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Autore: SeryChan    10/03/2008    4 recensioni
Tribut to His Infernal Majesty (Him)*ç* Intravedo dalla finestra alla mia sinistra, di fianco all’insegna “solo urgenze”, la luna: Bianca, giallastra piena di piccoli forellini scuri. La luce è accecante, spero tanto che uno dei suoi splendidi raggi possa arrivare fino a te salvandoti. Thank to IshimaruChan!
Genere: Romantico, Triste, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Roy Mustang
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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[Should've known how hard it is to stop tearing each other apart
Separating souls entwined with all these labyrinthine lies

I am dead to you, a shadow doomed
My love, forever in the dark
And of all untruths the truest is you
Too close to my heart

This emptiness I've made my home
Embracing memories of dreams long gone
One last caress from the corpse of love is all I want
Underneath the cyanide sun

We've sailed the seas of grief on a raft built with our tears
Looking for a way to disappear for a moment from our deepest fears

I'll be drowning you in this river of gloom
Forever in my heart
]

         (Him_ Cyanide Sun)

Il letto mi obbligava a restare disteso. Mi sentivo uno straccio e in più credevo di avere la febbre. La vista era annebbiata, ma per quello che riuscivo a vedere, scorsi la scrivania davanti a me zeppa di cartacce: ero steso sul divanetto di pelle rossa, sembrava quello del Colonnello…  Dietro alla scrivania una bionda  ammucchiava altre carte. All’ improvviso si alzò, dirigendosi verso di me  impugnando un termometro.

“Edward, girati a pancia in giù, misuriamo la febbre”

Chi era? Forse Riza… Per quanto capii, mi sembrava Riza… Si … Le obbediì.

“Vediamo se sei nello stesso stato di stamattina…”  Sul suo viso si aprì un meraviglioso sorriso che per un attimo mi fece sentire bene…

Sentii una mano scivolare sulla cintura per poi portare i pantaloni e i boxer sotto il sedere.

“ Ehi, cosa fa? ”

La ragazza - Riza – scoppiò in una fragorosa risata seguita da quella di un uomo con la voce piuttosto roca.

“ Scherzavo ”

Di fianco a lei si fece spazio il Colonnello Mustang che la baciò a fior di labbra. Sentii una fitta al petto.

“Colonnello  bastardo!  Io la uccido!”

Il mio cervello cercò di dimenare il corpo, che non rispondeva, come paralizzato. Davanti a me le due figure lentamente si sfocarono, fino a  sparire, lasciandomi solo nell’ombra nera.

Fluttuavo leggero nell’oscurità, dove un vento gelido penetrava il mio corpo formando stalattiti – immaginarie – di sangue.

...Mi risvegliai spaesato, cercando di mettere a fuoco la realtà, che era quasi più atroce dell'incubo.

Sono in sala d’attesa, mentre il mio fidanzato è in sala operatoria per chissà quale motivo. Lo avevo trovato privo di sensi fuori da uno squallido bar mentre dal fianco destro zampillava sangue. Sono qui da oltre due ore e l’incubo da cui mi sono appena svegliato non mi è piaciuto: che stupido… è un incubo, come può piacermi ?  

Dalla finestra alla mia sinistra, di fianco all’insegna “solo urgenze”, intravedo la luna: Bianca, giallastra piena di piccoli forellini scuri. La luce è accecante, spero tanto che uno dei suoi splendidi raggi possa arrivare fino a te, salvandoti. Cristo, ma sto proprio diventando come te, Taisa! Sono troppo mieloso!  Perché tutto d’un tratto vedo la nostra storia scorrere come in un film? Suvvia, mica sei morto… Hai soltanto una ferita mortale.   ... Mi sta scoppiando la testa. Qui non so che fare a parte dormire e aspettare, tutti i nostri amici sono venuti a vedere il tuo stato ma io rispondevo sempre allo stesso modo: “ Non lo so”. Ero stanco di sentirmi consolare da tutti quegli psicologi improvvisati che predicavano la mia non colpa. Li mandai a casa tranquillizzandoli, dicendo che se ci fosse stato qualcosa di nuovo li avrei avvisati. Forse era stata seriamente colpa mia visto che ti sei rifugiato in uno squallido bar dopo il nostro litigio.

.::Flashback::.

“COSA CAZZO HAI FATTO? PERCHE’ ALPHONSE E’ ANDATO VIA IN LACRIME ?”

Ti gridai contro mentre tutta la folla ci guardava in mezzo alla piazza.

“NON HO FATTO NIENTE!!GLI HO DETTO LA VERITA’! NOI DUE! SONO STUFO DI PORTARMI DIETRO QUESTO PESO SULL’ANIMA. VOGLIO VIVERE I NOSTRI MOMENTI IN LIBERTA’ ” 

Il tuo viso era serio, gli occhi velati di lacrime… Le gote leggermente arrossate dal mio schiaffo.

“TI AVEVO DETTO CHE GLIELO AVREI DETTO IO! LO SAI BENISSIMO CHE TESTA DI CAZZO E’ ARU! LO SAI CHE TI ODIA!”

Cercavo di trattenermi , non volevo dirti tutto quello che mi passava per testa.

“IO NON CE LA FACCIO PIù! SONO STANCO DI VIVERE NELL’OMBRA, BASTA! I MALEDETTI PROBLEMI CHE TI FAI PER STA STORIA! EPPURE DICEVI DI AMARMI, MA COSì NON SEMBRA!”  la tua voce mi spaccò in due facendomi degenerare.

“CON QUESTA HAI SEGNATO LA FINE DELLA NOSTRA STORIA! E IO CHE CERCAVO SOLTANTO DI PROTEGGERTI! CHE STUPIDO!”

Mi congedai dandoti le spalle, prendendo il mio viso tra le mani versando un fiume di lacrime. Nella mia testa soltanto miliardi di domande: perché ti avevo detto quelle cose così brutte? Io non volevo che tutto questo finisse. Mi girai e gridai il tuo nome, senza una risposta, soltanto un albero bruciato traccia del tuo passaggio. Mi diressi verso casa. Spalancando la porta mi ritrovai davanti Al, con quel suo sguardo dispiaciuto… Mi veniva voglia di prenderlo a schiaffi. Sicuramente voleva dirmi qualcosa ma glielo impedii.

“Stai zitto, non ho bisogno delle tue fottute parole, finiscila Al con tutte queste sceneggiate solo perché sei geloso di Roy Mustang. Se tu mi avessi capito, adesso io sarei tra le sue braccia a riscaldare la mia anima! A questo punto avrei preferito che tu non esistessi!” Conclusi molto amaramente fiondandomi nella mia camera. Mi buttai sul letto, prendendo dal cassetto la scatola contenente le tue lettere.

Ciao Darling,

Lo sai vero che domani è il nostro quindicesimo mese insieme?

Iniziai a leggere steso sul letto, la lettera che guardava il soffitto bianco, lontana mezzo metro dal mio viso. Stretta tra le mie mani, sorretta dalle mie braccia.

Tu sei la cosa più affascinante che esista in questo mondo pieno di ingiustizie.

 Sei il mio bimbo cattivo dai capelli biondi.

Ho tante cose da dirti.. Però mi perdo immaginando i tuoi occhi dorati…

Perché succedono solamente a me le disgrazie?

In questo anno e tre mesi sei riuscito a farmi sentire libero, alleggerito dalle colpe.

Per questo mi sono innamorato ancora di più di te.

Ora io vorrei averti qui con me. Stretto in un abbraccio soffocante.

Ti ringrazio per tutti i bei momenti passati insieme

(soprattutto le notti colorate di rossa passione)

Non ti smentisci mai Roy Mustang.

Ti amo Edward…

Anche io…

…Elric

Tuo Roy Mustang

 

“ Ed SCUSAMI ”

La  voce di Aru tagliata in un folle pianto attraversò la porta. Per abitudine gli corsi incontro, abbracciandolo.

“Tranquillo non è successo niente – mento - . Le cose forse si metteranno a posto, se tutto va per il verso giusto.”

 La mia voce era ghiaccio, non riuscivo a fare il fratello che lo consolava sempre. Ora ero io che avevo bisogno di essere consolato. Ma tu non servivi a un cazzo, fratellino.                                 Lasciai andare Aru spingendolo sul letto, presi la giacca e uscii alla ricerca di Roy.

   

.::Fine flashback::.

 

Ma chi era l’imbecille che si era divertito a rubarti portafoglio, giacca e la collanina di bronzo con il ciondolo d’oro, dove c’erano incisi i nostri nomi in un misero cuoricino? Neanche valesse tutto l’oro del mondo.

E, come se non bastasse, hai pure cercato di difenderti sotto la pioggia schioccando le dita inutilmente, ricevendo in cambio una pugnalata al fianco destro. Sei uno stupido, lo sai vero?

“NIISAN”

Come un fulmine Al si precipitò addosso abbracciandomi, ancora con la stessa faccia dispiaciuta della sera prima.

“Come sta Roy?”

Lo guardai in silenzio, scrutando i suoi occhi vuoti. Perché erano così? Non vedevo l’amore fraterno che ci ho sempre trovato…

“Non so ancora nulla. È li dentro da non so quanto tempo…”

Cercai di rispondergli con infinita calma senza cedere per l’ennesima volta alla mia rabbia.

“ Mh, ok… Speriamo che si riprenda presto, sono stanco di vederti soffrire.” Disse impassibile.

“Ma ho la faccia così sbattuta? Tutte le infermiere mi chiedono se sto bene” Accennai un leggero sorriso.

“ Solo un pochino.”

Si sedette appoggiandosi allo schienale della sedia bianco latte, di fianco a me. La sala in cui siamo è silenziosa e incredibilmente pulita, aggiungerei molto ampia… Forse per contenere tutti  i famigliari dei ricoverati. Su un angolo della stanza un bancone azzurrognolo con il piano in vetro e con sopra un vaso di fiori – tanto per non deprimersi del tutto -, dietro il quale una signorina bassa e piuttosto grassa, firma documenti e invia fax, mentre risponde alle chiamate su un secondo telefono. In mezzo alla stanza tre file di sedie che annullavano l’enorme spazio. Davanti a me una porta scorrevole con l’insegna “ solo urgenze ”. La porta si apriva solo ed esclusivamente dall’interno o con una chiave speciale, in possesso solo dai dottori e dalle infermiere.

Chissà come stava Roy… Aveva perso parecchio sangue e la ferita doveva essere piuttosto profonda. Quando l’ho trovato era senza giacca – in mezzo al gelo – con il viso allucinato, gli occhi allucinati e gonfi, pompati di piccole vene rossicce. Dalla bocca cadeva un piccolo rivolo di sangue. Ti guardai spaventato e poi mi decisi a caricarti sulle mie spalle, un po’ di fatica sì, ma l’importante era salvarti. Ti portai qui, in ospedale:mi portarono una barella aiutandomi a posizionarti sopra. Ti diedi un bacio a fior di labbra e poi ti vidi scomparire dietro quella maledettissima porta. Mi avevi sentito? Avevi sentito il mio tocco? Ora sto ridendo, chissà poi per quale motivo… sarò scemo come dici tu?

Alphonse dorme, io adesso vado a farmi un giretto panoramico per l’ospedale e magari chiedere come stai. Tra quanto uscirai da quella stanza?

 

 Al Primo Piano vi è il reparto cardiologia. Il corridoio è deserto a parte un Oss* che esaudisce i desideri di un paziente piuttosto anziano. Allungo l’occhio al mazzo di chiavi in suo possesso, ma quella della Sala Urgenze non c’è. Un silenzio sofferto mi avvolge, lo spezzerei volentieri, ma mi trattengo. Mentre cammino sento il telefono suonare, vedo l’Oss correre a rispondere.

“Sì, dev’essere proprio qui. Riferisco.” Spero tanto che parli di me. Spero che sia una chiamata per dirmi che tu stai bene e chiedi di me. Nulla. Doveva soltanto riferire qualcosa a un paziente.

“Edward corri da me! Mi mancano le tue sante coccole!” Spalanco gli occhi. Roy…

 

 

 

 

*Oss: Operatrice Socio Sanitaria. In poche parole è una sottospecie di infermiera. L’unica differenza è che le oss non possono fare prelievi o somministrare di testa loro i medicinali.

 Eccovi la traduzione della canzoncina *ç*

[SOLE DI CIANURO  (Him)

avrei dovuto sapere quanto fosse difficile smettere di farci del male
separando le anime intrecciate con tutte queste intricate bugie

per te sono morto,un'ombra condannata
amore mio,per sempre nell'oscurità
e tra tutte le menzogne la più sincera sei tu
troppo vicina al mio cuore

ho fatto di questo vuoto la mia casa
abbracciando i ricordi dei sogni lontani
tutto ciò che desidero è un ultima carezza dal cadavere dell'amore
sotto il sole di cianuro

abbiamo attraversato i mari del dolore su una zattera costruita con le nostre lacrime
cercando un modo per scomparire per un momento dalle nostre più profonde paure
ti affogherò in questo fiume di tristezza
per sempre nel mio cuore]

Ringrazio particolarmente Ville Valo che mi ha dato l’ispirazione con quel suo stupendo sorriso…  Un concerto da  oscar^^   è rimasto seriamente nel cuore…

Finalmente sono riuscita a fare una fic un po’ più articolata delle altre. Non so ancora quanti capitoli saranno , appena ne sarò a conoscenza vi informerò.

Kiss,

* Kira*

 

  
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