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Autore: AllisonMckinley    03/09/2013    1 recensioni
aileen, 16 anni, ultimamente si sente strana nei confronti di tutto. e sente odore di guai in vista. sua madre e suo padre si comportano in modo strano, non ha amici a parte il fratello di 8 anni e sembra che nessuno la capisca, a parte se stessa. una rivelazione dai suoi genitori e una dal suo cuore le cambieranno la vita.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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'mamma mamma, quando torna papà?'  sento che dice ron, alzo gli occhi e vedo che tira una manica alla mamma.
tipico suo gesto, quando e' nervoso e vuole sapere qualcosa al piu' presto. o quando e' impaziente. o felice. ma non credo che ora sia felice.
'mai, non tornerà mai.' vorrei risponderli, ma mi trattengo.

vado sul computer e vedo un nuovo messaggio nella posta elettronica.
jacob smith, il tipico leader della scuola, da una festa a casa sua domani sera, e invita tutta la gente che conosce. ogni anno fa questa festa e nonostante ogni anno abbia l'invito mi ostino a non andarci. forse perchè non conoscendo nessuno non mi sentirei a mio agio.
mi alzo e frugo nell'armadio se ho qualcosa di decente.
trovo un vestito nero corto, sara' almeno di due taglie in meno.
'perfetto' penso nella mia mente.
eh si, quest'anno alla festa di jacob ci saro' anche io.

'tesoro, sei pronta?' dice mia madre urlando.
mi passo un ultimo velo di rossetto sulle labbra e scendo. ovviamente con un cardigan molto lungo, che non mostra come sono conciata. o mia madre non mi lascerebbe mai andare.
'puoi ache toglierlo, non hai caldo?'
'no mamma' mento mentre delle goccioline di sudore mi imperlano la fronte. ovviamente i lunghi capelli castani non aiutano.
dal finestrino intravedo in lontananza una villa gigantesca pieni di decorazioni e riesco a sentire gia' la musica che pompa.
'divertiti' dice mia mamma quando arriviamo a harbor street, la via di jacob.
scendo e appena mia madre sparisce, mi levo quel pesante cardigan.
'un po' d'aria finalmente' penso fra me e me.
passo il confine e eccomi nel giardino della famiglia smith.
'prego signorina' dice un uomo alto e con due spalle enormi offrendomi il braccio.
il buttafuori, probabilmente.
'come?' dico io frastornata.
'il cardigan. puo' darmelo se vuole, lo metto nel guardaroba'
'oh grazie' gli passo il cardigan e mi da un numero.
264.
cavolo, ci sono gia' 264 persone nonostante la festa sia appena iniziata.
mi aggiro nel giardino, e mi guardo intorno. qui e' tutto curato, una siepe con dei fiori rosa molto graziosi ci cirdonda e in mezzo c'è un'enorme piscina.
la musica mi stordisce.
mi avvicino alla piscina e  qualcuno mi spinge. 
'sfigata' sento in lontananza.
ma subito due braccia pronte mi evitano una bella caduta in acqua. e una brutta figura.
'g-grazie' dico intimidita. mentre mi pulisco il vestito.
'grazie  a te per essere venuta alla festa...'
'aileen' dico io.
lo riconosco subito, e' jason. 
'vuoi ballare?' dice lui
'certo' rispondo
jacob smith che chiede a me, aileen rosen di ballare. questo rimarra' nella storia. il suo corpo è vicino al mio, fin troppo, e sento il suo respiro sul collo.
'vieni' mi tende la mano ' qui c'è troppo casino, voglio farti vedere un posto'
così mi porta in un sentiero pieni di pianticelle e fiori colorati. in fondo c'è un arco e poi una panchina.
'wow' dico non riuscendo a dire altro.
'ti piace, aileen?'
'molto'
'vieni, ci sediamo'
annuisco con la testa.
prima di sederci, proprio sotto l'arco jacob mi ferma. mi guarda negli occhi.
'aileen..' dice lui, quasi in un sussurro e mi bacia.
mi stacco sospirando.
'scusa' dice lui.
'em..d-devo andare ora, grazie di tutto' e mi affretto a tornare indietro.
non so perche' mi sono staccata così, e l'ho lasciato li.
'stupida' mi ripete la mia mente.
voglio ubriacarmi stasera, si. voglio dimenticare tutto. mio padre, jacob.
'un cocktail. forte, perfavore' dico al barista. 
e appena raggiunge le mie labbra sento l'alcol che inizia a bruciare ma non mi importa.
 noto un viso familiare in lontananza, vicino alla piscina.
bionda, magra, con una bottiglia di birra in mano.
la ragazza del cinema. cosa ci fa lei qui?
forse anche per colpa dell'alcol, prendo coraggio e mi avvicino a lei.
ma quando arrivo il suo fragile corpo cade con un botto al suolo, per poi scivolare in piscina.


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