Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: JemiPerSempre    03/09/2013    1 recensioni
Joseph Adam Jonas, per gli amici Joe. Ho sempre amato la musica, ma a quel tempo non ero un cantante famoso né un musicista. Un semplice insegnante di trent’anni fidanzato con la donna più bella del mondo e… non avrei mai potuto pensare che la mia vita sarebbe cambiata così tanto.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7
-Pensavo di passare da casa mia- disse quell’idiota. Di scatto mi alzai dalla sedia e gli afferrai la maglia.
-Tu non la porti da nessuna parte, hai capito?- affermai adirato. In quel momento sentii i passi di Ashley verso l’uscita, ma prima avrei spaccato la faccia a quel coglione e poi avrei parlato con lei… magari il giorno dopo.
Demi mi toccò un braccio e mi disse: -Joe, per favore, calmati! Paghiamo e ne parliamo giù.-. Aveva ragione. In fretta feci il tutto e poi prendemmo l’ascensore. Mi trattenevo dal picchiarlo già lì dentro. Stringevo i pugni e gli mandavo delle occhiatacce. Così appena misi il piede fuori dal palazzo presi Wilmer e lo scaraventai contro il muro.
-Ma chi sei tu? Il padre, il fratello? Cazzo vuoi?- mi chiese.
-Sono quello che ti sta per spaccare la faccia.-. Gli diedi un pugno in viso e continuai: -Tu non la tocchi, capito? -.
-E’ vietato divertirsi un po’? Non dirmi che tu non l’hai mai fatto.- disse divertito. Mi stava facendo saltare i nervi. Forse non aveva capito di non dover neanche pensare di sfiorare Demi. Gli diedi un pugno dritto nello stomaco e Wilmer si piegò in due per il dolore. “Oh poverino! Si è fatto male… Almeno non avrà più quel sorrisetto da idiota in faccia.” pensavo.
-Joe, ti prego finiscila.- mi implorò Demi dietro di me.
-Sentito? Sa cavarsela da sola, non è una bambina. Falla divertire!- disse Wilmer. Gli diedi un altro pugno. Non aveva ancora imparato la lezione. Mi voltai verso di lei e le urlai: -Questo qui vuole solo portarti a letto.-. D’un tratto mi trovai a terra. Mi sarei alzato ancora più incazzato di prima se non avesse detto: -Non andrò all’ospedale per una ragazza.-. Se ne andò. “Bravo Wilmer.”. Lo seguivo con lo sguardo fin quando Demi mi si avvicinò e mi aiutò ad alzarmi. Ero a poca distanza da lei e mi scusai: -Mi dispiace per com’è finita la serata…-. Cercavo il suo sguardo. Sospirò, si fermò a guardare le mie labbra e mi disse premurosamente: -Andiamo, devo medicarti.-. Andammo a casa ed Ashley non c’era. “Sarà andata in qualche hotel. Domani le parlerò.” dissi tra me e me. Ovatta e disinfettante erano nel bagno superiore. Mi appoggiai al lavandino e Demi iniziò a tamponarmi le labbra. Avevo una voglia di baciarla che solo Dio poteva capire. Era così bella con quel vestito che le risaltava le curve. Solo a pensare che quello là le avesse messo gli occhi addosso mi faceva imbestialire… e se non fossi intervenuto io adesso avrebbe già le sue manacce sul suo corpo.
-Perché l’hai fatto?- mi domandò Demi cacciando i miei pensieri.
-Non volevo ti facesse del male…- risposi.
-Non sarebbe stato il primo…- disse con sguardo basso. Nella mente tornarono le parole che mi disse qualche giorno prima. Il padre. Era a lui che si riferiva. Non avrei più permesso a nessuno di farle del male a costo di rimetterci la mia vita. Avrei fatto di tutto per lei.
-Grazie.- disse a voce bassa. Le sorrisi leggermente.
-Perché Ashley se n’è andata?- domandò.
-Lei crede che tu mi piaccia!- risposi… ed era vero. Mi piaceva e anche tanto. Ma “piacere” era troppo poco per esprimere tutto quello che provavo e che provo tutt’oggi. Mi stavo innamorando di lei. Mi accorsi d’un tratto che lei non ci fosse più. Uscii nel corridoio e la vidi vicino la vetrata. Le presi delicatamente la mano e le chiesi: -Cantiamo qualcosa?-. Era di spalle a me.
Le sussurrai vicino l’orecchio sfiorandole le braccia con le dita quelle dolci parole:
Never knew I could feel like this 
Like I've never seen the sky before 
I want to vanish inside your kiss 
Every day I'm loving you more and more 
Listen to my heart, can you hear it sings 
Telling me to give you everything 
Seasons may change, winter to spring 
But I love you until the end of time
Come what may 
Come what may 
I will love you until my dying day
Mi fermai e la incitai: -Canta con me! Non dirmi che non sai le parole…-.
La convinsi e continuò la canzone con quella sua voce unica:
Suddenly the world seems such a perfect place 
Suddenly it moves with such a perfect grace 
Suddenly my life doesn't seem such a waste 
It all revolves around you 
Si voltò ed incrociammo lo sguardo pronunciando il ritornello:
And there's no mountain too high 
No river too wide 
Sing out this song I'll be there by your side 
Storm clouds may gather 
And stars may collide 
But I love you until the end of time.
Intrecciai le mie mani alle sue e le dissi: -Sei il mio angelo della musica.-. Mi avvicinavo e quella volta non l’avrei lasciata andare per nessun motivo al mondo. Volevo baciarla da troppo tempo. Era poca la distanza tra noi e finalmente poggiai le mie labbra sulle sue. Fu dolce, il più bello che avessi mai dato e da quel giorno gliene avrei dati tanti altri. Mi allontanai e lei distolse lo sguardo che era tutta rossa: bellissima. Dio quant’ero felice e sentivo gli occhi umidi dalla gioia.
-E’ tardi, devo tornare a casa…- disse sorridendo, ma non mi guardava. Era letteralmente imbarazzata e mi faceva tenerezza. Così le presi la mano e l’accompagnai a casa.
Arrivati sembrava volesse fuggire. Mi disse velocemente, ma sorridendo: -Notte!-. Uscì via e scappò verso il cancelletto.
-Dimentichi niente?- le domandai maliziosamente alle spalle. Si voltò di scatto per lo spavento.
 -No, non credo…- rispose. Faceva finta di non capire ma ero certo che volesse un altro bacio quanto lo volevo io.
-Io credo di si.-. Appoggiai una mano dietro la sua schiena e la baciai con passione. La strinsi a me, ero troppo preso. Poi si staccò, ci guardammo sorridendo ed entrò in casa. Io tornai alla mia. Salii di sopra, mi spogliai e presi il cellulare dal comodino. Avrei voluto scriverle un papiro, ma: “Buona notte bellissima!” sarebbe bastato per quella volta. Sapevo che non mi avrebbe risposto, ma non ci stavo male. Sapevo anche che avrei dovuto fare un bel po’ affinchè si fidasse di me, ma almeno non dovevo più nasconderle niente. Primo passo fatto. L’avrei corteggiata, ma non solo per averla… l’avrei corteggiata tutti i giorni, le avrei ripretuto insistentemente quanto fosse meravigliosa, quanto amassi la sua voce e quanto amassi LEI stessa.


ANGOLO AUTRICE:
Mi è piaciuto tanto scrivere questo capitolo ma... aspetto il vostro commento :D
Baci,
Lara <3
   
 
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