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Autore: Kaleidoscope_    02/09/2013    2 recensioni
Il mio nome è Skye Everly e frequento l'ultimo anno della Rancho Bernardo High School di Poway.
La mia vita si basa principalmente sullo studio, voglio diplomarmi per poi laurearmi per avere un buon futuro. Purtroppo questo implica che la mia reputazione a scuola non sia delle migliori. Diciamo che sono la sfigata della mia classe, la secchiona, quella di cui tutti si prendono gioco.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mark Hoppus, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo, quando Mark è a lezione, inizio a mettere a posto la stanza dato che c'è un disordine assurdo. Ma, naturalmente, vengo interrotta da un bussare alla porta.
“E' aperto” dico sbuffando, sistemando i letti.
“Emh, Skye”
Mi volto di scatto e la persona che mi ritrovo davanti è Tom, con una faccia abbastanza preoccupante.
“Possiamo parlare? E' successa una cosa con Jennifer” dice sedendosi e passandosi una mano tra i capelli.
Subito penso al peggio : dato che la sua reputazione non è delle migliori, non ci penso due volte a fargli una domanda.
“Sentiamo, con chi l'hai tradita?”
“Tradita?! Ma no! E' che...”
“Vuoi finire la vostra scopamicizia?”
“No! Quella va più che bene!” dice sospirando.
“E allora dov'è il problema?” chiedo impaziente.
“Sono io il problema! Stanotte abbiamo scopato. Tu dirai : che novità! E invece per me è stata una novità, dato che ho provato qualcosa di diverso. Ho iniziato la nostra relazione con il solo scopo di farmi una dell'ultimo anno, ma sta cambiando tutto!”
Sembra andare in iperventilazione, si tartassa continuamente le pellicine delle dita e sembra quasi tremare.
“Tom, calmo. Respira e spiegati meglio, perché non ti seguo.” faccio per tranquillizzarlo.
“P-Penso che mi stia...beh...”
“Dillo Tom.” dico decisa.
“No, ma...”
“Dillo, cristo!” gli dico alzando il tono della voce.
“Mi sto innamorando di lei! Va bene?! Ma sai chi sono io? Tom DeLonge, HotPants! Non può succedere. E lei è troppo per me, non me la merito e sicuramente non ricambierà!”
Mi scappa una risata pensando al caos che si stanno creando.
“Che hai da ridere?!” mi dice quasi scocciato.
“A parte il fatto che tutti possono innamorarsi, davvero non te ne sei accorto?”
Lui mi guarda confuso, alzando un sopracciglio.
“Lei prova la stessa cosa per te, stupido!” finisco la frase scompigliandogli i capelli.
Lui spalanca gli occhi e si alza, fissandomi.
“S-Sei seria? Oh mio dio, non ci credo! Skye, grazie, grazie e grazie! Ti devo un favore.”
Finito il discorso scappa fuori dalla porta, suppongo in cerca di Jen.
Dopo aver passato tutta la mattinata a sistemare, quando finisco mi faccio una doccia e appena uscita sento delle voci dalla porta, così mi avvicino senza farmi vedere.
C'è Mark, ma la ragazza da cui proviene l'altra voce non riesco ad identificarla – Amy- , finché succede il peggio. Li vedo baciarsi e subito gli grido un vaffanculo bello e chiaro, tornando in camera chiudendo la porta a chiave.
Poco dopo, sento la sua voce che mi chiama, insieme al rumore dei pugni contro la porta.
“Apri! Skye, cazzo!”
Mi cambio velocemente e apro la morta, lanciandogli un'occhiataccia. Sta per parlare, ma gli punto un dito sulle labbra.
“Non aprire questa cazzo di bocca. Torna a farti Amy e lasciami in pace.” sibilo freddamente.
Quando cerco di uscire dal dormitorio, lui mi prende per un polso e mi riporta in camera.
“Tu da qui non te ne vai.” continua, quasi facendomi paura.
“A te piace lei. Te ne ho perdonata una, ma non ci cascherò un'altra volta. Sei uno stronzo, un maledettissimo bastardo che si diverte a farmi stare male. Adesso lasciami andare o mi metto a gridare.”
“Lasciami spiegare, almeno!”
“Non se ne parla.” faccio, per poi uscire.
In questo momento vorrei piangere, ma di lacrime ne ho già sprecate abbastanza per Mark nell'ultimo periodo, perciò basta.
Prendo un autobus e torno nel centro di Londra, sedendomi in una panchina di Hyde Park.
Il mio sguardo è fisso a terra, come se non avessi più voglia di fare nulla, neanche vivere. E' brutto sentirsi così vuoti, persi, dopo aver passato dei momenti belli e indimenticabili. Passano più o meno un paio d'ore prima che mi decida a muovermi.
In tasca ho un plettro che Mark mi ha dato la notte scorsa, dicendomi che è il suo porta fortuna e che non l'avrebbe mai dato a nessuno. Stronzate.
Mi alzo, dirigendomi verso la sponda del fiume, ma quando sto per buttare il piccolo oggetto di plastica, la voce di Tom mi ferma.
“Non farlo, te ne pentiresti.”
Mi volto e mi avvicino, dandogli uno schiaffo.
“Non puoi permetterti di dirmi cosa fare.”
“Ti ama.” mi dice, per poi portarmi a sedere.
“Certo, mi ama a tal punto da baciare un'altra.”
“E' stata lei a farlo, lui ha provato a chiederle scusa per averla illusa ma ha fatto di testa sua.”
“Non ci credo più, sono stata abbastanza male per lui. L'amore è uno schifo. Ma io lo amo, cosa ci posso fare? E' tutto per me, sta diventando sempre più importante. Farei qualsiasi cosa per lui...”
“E allora perdonalo!” esclama.
“Non posso...”
“Skye, è più di un anno che ha una cotta per te. E' un coglione, lo siamo tutti, quindi di stronzate ne facciamo a volontà! Non ti lascerebbe mai scappare per una ragazza come Amy. Poi, neanche fosse Angelina Jolie!”
Mi metto le mani nel viso, cercando di trattenere le lacrime.
“Preferirei Skye a Angelina Jolie.”
La sua voce mi fa sobbalzare, quando mi volto, lo vedo appoggiato sulla schiena ad un albero.
Quando faccio per alzarmi, lui inizia a cantare.
 
You and I should get away for a while,
I just want to be alone with your smile .
Buy some candy and cigarettes and we'll get in my car,
We'll blast the stereo and we'll drive to Madagascar.
 
Because when I'm with you,
There's nothing I wouldn't do.
I just want to be your only one.
I'm grasping out at straws,
Thinking back to what I saw ,
That night on the floor when we were all alone.”
 
Mi volto e lo guardo negli occhi.
Una parte di me non vuole perdonarlo, ma d'altronde...dopo questo, come farei?
Si avvicina lentamente e mi mette le mani sui fianchi, premendo la sua fronte sulla mia.
“Non dovrei-” la mia frase è interrotta dalle mie lacrime che iniziano a scendere sul mio viso.
Lui mi stringe a sé, senza dire nulla.
“Non farlo mai più” dico tra un singhiozzo e l'altro.
“Perdonami” sussurra con voce tremante, alzandomi il viso.
Vedo scendere una lacrima dai suoi occhi, che asciugo con il pollice, per poi baciarlo.
Rimaniamo così per un po', finché non ci decidiamo a prendere un bel respiro e a lasciarci tutto alle spalle.
Facciamo un giro per Londra insieme a Tom e Jennifer. I due sembrano avere chiarito, dato che si tengono in mano per tutto il tempo.
Mark, poi, viene chiamato dalla professoressa al college, perciò deve rientrare e mi lascia sola con i due, che non mi considerano di striscio.
Verso sera, mi allontano da loro per farmi una passeggiata, per poi finire in una stradina tranquilla.
Il cellulare mi squilla : è Mark.
“Hey”
“Scusa se me ne sono andato così, mi hanno convocato per una possibile borsa di studio”
“Cosa? Ma è magnifico!”
“Sì, ma avrei preferito rimanere con te”
“Tra poco rientro, tranquillo”
“Ti aspetto allora”
“Ti amo”
“Anche io ti amo, veramente”
Dopo questa frase, sento un forte dolore per poi non vedere più nulla e cadere in un sonno profondo.
 
Mark's Point of View
“Anche io ti amo, veramente”
Dopo questa frase, la chiamata si interrompe.
Riprovo a chiamare, ma niente da fare. Dopo dieci minuti, però, mi arriva una chiamata di Tom.
“Merda, Mark! Vieni subito all'ospedale di Londra, Skye è stata investita e hanno detto che le sue condizioni sono gravi!”
Non rispondo neanche perché subito mi cade il cellulare di mano, scioccato da quello che il mio migliore amico mi ha appena detto.
Corro verso la fermata e mi precipito verso l'ospedale, appena entro chiedo di Skye.
Ho un nodo in gola, se le succedesse qualcosa, penso che morirei.
“E' in terapia intensiva, può andare in sala d'attesa e appena si saprà qualcosa le faremo sapere”
Mentre sto camminando verso la stanza, Tom mi viene in contro.
“Amico, come stai?”
“Come vuoi che stia?!” gli grido, mettendomi le mani sul capo.
Quando però arriviamo in sala d'attesa, Jennifer sta parlando con un medico ed è in lacrime.
Mentre l'uomo sta per lasciare la stanza, lo prendo e gli chiedo come stia la mia ragazza.
“Le sue condizioni non sono ancora stabili, ha avuto un grave trauma cranico e un emorragia interna. Non sappiamo come procederà la situazione, quando vedremo miglioramenti torneremo a dirvelo”
Rimango a fissare il pavimento per qualche minuto, finché una rabbia mi percorre tutto il corpo. Tiro un pugno al muro talmente forte da fracassarmi la mano. Ma il dolore che sto provando non è di certo per questo.
Mi siedo a terra ed inizio a piangere come ormai non facevo più da tempo. Voglio che stia bene, vorrei tornare indietro e poterla salvare, darei la vita per lei. Pensare che da un momento all'altro potrei perderla, mi uccide dentro.
Tom si siede a fianco a me e cerca di consolarmi, ma gli dico di andare da Jennifer, dato che probabilmente ha più bisogno d'aiuto lei di me.
 
 
Il giorno dopo, sua madre arriva in ospedale, distrutta.
La situazione si stabilizza e possiamo entrare per vederla. Appena varco la soglia della porta, il cuore è come se mi si fermasse.
Sembra morta, non reagisce a nessuno stimolo e questo mi fa sentire una merda. Perché non ci sono io al suo posto?
Una marea di pensieri mi attraversano la testa, ma si interrompono quando lei apre gli occhi.
Subito mi fiondo al suo fianco, prendendole la mano.
“Skye! Skye, mi senti?” chiedo tra le lacrime.
“Sì” dice con voce flebile.
Le faccio una carezza, ma improvvisamente fa uno scatto e si scosta. La guardo confuso, non aspettandomi quella reazione.
“E tu chi sei?” chiede spaventata.
“Skye, siamo noi” continua Jennifer.
“I-io non vi conosco, mamma, chi sono?”
“Tesoro, sono i tuoi amici!” esclama sua madre, immersa nelle lacrime di gioia per il risveglio della figlia.
“Fanculo Skye, come cazzo fai a non ricordarti di noi?”
Lei fa un sorrisino, ridacchiando.
“Tu sei Tom!” esclama.
Bene, uno l'ha riconosciuto.
Ma rimane il fatto che per i giorni seguenti, non si ricorda né di me, né di Jennifer.
 
Passano due settimane, siamo tornati a San Diego e sto più male di prima. Ogni giorno provo a parlare con lei, ma non riesce a ricordare nulla.
Mentre sono seduto al tavolo con lei di fronte, prendo una decisione.
“Skye, domani partirò con i blink”
“Va bene, fai buon viaggio!” dice sorridendo.
Lei è convinta che fossimo solo amici, non altro. Sua madre mi ha proibito di dirle tutto, per evitare sue reazioni inappropriate. E in realtà non partirò veramente con i blink, ma lei mi ha anche detto di non volermi più in casa, perché sta iniziando a vedere sua figlia molto confusa.
Per quanto male possa fare, devo lasciarla andare. Ma giuro che mai la dimenticherò e che riuscirò a riaverla tra le mie braccia, perché non smetterò mai di amarla.





Kaleidoscope's space:
Emh, ecco, non mi odiate maaa la fanfic è finita.
CI SARA' UN SEGUITO. LO PROMETTO. (Se lo volete, ovviamente hahahah)
Beh, fatemi sapere se mi devo mettere a scrivere oppure no u.u
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito i capitoli/messo la ff nelle preferite/seguite/ricordate! 
  
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