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Autore: SheilaPhoenix    04/09/2013    1 recensioni
A-14 : Non è una stanza di hotel, non è neanche un appartamento.
E’ semplicemente il nome di un palazzo che vedrà le storie di alcuni ragazzi che s’intrecceranno tra di loro.
Satoshi ragazzo diciannovenne ricco, bello che non gli manca niente.
Vuole una vita comune come le altre, basta professori privati in casa, basta seguire gli ordini di papà che non gli parla mai solo in casi necessari tipo ‘’ Devi essermi il degno erede ‘’.
Satoshi vuole frequentare l’università di Tokyo come tutti per questo è andato a vivere da solo in un appartamento nel palazzo A-14.
Shion una ragazza diciottenne timida e silenziosa, vive con la sorella maggiore di 20 anni e frequentano insieme la stessa università, la sorella si prende cura di lei da sempre.
Vivono nell’A-14.
Haruka/Mion ( Nome che da piccole le aveva attribuito Shion ) vent’anni è la sorella maggiore di Shion, è molto gelosa della sua sorellina, si è sempre presa cura di lei da quando aveva quindici anni dopo la scomparsa dei genitori.
Lavora qualche volta part ime per assicurare un futuro per se e per la sorella.
Moka ?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Ormai erano ore che Haruka continuava a rimproverare la sorellina, le aveva detto più volte di non parlare con gli estranei e lei che faceva ? Correva per le scale urtando una persona che non aveva mai visto e per di più ci parlava come se fosse un amico.
<< Onee-Chan non credi di esagerare ? Sono abbastanza grande da potermela cavare da sola >>.
Ormai Shion aveva iniziato a spazientirsi, si era contenta che sua sorella si preoccupava per lei, ma così era un po’ esagerato.
<< Uff… E va bene nanerottola >>
Haruka scompigliò i capelli della sorellina e le sorrise, la più piccola rispose con un sospiro infastidito.
<< Onee-Chan mi hai disordinato i capelli >>.
Sembrava un rimprovero, questo bastò per farle ridere entrambe.
Una volta arrivate a scuola le due sorelle si divisero per entrare nelle loro classi, Shion non fece in tempo ad aprire la porta che qualcuno le saltò addosso.
Due braccia le si erano avvolte attorno alla testa e le coprivano gli occhi.
<< Indovina chi sono >>.
Urlò la persona che le stava dietro.
<< Anita-chan so che sei tu… E non puoi continuare ogni mattina ad urlarmi nelle orecchie, prima o poi diventi sorda >>.
Disse con tono seccato voltandosi verso una ragazza dai lunghi capelli neri, questa le aveva fatto la linguaccia e si era sistemata bene gli occhiali da vista sul naso.
<< E’ scientificamente provato che è impossibile >>.
Rispose con tono divertito l’altra.
<< Invece a parer mio è scientificamente provato che tra poco devi iniziare a correre perché se ti prendo son guai >>.
Non appena ebbe finito di parlare cercò di afferrare l’amica per il braccio, ma questa era corsa via andando a nascondersi dietro ad un ragazzo ben più alto di entrambe.
<< La volete smettere ? >>
Domandò il ragazzo mettendosi una mano fra i capelli castani.
<< E’ lei che ha iniziato Riota-Kun >>
Si difese Anita ridendo, ma il ragazzo evidentemente non ci credeva perché la guardò come se avesse detto un’eresia.
<< Perché mi guardi così ? >>
Domandò fingendosi innocente la ragazzina con gli occhiali.
<< Ragazzi ? Arriva il sensei >>
Urlò una voce all’improvviso una ragazza andandosi a sedere, in gruppo tutti presero il loro posto, quando entrò l’uomo con tanto di cartella e con un bel vestito blu.
<< In piedi >>.
Urlò la rappresentante di classe. << Inchino >>.
Tutti si abbassarono per salutare garbatamente l’insegnante.
<< Seduti >>.
Al comando l’intera classe si sedette cercando di fare il minimo rumore possibile.
Le ore di lezione erano molto noiose e monotone, mentre Shion guardava fuori alla finestra si accorse di sua sorella che faceva palla volo.
Sorrise notando l’energia che aveva mentre giocava.
<< Shion Psst >>
La voce di Riota fece tornare la ragazza alla realtà, Shion si voltò di scatto solo per incontrare il volto del sensei molto vicino al suo, l’uomo teneva la mano sul suo quaderno.
<< Sono molto noiose le mie lezioni ? >>
Domandò l’insegnante sfogliando il quaderno viola.
<< Emm… No è che io… Mi spiace Sensei >>.
Sussurrò impacciata.
L’uomo sospirò prima di sequestrarle il quaderno.
<< Vedo anche che le mie ore di lezione ti danno un buon sbocco artistico >>.
Disse l’uomo aprendo il quaderno e notando i disegni, ritraevano una storia d’amore tra una ragazza molto simile a sua sorella e un ragazzo che non aveva ancora il volto.
<< Mi spiace Sensei >>.
Erano le uniche cose che riusciva a dire, oltre tutto la classe aveva iniziato a ridere e lei per poco non sprofondava per l’imbarazzo.
<< Va bene, per ora chiuderò un occhio ma ti sequestro il quaderno… Però dopo te lo ridarò >>.
Puntualizzò l’insegnante.
Alla fine della lezione Shion corse dal sensei per riprendersi il suo amato quaderno, l’uomo però non le consegnò subito il notebook la guardò prima stringendolo tra le mani e poi glielo consegnò guardandola con espressione seria.
<< Spero non lo rifarai più >>.
<< No sensei, ho capito la lezione >>.
<< Perché disegni quei manga nelle ore scolastiche ? >>
Shion ci pensò su prima di rispondere, strinse il quaderno al petto.
<< A casa non voglio che mia sorella mi veda >>.
<< Perché ? >>
<< Si arrabbierebbe se scoprisse che disegno manga per lavoro, avvolte mi ha vista disegnare ma pensa che lo faccio per passatempo >>.
L’uomo parve non capire.
<< Come mai si arrabbierebbe ? >>
Tutti a scuola sapevano della delicata situazione delle due sorelle, sapevano che   Haruka lavorava molto e quindi era anche molto stanca, nonostante ciò a scuola andava bene.
Shion cercava di essere di poco peso per la sorella, ma alla fine non faceva nulla per lei.
Solo Haruka si sacrificava.
<< Non vuole che io mi faccia carico di problemi come questi… Lei dice che con i soldi degli zii e con quelli del suo lavoro part ime possiamo vivere benissimo, io voglio che smetta di lavorare così tanto per tirare su un futuro migliore… La verità è che mi sento di troppo, non faccio mai niente per lei. Solo i servizi che poi non li svolgo nel migliore dei modi e avvolte cucino… >>.
Spiegò a bassa voce prima di sospirare delusa di se stessa.
<< I tuoi disegni sono belli… La prossima volta non farti sequestrare il quaderno ok ? >>.
Shion sorrise annuendo energicamente, prima di uscire dalla classe salutò il sensei e corse via.
<< Shion cosa fai dopo al scuola ? >>
La ragazzina ci pensò su prima d rispondere.
<< Volevo cucinare qualcosa di buono oggi a pranzo, così mia sorella andrà a riposare felice… Farò il suo pranzo preferito >>.
Spiegò tutta contenta.
<< Ma io ti ho chiesto cosa farai, non cosa vuoi cucinare >>.
Shion rise.
<< Ma è quello che farò, non posso andare in giro. Devo cucinare per mia sorella, Haruka oggi dovrebbe essere di turno al ristorante dove fa la barrista, quindi non posso perdere tempo in altro >>.
<< Che vita sprecata >>.
Si lamentò Anita.
<< E tu cosa farai ? >>
Le chiese Shion levandole gli occhiali per scherzare.
<< Volevo passare in qualche locale per mangiare del Ramen assieme >>.
Spiegò puntando il dito verso Riota e riprendessi gli occhiali.
<< Mi spiace, non posso mangiare con voi… La prossima volta magari >>.
L’altra ragazza alzò le spalle e le diede un bacio sulla guancia prima di correre dell’amico e saltargli sulle spalle.
Una prossima volta non ci sarebbe mai stata, e lei lo sapeva perché erano anni che si occupava del pranzo o della cena al posto di sua sorella.
Mentre stava tornando a casa, Shion salì su di un muretto, sua sorella non sarebbe tornata con lei, quindi corse a casa ma prima di farlo si fermò nel mini market dietro l’angolo.
<< Per fare il curry mi servono poche cose che non ci sono a casa… >>.
Sussurrò tra se e se, Shion prese il necessario e pagò.
<< Ora vado di corsa a casa >>.
Pensò mentre apriva il portone e saltava le scale due a due, tanto sua sorella non c’era.
  Una volta essere rientrata in casa, notò subito il casino che aveva lasciato quella mattina, era preoccupata perché sua sorella si sarebbe arrabbiata molto con lei, così decise di mettere tutto in ordine mentre cucinava.
Shion mise in ordine i manga che erano gettati in malo modo sotto all’unico letto che era presenta in quella camera, poi raccolse la foto che doveva essere caduta con la colluttazione avuta mentre quella mattina correva a prepararsi, la girò e sorrise notando la foto con sua sorella quando erano più piccole, affianco ce n’era un’altra con loro da più grandi.
<< Ore devo aspettare che torni a casa >>.
Pensò orgogliosa di se e mettendosi a sedere, iniziò a disegnare qualcosa.
‘’ Non so ancora che volto dare al mio protagonista ‘’.
Pensò mentre faceva roteare la matita.
All’improvviso il silenzio che era caduto nella stanza venne rotto dal suono del cellulare di Shion, la ragazza afferrò l’apparecchio e lesse il messaggio di sua sorella.
- Scusami ma non faccio in tempo a tornare. Mangia pure da sola, ci vediamo stasera –
Era delusa ? No di certo, era solo triste che anche questa volta sua sorella non avrebbe saputo quello che aveva fatto per lei, anche se era poco era il minimo per darle un po’ di gratitudine.
Ormai amareggiata Shion decise di uscire a disegnare, chiuse la porta di casa alle sue spalle e scese le scale per raggiungere il parco dove di solito a lei piaceva passare del tempo rilassata.
<< Ciao >>.
Mentre Shion cercava di disegnare qualcosa, una voce sconosciuta la raggiunse alle spalle, la ragazza si voltò solo per riconoscere quel volto che aveva visto la mattina.
<< Sei la ragazza di oggi… Se non sbaglio ti chiami.. Shion >>.
Aveva sentito il nome da sua sorella probabilmente.
<< S-si.. E tu sei ? >>.
<< Satoshi, piacere di conoscerti >>.
Sorrise il ragazzo allungandole una mano, Shion anche se un po’ intimorita strinse la mano e sorrise.
<< Probabilmente mia sorella mi ammazzerebbe ora >>.
<< Come mai ? >>
Domandò il ragazzo sedendosi accanto a Shion e osservandole il quaderno che aveva tra le mani.
<< Non vuole che parlo con gli sconosciuti >>.
<< Quanti anni hai ? Cinque >>.
Commentò un po’ divertito Satoshi.
<< Per lei sono sempre una bambina >>.
I due rimasero in silenzio, poi Satoshi decise di parlare di nuovo.
<< Disegni ? >>
<< Si >>
Il ragazzo chiese di poter vedere quei disegni e Shion seppur in imbarazzo decise di accontentarlo aprendo così il quaderno.
<< Sono molto belli… Questa ragazza sei tu ? E’ molto simile a te >>.
<< No, è mia sorella. Siamo identiche >>.
Spiegò Shion sorridendo.
<< Gemelle ? >>
<< No, lei è più grande di me >>.
Sussurrò accarezzando l’immagine.
<< Sto disegnando una storia di una ragazza che si prende cura della sorellina piccola dopo essere rimaste orfane, nella storia però lei s’innamora e quindi è combattuta tra l’amore per sua sorella o quella per il suo sempai… Lei dovrà fare una scelta, seguire il ragazzo che ama andando via di casa o rimanere con la sorellina >>.
Spiegò Shion arrossendo, era la prima volta che parlava così apertamente con qualcuno.
<< Sai già il finale ? >>
Chiese Satoshi affascinato dalla trama della storia.
<< Oh si… Lei sceglie la sorella e così non vedrà più il suo sempai… >>
<< Un finale agro dolce ? E’ molto bella >>.
Shion annuì sorridendo.
<< E’ una storia vera >>.
Puntualizzò facendo capire a quel ragazzo che quella in realtà era la sua storia e quella di sua sorella.
<< Mi spiace per la ragazza della storia >>.
Sussurrò insicuro di quello che doveva dire.
<< A me spiace di più per mia sorella >>.
Puntualizzò Shion.
<< Lei per me ha rinunciato a tutto >>
<< Quindi i tuoi genitori sono.. >>
Satoshi non finì la frase, notò solo il sorriso malinconico della ragazza, lui parlava poco con il padre e la madre, ma gli aveva ancora.
Mentre Shion aveva solo sua sorella.
<< Fa un po’ freddino, rientro a casa >>.
Disse la ragazza ad un tratto alzandosi, non si voltò verso quel ragazzo misterioso, perché stranamente le faceva uno strano effetto, era davvero bello e si era accorta che quei due occhi la lasciavano quasi senza fiato.

Perciò decise che avrebbe dato un volto al suo manga, il protagonista maschile della sua storia sarebbe assomigliato a Satoshi.

  
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