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Autore: Drowing    04/09/2013    1 recensioni
Ci chiamano 'GLI ANGELI NERI', o 'LA COMPAGNIA DEGLI ANGELI NERI' e cose del genere.
Noi non ci limitiamo a ballare, noi viviamo mentre balliamo, che sono due cose completamente diverse.
Compariamo a qualsiasi ora del giorno e della notte, quando ci decidiamo noi, e non ci esibiamo più di 2 o 3 volte alla settimana. A volte capita che lo facciamo in posti affollati, altre volte in un vicolo buio, tanto ci notano comunque.
Le regole le decidiamo noi: dove, quando, come. Sono gli altri che devono adattarsi.
Balliamo senza regole, sfidando chiunque e qualsiasi cosa. Non abbiamo paura. Solo gli sciocchi hanno paura.
Ma avete idea di quanti lo fanno? A New York ce ne sono a frotte.
L’unica differenza è che noi lo facciamo a Londra, nel suo pieno centro culturale, 'città di nobili e signore' dove nessun disordine è ammesso, anche se quell'epoca è passata da tipo 200 anni.
Ma sapete chissenefrega?
Quando non hai nulla da perdere, che importanza ha rinunciare alla tua vita da adolescente per fare ciò ami?
Genere: Azione, Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2


Non pensavo che la mia lista di imprecazioni potesse essere così lunga, ma dato che quando mi hanno risucchiata nel muro – dico, nel muro! - il tipo con gli occhi cielo ha perso l’equilibrio e mi è praticamente precipitato sul piede. Quello contuso, ovviamente.
Ad un certo punto, dopo essermelo tolto di dosso bruscamente sento una voce maschile e profonda ­– Mamma mia, la finezza in persona –  sbotta.
Mi alzo con l’aiuto di Cher e non posso fare a meno di rispondergli male – Taci o ti attacco al muro -dico con rabbia, l’unico sfogo che conosco- e poi ci faccio un bel murales –  concludo con un accento malizioso. Helen sogghigna, riconosco che è lei.
– Ok ok, ora basta, calmiamoci tutti –  dice qualcun altro, sempre maschio. Al massimo diciannove anni.
– Io sono calmissima –  incrocio le braccia al petto, ma non mi azzardo ad appoggiarmi al muro, capace che ha qualche altro scherzo dentro di se.
La luce si accende, e scopro di avere Willow da un lato e Alexys dall’altro. Di fronte a me ci sono cinque ragazzi che ci fissano. Riconosco immediatamente il riccio e Mr. Muscolo, il ciuffone e altri due: uno biondo ma non troppo e il ragazzo-occhi-cielo che ho scaraventato a terra prima.
– Avete esattamente tre secondi per spiegarci dove siamo –  dice Willow
– Chi siete –  fa Cher
–  E cosa volete – conclude Helen.
– Neanche un grazie per avervi salvate –  sbotta il riccio. Scommetto che è lui quello che ha parlato pe primo.
– Ehm…ci avete salvate da cosa scusa? Sai, penso di non saperlo neanche io –  lo aggredisce Alexys con un leggero sarcasmo nella voce.
– Vi abbiamo lasciate che vi stavano inseguendo per tutta Londra a sirene spiegate! – sibila sempre quello. Sto cominciando ad odiarlo, lo giuro.
– Non ci stava inseguendo nessuno! E per tua informazione noi stavamo tornando a casa tranquille S-A-N-E  E  S-A-L-V-E – continua Alexys, sperando che capisca.
Il riccio tenta di rispondere, ma Mr. Muscolo lo placa con una mano sul petto
– Va bene, ricominciamo da capo, piacere io sono Liam –  dice lo stesso facendo un gesto con la mano.
–  Harry –  fa il riccio, quasi ringhiando. 
– Metti dentro le zanne che non ti servono a nulla, Harry – dico imitando il suo tono di voce. Le altre sogghignano, e lo fanno anche tutti gli altri ragazzi, tranne il lupo riccio ovviamente.
– Piacere Niall –  fa il biondo con un sorriso sgargiante.
–  E io sono Zayn – dice il ciuffone facendo un cenno con la testa e sorridendo. Ricambiamo i sorrisi.
–  Infine io sono Louis, salve a tutte –  Per l’Angelo, ha gli occhi più belli che io abbia mai visto. Nella mia mente balena un immagine.
Risate, tante risate. Ecco l'unico cosa che sento. Mani fredde, che mi toccano, che mi sbattono dove vogliono e quando voglione, come se io fossi nient'altro che un fastidioso sacco. E buio. Sempre e solo buio, che si protende tanto a lungo da farmi di essere diventata ceca. E infine, quando scopro che non è cosi, un paio di vivaci occhi color del mare d'estate, mi fissano compiaciuti leggendo il dolore che ho scritto in faccia. E' come essere scaraventata contro un muro di cemento dal più grande lottatore di box. Ti toglie il respiro, l'anima viene buttata nel limbo della tua mente e il cuore ti sale al cervello. Ho provato diverse volte queste sensazioni, e questa è una di quelle. Mi rendo conto che il tutto è durato solo pochi secondi, ma bastano per toglierti completamente il fiato.
–  Ehi tutto ok? –  è stato il ciuf…Zayn a parlare, avvicinandosi leggermente.
–  Oddio Rox hai ragione, la tua caviglia -dice Alexys tenendomi forte- me ne ero completamente scordata –  Riapro gli occhi e scopro nove occhi puntati su di me che mi fissano.
–  Sto-sto bene – mento. Cavolo se sto bene, certo!
–  Che è successo? –  chiede Niall. 
–  Si è slogata il piede –  risponde Cher.
–  E qualcuno mi ci è pure finito sopra, due volte, tanto per cambiare – dico guardando per aria, per poi posare il mio sguardo su Louis. Ha decisamente un'aria afflitta, e si guarda le mani. 
–  Qui c'è un divano, vieni a sederti –  fa Liam cortesemente, indicando con la mano un divanetto dietro di se. Prima non avevo visto l’interno, ma ora noto che è un confortevole loft dal soffitto alto, con due e più divani, una tv gigante e varie altre cose altamente inutili per me.
–  Andiamocene a casa –  sussurro
–  Prima riposiamo un secondo, poi ci andiamo, la strada è molta –  bisbiglia Alexys, e sia lei sia Cher mi prendono da sotto le ascelle e mi conducono zoppicando al divano arancio tramonto. Ci sprofondo sopra con un gemito, prima di rendermi conto che sotto di me c’è un cellulare.
–  Di chi è? 
– chiedo.
–  Oh mio, scusa –  dice Zayn, che se lo riprende sorridendomi radioso. Ricambio con più sincerità possibile.
–  Ehm…allora, voi come vi chiamate? –  domanda Niall. Oh giusto, le presentazioni.
–  Io sono Cher, e loro sono Willow, Helen, Alexys e Roxenne –  tutte facciamo un lieve cenno del capo.
Appoggio i gomiti sulle ginocchia –  Dove siamo e come ci troviamo qui? –   
–  Penso che voi ci conosciate, quindi sapete che una folla…–  comincia Harry.
–  Non abbiamo idea di chi siate, tranne se intendevi per i nomi –  interviene Willow. Alexys e Cher scoppiano a ridere di fronte all’espressione sconvolta del riccio, ma Niall prende subito la parola –  Noi siamo un band e ci ritroviamo spesso in questo posto perché dobbiamo sfuggire alle nostre fans, che ci toglierebbero volentieri le mutande senza che neanche ce ne accorgessimo –  
Faccio un fischio sommesso che fa ridacchiare tutti –  Già eccitante non è vero? –  fa Liam sghignazzando
–  Voi invece siete…? –  domanda Harry
–  Ma come non lo sai? –  lo provoco.
–  No, non lo so mi spiace – risponde quello.
–  Peccato, perché dovresti sapere in quali guai ti stai cacciando –  interviene pronta Alexys
–  Non mi dite che spacciate o roba simile non è vero? O siete delle assassine, perché altrimenti…–  dice Louis con un’espressione buffissima.
–  Abbiamo la faccia di chi spaccia droga? –  risponde a tono Helen puntandosi un dito contro il viso.
–  Be, voi no, ma lei si! –  esclama Harry indicandomi –  In effetti…conosco vari modi per farti fuori sai? –  lo provoco. Dio quanto mi diverto a stuzzicare sti tipo.
–  Visto? Avevo ragione! –  Harry si appoggia al divano con aria soddisfatta incrociando le braccia al petto
–  E dovrei avere anche qualcosina, mh... cosa cercate di preciso? Roba pesante o roba forte? –  chiedo con la più falsa innocenza possibile, frugandomi in entrambe le tasche
–  O mio dio, non dirai sul serio…–  l'incredulità e lo spavento si fanno concorrenza sul viso di Zayn, prima di rendersi conto che stavamo tutti ridendo come matti, io compresa, dimenticandomi dei vari avvenimenti della giornata. Poi fa una faccia offesa che lo rende più piccolo, quasi dolce. Mi intenerisce. Tiro fuori dalla tasca il cellulare e guardo l’orario: non possiamo arrivare a casa troppo tardi a piedi, è troppo pericoloso, soprattutto con me invalida.
–  Ragazzi, è stato un piacere conoscervi ma ora dobbiamo proprio andare –  dico sbrigativa alzandomi, seguita a ruota dalle altre.
Anche Liam scatta in piedi – Ehi ma dove andate? –  esclama.
–  Ehm…a casa? –  fa Cher con fare un po’ ovvio.
–  Mmmh grazie, ma come? –  dice Niall.
–  A piedi, abbiamo dimenticato lo skate a casa e poi Roxenne non potrebbe usarlo –  dice Cher aggiustandosi la felpa.
–  Possiamo accompagnarvi? –  domanda Louis.
–  No –  rispondo categorica.
–  Quella zona e troppo pericolosa per quelli come voi, soprattutto a quest’ora, e poi non sapreste come ritornare –  tenta di spiegare Willow, guardandomi poi torva. – – –  Che zona è? –  chiede sempre Niall.
–  L’ultimo quartiere –  risponde Helen.
–  A nord di Brixton, e sono quasi le 12 e mezza –  conclude Alexys.
–  Ah –  e tutto ciò che sa dire il biondo, non so se perché ha davvero capito o perché non ha idea di cosa sia. Io opto per la seconda.
–  Ehm…da dove si esce di qua? –  chiede Helen.
–  Te lo dico solo se ci permettete di accompagnarvi, in macchina ovviamente –  dice Zayn tutto impettito.
Sbuffo –  Non voglio neanche immaginare come la prenderanno, ma visto che non abbiamo chance…ok –  ci scambiamo sguardi tra noi, che confondono i ragazzi, ma sappiamo cosa vuol dire. Ce qualche probabilitò di trovarli a casa. Nessuno fa domande grazie a Dio, e ci dirigiamo tutti verso una porticina: IN CIMA ALLE SCALE!
Appena Harry sale il primo gradino mi fermo a braccia incrociate appoggiata al ‘corrimano' –  Ehm…? –  faccio io guardando fin dove il riccio ha già aperto la porta
–  Ehm nulla, ora stai buona e zitta e ti fai portare –  mi sento sollevare da terra nel momento stesso in cui Louis pronuncia questa frase.
–  Cosa?! No no no lasciami subito! –  gli grido, ma abbiamo già cominciato a salire i primi gradini –  Oddio santissimo, ma che diavolo hai al posto del cervello?! –      
–  Suppongo nulla, tu che ne dici? –  Alex sogghigna, e gli mollo un’occhiataccia pazzesca. Quanto odio essere presa in braccio porca miseria. Chiudo gli occhi fino alla fine della rampa, fino a quando non mi sento delicatamente poggiare a terra.
–  E ora? –  chiede Cher guardandomi. Mi sporgo dalla ringhiera arrugginita, guardando tutti i ragazzi tranne Zayn e Louis sotto di noi: ma certo, se abbiamo salito delle scale ora dobbiamo pure scenderle no?
Non è molto alto, e sento gli angoli della bocca che si sollevano all’insù –  E adesso -dico- scendiamo a modo mio – 
Willow sgrana gli occhi, ma poi anche lei sorride  –  Vado prima io e poi a ruota ok? Lasciate Rox in mezzo –  dice e comincia a scendere col culo sul ‘corrimano’.
Poi va Alexys –  O mio dio, ma voi avete problemi seri! –  esclama Zayn di fronte a me, mentre io aspetto il mio turno seduta sulla ringhiera guardandolo con aria annoiata.
–  Roxenne tu non puoi fare una cosa del genere! Hai una caviglia rotta e…–  ma non fa in tempo a finire perché io scompaio sotto i suoi occhi, scivolando sul corrimano. Ah, quanto amo avere l’aria in faccia! Mi fa sentire cosi libera, cosi viva, cosi…felice. Mi sembra di volare, ecco perché amo tanto lo skate. Alla fine della scivolata trovo Willow e Alexys che mi aiutano ad attutire il colpo al piede, ma non basta e mi lascio sfuggire un gemito. Subito dopo arrivano anche Cher e Helen. Zayn e Louis invece hanno sceso di corse le scale, e ora hanno il fiatone.
–  Voi, tu, non siete normali –  farfuglia il crestone ansimando. Noi ridiamo sotto gli occhi increduli di tutti.
–  Possiamo andare ora? Non penso che Rox reggerà ancora per molto –  Cher mi fa scivolare il suo braccio sotto le ascelle e insieme ci dirigiamo saltellando alla fine del vicolo, dall'altro lato da dove siamo entrate.
– Guarda che io reggo benissimo –  dico. Una macchina dai vetri oscurati si ferma dove siamo noi, e Liam ci invita ad entrare. E una lussuosa macchina e ho Harry, Willow, Helen, Niall e Alexys di fronte a me.
Faccio un fischio sommesso guardandomi intorno –  E' di tuo gradimento? –  chiede Louis accanto a me.
–  Già –  riesco solo a dire.
–  Dove vi porto signori? –  chiede l’autista davanti.
– Brixton, Street 5 –  risponde educatamente Helen.
Non ne sono sicura, ma mi sembra che l’autista abbia fatto una faccia schifata. Fighettino di sto cazzo.
E partiamo.



E' la prima Fanfiction che scrivo, e sinceramente l'ho voluta rendenre -non solo questi due capitoli che avete letto, ma l'intero svolgimento della storia- diversa dalle altre perchè oramai quelle tutte uguali mi hanno abbastanza annoiato.
Spero sia di vostro gradimento, e non esitate a lasciare recensioni, anche cattive!
-La vostra Roxenne :)
  
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