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Autore: Hp_Nameless    04/09/2013    2 recensioni
Salve a tutti voi, popolo di Efp. Vi starete chiedendo: “Perché questa matta mette una frase come titolo di una storia? ” Ebbene, questa è una bellissima frase dei Beatles (che tradotta, per chi non lo sapesse, è: L’amore è vecchio, l’amore è nuovo, l’amore è tutto, l’amore sei tu. Sì, in inglese funziona meglio!) che rispecchia molto la storia, e per questo è stata scelta come titolo. Questa è la storia di Justin Bieber, all’apparenza il solito bulletto, e Jennifer Hall, la sua imprevedibile ragazza.
ATTENZIONE: la storia è un cross-over con Eric Saade, personaggio di spicco verso la metà della storia.
-Amore ma dove mi porti?- chiesi con insistenza a Justin
-Smettila Jen, è una sorpresa- rispose lui continuando a trascinarmi per un braccio. Era il giorno del mio diciassettesimo compleanno e Justin aveva deciso di farmi una sorpresa.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Love is old, Love is new, Love is all, Love is you
Capitolo nove: Ditemi che non è un sogno! Voglio solo la realtà...

 

-Non è possibile!
Ormai queste erano le uniche tre parole che si riuscivano ad estorcere alla bocca della mamma. Da qualche settimana non diceva altro, solo quelle tre fottutissime parole. Lei non riusciva a farsi capace del rapporto che si era sviluppato tra me, Nicole e Vanessa. Quest’ultima, anche se un po’ altezzosa, risultava essere molto dolce quando voleva, e persino un ottima amica. Naturalmente, se l’avessi incontrata per i corridoi della scuola qualche mese prima, probabilmente mi avrebbe presa in giro a morte, come tutti gli altri, mentre ora persino mi difendeva.
-Ciao Jen- mi schernì Alex White un mattino d’inizio maggio. Eravamo in palestra, e tutte le ragazze iniziavano già a sfoggiare le loro mini-magliette e i pantaloncini corti, mentre io indossavo la solita maglia larga e un paio di pinocchietti.
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-Qualche problema White?- era intervenuta Vanessa. Lui all’inizio prese a ridere ancor più forte, forse credendo che anche lei volesse prendermi in giro. Quando capì che ciò non era nelle sue intenzioni, scappò via. Tutti a scuola sapevano bene che Vanessa Martinez aveva ai suoi piedi tutta la squadra di rugby, e una squadra di rugby al completo fa sempre paura!
-Tutto a posto?- chiese Eric sedendosi accanto a me dopo l’accaduto, mentre eravamo in mensa.
-Sì- mugugnai continuando a giocare con cucchiaino. Non avevo la minima voglia di mangiare, e dopo l’ora di educazione fisica ne avevo ancora meno!
-Non ti credo Jen, ti conosco troppo bene!- ridacchiò iniziando a farmi il solletico. Stranamente, il suo solletico non mi fece nessun effetto. Di solito mi sbellicavo dalle risate, mentre ora proprio non ce la facevo, anzi, giacevo immobile su quella panca della mensa a giocare con il cibo.
-Allora facciamo così: visto che oggi è sabato, noi stasera usciamo, mangiamo la pizza, e facciamo un giro sul Corso.
-Ma sei scemo?! Io non ci metterò mai più piede sul Corso!
-Okay, allora vieni da me, tanto i miei sono a cena da dei clienti. E poi potrò usarti come scusa per non andare con loro!- concluse facendomi spuntare un leggero sorrisino.
-Allora ce li hai i denti!- continuò solleticandomi lo stomaco.
Gli tirai un leggero schiaffetto sul viso per allontanarlo, dopodiché suonò la campana che ci riportò alle lezioni.
Per mia fortuna le rimanenti ore passarono in fretta, perché quel giorno ero particolarmente stressata. Il piccolo mi dava sempre più problemi, ed io non riuscivo a gestirli tutti. La scuola, la famiglia, gli amici. Tutto ormai mi procurava solo stress. I familiari erano convinti che stessi trascurando la scuola, gli amici che stessi trascurando loro, la scuola i familiari. Tutto alzava solo il livello di stress!
***
Diin. Doon.
Suonai al portone di casa Saade e in men che non si dica lo sentii scattare. Lo aprii lentamente, un po’ spaventata. Di solito Eric si precipitava sempre ad aprirmi, e quando non lo faceva o era sotto la doccia, o completamente nudo. Da notare il completamente, basti pensare che una volta ebbe il coraggio di venirmi ad aprire in boxer!
-Posso?- chiesi incerta varcando la soglia del portone.
-Ma che domande!- rispose Eric sbucandomi davanti con i pantaloncini corti e una canotta.
-‘Sera- biascicai avvicinandomi a lui per salutarlo e porgerli i due cartoni di piazza.
-Mmm… Che profumino!- esclamò annusando le pizze.
-Che guardiamo?- chiesi avvicinandomi al divano.
-Avevo pensato al nuovo thriller, Rain’s Killer. Ma se poi hai proprio paura potremmo vedere Micky Mouse- concluse ridacchiando.
-Gne. Gne- risposi sicura afferrando la mia pizza e accomodandomi sul divano. La nostra cena finì in fretta, ancor prima che il killer uccidesse la prima ragazzina, e quando stava per uccidere la terza già avevamo smesso di guardare il film e avevamo iniziato a giocare a obbligo o verità.
Jen: Verità
Eric: Primo bacio?
Jen: Kyle Yunt
Eric: Quando?
Jen: Dodici anni
Eric: Lo amavi?
Jen: Credo di sì
Eric: Sei vergine?
Jen: Idiota!
Eric: Oddio scusa…
Jen: E tu?
Eric: Io cosa?
Jen: Sei vergine?
Eric: Secondo te?
Jen: No
Eric: Si
Jen: Non ci credo…
L’interrogatorio fu interrotto dalla vibrazione del mio cellulare.
-È Juls- dissi rivolgendomi ad Eric. –Dice che sono andati a casa mia a cercarmi ma non c’era nessuno, così vogliono sapere dove sono…
-Chi c’è con lei?- domandò Eric.
-Honey, Ashley e William- risposi rileggendo il messaggio.
-Falli venire qui- propose Eric.
-Ok!- esclamai io entusiasta. –Intanto continuiamo. Primo bacio?
Eric: Sette anni
Jen: Chi?
Eric: Fine Bronx
Jen: Fine?
Eric: Josefine, abbreviazione: Fine
Jen: Ma Josefine l’hai baciata a stampo?
Eric: Eh certo! Il primo vero bacio l’ho dato qui.
Jen: E lei come si chiama?
Eric: È un segreto
Jen: Dimmi almeno se la conosco!
Eric:
Jen: Sì la conosco o sì ti dico chi è?
Eric: Sì la consoci…
Diin. Doon.
Eric si alzò di scatto non appena udì il campanello, probabilmente felice di non dover più rispondere alle mie domande.
-Salve ragazzi!- esclamò Honey infilandosi in casa.
-Ciao Eric- lo salutò Juls con un bacio.
Gli ultimi ad entrare furono Ashley e William, mano nella mano e tre metri sopra il cielo. Non salutarono né Eric né me, ma si accomodarono insieme sul divano sotto una coperta. Abbastanza osceno!
-Che facevate?- domandò curiosa Honey.
-Oh, nulla, una specie di obbligo o verità- rispose Eric raggiungendoci ai piedi del divano.
-Uh, forte!- esclamò lei eccitata.
-Faccio io una domanda, ma dovete rispondere tutti- annunciò Juls.
Annuimmo in contemporanea, così lei continuò:
-Il grande amore: nome e relazione con lui/lei.
Per prima guardò Honey, la più pazza e sempre innamorata. Raramente parlava delle sue storie, non perché se ne vergognasse, anzi, ma per il semplice motivo che non le piaceva essere ripetitiva, e quando le piaceva qualcuno diceva solo: -È bellissimo… È perfetto… Lo voglio… Come bacia bene… Sapeste quant’è dolce...
-Carl Jefferson. L’ho baciato, e quando lui mi ha respinto non ho più avuto il coraggio di guardarlo- confessò Honey.
-Davvero?- replicò stupito Eric. –Io credevo che lo evitassi perché ti faceva ribrezzo!
-Devo proprio?- domandai sconfortata quando tutti puntarono gli occhi su di me. Dalle occhiatacce che ricevetti, capii che era meglio continuare.
-Justin Bieber, lo stronzo della situazione. Ci siamo baciati e ci sono andata a letto- sospirai sconsolata.
-Bene, ora tocca a te!- affermò Juls guardando Eric.
-Ehm… Io.. Preferirei non rispondere a questa domanda- mugugnò imbarazzato.
-L’hanno fatto tutte, devi rispondere anche tu!- incocciò Juls.
-Ma…- provò a insistere Eric, interrotto però dalla penetrante occhiata di William. Quel ragazzo aveva la strana capacità di mettere in soggezione qualunque ragazzo che non facesse parte del suo gruppo che si trovasse a dieci metri da lui.
-Io non ho mai avuto un grande amore, né ne avrò mai uno, ma presto la piccola Ashley diventerà la mia ultima prestazione- ridacchiò stando ben attento a controllare che lei non tornasse dal bagno.
-Eccomi. Ti sono mancata?- domandò Ashley sbucando di nuovo accanto a William.
Prima che qualcuno di noi potesse parlare, lui l’aveva già afferrata per i fianchi e aveva preso a baciarla con foga, forse anche troppa.
-Sputa il rospo- ordinò Honey col viso ancora un po’ arrossato dalla precedente rivelazione.
-Ok. Il grande amore è Jennifer. L’ho baciata, ma non ci sono né andato a letto né altro- confessò sconsolato.
Mi chiedevo chi fosse questa misteriosa Jennifer. Una volta era stato con Jennifer Still, però conosceva anche Jennifer Brown, Hill e Tompson.
Vasta la scelta!
-Hai omesso il cognome- sbraitò Honey.
-Ho VOLUTAMENTE omesso il cognome- rettificò Eric con aria divertita.
Juls lo guardò torvo così decisi di intervenire per sistemare la situazione.
-Ok, ora tocca a me. Confessate la cosa più imbarazzante che vi sia mai accaduta.
La prima a parlare fu sempre Honey:
-La figuraccia con Carl. Ormai il tutto è passato da tempo, ma non riesco a non pensarci. Un po’ di tempo fa, a scuola, gli sono sbattuta contro mentre correvo per raggiungere l’aula di chimica, e sono finita stesa a terra. All’inizio non l’avevo riconosciuto, ma appena mi sono resa conto che era lui sono scappata raccogliendo solo poche cose pur di non parlarci. Pochi giorni dopo ho ritrovato nel mio armadietto il quaderno di chimica che credevo di aver perso, ma che in realtà aveva raccolto lui…
-Bella storia- commentò Juls suscitando l’ilarità di Eric.
-Bene, ora tocca a me. Appena mi sono trasferita nella nuova casa- iniziò a raccontare Juls – non sapevo che i vicini potessero vedermi mentre ero nella mia stanza, così spesso mi spogliavo lì. Un mattino, appena uscita di casa, il mio vicino, Greg Joyce, m venne incontro e disse: “Sai Julie, in intimo sei proprio sexy” In quel momento arrossii così tanto che avrei voluto morire, sprofondare nel terreno per la vergogna!
-Certo che, per una timida come te, non deve essere stato molto bello- risi io assieme a Eric e Honey.
-Bene, ora ci sono io. Quand’avevo 10 anni, in Svezia, ero innamorato di una mia coetanea di nome Josefine. Non sapevo cosa fare per farmi notare, così chiesi aiuto a dei ragazzi più grandi. Mi appartai con lei in un angolino del parco e la feci accomodare su una panchina. All’inizio le parlai del più e del meno, poi lei mi diede un bacio a stampo ed io replicai con un bacio con la lingua, e intanto, la mano che avevo sul suo ginocchio, risalii pian piano la coscia. Quand’era vicino all’inguine, lei si alzò inorridita e, dopo avermi mollato un ceffone in pieno viso, scappò via urlando.
-Eric sei un pervertito!- urlò scandalizzata Juls.
-Io sì, e Greg no?!- rispose a tono lui ammutolendo l’amica.
Quella sera non facemmo altro: parlare e scherzare come solo dei buoni amici sanno fare. E poi, tra confessioni e perversioni varie, scappò anche qualche piccolo insulto. In ogni caso, per quella serata riuscii a non rimpiangere Justin, e la cosa mi piacque molto.
 
N.d’A.
Salve a tutti! Non vi aspettavate questo aggiornamento improvviso, eh? Sono proprio imprevedibile! Questa volta metto le note alla fine del capitolo perché non devo fare premesse, solo chiarimenti riguardanti il titolo. Lo so, la cosa è un po’ contorta, ma è facile: Ditemi che non è un sogno, voglio solo la realtà è una specie di pensiero di Jennifer, e fa riferimento a Justin. Ditemi che non è un sogno si riferisce al fatto che è riuscita a parlarne senza piangere, ma soprattutto al fatto che non lo abbia rimpianto in una serata del genere; la seconda parte, voglio solo la realtà, è in riferimento al fatto che lei non vuole più finzione (Emma e la madre che vorrebbero farla abortire ma non glielo dicono; tutti gli amici falsi spariti; il comportamento di Justin: cioè che prima si dice felice e poi scappa…), che la odia la finzione e non vuole averci più niente a che fare.
Ah, quasi dimenticavo: all’inizio del capitolo, quando giocano ad obbligo o verità, ho messo l’inizio del nome perché altrimenti sarebbe sto molto complicato capire quando parlava uno e quando parlava un altro.
A presto
Ily
Ps: sono felice di annunciarvi che finalmente, nel mio computer, è nato il figlio di Jennifer, ma non vi dirò se è maschio o femmina! :p
  
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