’ e io che gli avevo risposto che glielo promettevo, non ho mantenuto la promessa, e sai quante altre promesse non ho mantenuto?! Sono pessima!” Volevo spaccare tutte le cose che erano intorno a me ma mi trattenni.
J:”Vedrai che ti capirà, che ti perdonerà, non ti preoccupare. Ora vai là fuori, fai quel concerto, rendi felici le tue fans, torna poi a Londra e sistema le cose. Andrà tutto per il meglio, te lo assicuro” Disse poi abbracciandomi. Avevo decisamente bisogno di un abbraccio e gli abbracci di Justin facevano al caso mio. Sentii bussare alla porta così mi staccai da Juss e urlai un ‘Avanti’ a quello che era dall’altra parte della porta, cioè Geff.
G:”Cher ti ho fatto il biglietto la partenza è alle 19 di stasera, va bene?” Disse mentre entrava.
Io:”Certo è perfetto, grazie Geff” Esclamai.
G:”Di niente, comunque tra 1 ora devi salire sul palco, devi venire per vedere se vanno il microfono e gli auricolari. Ricordati il ballo, vuoi andare a ripassarlo coi ballerini?”
Io:”Si, vado a vedere il microfono e gli auricolari e poi vado dai ballerini” Dissi uscendo poi dal camerino e dirigendomi dai tecnici.

Provai il microfono e gli auricolari che funzionavano perfettamente, poi mi diressi dai ballerini e iniziai a riprovare i passi che dovevamo fare sul palco. Erano dei passi di hip-hop e c’era un po’ di swag, hahah.
Poi quando mancavano 10 minuti mi diressi da Geff che stava parlando coi tecnici, forse stava ripassando tutto il concerto.

Io:”Eccomi” Dissi andando vicino a Geff mentre la truccatrice mi ripassava il trucco, visto che … Cheryl non c’era …
G:”Ok allora mancano solo 7 minuti all’inizio, devi dare il meglio su quel palco, stavolta durerà di meno, non potrai stare lì a guardare twitt o a parlare con le fans ok?”
Io:”Ok, tranquillo, ho ripassato con i ballerini i passi, e vanno benissimo”
G:”Ok, mettiti gli auricolari a microfono” Disse passandomeli.
Io:”Ma non erano gli altri?”
G:”Si ma siccome devi ballare non puoi tenere il microfono in mano”
Io:”Ah ok” E me li misi. Era tipo quello che metteva Justin ai suoi concerti.
G:”5-4-3-2-1 Vai spacca i culi!”
Mi misi a ridere, accesi il microfono, e salii sul palco iniziando a cantare e a ballare Grow Up coi ballerini e proseguendo poi con le altre canzoni.

[#2 ORE DOPO]

Il concerto era finito e dopo aver salutato le fans scesi dal palco mi tolsi tutta l’attrezzatura, feci i complimenti ai ballerini e poi andai in camerino, dove c’era Justin.

Io:”Come sono andata?”
J:”Sei stata fantastica” Disse prendendomi in braccio e facendomi fare la giravolta.
Io:”Grazie, me lo merito un premio?”
J:”Dipende da che premio è”
Io:”Include le tue labbra”
J:”Si può fare” Si avvicinò alla porta e la chiuse a chiave, poi ritornò da me e appoggiò le sue morbide labbra sulle mie. Ero sempre stata innamorata di quelle labbra a cuoricino, così rosse e morbide. Iniziammo a baciarci poi con la lingua, mentre lui indietreggiava facendomi appoggiare al muro. Ci staccammo per prendere fiato, appoggiai la mia fronte sulla sua.
J:”Ti amo e amo le tue labbra” Disse ri-iniziando a baciarmi.
Io:”Io amo le tue, ma amo di più quello che le possiede” Dissi tra un bacio e l‘altro. Poi ci dovemmo staccare perché bussarono alla porta.
Io:”Chi è?”
G:”Sono Geff! Dobbiamo andare sono le 16:45 e dobbiamo preparare le valige, fra 2 ore e 15 minuti abbiamo il volo, dobbiamo anche accompagnare Justin!”
Io:”Ok arriviamo!”
Io:”Andiamo ragazzo dalle labbra cuore” Lui si mise a ridere sentendo il soprannome che gli avevo dato.
J:”Va bene ragazza dagli occhi color oceano”
Io:”Questo mi piace”
J:”Me lo dai un ultimo bacio prima di uscire?”
Io:”Con piacere” Mi riavvicinai di nuovo alle sue labbra e gli diedi un bacio a stampo.

Poi aprii la porta e uscimmo staccando, di malavoglia, le mani. Ci incamminammo verso la macchina dove Geff ci aspettava con la portiera della vettura aperta, e come sempre c’erano i paparazzi che scattavano foto.
Andammo a lasciare Justin nella villa dicendogli che lo saremo venuti a prendere in tempo, poi andammo all’hotel. Mi catapultai subito nella mia stanza e preparai le valigie in un batter d’occhio. Appena finimmo di sistemare le valigie, ci dirigemmo di nuovo a casa di Juss e poi ci indirizzammo all’aeroporto dove ci aspettava il mio jet privato.
Salimmo sull’aereo e partimmo per Londra, finalmente.

G:”Vado dal comandante, resterò lì per tutto il viaggio ok? Non combinate casini”
Io:”Tranquillo”
Lui andò nella cabina del comandante, mentre io presi subito Justin dal colletto della sua polo e lo sbattei contro la parete, avevo voglia di lui, di nuovo.
J:”Mi piace quando fai così” Disse ansimante continuando a baciarmi.
Io:”Mi fa piacere”
Mi prese in braccio in modo che io potessi mettere le gambe incrociate intorno alla sua vita.
Io:”Justin andiamo in bagno”

Ci dirigemmo o meglio si diresse verso il bagno, chiudemmo a chiave e continuammo a fare quel che dovevamo fare.
Ci spogliammo buttando per terra gli indumenti, mentre ancora ci baciavamo con la lingua, molto appassionatamente.
Misi le mani dentro i suoi boxer iniziando a toccarlo, mentre lui faceva lo stesso mettendo una mano nei miei slip e iniziando a palparmi il sedere e una mano sopra il seno destro, iniziando a palpare anche quello.

Io:”Ti voglio, adesso!” Dissi continuando ad ansimare e a baciarlo.
J:”Ti accontento piccola” Iniziò a togliermi il reggiseno mentre io gli abbassavo i suoi boxer, visto che stavano diventando sempre più stretti, poi mi tolse anche gli slip. Prese il portafogli dal pantalone ed estrasse il preservativo e se lo mise.
J:”Pronta?”
Io:”Certo” Dissi diventando sempre più impazziente.
Mi prese per i fianchi e iniziò a penetrarmi lentamente. Faceva male messa in quella posizione, ma lo desideravo, lui si accorse del dolore, così mi baciò.
J:”Lo so che fa male, ma resisti, sta tranquilla, va tutto bene”

Dopo poco però mi prese in braccio e mi appoggiò al lavandino, era un po’ più comodo, non più di tanto ma meglio dell’altra posizione. Il dolore presto si trasformò in tutt’altro.
Io:”Juss più for-te”
Aumentò le spinte, continuavo a gemere e anche lui, così per non fare rumore ci baciavamo, anche se serviva a poco, il piacere in quel momento era al massimo.

[#1 ORA DOPO]

Eravamo sudati tutti e due ed eravamo quasi arrivati, così come la prima volta Justin diminuì le spinte ma dando a tutte più energia.
J:”Ci sia-mo qua-si”
Io:”Juss s-sto pe-r ven-ire”
Arrivammo tutti e due nello stesso momento, volevamo urlare entrambi il nome dell’altro, ma non potevamo, così ci baciammo mentre lui si fermò.
J:”E’ stato bellissimo”
Io:”Già, ti amo”
J:”Anche io piccola”
Mi guardai intorno e notai che c’era una piccola doccia con dentro il necessario per lavarsi e anche gli asciugamani.
Io:”Che dici se ci facciamo una doccia?” Dissi indicandola.
J:”Ai suoi ordini”

Mi prese per mano e andando verso la doccia aprì l’acqua facendola diventare non tanto fredda.
Ci mettemmo dentro, presi lo shampoo ne misi un po’ sul palmo della mano e iniziai a passarlo sui capelli del ragazzo di qui mi ero innamorata. Si mi ero innamorata di Justin, era sempre comprensivo e dolce con me, era sempre pronto a consolarmi, e quando facevamo l’amore era sempre attento e premuroso e poi era anche divertente.

J:”Quando arriviamo a Londra ti farò conoscere il mio migliore amico”
Io:”Come si chiama?” Chiesi mentre lo facevo mettere sotto il getto dell’acqua per sciacquargli la testa dalla schiuma dello shampoo.
J:”Si chiama Jaden Smith, fa il cantante, l’attore ed è figlio di Will Smith, sua sorella si chiama Willow Smith e sua madre invece si chiama Jada Pinkette Smith,”
Io:”Aspetta ho sentito parlare di lui, ha fatto la linea di vestiti, MSFTSrep”
J:”Si giusto”
Io:”Sono bellissimi, li avevo visti un paio di mesi fa, mi ero ripromessa che sarei andata a comprare qualcosa”
J:”Sicuro che se lo conoscerai e gli starai simpatica ti darà qualcosa ma dubito visto che la maggior parte delle cose sono maschili ecco”
Io:”Non me ne frega niente, se sono troppo maschili, li renderò più femminili senza rovinare la loro marca” Dissi ridendo leggermente.
J:”Ok” Prese anche lui lo shampoo e si mise un po’ di quel contenuto nella mano, facendomi poi girare di schiena così che lui potesse insaponarmi i capelli per tutta la loro lunghezza.

Appena finito di fare la doccia uscimmo e ci asciugammo, rimettendoci gli indumenti di prima e uscimmo dal bagno. Presi un elastico e legai i capelli bagnati in una coda di cavallo alta, si erano già ondulati un po’.
Andai nella cabina dove c’erano Geff e il pilota.

Io:”Ciao scusate il disturbo, volevo chiedervi quanto manca per arrivare a Londra”
Pilota:”Mancano 30 minuti signorina”
Io:”Ok grazie mille” Ritornai indietro e mi sedetti vicino a Justin che stava guardando fuori dal finestrino.
J:”Quanto manca?”
Io:”30 minuti” Dissi mentre gli prendevo la mano e intrecciavo le dita.
Io:”Ma dov’è la mia borsa?”
J:”E’ lì vicino alla porta”

Mi alzai e andai a prendere la borsa ritornando a sedermi vicino a Juss.
Presi il telefono e vidi che avevo un messaggio da parte di Louis, Harry, Zayn e Liam.
Dicevano tutti la stessa cosa, cioè:”Non sai quel che vuoi, sei solo una bambina viziata, non vogliamo una bambina viziata tra gli amici, tu con noi hai chiuso, quando ritorni non venir da noi!” Si saranno messi d’accordo per scrivere le stesse parole. Non ero dispiaciuta ero solo più arrabbiata di prima! Solo perché avevo scelto Justin e non Niall?! Assurdo. Se non mi vogliono più peggio per loro. Mi alzai ormai piena di rabbia, incominciai a camminare avanti e indietro prima di perdere il controllo di me stessa e spaccare tutto quello che i miei occhi riuscivano a vedere.

J:”Ehi Cher stai bene?”
Io:”No sono solo arrabbiata!”
J:”Con chi? Con me? Ho fatto qualcosa di sbagliato, ho ..” Non lo feci finire che iniziai a parlare io.
Io:”Tu non c’entri, tu sei perfetto, non hai fatto niente, il problema è che ora mi stanno abbandonando tutti, guarda!” Lanciai il cellulare sul sedile dove prima ero seduta, lui lo prese e guardò i messaggi.
J:”Io non ci posso credere, perché?”
Io:”Forse perché ho scelto te e non il loro amichetto!”
J:”Chi, Niall?”
Io:”Si ma sai una cosa? Se non mi vogliono più peggio per loro, per me va bene ho te e mi basta!”
J:”Mi sento un po’ in colpa” Disse abbassando lo sguardo verso il basso.
Io:”Justin non dire queste cose, non devi neanche pensarle! Se sono fatti così non ci possiamo fare niente ne io ne tu”
J:”Per colpa mia stai perdendo tutti, stai perdendo Sophia perché uscivi sempre con me e stai perdendo i ragazzi perché hai scelto me e non Niall, mi sento… non lo so di troppo ecco”
Io:”Tutte queste cretinate non ti devono passare nemmeno per l’anti-camera del cervello Bieber, se vengo a sapere che tu ti senti in colpa per tutta questa storia non so che ti farei! I problemi sono miei tu non c’entri niente, l’unica cosa che magari puoi fare è consolarmi quando ne ho bisogno, se ti va … e darmi anche qualche consiglio utile per rigare dritto visto che sono una ragazza impulsiva, specialmente quando mi arrabbio” Dissi andando a sedermi imparte a lui e prendendogli il viso tra le mani.
J:”Per i consigli stai venendo dalla persona sbagliata, sono anche io impulsivo quando mi arrabbio, per le consolazioni si può fare” Disse sorridendo appena.
Io:”Justin sul serio, promettimi che non penserai che la colpa è tua, promettimelo” Dissi guardandolo negli occhi seria.
J:”Te lo prometto” Disse guardandomi finalmente negli occhi.
Io:”Ti vorrei dare un bacio ma non posso perché mancano 5 minuti all’atterraggio e non vorrei che Geff ci vedesse” Dissi sussurrando, guardandolo negli occhi e sorridendo appena.
J:”Perché non glielo dici??”
Io:”Cosa?”
J:”Che stiamo provando a frequentarci”
Io:”Ma se nemmeno me lo hai chiesto di provare a frequentarci”
J:”Giusto!” Mi misi a ridere. Anche se, però, mi sarebbe piaciuto vedere lui che mi chiede guardandomi negli occhi di provare a frequentarci.
G:”Ragazzi mettetevi le cinture di sicurezza stiamo per atterrare”
Io:”Geff ma hai messo la notizia sui social network?”
G:”No”
Io:”Ok” Mi allacciai la cintura di sicurezza e anche Justin lo fece, poi atterrammo.

Prendemmo le valige e aspettammo Geff, che stava salutando e ringraziando il pilota, poi appena arrivò lui aprì la porta e fece passare me e Juss. Prima di entrare dentro l’aeroporto, io e Justin ci mettemmo dei cappellini e degli occhiali per non farci riconoscere da paparazzi ed eventuali fans, poi entrammo con Geff e un’altra guardia del corpo che stavano al nostro fianco per proteggerci da possibili attacchi.
Arrivammo al parcheggio dove c’era la macchina senza problemi.

Io:”Justin che dici se stai da me?” Gli chiesi sorridendogli dopo ch eravamo saliti in macchina. Se volevamo stare insieme l’unico posto era o casa mia o casa sua.
J:”Se non ti disturbo con piacere” Mi rispose con sguardo malizioso.
Io:”Bene” Dissi ricambiando lo sguardo, ma sorridendo ampiamente.

Arrivammo a casa mia, era da un mese che non la vedevo e devo ammettere che mi era mancata tantissimo. Ogni volta che entravo dentro quella casa mi sentivo protetta, non so il perché, forse perché era ampia e a me le cose ampie piacciono, o perché c’erano tante finestre che fanno entrare i raggi caldi e pieni di luce che facevano illuminare la casa di una bellezza propria o forse perché me l’aveva regalata il mio coach sotto il consiglio di … Jonhatan.
Presi per la prima volta dopo un mese la chiave per aprire la porta, appena entrai vidi la mia bellissima casa come l’avevo lasciata.
Sul mio viso si dipinse un sorriso, ero veramente felice.
Lasciai, o meglio buttai per terra le valige e corsi per le scale andando al piano superiore, entrai in camera mia e aprii subito la finestra per far entrare luce e aria, mi girai intorno ammirando la bellezza della mia camera, mi era sempre piaciuta e in quella camera avevo passato tantissimi momenti belli, con Jonhatan, con Scooter, con Chris, con Brian o semplicemente con me stessa.
Mi girai verso la porta e vidi Justin appoggiato allo stipite della porta con un sorriso sulle labbra, poi iniziò a camminare verso di me.

J:”Sei bellissima quando sorridi”
Io:”Grazie”
J:”Vedo che sei molto legata alla tua casa specialmente alla tua camera, non è vero?” Disse guardandosi poi intorno, osservando ogni minimo particolare della stanza in cui si trovava.
Io:”Si in questa stanza ho passato tantissimi momenti belli, con persone meravigliose e anche con me stessa dedicando del tempo alla mia salute e ai miei hobby, qua dentro ci faccio di tutto” Dissi andandomi a sedere poi sul letto matrimoniale e sbattendo la mano sul materasso per far intendere a Justin di venire a sedersi vicino a me.
J:”Tipo?” Disse riferendosi alla frase che avevo detto pochi secondi fa.
Io:”Tipo prendere i miei vestiti, accessori e scarpe e abbinarli per avere un’idea di come fare altri abbinamenti, dipingermi le unghia facendo dei disegni difficili su di essi, disegnare quando ne ho la voglia, rinnovare un po’ la camera con degli oggetti che magari compro in giro o semplicemente spostandoli, per me tutto questo e molte altre cose sono divertenti, e proprio in quel momento mi sento felice, spensierata e bene con me stessa, completa, a mio agio, è come se questa stanza e tutta la casa stessa fossero magiche, piene di magia … hahah lo so sembro una bambina, ma è questo quello che penso”
J:”No non sei una bambina, semplicemente sei molto affezionata a questa casa, a questa stanza, tanto da sentire quasi di trovarti in un mondo tutto tuo pieno di magia, ti capisco perché provo queste emozioni anche io ogni volta che ritorna a casa mia a Stratford”
Io:”Lo sai, quando in tour non ci potevamo vedere, io ho scritto una canzone che rappresenta un po’ noi due ecco. Non sarà un granché ma è qualcosa” E lo portai nella sala di registrazione, appena aprii la porta le luci si accesero, era sempre così, andai subito davanti al microfono e misi le cuffie, sistemando l’impianto e mettendo la base, mentre Justin si guardava intorno meravigliato.
Io:”Siediti” Lui si sedette, mettendosi sul divano che era posto davanti a me, avviai la base e iniziai a cantare.
Non so perché ma ogni volta che cantavo quella canzone mi venivano le lacrime agli occhi, perché mi faceva riaffiorare nella mente tutti i ricordi che riguardavano me e Justin. Mentre cantavo non lo guardavo, volevo rimanere concentrata sulla canzone ma soprattutto non volevo fargli vedere i sentimenti che quella canzone mi faceva buttar fuori.
Finii di cantare, e ancora non guardandolo iniziai a parlare.
Io:”Lo so che non è un granché ma ho scritto questa canzone pensando a noi due, lo chiamata ‘Stay with me’ e …” Alzai lo sguardo e notai che aveva gli occhi lucidi e che in quel preciso momento gli scese una lacrima traditrice.
Io:”Juss non ti piace?” Dissi preoccupata all’idea che la canzone non gli potesse piacere, dato che avevo intenzione di regalargliela.
J:”Se non mi è piaciuta? E’ fantastica, davvero Cher grazie” Venne da me e mi abbracciò forte a lui.
Io:”Allora perché stai piangendo?” Gli chiesi una volta che ci eravamo staccati dall’abbraccio.
J:”Mi hai trasmesso delle emozioni uniche, mi hai fatto piangere, io non piango mai a meno che non ho una perdita familiare o ho rotto con qualcuna di importante”
Io:”Mi fa piacere sentirtelo dire. Te la volevo regalare, magari una nuova canzone da aggiungere al nuovo album che devi iniziare ecco”
J:”Cher non posso accettare, è una canzone che potrebbe avere un gran successo, che ti farebbe diventare ancora più famosa di quello che sei già …” Lo interruppi.
Io:”Ma io la voglio dare a te, è un regalo che ti voglio fare. Accetta, mi farebbe solo piacere”
Lo vidi annuire con un mezzo sorriso sulla faccia.
J:”Grazie, però voglio che l'aggiungi al TUO di album” Sussurrò mentre si avvicinava a me per appoggiare le sue labbra sulle mie.
Io:"Come vuoi" Risposi continuando poi a baciarlo.

[#1 ORA DOPO]

Avevamo passato quell’ora a parlare della canzone e di altro, poi però si fecero le 20 e io iniziavo ad avere fame.

Io:”Ho fame. Ordiniamo una pizza?”
J:”Certo, per me una patatine e wurstel” Presi il cellulare e chiamai la mia pizzeria di fiducia e chiesi di venirmi a consegnare due pizze con wurstel e patatine.

Arrivarono dopo 20 minuti, così andai ad aprire, presi le pizze e pagai, poi ritornai da Justin in soggiorno e gli diedi la sua pizza, poi mi diressi in cucina e presi due coca cole e le portai in salotto, mi sedetti e afferrai il telecomando cercando di trovare un film interessante da guardare, ma non c’era niente così misi ai cartoni animati, ritornando a guardare finalmente ‘I due fanta genitori’ dopo tanto tempo.
Dopo mezz’ora mi squillò il telefono così lo presi smettendo di mangiare per un attimo la pizza, guardai il display e vidi che mi stava chiamando George.

Io:”Ehi George dimmi”
G:”Sei arrivata?”
Io:”Si, quand’è l’incontro?”
G:”E’ domani alle 14, sei libera?”
Io:”Certo non fa niente se porto con me un amico a vedere l’incontro?”
G:”No figurati, allora a domani”
Io:”Aspetta sei ancora coi ragazzi?”
G:”Si perché?”
Io:”Mi potresti passare Scooter, voglio salutarlo e voglio salutare anche Brian e Chris ti dispiace?”
G:”Nono ti passo Scooter, ciao a domani!”
Io:”A domani!”

Sentii dall’altra parte del telefono George che chiamava Scooter. Scooter continuava a chiedergli chi lo voleva al telefono ma George non gli rispondeva, così Scoot arrabbiato, credo, prese il telefono per rispondere, era quello che sentivo ahahah.

S:”Chi cazzo è?!”
Io:”Wow è così che saluti la tua amica dopo tanto tempo che non la senti?” Dissi ironicamente.
S:”PORCA PUTTANA SEI DAVVERO TU CHER?!”
Io:”In carne e … telefono ahahah”
S:”Sempre la solita, ma che fine hai fatto? Fai successo mondiale senza neanche avvisarmi?”
Io:”Perché vi sono mancata lì agli allenamenti?”
S:”Certo, gli allenamenti non erano più li stessi senza di te”
Io:”Tanto domani ci vediamo, quindi …”
S:”A che ora vieni?”
Io:”Credo di venire alle 10 per allenarmi un po’ forse sono diventata un po’ scarsa non faccio allenamento da un mese”
S:”Allora verrò”
Io:”Ok, senti ci sono Brian e Chris lì? Li vorrei salutare”
S:”No non ci sono, non sono venuti perché avevano tutti e due una cena di famiglia”
Io:”Oh ok” Dissi un po’ triste.
S:”Li chiamerò e gli dirò se vogliono venire domani mattina per salutarti, insieme a me”
Io:”Ok, allora ci vediamo domani, ciaoo!”
S:”A domani scricciolo!”
Staccai la chiamata con un sorriso, dopo un mese avevo risentito Scooter, mi era mancato.

J:”Sono geloso”
Io:”Perché?” Dissi mentre una leggera risatina mi usciva dalla bocca.
J:”Tutti questi maschi che ti girano intorno”
Io:”Ti porterò sempre con me e anche quando non ci sarai, tranquillo che non andrò con nessun’altro visto che nessuno è attraente e bello come te”
J:”Menomale” Mi avvicinai e lo baciai.

Finimmo di mangiare alle 21, anche se era presto ero stanchissima ed era meglio se andavo a dormire per recuperare un po’ di energia per domani.

Io:”Justin io sono stanca vado a dormire, vieni con me?”
J:”Si perché sono stanco anche io, ma dove dormo?”
Io:”Con me, fa niente?”
J:”No, che stai dicendo, era quello che speravo” Scossi la testa per l’affermazione che avevo appena sentito.

Spensi la tv e poi presi i cartoni della pizza e le lattine e le portai in cucina per poi buttarle nel cestino. Presi il telefono e spensi tutte le luci del soggiorno e della cucina accese, accendendo solo quella per le scale. Appena arrivammo al piano superiore entrammo in camera mia. Mi spogliai e misi dei pantaloncini e una paglietta come pigiama mentre Justin vidi che si mise solo sei pantaloni di una tuta grigi rimanendo a petto nudo.
Entrammo nel letto e ci mettemmo sotto le coperte.

Io:”Buonanotte Juss”
J:”’Notte Cher” Disse dandomi un bacio sulla guancia.
Io:”E questo cos’era scusa?”
J:”Cos’era questo cosa?”
Io:”Dici sul serio un bacio sulla guancia?”
J:”Oh ho capito scusami ahahaha” Disse ridendo, poi si avvicino alle mie labbra e mi diede un bacio, proprio quello che volevo.
Ci addormentammo abbracciati l’un l’altro dopo che io misi la sveglia per domani mattina alle 9, così che abbia un’ora per prepararmi.

[#LA MATTINA DOPO]

Sentii un rumore assordante penetrarmi le orecchie. Mi girai furiosa contro il mio telefono che aveva azionato la sveglia impostata la sera prima. Presi in mano il telefono e mi affrettai a spegnere quell’inferno.
Sentii Justin lamentarsi.

J:”Che cos’era quel rumore assordante?”
Io:”La mia sveglia, tra un’ora devo andare agli allenamenti”
J:”Vengo anch’io” Disse alzandosi di scatto uscendo fuori dal letto.
Io:”Oook” Dissi stranita dal suo risveglio così pimpante in soli due secondi.

Mi alzai anche io dal letto e scesi giù per fare colazione. Preparai latte, caffè, biscotti e succo di frutta per tutti e due. Finito di mangiare andai a lavarmi la faccia, le mani e i denti, poi feci entrare in bagno Justin così che si potesse lavare anche lui.
Andai in camera mia e presi dei pantaloncini viola e una canottiera nera e abbinai il tutto a delle Supra bianche, poi presi il borsone che mi portavo sempre quando andavo a fare gli allenamenti e ci misi dentro, pantaloncini di stoffa neri, una canottiera che arrivava sopra l’ombelico aderente bianca e le uniche Converse che avevo bianche, poi presi i guantoni  con disegnati sopra le ossa delle mani come se fossero dei raggi-x ed infine quello che mi sarebbe servito per farmi una doccia appena finiti gli allenamenti.
Mi feci una coda di cavallo e poi mi diressi con Justin fuori casa percorrendo a piedi il percorso che dovevamo fare per arrivare alla palestra che distava solo 10 minuti giusti da casa mia.
Appena arrivammo entrai andai nello spogliatoio e posai il borsone. Fremevo dalla voglia di rivedere la grandissima palestra, così mi affrettai ad entrare. Appena aprii la porta vidi tre ragazzi che parlavano, appena mi videro sbarrarono gli occhi proprio come feci io d’altronde. Corsi incontro a loro e appena arrivai lì, mi affrettai ad abbracciare quello  che era in mezzo, cioè Brian, mentre gli altri due, Scooter e Chris, mi circondavano tra la loro braccia. Allargai le braccia e cinsi anche io il bacino di Scoot e Chris.

Io:”Mi siete mancati da morire ragazzi”
Chris:”Anche tu Cher” Disse mentre scioglievamo l’abbraccio.
Brian:”Quindi sei una cantante internazionale eh? E tu non ci hai detto niente!”
Io:”Mi dispiace ahah” Mi girai verso l’entrata e vidi Justin con un mezzo sorriso, anche se i suoi occhi emanavano gelosia. “Ragazzi vi vorrei presentare una persona …” Mi girai verso Juss e gli feci cenno con la mano di raggiungerci per presentarlo ai ragazzi.
Appena ci raggiunse lo presentai.
Io:”Ragazzi lui e Justin, Justin loro sono Scooter, Brian e Chris”
Ragazzi:”Piacere di conoscerti Justin!”
J:”Piacere mio ragazzi” Disse sorridendo.
Io:”Allora io vorrei iniziare un allenamento coi miei compagni di squadra …” Dissi vaga.
Scoot:”Andiamo allora”
Feci passare i ragazzi e mentre loro si dirigevano verso gli spogliatoi io fermai Justin.
Io:”Devi stare tranquillo mica mi violentano ahaha”
J:”Ci mancherebbe altro, giuro se ti mettono le mani addosso anche solo per accarezzarti, sono guai seri” Disse veramente serio. Ci doveva tenere veramente tanto a me, ne ero felice.
Io:”Tranquillo, devi sapere una cosa … sono tutta tua e lo sarò sempre” Dissi guardandolo sincera e sorridendogli leggermente, poi gli diedi un bacio a stampo.
Io:”Adesso fammi andare a preparare” Mi diressi verso gli spogliatoi, mentre Justin mi seguii.
Io:”Dove credi di andare, mio caro ragazzo dalle labbra a cuoricino?”
J:”Vengo con te”
Io:”Nono tu aspetti fuori”
J:”Ok” Disse scocciato.

Entrai e poi andai verso il mio borsone, mi spogliai e indossai velocemente i vestiti che avevo preso posando quelli che indossavo, poi coi ragazzi andai di nuovo in palestra mentre tutti e quattro ci mettevamo i guantoni.

J:”Cher?”
Io:”Si?”
J:”Fa niente se ho invitato qua Jaden?”
Io:”Sta venendo adesso?”
J:”Si”
Io:”No fa niente, almeno lo conosco chiedigli se vuole rimanere anche per guardare l’incontro”
J:”Ok grazie, puoi venire un attimo?”
Io:”Certo” Mi diressi con lui fuori dalla palestra restando nel corridoio, chiuse la porta e in un nano secondo mi prese per i fianchi e si fiondò sulle mie labbra, dandomi un bacio che di casto aveva ben poco.
Io:”Wow” Esclamai appena ci staccammo.
J:”Mi mancavi” Affermò innocentemente.
Io:”Stupido” Dissi ridendo e dandogli un colpetto sulla spalla.
Aprii la porta e rientrai in palestra, dirigendomi verso il salsicciotto da colpire che mi era mancato tanto.
Presi a dargli colpi sentendo che piano piano l’adrenalina saliva.
Scoot:”Ehi Cher, il coach ci ha detto che ti vuoi vendicare contro uno degli Scorpions, perché?”
Mi assalì una rabbia incontrollabile, così che incominciai a dare colpi molto più forti al sacco.
Io:”Perché quel brutto bastardo figlio di puttana ha un debito!” Esclamai con rabbia.
Chris:”Che debito?”
Io:”Ha fatto una cosa che non doveva fare, e quelle di oggi saranno le conseguenze. Gli spezzerò le gambe, lo butterò al tappeto fino a quando non mi implora di smettere di colpirlo!” Dissi alzando molto di più la voce. Avevo iniziato a dare colpi al sacco ogni secondo, stavo colpendo il salsicciotto con una velocità e una forza assurda.
Brian:”Che cosa ha fatto scusa?”
Io ormai piena di rabbia, continuavo a dare colpi sempre più velocemente e sempre più forte.
Io:”HA UCCISO LUI JONHATAN!” Dissi urlando talmente forte da far quasi tremare i vetri, avevo le lacrime agli occhi, diedi l’ultimo colpo al sacco talmente forte a tal punto da far scricchiolare le catene che lo tenevano attaccate al soffitto.
Pensare che era stato quel bastardo ad ucciderlo mi faceva venire una rabbia assurda. Lo volevo uccidere con le mie stesse mani, e oggi lo avrei fatto per vendicare Jonhatan.
Brian:”E tu come lo sai?”
Io:”Me lo ha detto … suo cugino, lui era lì con Jonhatan, ha cercato di prendere lui il colpo per salvare Jonh ma l’hanno bloccato, così è morto lui” Dissi con lo sguardo perso nel vuoto mentre le lacrime iniziavano ad uscire dai miei occhi. Ero stressata in quel momento , così guantoni e iniziai a dare colpi al sacco spaccandomi subito le nocche, anche se sentivo un dolore allucinante, continuai a colpire.

Scoot:”Cher fermati” Disse sapendo che quando facevo così era per farmi del male perché ero stressata e arrabbiata.
Brian:”Cher fermati! Ti abbiamo detto di fermati!” Non li ascoltavo, ero in un altro mondo, avevo di nuovo il cuore spezzato.
Chris:”Cher cazzo fermati!” Urlò prendendomi dai fianchi e allontanandomi dal sacco. Così piena di frustrazione, iniziai un pianto liberatorio, un pianto isterico, pieno di dolore.

Io:”CHRIS PERCHE’ A LUI, PERCHE’ DOVEVA ANDARSENE, PERCHE’ E’ DOVUTO ANDARSENE COSI’ IN FRETTA, PERCHE’ QUEL BASTARDO STRONZO FIGLIO DI PUTTANA DOVEVA UCCIDERLO, PERCHE’ SE NE E’ DOVUTO ANDARE VIA DA ME E DA TE, PERCHE’ PORCA PUTTANA PERCHE’!?!” Continuai urlando e dando pugni al petto di Chris. Io, lui e Jonh eravamo diventati amici inseparabili. Quando io e Chris venimmo a sapere che Jonhatan era morto ci si era spezzato il cuore a tutti e due e tutti e due avevamo pianto per 1 settimana intera, abbiamo superato la cosa con una grandissima difficoltà. Mi accasciai sul petto di Chris continuando a piangere, mentre lui si univa alle mie lacrime, ricordando anche lui il bruttissimo passato.
Chris:”Non lo so piccola, non lo so” Disse singhiozzando e accarezzandomi i capelli. Ci accasciammo atterra, in ginocchio ancora abbracciati a piangere disperatamente.
Io:”Mi manca da morire Chris, lo rivoglio indietro, lo rivoglio qui con me a fare cazzate, a fare scherzi e a dirmi che per lui sarò sempre la sua piccola sorellina, la sorellina che non ha mai avuto”
Chris:”Anche io lo rivoglio qui, lo rivoglio qui per sentirmi dire che sono come un fratello per lui, lo rivoglio qui mentre mi continua a dire quanto è bella e sexy Megan Fox, manca anche a me” Disse mentre ci staccammo. Dopo un attimo di silenzio mi girai verso la porta dove c’era Justin con gli occhi lucidi, mi alzai e mi avvicinai a lui. Appena gli fui di fronte lo abbracciai forte.
J:”Vederti così mi fa star male piccola”
Io:”Lo so scusami!”

Dopo un po’ ci staccammo, andai in bagno e mi bagnai la faccia, cercando di dimenticare tutto, Jonhatan e il pianto isterico di prima con Chris.
Appena rientrai in palestra andai verso i miei guantoni e li presi, poi li posai sulla panchina che era a destra della palestra dove mi sedetti, avevo perso la voglia di fare allenamento e di scherzare. Justin si sedette vicino a me, mettendomi un bracco sulle spalle e avvicinandomi a lui per stringermi forte.

J:”Piccola non ci pensare, non so cosa fare, non so cosa dirti, come consolarti …”
Io:”Tranquillo Justin” Dissi sorridendogli e dandogli poi un bacio sulla guancia. “Ci sei, sei qui, è questo quello che conta per me”
Sentimmo suonare un telefono ed era quello di Juss, lui lo prese e lesse il messaggio che gli era arrivato.
J:”E’ Jaden è arrivato, vado fuori e lo porto qui ok?”
Io:”Ok” Dissi sorridendo ampiamente, stavo iniziando a non pensare finalmente ad i brutti ricordi.

#JUSTIN

Andai fuori dalla palestra e vidi Jaden col suo skate sotto braccio, sorridermi. Andai verso di lui e feci il nostro saluto.

J:”Allora come va amico?”
Io:”Bene, tu?”
J:”Bene, e con Cher?”
Io:”Tutto a gonfie vele”
J:”Adesso dov’è?” Mi chiese mentre camminava verso l’interno della palestra.
Io:”E’ dentro la palestra, sta facendo una pausa dato che stava facendo allenamento”
J:”Hai già fatto qualcosa con lei?”
Io:”Si”
J:”Quante volte?”
Io:”Due, ma sono state due volte fantastiche in posto a dir poco stupendi, specialmente l’ultimo” Risposi facendo uscire dalla mia bocca una piccola risatina.
J:”Perché, qual è stato l’ultimo?”
Io:”Nel bagno del suo jet privato ieri”
J:”Oh mio Dio e com’è stato?”
Io:”Fantastico. E tu una ragazza l’hai trovata?”
J:”No” Mi rispose dispiaciuto.
Io:”La troverai”
J:”Speriamo perché mi sento solo” Disse facendo finta di iniziare a piangere, mentre io scoppiavo a ridere.

Entrammo in palestra e lo guidai poi dove c’era Cher, che stava ridendo con Scoot, Brian e Chris. Ero un po’ geloso, ma lei mi ha detto di stare tranquillo, quindi non mi preoccupo.

Io:”Ehi Cher!” Lei si girò facendomi vedere i suoi bellissimo occhi azzurri che finalmente sorridevano. “Lui è Jaden, Jaden lei è Cher”
C:”Piacere di conoscerti Jaden” Disse porgendo la mano al mio amico.
J:”Piacere mio Cher” Rispose stringendole la mano.
Io:”Jaden ti vorrei presentare anche alcuni amici di Cher. Loro sono Scooter, Chris e Brian, ragazzi lui è Jaden”
Ragazzi:”Piacere di conoscerti Jaden”
J:”Piacere mio”
C:”Io continuo a fare allenamento, Chris ti metti i guanti piatti?” (Non so come si chiamano XD)
Chris:”Certo, andiamo” Salirono sul ring e Chris si mise i guantoni piatti alle mani e poi rivolse in fuori le braccia, pronto per far allenare Cher con i pugni, mentre lei si rimetteva i guanti.
Cher incominciò a dare pugni, sempre più forti.
Chris:”Più forte Cher!” Cher lo accontentò dando più energia a tutti i pugni che dava.
Chris:”Vuoi perdere l’incontro oggi?! Eh?!” Disse per farla arrabbiare così che dasse più energia.
Chris:”Più forti i pugni, vuoi mettere al tappeto quel bastardo?! Allora metti tutta la forza che hai dentro di te e colpisci questi guanti!”
Dopo un po’ Chris ri-iniziò a parlare.
Chris:”Lo vuoi mettere al tappeto quel bastardo?!”
C:”Si!”
Chris:”Lo vuoi vedere implorarti di smettere di pestarlo oggi?!”
C:”Si!” Disse con più rabbia.
Chris:”Lo vuoi vedere chiederti perdono per quello che ha fatto?!”
C:”Si!”
Chris:”Lo vuoi vendicare Jonhatan?! Lo vuoi vendicare il ragazzo che ogni giorno ti diceva che eri la sua piccola sorellina?!”
C:”SI!”
Chris:”LO VUOI VEDERE MORTO QUEL PEZZO DI MERDA FIGLIO DI PUTTANA?! LO VUOI!?”
C:”CON TUTTO IL MIO CUORE CAZZO!!” Urlò dando un colpo che fece indietreggiare di 2 passi Chris.
C:”Lo voglio porca puttana!” Disse prima di togliersi i guantoni e correre via dalla palestra.
Brian:”Potevi basarti su qualcos’altro ignorante!”
Scoot:”Eravamo riusciti a toglierle dalla testa la faccenda e tu gliela fai venire di nuovo in mente? Ma come ragioni?”
Chris abbassò lo sguardo.
J:”Cosa gli è preso?”
Scoot:”Cher, Chris e Jonhatan erano migliori amici, per farla breve un membro degli Scorpions, la squadra con cui ci dobbiamo battere oggi, ha ucciso Jonhatan, Cher oggi vuole vendicarlo battendosi contro Mike, che è quello che appunto l’ha ucciso. Lei c’era molto affezionata, anche perché è stata la sua prima cotta e la sua prima volta, quindi per lei è stata molto dura” Ecco perché per lei è molto importante, è stata la sua prima cotta e la sua prima volta e per essere stato la sua prima volta si vede che doveva amarlo veramente tanto.
J:”Oh sarà stato un duro colpo”
B:”Già”
Io:”Vado a vedere come sta” Dissi alzandomi e andando fuori dalla palestra.
Andai nei corridoi e poi verso gli spogliatoi dove c’era Cher seduta per terra a gambe incrociate mentre si medicava la pelle delle nocche spaccate con sguardo vuoto.
Mi avvicinai a lei e mi ci sedetti affianco prendendogli con una mano il batuffolo pieno di disinfettante e con l’altra la mano che stava medicando.
Io:”Come stai?”
C:”Così e così, mi dispiace essermi fatta vedere da Jaden in quello stato”
Io:”Oh non ti preoccupare Scoot gli ha detto il perché”
C:”Scommetto che vi ha detto anche che è stata la mia prima cotta e la mia prima volta non è vero?”
Io:”Non ti sbagli, adesso capisco perché è così importante per te”
C:”Era importantissimo”
Stemmo in silenzio fino a quando non finii di medicarle tutte e due le mani.
Io:”Che ne dici di andare a fare una passeggiata con Jaden, così vi conoscete meglio e magari anche con una granita in mano?”
C:”Si è proprio quello di cui ho bisogno” Disse sorridendomi finalmente.

#CHER

Mi feci una doccia velocemente e poi mi cambiai, presi il borsone e lo posai davanti alla porta della palestra ed insieme a Justin entrai dentro.

Io:”Ragazzi vado a fare una passeggiata con Justin e anche con Jaden, se gli va. Ci vediamo oggi, ok?”
Brian:”Certo, ciao Cher!” Disse abbracciandomi.
Scoot:”Ciao” Disse abbracciandomi anche lui.
Chris:”Ciao scricciolo” Disse avvolgendomi subito anche lui in un abbraccio.

Andai fuori dalla palestra insieme a Justin e a Jaden, iniziando a parlare del più e del meno come se ci conoscessimo da anni.
Passammo da casa mia per posare il borsone e poi ri-partimmo. Arrivammo in una piazza e ci sedemmo sul muretto. Mi guardai intorno fino a quando non vidi una ragazza dai capelli biondi, snella andare col suo skate in giro per la piazza.
Continuai a guardarla fino a quando anche lei non rivolse uno sguardo a me, iniziando a fissarmi.
Quando ci riconoscemmo entrambe sorridemmo, mi alzai dal muretto iniziando a correre, mentre lei scendeva dallo skate venendomi incontro.
Appena arrivammo entrambe di fronte all’altra ci abbracciammo fortissimo. Era Chanel. Mi era mancata da morire, era la mia compagna di avventure a scuola, dove c’era il mio zampino per dei problemi a scuola, scherzi o qualcos’altro, c’era anche il suo.

Io:”Quanto mi sei mancata, Chanel!”
C:”Anche tu Cher!”
Io:”Fatti vedere” Dissi staccandomi e ammirando il suo bellissimo fisico.
C:”No fatti vedere tu, sei uno schianto ragazza”
Io:”Vogliamo parlare di te?! Ahaha come va a scuola?”
C:”Si sente la tua mancanza è un mortorio e tenerla in vita con i miei scherzetti è difficile, c’era più divertimento quando c’eri anche tu” Disse sorridendomi sincera.
Io:”Mi dispiace”
C:”Oh ma va sei diventata una cantante internazionale, è molto meglio di fare scherzi e andare a scuola, devi sapere che sono una tua fan”
Io:”Non ci posso credere”
C:”Ma stai con Justin Bieber?”
Io:”No, vieni te lo faccio conoscere, c’è anche il tuo attore preferito”
C:”Chi Brad Pitt?” Disse allargando gli occhi.
Io:”No stupida Jaden Smith!”
C:”Oh mio Dio, tu mi vuoi morta”

Prese il suo skate e si ci mise sopra seguendomi, dato che la stavo portando dai due ragazzi. Appena arrivammo vidi Jaden far uscire gli occhi dalle orbite vedendo Chanel in tutta la sua bellezza anche con dei semplici pantaloncini e una semplice canottiera abbinati a delle converse nere.

Io:”Ragazzi vi voglio presentare una mia amica di avventure, Chanel loro sono Justin e Jaden, ragazzi lei è Chanel”
Juss:”Piacere di conoscerti Chanel” Disse porgendogli la mano che a sua volta fu stretta da quella di Chanel.
Jaden:”Piacere di conoscerti Chanel, io sono Jaden” Disse porgendogli la mano con un sorriso da ebete.
C:”Piacere mio Jaden, sono una tua grandissima fan!” Disse stringendogli a sua volta la mano.
Jaden:”Mi fa piacere”

Restammo tutto il giorno a parlare e poi verso le 12 ci dovemmo dividere scambiandoci tutti e 4 i numeri di telefono per rimanere in contatto.
Jaden andò nella sua direzione, la stessa che doveva prendere Chanel, mentre io e Justin andammo a casa mia che era nella direzione opposta a quella degli altri due ragazzi.
Arrivammo a casa e andammo in salotto.
Quel giorno avevamo bevuto tre granite e mangiato due pacchetti di patatine a testa, quindi non facemmo pranzo.

J:”Emoziata per oggi?”
Io:”Beh si non facciamo un incontro da due mesi e mezzo”

Continuammo a parlare di varie cose, poi si fecero presto le 13:40 così presi il borsone e insieme a Juss mi diressi in palestra.
Appena arrivammo andai subito nello spogliatoio dove incontrai tutti gli altri componenti della squadra con cui mi salutai molto calorosamente.
Appena finimmo di prepararci il coach George entrò nello spogliatoio per spiegarci come si svolgerà l’incontro.

G:”Allora prima di tutto diamo il benvenuto a Cher che oggi è qui con noi per fare l’incontro” E i miei compagni incominciarono a battere le mani.

Gli sorrisi come segno di ringraziamento. “Adesso vi spiego come si svolgerà l’incontro …” E iniziò a spiegarci le parti di tutti dicendoci che la l’incontro era liberatorio, cioè c’erano la metà delle regole, quelle indispensabili. Appena finì di spiegarci, facemmo l’entrata ad effetto, che a me piaceva tanto e notai che c’erano Justin e Jaden sugli spalti, così mandai un bacio a Juss e salutai Jaden. Salì Scoot contro un membro degli Scorpions. Ci tenevo davvero tanto a mettere al tappeto Mike, non aspettavo altro.
Arrivò il mio turno e fortunatamente dovevo battermi proprio contro di lui.

M:”Oh ma guardate chi si vede la piccola Jonhson” Disse con fare superiore.
Io:”Brutto figlio di puttana oggi pagherai per quello che hai fatto”
M:”Oh ancora pensi a quel coglione di Jonhatan?”
Io:”L’unico coglione sei tu” Lui si avvicinò lentamente a me.
M:”Lo sai, Jonh mi aveva detto che non ti amava veramente, voleva solamente andare a letto con te” E mi diede un pugno in faccia. Non ci vidi più e colpii anche io dandogliene uno sull’occhio.

Continuammo a colpirci a raffica, io avevo il naso spaccato che sanguinava e uno zigomo con un gran livido nero, lui aveva l’occhio nero, il labbro spaccato era messo meglio di me, questo è poco ma sicuro.

M:”Che c’è? Sei stanca piccola Jonhson?” Odiavo quando mi chiamava ‘piccola Jonhson’ con fare altezzoso.
Io:”Non lo sarò fino a quando non ti vedrò al tappeto” Volevo tanto salire sul bordo del ring e saltargli sopra, così che gli potessi dare più pugni e magari fermarlo a terra, solo che non si poteva fare, era una delle cose che erano nelle regole delle mosse vietate.
Lo vidi salire sul bordo e saltarmi sopra, bloccandomi a terra e iniziando a darmi pugni. Era contro le regole, non poteva farlo. L’arbitro cercava di fermarlo, ma non ci riusciva. Stavo incominciando a stancarmi, non avevo più forze, così chiusi gli occhi ritrovandomi davanti il buio più totale.

#JUSTIN

Avevo parlato col coach di Cher, George e mi aveva detto le regole e Mike non ne stava rispettando una, cioè saltare sul bordo e poi saltare sopra l’alversario. Continuava a dargli pugni fortissimi e io non sapevo cosa fare, avevo le lacrime agli occhi per la frustrazione. L’arbitro cercava di fermare Mike, ma non ci riusciva. I compagni di squadra di Cher iniziarono ad urlare contro l’arbitro di fare qualcosa. Mike si fermò alzandosi, e quando si tolse da sopra Cher, la scena che mi si presentò davanti fu orrenda. Cher era priva di sensi.
Chris salì sul ring iniziando a dare pugni a Mike arrabbiato, io e Jaden intanto scendemmo dagli spalti e salimmo poi sul ring, andai verso George che era vicino a Cher e gli dissi di chiamare subito un’ambulanza, che arrivò dopo 5 minuti. La presero e la misero dentro l’ambulanza e con loro andò George, io e Jaden intanto andammo verso la macchina e ci dirigemmo a tutta velocità verso l’ospedale.
Arrivammo e dopo essere scesi dalla vettura, corremmo dentro l’edificio, andando poi verso un’infermiera che era di passaggio.

Io:”Mi scusi Cher Jonhson?”
Inf.:”Stanza 341 di questo piano, le stanno facendo dei controlli per vedere se è in coma o è solo svenuta”
Appena sentii la parola coma, il cuore mi si fermò in gola.
J:”Andiamo Justin” Corremmo verso la stanza 341 e appena arrivammo trovammo la porta chiusa, così ci sedemmo sulle scomode sedie blu che erano vicino alla porta della stanza.

Mi misi la testa tra le mani. Speravo con tutto il cuore che Cher non fosse in coma, che fosse solo svenuta, non volevo perderla, l’amavo e la volevo all’istante tra le mie braccia, mentre mi dava baci, mi sussurrava cose dolci all’orecchio o mentre facevamo semplicemente l’amore.
La porta si aprì, mi alzai di scatto, vedendo che dalla porta uscirono George e un medico. George aveva gli occhi lucidi e il medico aveva una faccia da far paura, non prometteva nulla di buono.

Io:”Come sta?”
Med.:”E’ in coma …” Mi sentii il cuore non battere più.
Io:”E per quanto ci potrebbe restare?”
Med.:”Forse per 1-2 mesi” Mi sentii morire dentro, avevo le lacrime agli occhi, lacrime che non esitarono ad uscir fuori.

Mi sentivo perso, mi sentivo come se mi avessero pugnalato al cuore cento volte e me lo avessero strappato, non mi sentivo più vivo, mi sentivo vuoto, come se una parte di me non ci fosse, quella parte era proprio lei. Quando ero insieme a lei mi sentivo completo, adesso non è qui, con me e io non sono completo. Voglio risentire la sua risata, la sua voce che mi dice che è tutto uno scherzo, ma purtroppo non lo è, sfortunatamente non lo è.

J:”Possiamo entrare a vederla?”
Med.:”Certo”
Insieme a Jaden entrai nella stanza dove c’era Cher. Vederla in quel lettino, priva di vita, era una tortura. Andai verso di lei, mi sedetti vicino al lettino, le presi la mano e gliela strinsi dandogli poi un dolce bacio. Le lacrime iniziarono a scendermi a dirotto.
Io:”Io non ce la faccio a vederla così” Dissi alzandomi e dirigendomi verso la porta. Ma Jaden mi fermò.
J:”No tu devi restare qui, lei ti vorrebbe al suo fianco non essere vigliacco proprio adesso, proprio adesso che lei ha bisogno di te”
Io:”Io- io non ce la faccio” Dissi singhiozzando. “Vederla lì, quasi priva di vita, è frustante”
J:”Fallo per leri” Riandai a sedermi vicino a lei e restai lì a guardarla, a stringergli la mano e ad accarezzarla.
Med.:”Ragazzi dovete uscire l’orario delle visite è finito, la potrete rivedere domani”
J:”Certo arriviamo”

Mi chinai e le baciai la fronte, e poi le labbra, desiderando incoscientemente, che lei si risvegliasse come in una favola, ma questa è la realtà. Mi chinai verso il suo orecchio e le sussurrai ‘Stay with me’ e sussurrando quella parola, piena di dolore scoppiai in lacrime, Jaden si avvicinò le baciò la fronte e venendomi vicino uscimmo dalla stanza. Andammo fuori dirigendoci verso la macchina e ritornai a casa di Cher portando con me Jaden, che si era offerto di starmi vicino, da vero amico.
Appena entrai presi il cellulare di Cher e chiamai Geff, per dargli la notizia.

G:”Pronto?”
Io:”Geff sono io, Justin”
G:”Ehi ciao dimmi”
Io:”Ti devo dare una brutta notizia”
G:”Cioè?”
Io:”Sai no che oggi c’era l’incontro di Cher”
G:”Si certo”
Io:”Ecco adesso è in coma perché quello con cui si è battuta l’ha riempita di pugni, ci potrebbe rimanere per 1-2 mesi”
G:”Oh porca puttana, mi stai prendendo in giro?!”
Io:”No Geff, no”
G:”Quando posso andarla a vedere?”
Io:”Domani pomeriggio”
G:”Ok a domani”
Io:”A domani”

Andai in salotto, presi il telefono e iniziai a guardare le foto di me e Cher, i nostri messaggi che erano pieni di cuori e faccine con gli occhi a cuore, video che avevamo fatto per passare il tempo facendo i veri cretini. Le lacrime come sempre si formarono nei miei occhi, ma riuscii a trattenermi. Jaden intanto era sempre vicino a me, a consolarmi e a dirmi che Cher starà bene e che si riprenderà presto, cose che speravo con tutto il cuore.
Quella sera non mangiai, lo stomaco era chiuso, sigillato. Mi ero rinchiuso in camera di Cher, chiedendo a Jaden di lasciarmi da solo. Adesso ero seduto sul letto con un foglio in una mano e una penna nell’altra intento a scrivere una nuova canzone, una canzone da regalare a Cher proprio come aveva fatto lei con me.
La canzone s’intitola ‘Nothing like us’. Andai giù in salotto dove si trovava Jaden che stava guardando la televisione.

Io:”Jaden ho scritto una canzone per Cher”
J:”Davvero come s’intitola?”
Io:”Nothing like Us la vuoi sentire?”
J:”Si certo”
Io:”Andiamo in sala di registrazione”

Andammo al piano superiore ed entrammo in sala di registrazione, ma mi vennero subito le lacrime agli occhi, quel posto mi ricordava ieri quando Cher mi cantò la canzone ‘Stay with me’, però mi feci forza e mandai via le lacrime dai miei occhi. Mi diressi verso il pianoforte e misi lo spartito con le note e con la canzone sul poggia spartiti, poi mi preparai a suonare. Iniziai a suonare e a cantare la canzone e appena finii una lacrima traditrice, come sempre, mi tradì scendendo dal mio occhio, ma mi affrettai ad asciugarla.

J:”E’ bellissima Justin”
Io:”Grazie”
J:”Vedrai che si riprenderà presto, che starà bene amico” Io intanto mi alzai dal pianoforte.
Io:”Lo spero” Mi abbracciò forte, come se volesse trasmettermi tranquillità e un po’ ci è riuscito. Poi andammo a dormire, lasciandoci per un paio di ore i problemi alle spalle.


Ehii babies i'm back!! oh yeah , ahahaha
Allora questo capitolo è un po' drammatico, ci sono tante lacrime versate da parte dei protagonisti cioè Justin e Cher.
Nel prossimo capitolo, metterò le foto di Cher!
Ho una domanda da farvi, anzi più di una:

1. Potete lasciarmi una recensione di più di 10 parole? Ma si dai che ce la fate :)
2. Come sono andate le vacanze? Spero bene .... Dove siete andate di bello?!
3. ... Beh non c'è una terza domanda, quindi chiudiamo qui lo Spazio Autrice, a presto e mi raccomando RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE!!! IN TANTE!!
A se avete una storia a cui volete far pubblicità, mandatemi il link e il titolo della storia e anche il numero dei capitoli! 
A presto! <3
-Kidrauhl19
PS: LOOOOVEEEEE BIEBER!!!! <3



 
  
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