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Autore: annix2001    04/09/2013    0 recensioni
"Nel mio appartamento, anche se a distanza di un anno, lei continua a girovagare come un fantasma"
Era passato un anno da quella sera, quando Anna prese tutte le sue cose e stanca della fama e del successo abbandonò tutto. La sua carriera, le sue amicizie, il suo amore.
Harry e Anna, due giovani adulti cresciuti troppo infretta, travolti dalla forte ondata della fama e del successo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa sono io. Mi chiamo Anna, ho diciotto anni e sono un' ex top model. Non mi servono troppe descrizioni, sono quella che non ho mai voluto essere, sono quel genere di persona che ho sempre odiato, ma, questa storia non sarò io a raccontarla, non sarò io per una volta. Per la prima volta.


Guardo l'orologio, 01.30, sono appena tornato a casa. Nel mio appartamento, anche se a distanza di un anno, lei continua a girovagare come un fantasma: il suo volto, i suoi movimenti, riesco a sentire persino la sua voce, ricordando quando era qui con me, la ricordo mentre cercava di parlarmi, di capirmi, ricordo il suo dolce balbettio, le sue mani tremanti, la sua sfacciataggine che dopo il mio tocco in pochi secondi si trasformava in insicurezza. La ricordo in tutta la sua bellezza, nei suoi pianti disperati quando le annunciavo le mie prossime partenze, lontano da lei, dalla mia vita. Ricordo quella sera di un anno fa, quando al mio ritorno non la trovai a dormire nel letto come mi aveva promesso prima della mia partenza, al suo posto trovai un biglietto, uno stupido biglietto, provai a chiamarla numerose volte ma il suo cellulare era irraggiungibile. Mi ricordo come dopo la lettura di quella breve lettera scesi in strada cercandola in ogni angolo della città, senza trovarla, mi ricordo il mio volto disperato, scioccato dalla situazione, non potevo credere che se ne fosse andata davvero.

È passato un anno da quella sera, ed io mi trovo ancora qui, seduto sul divano a pensare a lei, i miei pensieri vennero interrotti da un messaggio. Era Lou che mi chiedeva come stessi, decisi di non rispondere, così cominciai a guardare le immagini del mio cellulare, mi imbattei in una nostra foto; era così felice, così bella. Senza pensarci troppo cercai nella rubrica il suo nome, premetti sul suo contatto e prendendo un respiro schiacciai il tasto «chiama».
Il suo cellulare non era spento, non aveva ancora cambiato numero, a questo pensiero mi insospettì. Il cellulare suonava e al 4 "tu" ne uscì una voce, era lei.

«Pronto, chi parla?» mi chiese tranquillamente
«Ciao Anna, sono io, Harry.» dissi con fatica
«Harry?! Che vuoi?!»  arrabbiata pronunciò queste parole
«Che voglio?! Voglio vederti, ho molte cose da dirti, da chiederti, voglio capire quella lettera che mi hai lasciato quando te ne sei andata, voglio sapere perché l'hai fatto. Voglio capire perché.»
«È passato un anno, Harry. Non è possibile che tu ci pensi ancora.»
«Smettila di fare così Anna, so benissimo che piangi ogni giorno per me, so che non mi hai mai dimenticato e non pensare che per me sia diverso! Ogni giorno mi manchi sempre più, ho ancora bisogno di te!»

La sentì singhiozzare mentre pronunciavo quelle parole, ma fui stupito dalla sua risposta, non pensavo avesse mollato così presto la sua stupida recita.

«Ti prego Harry, vieni da me, non ce la faccio più.» Si interruppe probabilmente per fermare le lacrime «Ti prego, dimmi dove sei e prenderò il primo volo per venire da te, ho bisogno...»  Si fermò ancora e riprese «Abbiamo bisogno di parlare.»
«No, verrò io. Dove sei?»
«Londra, ci sono tornata quattro mesi fa.» disse tutto d'un fiato
«Come?! Ti trovi anche tu qui e non ti sei mai degnata di dirmelo?!»
«Ne parleremo dopo, Harry. Ora vieni. Bakery Street 8, a nord di Hyde Park.»
«Arriverò fra un ora, riposati nel frattempo.»
Mi chiuse il telefono in faccia.
Era stato troppo facile convincerla, mi sarei aspettato qualche scenata assurda, ma beh, ormai è andata.
Mi vestì velocemente e mi fiondai in strada, camminavo velocemente in mezzo alla folla. Presi la metro in direzione di Hyde Park, nella mia testa ripetevo «Bakery Street 8», prima che me ne accorgessi arrivai alla mia fermata, la strada l' avrei percorsa a piedi da lì in poi.
Ero pronto per rivederla, per rivedere lei, la ragazza più bella che avessi mai visto nella mia vita, quella ragazza dai lunghi capelli castani e dai piccoli occhi verdastri ingranditi da un eyeliner nero.
Ma cosa stavo dicendo?! Non ero affatto pronto a rivederla, non sarei mai riuscito a tenere una conversazione senza incazzarmi con lei e senza ferirla. Mi sedetti sulla prima panchina che trovai, lo ammetto, ho paura, paura di perderla ancora.
  
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